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Autore: Kiki May    19/01/2011    2 recensioni
Diciannove gennaio 2011: Buffy Summers compie trent'anni. Questa ficlet è un piccolo tributo ad un'eroina dell'adolescenza. Happy Birthday, Buffster!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Buffy Anne Summers
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Buongiorno, buongiorno a tutti e tanti auguri ad un personaggio speciale!
Oggi Buffy Summers, cacciatrice di vampiri, compie trent’anni! *CCC*

Okay, nel fumetto dovrebbe averne più o meno venti, visto che le vicende narrate sono immediatamente successive a Chosen. Inoltre, un’eroina frutto d’immaginazione ha il grandissimo pregio di non invecchiare mai. Noi, però, sappiamo l’anno di nascita, il giorno e il mese e omaggiamo. *C*
Ho letto in alcuni spoiler che, per una volta, il compleanno di Buffy non calamiterà disgrazie in capo alla Chosen One. *come se non ce ne fossero state abbastanz* Per saperlo con certezza, dovrò leggere il quarantesimo numero dell’Ottava Stagione. Brr.
Intanto, posto il mio regalo.

Lo spunto per la ficlet è tratto dall’Ottava Stagione, appunto. In particolare da un volume, “A Beautiful Sunset”, che è l’undicesimo in ordine cronologico e che io ho trovato veramente carino.
A mio avviso, la grande pecca dei fumetti è che sono troppo, troppo brevi.
Quella che intendo omaggiare è la Buffy Summers eroina, esempio positivo per le adolescenti della mia generazione.
Nonostante i casini sentimentali, il messaggio trasmesso risulta comunque costruttivo. Inoltre, non credo che sia giusto appiattire il personaggio considerandolo esclusivamente alle luce delle sue avventure amorose.
Insomma, Buffy è The Slayer!
La sua storia personale non parla solo d’amore, ma di crescita, coraggio e cartonate sulle gengive dei cattivi.

“Have you tried not being a slayer?” *Joyce fuoricampo*

Insomma, diamo a Cesare quel che è di Cesare e alla Chosen One il tributo che le spetta.
La ficlet, quindi, tralascerà shipper, cuori e baci, ma – spero – riuscirà a riportare il senso voluto da Whedon.

Che dire ancora?

Buona lettura!

 

 

 

 

 

 


A Beautiful Sunshine

 

 

 

 


The power to dream, to rule
to wrestle the world from fools
[Patti Smith ~ • ]

 

 

 

 

