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Autore: malandrina4ever    18/01/2011    31 recensioni
Tuffi il viso nell’acqua ghiacciata, iniziando a bere.
E mentre l’acqua gelida scorre lungo la tua gola, ti rendi conto che hai ancora sete. Non riesci a dissetarti.
E mentre l’acqua gelida scorre lungo la tua gola, senti le grida di Kreacher.
E mentre l’acqua gelida scorre lungo la tua gola, una mano fredda e morta si chiude attorno al tuo polso. E inizia a tirare.
Genere: Azione, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Regulus Black
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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CONTINUA A BERE

 

 


Brucia.

La prima sorsata di liquido verde smeraldo scorre densa lungo la tua gola e brucia.

Rapido, immergi nuovamente il calice nel bacile di pietra, riempiendolo ancora e portandolo di nuovo alle labbra. Lo bevi subito, prima di avere il tempo di sentire i primi giramenti di testa, prima di avere il tempo di pensare. Di renderti conto di cosa stai facendo.

Questa volta la pozione ti sembra bruciare ancor più della precedente.

Un istante dopo il calice è di nuovo immerso nel calderone, quasi con foga. Stavi perdendo l’equilibrio?

Il bacile è ancora pieno.

Kreacher ti farà bere tutta la pozione, volente o nolente, fino all’ultima goccia. Glielo hai ordinato tu.

Ma vuoi berne il più possibile da solo, finchè ci riesci. Prima che la pozione ti distrugga, vuoi continuare.

Immergi ancora il calice nel liquido brillante e lo porti alla bocca più veloce che puoi, senza accorgerti che il tuo braccio sta tremando. Stai barcollando.

Una fitta acuta alla testa ti fa contrarre il volto in una smorfia di dolore, mentre riempi il calice per l’ennesima volta. Ti devi reggere con una mano al bacile, prima di bere tutto d’un fiato.

Questa volta la fitta è più forte e dolorosa ed è accompagnata da una voce. 

Sei esattamente come loro.

 

Cerchi di rialzarti. Non ti eri reso conto di essere caduto.

Rafforzi la presa attorno al calice, mentre ti sostieni al bordo del bacile per portarti in ginocchio e immergere ancora la coppa nella pozione. Kreacher sta dicendo qualcosa, ma non lo senti. 

Le voci nella tua testa sono più forti. E fanno male.

 

Non sei mio fratello.

Per me sei morto.


 Ancora uno.

Iniziando a vedere tutto sfocato, porti il calice alla bocca e bevi.

E non capisci più nulla.


Il viso di Orion lascia trasparire una gelida furia.

Le grida di Walburga riecheggiano acute tra le mura austere della casa. 

Ma l’unico rumore che continua a rimbombare nella tua testa è quello dell’antico portone di Grimmauld Place che sbatte alle spalle di Sirius.

 

Non apri di scatto gli occhi, perché erano già aperti. Ma improvvisamente vedi di nuovo le pareti rocciose della caverna e il viso di Kreacher che ti guarda dall’alto.

Il calice è a terra, abbandonato a pochi passi da te.

Cerchi di alzarti e nello stesso momento ti rendi conto di non averne la forza. Allunghi un braccio verso il calice, cercando di avvicinarti ad esso ed è come se fossi colpito da una Cruciatus.

Senti delle grida. Forti, strazianti.

Sono quelle degli uomini che hai torturato e visto torturare durante i tuoi due anni da Mangiamorte.

No, sono le tue.

“Padrone?”

Respiri a fatica, ricambiando confuso lo sguardo preoccupato di Kreacher. Ti sta porgendo il calice, ora di nuovo pieno sino all’orlo.

C’è silenzio. Vorresti che continuasse, ma sai che è questione di secondi prima che la tua testa sia di nuovo squassata dalle grida.

Devi bere.

Kreacher ti aiuta a sorreggerti, ti porta il calice alle labbra. Sta piangendo. 

Le calde lacrime che scorrono lente e silenziose sulla pelle raggrinzita dell’elfo ti ricordano che stai per morire. Che stai morendo.

La pozione scende per l’ennesima volta lungo la tua gola, come lava liquida, e per un attimo vorresti essere già morto.

È come se il tuo cranio si spaccasse in due. E quello che ne esce non ti piace.

 

Il volto di Sirius si annerisce, brucia, viene divorato dalle fiamme.

Viene cancellato dall’arazzo e dalla famiglia. Dalla tua vita.

La voce imperiosa di Walburga è irrevocabile.

“Da questo momento sei figlio unico, Regulus.”

E  lo sei davvero.

 

“Ac...qua.”

Vedi ancora il viso arcigno di tua madre, quando senti quella che dovrebbe essere la tua voce –ora irriconoscibile- rivolgersi a Kreacher.

