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Autore: Anemone Grace    19/01/2011    4 recensioni
Sai Mello, sto ancora fissando il cielo, curioso vero? Eppure, da quando te ne sei andato, non ho mai smesso di farlo.
Resto qui sotto un cielo che sembra non essere mai cambiato, eppure la mia pelle è cambiata, il mio odore che per te era dolce mi sembra diventato più amaro, più aspro. Ed il tempo è passato come se niente fosse stato, come se tu fossi sempre stato qui accanto a me. Fuori sembra essere tramontato un sole così accecante da far invidia ad ogni stella che dall'altra parte comincia ad apparire. Ma tu lo stai ancora guardando questo cielo?
[Avvertenze:Arancione-Tendente-Al-Rosso]
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Matt, Mello
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le cose non accadono mai due volte nello stesso modo.


Sai Mello, sto ancora fissando il cielo, curioso vero? Eppure, da quando te ne sei andato, non ho mai smesso di farlo.

Resto qui sotto un cielo che sembra non essere mai cambiato, eppure la mia pelle è cambiata, il mio odore che per te era dolce mi sembra diventato più amaro, più aspro. Ed il tempo è passato come se niente fosse stato, come se tu fossi sempre stato qui accanto a me. Fuori sembra essere tramontato un sole così accecante da far invidia ad ogni stella che dall'altra parte comincia ad apparire. Ma tu lo stai ancora guardando questo cielo?

Corri, corri, perché è questa la strada che hai scelto.
Il rombo di una moto nera, l'acceleratore che emette suoni monotoni e l'acuto suono di un clacson che si ripete più volte. Le ruote slittano veloci sull'asfalto e il corvo nero gracchia su una finestra invecchiata. Il tuo cuore sembra un cumulo di sassi, messi lì solo per ampliare la cerchia di nemici che ti sei fatto attorno. E cos'è, poi, quello sfregio?
Questa è una caccia! E tu, Mello, sarai la mia preda. Già, il cane che insegue un gatto consumato dai troppi anni spesi a dar la caccia ai topi. Però anche quel cane zoppica per il troppo tempo passato a correre dietro le traccie di un gatto pestifero. Perché mi stai ancora sfidando, gatto? Non vedi che stavolta hai perso? Stavolta riuscirò a prenderti e lo sai, lo sai che lo farò.
E poi un bivio, un muro alto a coprire la tua strada, la moto che si ferma davanti ad esso e la fiamma rossa a pararti l'unica uscita. Dimmi, lo sapevi che qui c'era un bivio? L'hai fatto apposta, non è vero? Avevi previsto che sarei tornato, avevi previsto che avrei provato a rintracciarti in qualche modo, in questo modo? No, l'altra volta era stata tutta una corsa, una corsa a chi sarebbe arrivato primo al traguardo. E persi, persi perché tu miserabile mi avevi spintonato a terra e io stupido mi ero lasciato trascinare in un cumulo di sabbia, sbucciandomi gran parte del ginocchio sinistro. E così vuoi farmi capire che sei te a scegliere chi vince e chi perde, Mello? Cos'è, vuoi comandare questo gioco? Azzardato da parte tua, pericoloso e vizioso potrei dire.
Mi fissi, oltre quella visiera nera, mentre ti appresti a scendere in modo sinuoso dalla sella, anch'io apro la portiera della macchina e mi mostro ai tuoi occhi ancora oscurati dal buio. Forse adesso dovremmo estrarre le pistole come i vecchi cowboy, i protagonisti dei film che ci piacevano tanto da piccoli. Già, ma te rimembri ancora quel periodo? Quando correvamo spensierati nei giardini del vecchio orfanotrofio? Quando venivamo sgridati dal vecchio custode per le ore tarde passate a discutere su cose stupide e prive di logica? Eppure eravamo due dei più bravi alunni nella scuola. Buffo, non è vero? Come tutto adesso invece sia finito.

-E così mi hai trovato.-

-E così, ti sei fatto trovare.-

So che stai sorridendo, lo percepisco dal tuo malcontento di aver scoperto che questa è la verità e che io la conosco. Dimmi, pensavi davvero che fossi tanto ingenuo da farmi ingannare due volte? Sfili il casco lentamente dal capo, è una provocazione questa? Forse no. I tuoi occhi si incatenano per un breve istante ai miei, poi si alzano al cielo, mentre il tuo sorriso spezzato si fa largo sul tuo volto.

