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Autore: aphs91    17/01/2011    2 recensioni
Sorrise e per la prima volta nella sua vita Hugo capì che non avrebbe voluto fare altro: farla sorridere.
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hugo Weasley, Nuovo personaggio
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Amber Grey aveva sempre pianto, di notte, quando i suoi incubi diventavano reali, quando cercava disperatamente di scappare ovunque piuttosto che vivere. Ma era impossibile, la testa non era un luogo sicuro ove rifugiarsi ed Amber lo aveva appreso a caro prezzo.
- Amber? - chiese una notte Hugo Weasley, trovandola rannicchiata contro una parete della Sala comune di Gryffindor. Avevano quattordici anni.
Amber alzò il capo e cercando ancora di nascondere i suoi occhi con i lunghi capelli castani, posò il suo sguardo scuro e solitamente brillante sul ragazzino.
- Perchè piangi? - chiese Hugo, sedendosi timidamente al suo fianco. La Gryffindor alzò le spalle.
- Non voglio tornare a casa. - si limitò a dire la ragazzina, tra un singhiozzo ed un sospiro forzato quasi. Hugo inclinò il capo e cercò di studiare il volto della compagna, in cerca di qualche risposta. Zio Harry non voleva tornare a casa perchè viveva con degli zii brutti e cattivi... Magari anche Amber viveva con zii cattivi?
- Vivi con i tuoi zii? - chiese ingenuamente Hugo, continuando a studiare la compagna con il suo sguardo azzurro. Amber sorrise e scosse il capo.
- Vivo con mio padre, Hugo. E... - fece per dire, ma le parole le morirono in gola. Hugo continuò a guardarla in cerca di una soluzione, di una risposta a domande mute che non riusciva a pronunciare. Scrutava il volto della ragazzina come se fosse un libro di Antiche Rune di sua madre e non ci capiva niente.
- E cosa, Amber? - la incitò a continuare, il Gryffindor. La ragazza scosse la testa con fermezza e si asciugò le lacrime. Sorrise e per la prima volta nella sua vita Hugo capì che non avrebbe voluto fare altro: farla sorridere.
- Grazie, Hugo. - disse lei, enigmatica come sempre, prima di alzarsi e raggiungere le scale del Dormitorio femminile. Il ragazzino la osservò salire le scale, ammaliato quasi da lei, in cerca di una risposta, di qualcosa che avesse senso, insomma.
Ma dovette attendere anni, prima di riuscire a capire cosa succedeva nel cuore di Amber e cosa i suoi occhi vedessero realmente...

- Cazzo, guardami quando ti parlo! - urlò un ragazzo di sedici anni, decisamente alto e dagli occhi azzurri come il cielo. La ragazza gli dava le spalle e si mordeva a sangue le labbra, in cerca di qualcosa da dire comunque. Scosse fermamente il capo.
- Amber... - la richiamò debolmente il Gryffindor allungando una mano verso di lei, sfiorandole appena la spalla coperta dalla camicia della divisa. La ragazza si girò di scatto e la scansò.
- Ho detto che non è niente, Hugo! Diamine, lasciami in pace... Non è niente! - esclamò Amber, guardandolo finalmente negli occhi. Ogni sua certezza stava vacillando d'innanzi il ragazzo, tutto sembrava riassumersi in lui, nei suoi meravigliosi occhi, nelle sue labbra sottili che le regalavano sorrisi e baci... Tutto ciò che lei aveva, era lui, adesso.
- Piangi una volta all'anno, esattamente la settimana prima di tornare a casa. Sono anni che lo fai e non vuoi dirmi il perchè, non vuoi parlarne, mi ringrazi solo per la mia presenza, perchè ascolto il tuo urlo muto di aiuto e ti basta. A me no. - asserì fermamente il ragazzo, aprendo platealmente le braccia. Amber incrociò le braccia al petto e sospirando, scuotendo fermamente il capo, di nuovo. La verità era difficile da dire, non voleva dirla, non voleva che qualcun altro avesse pietà di lei, ancora. Voleva essere amata e Hugo l'amava, vero? Non c'era niente di diverso, niente di sbagliato. Lui l'amava, lei pure e quelle notti in cui piangeva non esistevano.
- Puoi solo fare una cosa, Hugo Weasley. - disse secca Amber guardandolo cinicamente, certa che lo avrebbe ferito. Ma lei doveva proteggerlo, lei voleva disperatamente proteggerlo da sé stessa. Aveva fatto del male già una volta, cosa avrebbe impedito di farne ancora? Amber era cattiva e l'unica cosa che poteva fare era bruciare al rogo.
- Cosa, Amber? - chiese il ragazzo, inarcando appena un sopracciglio. Amber sospirò e trattenne malferma un altro singhiozzo.
- Stare qui e guardarmi bruciare. - rispose senza fiato la Gryffindor, prima di stringersi tra le braccia e scappare, per l'ennesima volta, lontano da lui, lontano dall'unico che potesse ancora amare. Amava, ma rischiava di uccidere. E lei non voleva correre nuovamente quel pericolo.


~ s lies and writes
Stavolta ho serie difficoltà per dedicare questa raccolta. Il motivo è fondamentalmente uno: le mie dediche sono inutili, il più delle volte! Ma questa raccolta, anche se non la leggeranno mai, va ai miei colleghi che mi fanno morire dalle risate ed alla mia gemella che approverebbe qualsiasi tipo di mia eventuale follia. I love you (L)

Questa 'raccolta' - incrociate le dita per me! - nasce durante una tediosa lezione di Geografia Politica all'università, mentre la prof parlava e la mia testa vagava. Non è niente di pretenzioso, soltanto qualcosa che mi frulla per la testa da un po', ecco. Ah, lo so che è contro i canoni etici, etc. etc., ma se vi interessa, per me Hugo Weasley è Logan Lermann ed Amber Grey Emma Roberts.
Detto ciò, vi auguro una buona settimana e buonanotte, xoxo, S.

   
 
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