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Autore: Harmonia    18/01/2011    7 recensioni
[Inizio volume 26] Ai entra nella camera d'ospedale di Conan e gli punta una pistola alla testa. Gli dice che l'organizzazione l'ha trovata e le ha offerto una nuova possibilità, ma che per rientrare deve ucciderlo. Alla fine quello di Ai si rivela solo uno scherzo, ma se non fosse stato così? Se l'organizzazione l'avesse davvero trovata e costretta a tornare? E Ran, che ormai è praticamente certa della vera identità di Conan?
-Non ho idea di dove mi trovi, tentare di salvare me è inutile. Farò tutto il possibile per tornare da te e dirti tutto quello che vuoi sapere, ma in cambio devi promettere che non farai sciocchezze e che penserai solo a salvarti.
Ran continuò a singhiozzare, ma non rispose. -Ti prego, Ran, prometti…
-Non posso.

NB: La storia prende il via appunto da questo scherzo di Ai del volume 26, ma per il resto è indipendente dal manga e quindi può essere tranquillamente letta anche senza aver letto il numero in questione. All'inizio del prologo c'è comunque un brevissimo riassunto dei fatti accaduti intorno a questo volume.
Genere: Romantico, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Heiji Hattori, Kazuha Toyama, Ran Mori, Shinichi Kudo/Conan Edogawa | Coppie: Shiho Miyano/Ai Haibara
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Shinichi era lì. Sdraiato su un lettino, pallido, privo di conoscenza, ma finalmente reale, davanti ai suoi occhi. Si precipitò accanto a lui, gli toccò il viso, le spalle, cercando di scuoterlo.
-Svegliati, Shinichi svegliati!
-Non muoverlo!
Ran si bloccò di scatto. Rivolse finalmente la sua attenzione verso la ragazza che aveva parlato, di cui aveva distrattamente registrato la presenza pochi secondi prima. Era lei che piangeva.
-Non muoverlo- ripeté lei- ha del veleno in corpo, rischi di peggiorare la situazione.
Era bionda, alta, affascinante, anche con il viso ancora rigato di lacrime. Ran la guardava dritto negli occhi, quegli occhi azzurri e freddi come il ghiaccio che, ne era sicura, già in passato l’avevano scrutata allo stesso modo. D’un tratto Ran capì, e le parve di averla riconosciuta sin dal primo istante.
-Ai…


