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Autore: ellephedre    19/01/2011    15 recensioni
Super Usagi, come la terza serie di Sailor Moon (intitolata appunto Sailor Moon S, dove la S sta per Super). Raccolta di scene con lei e Mamoru come protagonisti.
1 - Studio, studio, studio! (tra l'episodio 92 e 93) - Sempre studio per la povera Usagi, secondo Mamoru.
2 - Il primo bacio? (puntata 94) - Mamoru non ricorda il primo bacio con Usagi?
3 - Ti voglio (episodio 98) - Tra sogni proibiti e piccole incomprensioni
4 - Compleanno (alla fine dell'episodio 102) - Il quindicesimo compleanno di Usagi.
5 - Usagi + Mamoru = Chibiusa? (episodio 104) - Davanti a Chibiusa Usagi si sente trattata da Mamoru come una bambina. O no?
6 - Il bacio dell'estate dei quindici anni (episodio 105) - Usagi va a trovare Mamoru di notte nell'albergo in cui lui lavora.
7 - Lovely Valzer (episodio 108) - Tra gelosie e I lov yu's
8 - Chi ha paura? (episodio 110) - Usagi ha paura per o di Haruka e Michiru? E Mamoru?
9 - Una lettera (dopo l'episodio 117) - Una lettera da Usagi per Mamoru.
10 - Grande (dopo l'episodio 120) - Usagi; volersi sentire piccola, essere grande.
11 - Vittoria? (dalla fine dell'episodio 125) - E' difficile sentirsi vincitori.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny | Coppie: Mamoru/Usagi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Terza serie
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- Questa storia fa parte della serie 'Oltre le stelle Saga'
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Super Usagi!

 

Super Usagi!

di ellephedre

   

3 - Ti voglio.

Durante l'episodio numero 98 di Sailor Moon (numero 9 della terza serie, dedicato alla gara di motocross di Haruka).

  

 

«Ti voglio, Usako.»

Usagi avvampò. Indietreggiò a passettini piccoli piccoli. «No, Mamo-chan. Non possiamo...» Lei era troppo inesperta, troppo imbarazzata, non era pronta!

Lui la seguì senza una sola incertezza. «Perché no?»

Lei inciampò. Un letto si era materializzato dietro le sue gambe. Si coprì la faccia con le mani. «Mi vergogno.»

Le mani di lui, calde e grandi, la presero delicatamente per le spalle. La adagiarono sulla schiena e Usagi si sentì come un vulcano pronto ad implodere. Il terremoto del suo cuore l'avrebbe strapazzata fino ad ucciderla d'amore. «Per favore, Mamo-chan...»

Lui le accarezzò le dita. «Ti amo tanto, Usako.»

Lei divenne gelatina fusa. «Anche io.»

«Non vuoi essere una cosa sola con me?»

Il suo sguardo profondo e innamorato la fece precipitare nell'abisso di una meravigliosa perdizione. «S-sì...» Chinò gli occhi. «Per favore... sii gentile.»

«HA!» urlò una voce acuta, comparsa dal nulla.

Usagi voltò la testa e inorridì.

«Ti ho vista, Usagi!» Chibiusa attaccò le mani ai fianchi. «Cosa stai facendo con Mamoru? È troppo presto perché pensiate a concepirmi!»

Usagi sentì diventare rosse anche le ciglia. «Nonono! È-è lui! È Mamo-chan che-» Si bloccò e lo guardò disperata. «Non è che non voglio! Con te! Capisco che mi desideri così tanto che-»

«Usagi» la ammonì duramente una voce.

Lei la scacciò con una manata. «Va' via, Luna.»

«USAGI!» Un peso le atterrò sullo stomaco. «Benedetta ragazza, svegliatiiiii!»

Usagi si tirò su con un urlo.

