Note dell'autore:
Questa è una one-shot su Bones. Tutti vi ricorderete la puntata in cui lei e Hodgins furono sepolti vivi dal Becchino.
Ho deciso di fare una one-shot con i pensieri che in quel momento probabilmente Bones stava facendo.
Per me sarà difficile imedesimarmi in un'antropologa forense..spero di essere bravo XD.. Beh buona lettura! :D




Prima: stordimento, mal di testa, disorientamento. Poi: confusione, paura, terrore. Dove sono?
A questa domanda è facile rispondere: dentro una macchina, la mia macchina.
Mi guardo in giro, davanti a me solo oscurità. Nessun rumore.
Provo ad aprire il finestrino ma vengo travolta da della..sabbia? Sassi? Terriccio? Cos'è?
Chiudo subito il finestrino. Credo che alcuni micro sassolini mi siano entrati in bocca e ora li sto ingoiando. Li sento scendere.
Sono dentro la mia macchina, da sola?
Se sono da sola..sono spacciata? Morirò? No..non voglio morire.
Morire. Cosa significa per me la parola “morte”? Ogni giorno vedo cadaveri, ossa. I miei giorni sono circondati da morte. Forse sono abituata. Ma quella “morte” non mi appartiene personalmente. Sono solo persone che sono state uccise brutalmente. Chi da parenti, chi da dei pazzi psicopatici.
Non mi sono mai posta la domanda: “cosa c'è dopo la vita?” . Io non credo nelle scemenze religiose, qualsiasi religione sia. Io sono una scienziata, non devo credere in certe cose. Credo che ci sia qualcosa, questo si. Forse si raggiunge uno stato di pace interiore, forse si va in paradiso. Non lo so. Nessuno sa cosa c'è dopo la nostra vita terrena.
Booth. Si..lui..il mio partner, lui è un cristiano. Lui crede nel paradiso? Dovrebbe, dato la sua religione.
Qualcosa disturba i miei pensieri, cosa? Mi giro. Verso i sedili posteriori.
Hodgins. Beh almeno non sono sola. Gli chiedo come va..si vede che è stordito, quasi più di me.
Poi una domanda..: chi è stato? La risposta era facile: il Becchino.
Chissà perché fa questo..perché proprio noi. Perché me?
Mentre sono dentro quella macchina inizio a pensare al passato, cosa che a me capita raramente.
A cosa penso? La prima immagine che mi viene alla mente, come una foto, è quella di mio padre, poi mio fratello, e di seguito Booth, Angela, Zack... Sono tutte persone a cui voglio bene. A volte, no forse devo correggermi, quasi mai faccio vedere i miei sentimenti agli altri. Ma, sotto l'apparenza di un'antropologa forense, fredda, razionale e fissata con il lavoro, c'è una persona normale, una persona che vuole bene agli amici. Loro lo sanno questo. O no?
Cioè non ho mai detto a loro “ti voglio bene” anche perché non è da me.
Ritorno al presente. Siamo ancora chiusi dentro la mia macchina, e sepolti da qualche parte, in qualche luogo sperduto dell'America.
Hodgins sta male..da quello che abbiamo scoperto è stato travolto dalla macchina del becchino. La gamba gli fa molto male, devo fargli un taglio sulla gamba. É pericoloso, certo. Ma lui si fida di me.
Poi mi confessa una cosa “sono pazzo di Angela”. Lo aveva detto con le lacrime agli occhi. Non so se ritenerlo fortunato o meno. È cosi bello amare una persona?
Mi devo concentrare, devo fare un taglio preciso nella sua gamba. Cosi faccio un taglio, non molto profondo ma abbastanza lungo da far uscire sangue a sufficienza.
Lo guardo per alcuni secondi, poi lui sviene.
L'ho ucciso? O forse è svenuto semplicemente?
E il tempo passa, quanto sarà passato? Voglio uscire, mi sento soffocare, anche se abbiamo ancora dell'aria.
Non mi piacciono i luoghi stretti, soprattutto se sono sotto terra. C'è quella sensazione di immobilità: non non puoi uscire, non puoi respirare all'aria aperta. Davanti a me c'era solo il buio.
Dovevamo fare qualcosa per uscire. Ma cosa? Abbiamo poche cose a nostra disposizione. Dopo qualche ora Hodgins si sveglia. Ma da quanto tempo siamo qui dentro? Secondo il becchino ci resta solo 12 ore..ma siamo in un luogo piccolo e in due, perciò le 12 ore si accorciano.
Poi, giro la testa verso il sedile del passeggero. Prendo il cellulare e in qualche modo riesco a collegarlo al clacson. Non sono un genio della meccanica ma in qualche modo credo di esserci riuscita. So benissimo che ci vuole più potenza o..resistenza. Hodgins riesce a mandare un sms a Booth. Non so cosa ha mandato. Ma so che in qualche modo riusciranno a trovarci.
La ruota di scorta ora è rotta, finalmente un po' aria. Però non è abbastanza. Sento il mio respiro accorciarsi.
Se non ci trovano? Dobbiamo fare qualcosa.
Riusciamo a guadagnare del tempo.. Ma non tanto. Dobbiamo uscire da quel posto..
Far scoppiare gli airbag: come prima, collego qualche filo.
Forse era l'istinto di sopravvivenza ma mi sembra di essere un meccanico.
Andai nel sedile posteriore, vicino ad Hodgins. Ci abbracciamo e lui mi dice una cosa che non mi aspettavo mai da nessuno: “Dottoressa è stato un privilegio lavorare con lei” Per qualche secondo quelle parole sono entrate nel mio cuore. E cosi.. booom..
Il vetro si rompe. Chiudo gli occhi al contatto con la terra. Poi inizio a scavare, senza sapere bene dove sto andando. Spero di uscire. Poi una mano mi prende il polso, cosa sta succedendo? Riesco a vedere la luce.
Sono morta? No. Qualcuno mi sta portando fuori. Booth. Lo guardai per qualche secondo. Mi bruciano gli occhi. Li chiudo e rimango sdraiata.
Ricomincio a respirare normalmente. Finalmente aria.
Se c'è qualcuno lassù..gli voglio dire una cosa: grazie.