Shiho si irrigidì e istintivamente si allontanò di qualche passo.
-Ai che cosa è successo? Perché tu sei qui? E perché lui non…- le mancò la voce –perché non si sveglia?
Shiho gettò uno sguardo a Ran, visibilmente terrorizzata. Si chiese se avrebbe dovuto provare ad esserle di conforto in qualche modo. Dopotutto, fino a pochi momenti prima era lei stessa la ragazza disperata che scuoteva il corpo inerme di Shinichi, che piangeva sulla sua spalla. Ma ora che Ran era lì presente, sentiva che in qualche modo quel ruolo non le apparteneva più.
-Ho dovuto somministrargli una sostanza pericolosa, non resta che sperare che il suo corpo riesca a contrastarla- rispose freddamente. Si fece avanti per tastare il polso di Shinichi. Ancora troppo veloce.
La voce di Ran si fece d’improvviso tagliente.
-Cosa significa che hai dovuto somministrargli una sostanza?
Shiho rimase in silenzio diversi secondi, non trovando lei stessa risposta a quella domanda.
-Credo che tu mi debba delle spiegazioni- disse, la voce che tremava.
-A te non devo proprio nulla.
-Hattori mi ha spiegato che tu eri una di loro, che hai collaborato con Shinichi… e ora…- non si accorse nemmeno di alzare il tono della voce.
-Mouri parla piano!
-L’hai tradito.
Quella di Ran non era una domanda, ma un’affermazione, un’accusa. Incapace di reggerla, Shiho si allontanò ancora di più.
-L’ho tradito.
Le sue parole furono poco più di un sussurro, ma Ran le comprese perfettamente.
-L’ho tradito, sì, è vero. L’ho trascinato in questo maledetto posto per cercare di salvarmi la pelle… Ed è stato inutile, sapevo già che lo sarebbe stato. Sei contenta ora?
Ran non la perse di vista, mentre si dirigeva verso il bancone e afferrava una provetta.
-Come hai potuto?- chiese, dopo lunghi istanti di silenzio -Dopo tutto quello che lui ha fatto per te…
-MA COSA NE SAI TU!
La rabbia di Shiho esplose, la provetta si frantumò sul pavimento della stanza.
-Che cosa vuoi saperne! Tu non puoi nemmeno immaginare cosa ho passato io… Amata, coccolata da tutti… La dolce e gentile Ran…
Shiho si rendeva perfettamente conto di come le sue parole suonassero inopportune, ingiuste, assurde, ma era da troppo tempo che premevano per uscire, e lei non era più in grado di fermarle.
-Tu… tu non sai niente- concluse.
Per un lungo istante le due ragazze si squadrarono, Shiho con il respiro affannato, Ran apparentemente tranquilla. Fu la seconda a prendere la parola.
-Hai ragione Shiho, io non so niente. Per mesi ho aspettato, ho sofferto senza sapere niente, e sono anche pronta a continuare a farlo…
Lo sguardo di Ran si fece più deciso, la voce più dura.
-…Ma mai, per nessuna ragione, lo metterei in pericolo, mai e poi mai lo tradirei. Morirei mille volte piuttosto. Puoi credermi.
E Shiho le credeva. Le credeva perché la fierezza e l’amore che tracimavano da quegli occhi non potevano mentire. Le credeva, e questo le fece ancora più male.
Il silenzio che calò dopo le parole di Ran fu interrotto solo diversi secondi dopo, da un gemito.  Shinichi mosse lievemente una mano e gemette di nuovo. Le due ragazze gli furono subito accanto.


-Shinichi…- sussurrò Ran, stringendogli delicatamente un braccio.
Il ragazzo sollevò lentamente le palpebre, e per un lungo istante lui e Ran rimasero in silenzio, guardandosi negli occhi. Shiho non poté fare a meno di chiudere i suoi.
Shinichi batté le palpebre più volte e scosse leggermente la testa.
-Ran…
La voce gli uscì debole e roca, come se non l’avesse usata per giorni interi.
Provò subito a sollevare i busto puntellandosi sui gomiti, sostenuto da Ran e Shiho. Guardò prima l’una e poi l’altra, confuso e spaventato come Ran non l’aveva mai visto.
-Ma cosa… che cosa ci fai qui?
-Aspetta, resta tranquillo ancora un po’- intervenne Shiho, sfiorandogli la fronte. –Scotti- sentenziò, e il suo viso assunse un’espressione preoccupata. Gettò un’occhiata a Ran. –E ora?- chiese, più a sé stessa che alla ragazza.
Shinichi si mise lentamente seduto e subito divenne ancora più pallido. Ran fece per parlare, ma lui scosse il capo.
-Sto bene- disse, con voce un po’ più ferma. La guardò dritto negli occhi con un’espressione molto seria, poi scosse di nuovo la testa e sbuffò.
-Tanto è inutile, potevo anche risparmiarmi la telefonata… Tu non cambi mai- sospirò.
Le rivolse un sorriso stanco, e a Ran sembrò la cosa più bella che avesse mai visto. Fece per ricambiare, ma le sue labbra si incrinarono in un modo diverso, mentre le lacrime le appannavano la vista. Un attimo dopo era tra le sue braccia, dove aveva desiderato stare per mesi, dove voleva rimanere per sempre.