Luna si tappò le orecchie con le zampe. «Si può sapere che razza di sogni fai? Sei ancora troppo giovane per pronunciare la parola 'desiderio'-»

Usagi la centrò con un cuscino. «Luna! Cattiva!» piagnucolò. «Stavo facendo un sogno bellissimo con Mamo-chan e arrivi tu che- Anzi, era già arrivata Chibiusa.» Si lasciò cadere all'indietro, rimbalzando sul letto. «Non abbiamo mai pace, Mamo-chan.»

Luna saltò di nuovo sul materasso, più offesa che mai. «Mamoru non è qui e se non ti muovi non incontrerai né lui né le altre! Sono ore che cerco di svegliarti!»

Usagi scattò a sedere. Afferrò la sveglia sul comodino e guardò l'ora. Cacciò un nuovo urlo.

     

«Mezz'ora di ritardo» osservò acida Rei.

Per la gran corsa, Usagi non aveva ancora smesso di ansimare. «Lo so! Ma ora sono qui, non è questo l'importante?»

Ami consultò la scheda degli orari appesa alla fermata del bus. «La prossima corsa passa tra cinque minuti. Forse riusciamo ad arrivare in tempo per l'inizio della gara di Haruka-san.»

«Massì» ridacchiò Usagi. «Ce la faremo!»

«Almeno abbi la decenza di stare zitta» sibilò Rei.

Usagi si rannicchiò nelle spalle. «Rei è troppo severa, non è vero, Mamo-chan?»

Lui non concordò: era al contempo rassegnato e paziente. «Usagi, sei tu quella che è stata invitata da questa Tenou-san. Noi siamo venuti qui per accompagnarti. In circostanze simili una prossima volta cerca di arrivare in tempo.»

Usagi cominciò a vergognarsi.

Come unica forma di consolazione, Mamoru le massaggiò una spalla. La toccò solo in quel modo, ma Usagi non se la prese: quando c'erano le ragazze lui non si lasciava mai andare a grandi effusioni, al massimo accettava di riceverle.

Sospirando, Usagi si ripromise di badare maggiormente alla puntualità in futuro. 

 

Un paio di ore dopo, con suo gran piacere, dimostrò il suo valore badando soprattutto alle Outers. O fu Uranus a badare a lei?

Dopo la gara, aveva perso il bus che l'avrebbe riportata a casa con le altre e Mamoru. Haruka le aveva gentilmente offerto un passaggio sulla sua moto e mentre erano per strada si erano fermate senza ragione apparente in un punto molto fortunato: nelle vicinanze Uranus e Neptune stavano combattendo contro il nemico e Usagi era riuscita ad aiutarle senza che Haruka scoprisse la sua identità.

Il suo errore si era rivelato un'opportunità per conoscere meglio le Outers, ma naturalmente questo Rei non lo sapeva ancora.

«COME HAI FATTO A RIMANERE INDIETRO?!»

Il rimprovero acuto torturò le orecchie di Usagi.

«Ci hai costrette ad aspettare per un'altra ora!»

«Scusatemi, ma non sapete cosa mi è capitato.» 

L'espressione di Rei perse la propria furia. «Cosa intendi? Mi era sembrato di sentire qualcosa.»

Minako la colpì con una pacca sulla schiena. «Rei era preoccupatissima! Immaginava che ti perdessi o chissà cosa. Quando Mamoru è sceso alla successiva fermata, lei lo ha seguito a ruota. Ovviamente noi altre non siamo potute restare indietro.»

Cosa? «Dov'è Mamo-chan?» Non lo vedeva da nessuna parte.

Makoto indicò un punto alle sue spalle. «È tornato a piedi a cercarti.»

«Il tuo fidanzato mi ha sorpreso!» esclamò Minako. «Quando ti abbiamo vista correre dietro al bus, lui era quasi noncurante. 'Non ha più una bambina' ha detto scocciato, 'ci raggiungerà dopo'. Ma quando il bus si è fermato per la prima volta, suppongo che avesse cambiato idea e si sentisse in colpa, o preoccupata, perché ci ha detto che andava a cercarti. Dentro ha un cuore di panna, vero?»