Più forte del dolore e delle grida ora, più forte di tutto, una sete bruciante si è impossessata di te.

Non ce la fai.

Non importa più nulla, hai solo bisogno di bere.

Non sopporti più la sete.

“Beva questo, padrone.”

Non fai caso alla voce rotta dell’elfo. Vuoi solo bere.

Afferri il calice dalle mani di Kreacher con una forza che non pensavi ti fosse rimasta e bevi tutto d’un fiato, con urgenza.

Ma non va meglio.

Brucia invece di rinfrescare.

Hai ancora più sete. 
E non sei più nella caverna.


Lo sguardo grigio di Sirius si sposta

dal tuo braccio sinistro ai tuoi occhi, identici ai suoi.

Per un attimo ignorate la battaglia attorno a voi,

per un attimo siete solo due fratelli che si guardano

dopo tanto tempo.

E sai che è l’ultima volta.

“Per me sei morto.”

E sei davvero morto quella notte.

 

“Padrone!”

Ti ritrovi davanti Kreacher, spaventato. Stavi urlando.


Per me sei morto.

 

Vorresti chiedergli di nuovo dell’acqua, hai ancora sete.

Ma non ci riesci.

Lui continua a parlare e tu non riesci a capire.


Per me sei morto.

 

Dove sei? E dov’è Sirius?

E perché stai così dannatamente male?

Vorresti che smettessero di gridare.

Vorresti che qualcuno ti desse da bere, perché davvero non ce la fai più.


Per me sei morto.

 

E vorresti capire cos’hai fatto per meritarti questo.


Da questo momento sei figlio unico.

 

Non è vero.

Tu hai un fratello.

Sirius.

Esisteva, ne sei sicuro.

Una volta avevi un fratello...

Per me sei morto.

 

“Beva. Padrone, deve bere. Starà meglio, davvero.”

Kreacher sta singhiozzando. Ti mette qualcosa tra le mani e tu bevi, sperando che la sete passi.

Ma è solo peggio.

Questa volta te ne rendi conto, stai gridando. Ed insieme a te anche tutti gli altri, tutti.


Sei figlio unico.

Per me sei morto.

Sei esattamente come loro.

Non deluderci.

Per me sei morto.

Serpeverde!

Siamo fieri di te.

Sei figlio unico.

Sei morto.

 

“E’ l’ultimo, padrone.”

Kreacher ti porge ancora una volta il calice, singhiozzando, ma non vuoi berlo. Hai capito che non ti farà passare la sete, farà solomale.

“Basta, per favore...”

Vorresti solo dell’acqua. Una goccia d’acqua.

“È quasi finita, padrone. Un ultimo sforzo...”

Kreacher sta piangendo forte. Vorresti piangere anche tu.

Ti sta premendo il calice sulle labbra, scosso dai singhiozzi.

Non vuoi bere. Starai peggio.

Ma sai che devi farlo.

Non ti ricordi perché, ma devi.

Schiudi le labbra ed il liquido infernale ti brucia la gola per l’ennesima volta. 


La bacchetta dell’Oscuro incide lentamente il tuo braccio sinistro.

Il marchio nero divora la tua carne.

“Benvenuto tra le fila dei Mangiamorte, Regulus Black.”

Ora sei Suo.

 

Kreacher ti dà le spalle, chinato sul bacile di pietra, la piccola schiena scossa dai singhiozzi.

Vorresti chiamarlo, vorresti chiedergli un po’ d’acqua, ma non riesci a parlare.

 

L’unica persona degna di essere chiamata

fratello da me risponde al nome di James Potter.

Tu non sei più niente.

 

Il viso e la voce di Sirius attraversano la tua mente all’improvviso, taglienti.

E ti fanno male a livello fisico, come se fossero maledizioni e non ricordi. Probabilmente lo sono.

Hanno ripreso a gridare.

Vorresti farlo anche tu, ma hai troppa sete.

Ora vuoi solo bere.

 Ed è per questo che inizi a trascinarti a fatica verso la riva scura e mossa del lago.

Al tuo arrivo la superficie scura era completamente piatta ed immobile, ma ora non ti importa. L’unica cosa che conta è l’acqua, nera e gelida.


Per me sei morto.

 

Tuffi il viso nell’acqua ghiacciata, iniziando a bere.

E mentre l’acqua gelida scorre lungo la tua gola, ti rendi conto che hai ancora sete. Non riesci a dissetarti.

E mentre l’acqua gelida scorre lungo la tua gola, senti le grida di Kreacher.

E mentre l’acqua gelida scorre lungo la tua gola, una mano fredda e morta si chiude attorno al tuo polso. E inizia a tirare.

 

 

 

 



   
 
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