Storie originali > Horror
Ricorda la storia  |       
Autore: kyssy    18/01/2011    2 recensioni
Cosa succederebbe se le favole che conosciamo e i loro personaggi si rivoltassero?
Genere: Azione, Dark, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



La Bestia & la bestia





C'era una volta...

un inventore che aveva tre figlie. un giorno prima di andare a una fiera chiese alle tre ragazze cosa volevano che lui gli portasse da quel viaggio.

La maggiore disse: io voglio una collana di perle.

e il padre: e le avrai

La media disse: io voglio degli orecchini di diamanti

e il padre: e li avrai

In fine la più piccola che era anche la più graziosa disse: io voglio una rosa

Il padre rimase sorpreso di tale richiesta. Le due figlie maggiori gli avevano chiesto qualcosa di davvero prezioso, ma lei no. Voleva solo una rosa. Invano tentò di convincerla, la ragazza desiderava ardentemente solo quello. Infatti liquidò il padre dicendo: per me niente è più prezioso di una rosa.

Il padre partì. Sarebbe tornato tre giorni dopo con i regali per le sue figlie.

Al terzo giorno tornando al viaggio era disperato. Aveva trovato la collana di perle, gli orecchini di diamanti, ma niente, nessuna rosa per la sua figlia minore. Poi improvvisamente in lontananza le vide, un immenso roseto di rose di ogni colore e specie che si diffondevano a perdita d'occhio su un enorme cancello, il quale nascondeva un immenso e imponente castello del color dell'avorio. Si avvicinò cautamente al roseto. Nessuno si sarebbe accorto della mancanza di una rosa. Ne raccolse una rossa, quella che riteneva essere la più bella.

Al quarto giorno alle tre figlie arrivarono i regali ma non il padre.

Arrivarono solo con un foglietto in carta d'avorio dove era stato scritto in lettere tremanti: addio

Le figlie più grandi non si preoccuparono di questo. Pensavano semplicemente che il padre avrebbe tardato di qualche giorno, ma la più piccola era in pena. La sua rosa era di un colore sanguigno, ed era estremamente preoccupata per il padre. così decise di andarlo a cercare.

Vagò per giorni nel bosco da cui erano venuti i tre regali, senza trovare alcuna traccia del povero padre.

Un giorno però, come comparso dal nulla, vide l'enorme castello d'avorio circondato da un roseto di mille colori. quando vide le rose simili a quella che le era stata recapitata seppe di essere arrivata.

Entrò dall'enorme cancello, il quale stranamente era aperto, così come anche la porta dell'enorme palazzo. L'interno era lugubre e spettrale come se all'interno ci vivesse un mostro e sin dall'inizio iniziò a sentire delle voci che la chiamavano.

Alcune le dicevano di scappare, altre di salvarli.

Si introdusse nell'unica stanza in cui intravide della luce.

Vi era acceso un piccolo fuoco che però riscaldava l'enorme stanza piena di libri, sapeva di non doverlo fare, ma si accomodò nella comoda sedia di fronte al camino.

Intanto le voci continuavano incessanti

chi è? c'è nessuno? chiedeva lei con voce tremante, ma niente gli dava risposta. Poi in un angolo buio vide qualcosa che si muoveva, curiosa andò a guardare.

Saltarono fuori un candelabro e un piccolo orologio a cucù, i quali sembravano essere stati interrotti nel bel mezzo di una lite.

Il piccolo candelabro d'oro fece un leggero inchino verso di lei salutandola con uno strano accento francese. Lei spaventata si ritrasse. L'orologio sembrava più distaccato come se avesse paura di qualcosa. Tremava. Poco dopo la ragazza sentì degli enormi passi dirigersi verso la stanza in cui era. Si nascose dietro alla pesante tenda rossa. Entrò un enorme bestia pelosa, dai lunghi denti a sciabola, e un rivolo di bava che gli cadeva su un lato del muso, una profonda ferita non ancora rimarginata gli lacerava l'occhio destro.

Il naso per aria annusava l'ambiente e si dirigeva pericolosamente vicino al nascondiglio della ragazza.

Quando fu di fronte strappò la tenda e stanando la ragazza dal suo nascondiglio.

chi osa introdursi a casa mia senza il mio permesso? Ruggì dalla sua enorme bocca.

La ragazza cadde in ginocchio in lacrime singhiozzando.

Immediatamente la lampada e l'orologio si misero tra lei e la bestia.

la prego padrone si calmi

desse l'orologio

ci pensi, è una ragazza dopo anni, potrebbe rompere l'incantesimo

disse il candelabro

vedremo, disse la bestia da quel suo muso famelico

Prese la ragazza per i capelli trascinandola sempre più su sino alle buie segrete sbattendola in una cella buia.

non tentare di scappare o farai la sua stessa fine disse indirizzando lo sguardo verso una carcassa informe.

Chiuse dietro di se la cella lasciando la ragazza.

Lei si avvicinò alla carcassa, e prime che fosse troppo vicina la puzza di decomposizione la travolse. era un cadavere. Si avvicinò ancora di più, aveva qualcosa di familiare. I capelli ormai quasi inesistenti, le mani callose stringevano un coltello e un foglio d'avorio con su scritto addio. La ragazza si scostò velocemente. nonostante il volto e gran parte del corpo fossero stati lacerati, lo riconobbe. era suo padre. Cadde a terra e pianse pianse, sino ad addormentarsi.

Il giorno dopo si risvegliò in un'enorme stanza arredata elegantemente, ma non ricordava come ci fosse arrivata, in realtà non ricordava nulla. Nemmeno il suo nome o cosa fosse accaduto sino a quell'istante.

Si spaventò nuovamente nel rivedere degli oggetti che parlavano ma col tempo ci fece l'abitudine

così come per la bestia.

Ogni giorno sembrava che qualcosa la legasse sempre di più a lui.

Si stava innamorando.

Un giorno però entrò in una stanza dove non era mai entrata, dove tutto era stato strappato e bruciato vi era solo un libro lo aprì. Vi trovò una strana storia.

Una fata aveva trasformato un giovane e bel principe in una bestia e lanciato una maledizione sul suo castello e tutti gli abitanti, e se il principe non avesse trovato il vero amore prima che una rosa incantata si fosse appassita la maledizione sarebbe rimasta in eterno.

La ragazza capì che la storia era quella del castello in cui lei ora viveva e decise che avrebbe aiutato i suoi abitanti.

Giorno dopo giorno si impegnò e col tempo si innamorò della bestia.

Il giorno del ventunesimo compleanno della bestia lui la portò in una stanza remota del palazzo ma magnifica, e gli mostrò la rosa incantata che stava perdendo i suoi petali e gli raccontò la storia sua e del palazzo.

La ragazza si avvicinò alla bestia e piano nel suo enorme orecchio gli sussurrò

“ti amo”

La bestia fu avvolta da una luce accecante, ma quando essa finì di fronte alla ragazza comparve un giovane e bel principe la maledizione era spezzata, ma proprio in quell'istante lei ricordò tutto. Il viaggio del padre, i tre regali, la lettera d'addio, il corpo mutilato del padre, ogni sentimento provato sino a quel momento svanì; prese una spada che trovò la per terra e prima che il bel principe potesse aprire gli occhi lo trapassò da parte a parte ripetutamente sino a che il corpo non cadde a terra privo di vita e ormai completamente scempiato; sulle labbra della ragazza comparve un sorriso, si avvicinò alla rosa incantata che ormai aveva smesso di appassire e disse: per me niente è più prezioso di una rosa


fine

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Horror / Vai alla pagina dell'autore: kyssy