E lei era lì. Lì, lo era davvero! Di fianco a me, piccola, nel suo vestitino nuovo, comprato per l'occasione. Il compleanno di Gabriella non era una vera e propria 'occasione', in realtà progettava di comprarlo da molto più tempo, ma  aveva trovato il coraggio solo in quel momento.
Com'era bella la mia piccola. Era così bella che quasi mi faceva perdere un battito al cuore.
I suoi occhioni verde scuro si voltarono verso di me e mi sorrise. Mi sentii morire.  Non avevo perso solo un battito, ma il cuore in persona si era fermato davanti a quell'innocenza e bellezza. Non era una di quelle bellezze da catalogo di moda, da modelle professioniste.. era quella bellezza che ti spiazzava, ti prendeva il cuore e lo stracciava in mille e più pezzettini. Ti lasciava senza fiato, a boccheggiare sotto un'onda di sentimenti talmente forti da  non avere quasi più speranze di tirarti su.
<< 'Pay, che fai? >>
Mi aveva chiesto. Che migliore amica pessima, lei mi parlava e io non le rispondevo neanche. Forse non volevo neanche più essere la sua migliore amica. In questo letto sento la mancanza di un corpo..
<< Scusa, sono piena di pensieri... >>
Avevo detto io, simulando una risatina che conclusi con un sorriso. Un sorriso che lei non vide però. Si era voltata a guardare Gabriella che ballava con Taylor. Sembravano due sceme, mi fecero ridere.
Kelsi si alzò in piedi e mi prese una mano.
<< Vieni a ballare!! >>
Mi diceva. Scossi la testa e le lasciai le mani, sentendole subito bruciare. Non avrei voluto lasciarla, avrei voluto tirarla a me e baciarla. Ma non potevo. Io sono fidanzata con Troy, amo Troy, non c'è nulla che cambierei in lui... ma lei ha qualcosa che lui non ha.
Kelsi mi fece di nuovo un sorriso e si allontanò a ballare, aggiungendosi al duetto di Taylor e Gabriella.  Gabry, Tay, perdonatemi, ma lei vi offusca completamente. Era come se avesse una  luce dorata intorno a lei, come se fosse una specie di Dea scesa in Terra.
La mia piccola Kelsi.
Se solo penso a quello che ho dovuto passare per diventare sua amica, mi vengono i brividi. I ricordi sono freschi, da quando ci siamo trovate a casa mia a piangere per il dolore alle braccia, a quando invece abbiamo battezzato quel giorno come festa personale.
Troy mi aveva preso una mano, a quel punto. Aveva sorriso. Io avevo sentito il cuore schiantasi violentemente contro una parete, probabilmente contro la mia gabbia toracica, e mi ero messa a piangere. Troy sapeva quanto l'amassi, ma sapeva anche che provavo qualcosa per lei... e mi stava vicino.
<< Scusami... >>
La Regina di Ghiaccio non chiede scusa.
Mai.