Satsu sedeva sul letto freddo e spoglio dell’infermeria.
Il braccio dolorante, poggiato sul ventre, il capo chino a nascondere lo sguardo imbarazzato e triste di cacciatrice sconfitta.
Twilight, o come diavolo si faceva chiamare il pazzo in calzamaglia che se la prendeva col suo esercito, l’aveva stesa al suolo, impedendole di reagire all’attacco sferrato. Fosse stata sola, sarebbe certamente passata a miglior vita. Combattente brillante, subito perita.
Socchiudendo gli occhi in preda ad una fitta di dolore, la ragazza sistemò meglio il povero lenzuolo che la copriva, muovendosi alla ricerca di una posizione più confortevole.
Buffy la osservava, silenziosa e riflessiva, poggiata allo stipite della porta d’ingresso.
“Permesso?”
“Avanti.” replicò Satsu, a bassissima voce.
Buffy avanzò lentamente.
Si era appena ripresa dalla tremenda batosta inflittale da Twilight. Rasserenata e intorpidita, aveva trovato il tempo di togliere l’uniforme ed indossare qualcosa di decente, lavare i capelli e legarli in una pratica coda, come sempre. Solo il suo volto, pieno di bende e cerotti, tradiva la fatica e i segni del combattimento affrontato.
“Come stai?” domandò la cacciatrice, avvicinandosi al letto della giovane allieva.
Satsu si piegò su se stessa, in un moto di vergogna.
Chiuse gli occhi e ripensò alle lacrime che non era riuscita a trattenere al cimitero.
“Mi dispiace,” mormorò addolorata. “Mi dispiace, ti ho delusa.”
Buffy scosse il capo e prese posto sul materasso troppo morbido.
“Non mi hai delusa.” dichiarò, comprensiva e paziente.
La ragazza strinse i pugni sino a ferirsi.
“Sì, invece. Non l’ho neanche sfiorato e se non fosse stato per te … sono un fallimento di cacciatrice!”
“Ehi, frena! Tu sei una delle migliori e quel pagliaccio poteva volare! Non sei male, davvero. Devi solo fare pratica.”
“Ma –“
“Credi che io abbia iniziato coi salti perfettamente calibrati e gli affondi dritti al cuore? Ho fatto la mia buona gavetta, per anni. E sono stata aiutata migliaia di milioni di volte dai miei amici. Senza di loro, non ce l’avrei mai fatta.”
Timidamente, la giovane cacciatrice alzò il capo, decisa a soppesare le parole della prescelta.
Lo sguardo di Buffy era sincero.
“Potrei anche crederti, sai?”
“Sarebbe un buon inizio.”
Satsu abbozzò un sorriso che mutò in una specie di broncio ostinato.
Buffy lo trovò tenero.
“Guardati!” esclamò, orgogliosa. “Un giorno dirigerai le operazioni di una squadra di ragazze e, insieme, sarete il terrore dei demoni! So che succederà.”
“Come … come fai a vederlo? Io non capisco nemmeno quello che mi succede! Non riesco a gestire la nuova forza e non so perché la tua chiamata abbia investito proprio me.”
“Perché tu hai del potenziale.”
“Anche le altre l’hanno, ma per loro … mi pare che per loro sia differente. Non sono come me.”
Buffy rifletté prima di rispondere.
“Nessuno è come te.” disse, infine. “E questa è una cosa che dovrai imparare ad accettare col tempo. Inoltre, ho compreso che ogni cacciatrice vive la sua chiamata in modo diverso. Siamo tutte diverse.”
“Diverse nel senso di omosessuali? Io sono omosessuale.”
Buffy roteò gli occhi, falsamente esasperata.
“Ho fatto uno schemino e ti posso dire che, a grandi linee, ho memorizzato il concetto.” ironizzò, prima di tornare seria. “Il punto è che ogni cacciatrice ha una storia a sé. Viviamo il rapporto col potere in modo diverso e possiamo perseguire obiettivi differenti, perché siamo libere, in sostanza. Pensa, per esempio, a quell’idiota di Simone! Lei non trova niente di meglio da fare che seminare il terrore ed io non avevo mai pensato ad una possibilità del genere, ma bisogna tenerlo in conto. Avere il potere significa essere capaci di influenzare il destino e le azioni degli altri, ma soprattutto significa essere capaci di dominare le scelte che determinano la nostra esistenza. Non siamo più forti per sparare a guardie giurate o infestare il pianeta con le nostre stronzate, ma c’è chi lo crede e agisce di conseguenza.”
“Forse è perché … forse, non dovremmo averne tanto …”
“E chi lo dice? I parrucconi africani che tengono gli ospiti in catene? I libri antichi? Quello che i testi ci insegnano è che siamo chiamate ad una missione, quello che non dicono è che la forza è dentro di noi. Siamo tutte potenziali, siamo tutte pronte all’azione: dobbiamo solo risvegliarci.
“Non ti fidare di quello che hanno scritto. Chi detiene il potere vuole averne il monopolio, per ottenere obbedienza incondizionata. Una sola cacciatrice è un prezioso strumento, comodo da manipolare. La condivisione è la sola strada per la libertà.”
“Perché si hanno meno responsabilità?”
La cacciatrice ridacchiò, divertita.
“Credo che condividere il potere ci renda meno sole. Ogni cacciatrice è pur sempre un essere umano e non può isolarsi dal resto del mondo.”
La giovane apprendista chinò il capo, stringendo tra le dita il tessuto soffice del pigiama.
“Pensi che succederà anche a noi? Di sentirci sole, intendo. Di sbagliare.”
“Commetterete errori, inevitabilmente. E sarete parziali, probabilmente. In qualche occasione, potrà capitarvi di non riconoscere voi stesse o …” Buffy sospirò, pensosa. “Forse è questo il significato di crescita. A me piacerebbe guidarvi senza intoppi, mi piacerebbe davvero, ma so che non sarà così. So che verranno i giorni tristi e bui, perché vengono sempre. So che commetterò degli sbagli che mi faranno soffrire e che faranno soffrire gli altri.” sussurrò, trattenendo le lacrime e una risata nascosta. “Magari mi capiterà di accettare un pessimo accordo, perdere una battaglia … fare sesso interstellare con la mia nemesi! Tutto questo mi ferirà, ma sarà stato comunque necessario. Almeno spero. Sai com’è? La rivoluzione non porta tutte le risposte appresso.”
“Lo capisco.” mormorò Satsu, comprensiva.
Di colpo, lo sguardo di Buffy si era fatto lucido di dolore e lontano.
La sua espressione sembrava tradire le memorie di un passato difficile, di scelte ardue e faticose.
“Non essere severa con te stessa.” farfugliò la ragazza, nel tentativo di essere di conforto. “Secondo me … secondo noi, fai un ottimo lavoro tutti i giorni.”
La prescelta prese un respiro.
“Satsu, promettimi che … promettimi che riuscirai a reagire sempre.”
“A cosa?”
“Soprattutto alla voglia di arrendersi e non combattere.”
“Io non –“
“Potrebbe succederti. Voglio dire, non è detto, ma capita. Dimmi solo che ti risolleverai.”
“Lo farò.” replicò la giovane allieva, inconsapevole del senso profondo delle sue parole.
Buffy annuì, rassicurata.
“Quello che più mi spaventa –“ riprese Satsu, interrompendosi. “Quello che più mi spaventa è non essere forte quanto te.”
“Ma tu lo sei! Te l’ho già detto.”
“Sì, lo dici ma … io sento che non è così.”
Buffy allungò la mano e afferrò quella della ragazza.
Strinse le dita della giovane in un pugno saldo che custodì nel proprio.
“La mia forza è la tua e il mio potere è il tuo.” scandì, piena di decisione. “Voglio dare a te e alle ragazze la possibilità di scelta che a me fu negata, voglio farvi capire che il potere non va custodito avidamente, ma donato agli altri. Attraverso la nostra unione potrà realizzarsi il cambiamento e tutto quello che sogniamo sarà possibile.”
“Lo spero.” sospirò la ragazza, improvvisamente rossa come un peperone.
La mano di Buffy era caldissima.
E stretta alla sua, soprattutto.
“Andrà bene.” mormorò la prescelta, sciogliendo la presa.
Dolcemente, adagiò il palmo di Satsu tra le lenzuola fresche e pulite.
“Vedrai.” promise ancora, rassicurante.
Nei suoi occhi, una luce dorata come quella del sole.
Sul volto, nel piccolo corpo che troppe volte aveva conosciuto la morte, la perdita e il dolore fisico, il bagliore invincibile, imperfetto e bruciante della vita.
La radiosità dell’esistenza che combatte e si rinnova senza sosta.
Per la prima volta, Satsu realizzò d’esser parte dell’estate eterna.
Avrebbe amato, donato e perdonato come ogni cacciatrice.
Avrebbe regalato al mondo la luce del suo coraggio.
“Mi dispiace solo che …” la ragazza esitò, assorta. “Mi dispiace che Twilight ti abbia ridotta in questo modo. Sei piena di cerotti.”
Buffy sorrise, scuotendo il capo.
“Guarirò.” rispose, speranzosa. “Guariremo.”