-E così mi hai aspettato tutto questo tempo...-

-Così sembra.-

Il silenzio è sceso così pesante intorno a noi, e quelle pistole che avrei voluto estrarre qualche istante prima, adesso le avrei lasciate nel fodero. Abbassi di nuovo le iridi, impassibile il volto e impenetrabile è lo sguardo ora fisso sui miei semplici occhi limpidi, appena illuminati dai quei fiochi lampioni situati un po' più in là sul ciglio della strada. Posso sentire il tuo cuore tremare come quando arriva l'autunno e le foglie si accingono a staccarsi debolmente dall'albero madre. Hai paura Mello? Hai paura che riesca a distruggere quella tua barriera di ghiaccio?
Poi sorridi, quel sorriso così bello, raro per chi ti conosce, prezioso per quelli nuovi che non ti hanno mai visto. Sono geloso Mello, geloso di quel tuo sorriso, a quante persone lo hai fatto prima di me? Quanti hanno avuto un privilegio simile? Lo voglio, e lo voglio tutto per me. Solo per me...

Ti avvicini in modo lento, pacato.. E ti fermi solo quando mi sei dinanzi, quando ormai pochi centimetri ci possono ancora dividere. I tuoi occhi si immergono nei miei, e a fatica riesco a respirare per il dolore che provo, quella penetrazione di sguardi, come uno spillo che perfora la pelle, questo è ghiaccio che perfora l'iride. Ancora adesso provo dolore a causa tua, Mells.. Cosa stai cercando di dimostrare in questo modo? Pensi di essere giusto con me?

-Sei più alto.-

-Già... anche tu.-

No, non riesco a sorridere, eppure tu sei ancora così ironico con i miei sentimenti, dovrei forse prenderti seriamente? Se lo facessi cosa ne ricaverei? Probabilmente niente. Ti avvicini ancora di più, portando intanto un braccio verso di me. La tua mano che sfiora la mia pelle, ruvida e delicata al contempo. Che stai facendo? Non sei mai stato dolce con me, questa è pazzia. Ancora, ancora più vicino è il tuo volto, sento il tuo respiro scontrarsi sulla mia pelle. Credo di averlo desiderato per molto tempo.

-Che stai facendo Matt?-

Soffi velenoso al mio orecchio, anche se il tuo veleno in quel momento mi sembrava solo un intossicante droga di lussuria. Quel tono così profondo e allo stesso tempo fugace e languido, mi fa solo pensare a quanto avrei voluto saggiare ancora una volta quelle tiepide labbra, quanto vorrei sfiorare il suo corpo e ancora di più rendere la nostra unione eterna. Avvicino il mio volto alle tue labbra, in modo da poter sentire meglio il tuo aroma, mentre si mischiava col mio in modo elettrizzante. La tua bocca perennemente umida e invitante, quante persone hai baciato oltre a me, te l'ho sempre voluto chiedere.

-Non ne ho idea..-

Rispondo, unendo infine le nostre labbra, spingendo in modo fin troppo confidenziale la mia lingua nella tua bocca, senza complimenti, senza chiedere il permesso a nessuno, perché era quello che volevi, era quello che io volevo. Appoggio in modo ossessivo e possessivo la mia mano dietro la tua nuca, spingendoti sempre più verso di me, come se questa sia l'ultima volta che ti avrei potuto baciare, come a incidere quel sapore tanto prediletto in me, sperando che rimanesse li, impresso nella mia bocca, come un timbro fatto su carne fresca, immutabile sarebbe rimasta la cicatrice, dolce sarebbe stato il retrogusto di quell'amaro sigillo.
E mentre faccio svanire la ragione dalla mia mente, posso sentire le tue mani prendermi per il bacino, toccando ogni parte di me, palpando il mio corpo, come a costatare che io sia qui, ancora vivo, ancora davanti a te. Mi spingi verso di te, cercando di alzarti maggiormente a premere così in fondo con la tua lingua in me, senza troppi complimenti, a soffocarmi con essa e alleviare così il tuo dolore. Ma non voglio essere la parte passiva, non in questo modo, non dopo tanti anni, me lo devi Mello, mi devi almeno il tuo orgoglio. Ti spingo così forte che potresti cadere a terra e io sicuramente ti seguirei senza esitare, ma vacilli solo e ti appoggi in modo brusco alla parete di fianco a noi. La mia gamba che preme tra le tue, appena divaricate. Fremi sotto quel tocco pericoloso del mio ginocchio, sussulti tra le nostre labbra e scosti piano la tua bocca dalla mia. Mi guardi ossessivamente, quasi in modo lucido, mentre io sono completamente invaso dai sensi dell'improbabile, dai sensi che mi spingono a chiedere di più, a chiederti di più. Ti prego amami, ti prego lasciati amare Mello, non ti chiederò altro, solo il tuo amore, e voglio che sia tutto per me, tutto per me. Giuralo.