Usagi lo sapeva molto bene. Sussultò. «Oh! È andato a cercarmi!»

Makoto sollevò un sopracciglio. «È quello che abbiamo detto.»

«Ma io stavo combattendo contro una Demone prima! E lui sente sempre quando sono in pericolo!»

«Una demone!?» Rei la afferrò per le spalle. «Cos'è successo, com'è andata?»

«Ho salvato Neptune e ho combattuto insieme ad Uranus.» Ma non c'era tempo di inorgoglirsi. «Adesso vado a cercare Mamoru, state qui!» 

«Non c'è bisogno di correre». Riparandosi gli occhi, Minako puntò il sole al tramonto. «Eccolo là.»

Usagi si voltò di scatto e lanciò un urlo di gioia. Corse verso di lui, mentre tutte insieme le sue amiche roteavano gli occhi al cielo.

Mamoru accelerò il passo e Usagi lo raggiunse con un balzo in avanti. Lo strinse con tutta la forza che aveva. «Eri andato a cercarmi!»

«Stai bene? Ti sei trasformata.» Lui la controllò da capo a piedi alla ricerca di ferite, rendendola così felice.

«Non preoccuparti. Ho perso il bus, ma non il combattimento.»

Lui si rabbuiò impercettibilmente. Si sentiva davvero in colpa.

«È stata colpa mia se sono rimasta indietro, sai? Mi sono fermata davanti a un negozio. La prossima volta starò più attenta, così non sentirai che ti devi prendere cura di me a ogni passo. Non sono più una bambina.»

Lui le massaggiò le braccia. «Non penso male di te, Usa, è solo che a volte...» Sospirò. «Niente. Tu fai bene quello che non riesce a nessun altro di noi.»

Oh, ma non era la sola. «Anche tu. Sai che sei l'unico ragazzo che riesce a far fare al mio cuore tu-tum?» In verità ci riuscivano anche Haruka e Uranus in scala minore, ma erano ragazze e nelle loro vicinanze il suo cuore tremava in maniera diversa. Era come se lei avesse una piccola cotta per entrambe, molto innocente. Percepire il loro calore corporeo ed essere oggetto dei loro flirt le faceva venire voglia di lanciare gridolini e arrossire, ma si sentiva a disagio al pensiero che quelle sue reazioni portassero ad altro. Era così diverso da quello che provava per Mamo-chan, sia nella realtà che nei sogni.

Lui stava sorridendo. Prendendola per mano, iniziò a riportarla dalle altre.

Prima che non fossero più da soli, Usagi voleva chiedergli una cosa. «Mamo-chan?»

«Hm?»

«È vero che...» Riuscì con successo a non far diventare la faccia color rosso pomodoro. «È vero che tu... mi vuoi?» Che mi desideri?

La presa di Mamoru diventò un pochino più salda - dolce e risoluta. «Sì, certo.»

Usagi fu immensamente felice. Naturalmente lui non aveva intuito qual era la vera domanda, ma la sapeva lei per tutti e due.

Era così sciocca, e non esattamente pronta per le esperienze favolose che stavano diventando vere nei suoi sogni, ma... andava bene così.

Per ora, un sì di lui era tutto quello che voleva.

   

 

FINE

   


   

NdA - Certo che quando questa Usagi mi parla, lo fa in maniera veloce e indolore :D

E io che avevo pensato di scrivere solo una piccola storiellina iniziale. Beh, intanto che mi frullano idee in testa sulla parte finale del prossimo capitolo di 'Verso l'alba' (quello che succede all'inizio è già deciso), è probabile che mi vengano altre idee divertenti.

Alla prossima!

Elle

 

P.S. Capitolo revisionato nell'ottobre 2020, dopo la traduzione in inglese

   
 
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