 

 

 

A day without sunshine is like, you know, night ~ Steve Martin

 

 

 

 

 

 

I had a dream •
Dunque, se siete giunti fin qui è perché avete letto questo piccolo ed insensato omaggino a Buffy. Spero che abbiate gradito. In ogni caso, devo confessarvi una cosa. Ho fatto un sogno.
Sono una fan del Buffyverse da quasi dieci anni ormai. *invecchia* Non mi era mai capitato di sognarla. :3
Sì, esatto: ho sognato Buffy, per la prima volta in tutta la mia vita, proprio a qualche settimana dal suo trentesimo compleanno.
Vi spiego, la cacciatrice era venuta a trovarmi e, nel garage del vecchio condominio dove abitavo, aveva scoperto un orrido mostro a squame che, prontamente, aveva neutralizzato. Io non ci potevo credere. Ero fuori in strada ad attendere di parlare. Buffy Summers aveva appena ucciso un demone nel vecchio garage di mio zio.
La vedo uscire. Lei si mette gli occhiali da sole e sale su una limousine nera. Io busso al finestrino per ringraziarla e, stupita, le dico che mai mi sarei aspettata una cosa del genere proprio da lei.
Buffy Summers, la cacciatrice, aveva appena ucciso un demone. Nel garage di mio zio.
Lei mi guarda e dice che è la vita, la missione. Deve fare questo, perché deve continuare a combattere: “Del resto, la volete o no questa Nona Stagione?”
Io la guardo: “Amen.”
Capite la morale? :3


Long live Buffy!


 

  
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