 

Kazuha aveva visto con sollievo Ran salire le scale e rifugiarsi al piano superiore, e sperava con tutte le sue forze che Shinichi fosse davvero lassù ad attenderla. I passi di un uomo, a poca distanza da lei, la riportarono bruscamente alla realtà.
-Hai deciso di giocare a nascondino, eh?- l’uomo rideva, mentre si aggirava fra i pannelli della stanza. La sua voce la faceva rabbrividire. –Bene, anch’io ne ho voglia. Chiusi qui dentro, soli, abbiamo tutto il tempo che ci serve.
I passi si avvicinavano e il panico di Kazuha crebbe a dismisura, fino a mozzarle il fiato. In testa aveva un unico pensiero, un’unica speranza di salvezza. Raggiungere Heiji.
Più silenziosamente possibile, si sdraiò a terra e prese a strisciare sotto alle scrivanie, protetta solo dal buio della stanza. Vedeva il fascio di luce della torcia dell’uomo muoversi in ogni direzione, e più di una volta temette che l’avesse colpita. Quando fu lontano a sufficienza, uscì dal suo riparo e si gettò oltre il pannello. Con le pupille dilatate dall’oscurità riuscì finalmente a scorgere Heiji, nascosto due uffici più in là rispetto a lei, con la pistola fra le mani che seguiva i movimenti della luce. Se fosse stata più fredda, più in sé, si sarebbe sicuramente chiesta cosa avrebbe fatto Heiji al posto suo, e avrebbe sicuramente capito che doveva solo rimanere ferma e aspettare che il ragazzo eliminasse il pericolo. Ma, in quel momento, il suo sollievo nel vederlo fu tale che seguì il suo primo istinto. Si lanciò verso di lui, ma a metà percorso urtò qualcosa con il piede. Quel piccolo rumore risuonò nel silenzio innaturale della stanza più forte di uno sparo. Heiji si voltò e, quando la vide, sul suo volto spuntò il panico. Poi la luce le ferì gli occhi e non riuscì a vedere più nulla. Solo uno scoppio assordante, poi il dolore.

 

 

 

Allora, come promesso eccomi qui (avevo detto presto, ma il mio concetto di presto è relativo, ormai lo sapete XD ). E’ innanzitutto doveroso partire con i ringraziamenti: e allora mille grazie a chi, nella notte dei tempi, aveva commentato il capitolo 5, ovvero Prostitute, EroSennin425, _Irene_Adler_, Mimiana, Lilla95, Roe, deda91, sara95, ale_db95, charliotta e baby91. E poi ovviamente un grazie di cuore a tutti coloro che hanno commentato il mio avviso, spronandomi a continuare: Conan, zapotec, Cipotta91, apotoxin4869, OliviaRan, Stefy Pan e a Roe (che mi ha scritto), EroSennin425 e Lilla95 che mi leggevano anche nella famosa notte dei tempi XD Grazie veramente, se ho dimenticato qualcuno o sbagliato qualcosa ditemelo per favore (è più che probabile). Ah, alla fine ho deciso di non cancellare l’avviso, altrimenti tutti i commenti sarebbero sembrati un po’ privi di senso^^

Che dire, spero che la storia interessi e piaccia ancora. Questo è un capitolo importante, seppur breve (non so essere prolissa, ma ormai sapete anche questo), in cui gli eventi subiscono finalmente una svolta e tanti nodi si preparano per venire al pettine. Vi anticipo già che non mancano molti capitoli alla conclusione, del resto questa è una storia nata per essere breve. Tuttavia non è esclusa l’idea di un seguito (sì, lo so cosa state pensando… vabbè, al limite lo leggerete ai vostri nipotini XD).
Mi raccomando, aspetto i vostri commenti^^ Ditemi che vi piace, che vi fa schifo, che dovrei vergognarmi ad aggiornare una volta al millennio… quello che volete XD Sono sempre felice di sentirvi anche tramite la funzione contatta, se avete voglia di fare due chiacchiere ;)

Un bacio!

  
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