-Tu sei pazzo..-

Sussurri tra i denti, per poi precipitare con la testa nell'incavo della mia spalla mordendo ferocemente la pelle al di sotto della maglietta a strisce. Stringo le mani, artigliando le unghie sotto il gilè nero. Dio, questo faceva male, e un bivio che conduceva alla ragione si faceva strada nella mia mente, ma non si lasciò intravedere molto, perché sparì l'istante dopo. La tua mano a stringere il mio sesso da sopra i pantaloni, potrei aprirti i tuoi in pochi attimi se è questo che mi stai chiedendo. Fremo sul tuo collo mentre mi faccio spazio col volto per poi andare a mordicchiare piano la pelle candida e sensibile a ogni mio tocco. Lasciva sarà la mia lingua sulla tua pelle, tortuosa la mia mano che veloce scorre sul tuo corpo fino ad arrivare ai pantaloni in pelle e slacciarli velocemente. Stringo la tua pelle ancora più forte, se potessi affonderei lì i miei denti, come i vampiri fanno con le loro prede, e lascerei il mio marchio, così che chiunque tra i tuoi amanti possa vederlo. Tu mi appartieni, perché io ti voglio, e non permetterò che qualcun altro ti tocchi come faccio io. Sarò l'unico uomo che desidererai e l'unico uomo che da oggi in poi avrai nel tuo letto. Sarai mio Mello, perché tu non puoi essere di altri. Soffochi e cerchi ossigeno in alto, lasciando inconsciamente a me più spazio per divorarti. E quella mano che stringeva il cavallo dei miei pantaloni adesso si ritrova a tirare i miei capelli. Il dolore è così frivolo per me ormai, questi capelli non mi faranno mai male come tu lo hai fatto al mio cuore. Dovrai pagare per questo, ma sarà un prezzo dolce il mio.

-Già.. e tu sei la fonte della mia pazzia.-

-Tzé... allora dovresti essere più ispirato.-

Provocazione, questa è la parola chiave per il nostro rapporto, questa sarà l'unica cosa che ci terrà uniti in eterno. Provocami bastardo, provocami, perché solo così potrò andare avanti al tuo fianco. Sorrido genuinamente, andando a leccare leggero le tue labbra screpolate e sentire ancora quel tuo sapore dolce sfiorarmi la pelle. Le mie mani vagano sul tuo corpo, ancora prima di cominciare una caccia sconfinata sotto il risvolto del tuo gilè, l'unico indumento che in questo momento indossi per ricoprire il tuo petto. Ti vesti sempre in modo così trasgressivo, o lo hai fatto perché reputi questa un occasione speciale? Forse ti vesti sempre così, vorrei corrompere la mia mente a non pensare a questa stupida opzione, però è l'unica cosa sensata che riesco a concludere, e più ci penso, più provo odio nei miei confronti. So che questo amore mi porterà ad essere un assassino. Veloce percorro il tuo petto, altrettanto veloce questo sale e scende, freme alla sensazione che sta provando, mi sembra che tutto questo non porterà mai a qualcosa di buono. Maliziose le dita scivolano sul capezzolo, strusciando, stringendo e pressando morbosamente quei teneri bottoncini che presto si inturgidiscono e sembrano non essere più così morbidi come prima. Non solo essi si induriscono, ben altre parti del tuo corpo cominciano a rispondere alle mie bramose attenzioni. Sei forse eccitato, Mello? E' la prima volta che fai sesso con me? No. E' la prima volta che fai l'amore con un uomo? L'ultima volta per te è stato amore, Mello? Stringi irritato i denti, mentre la mia lingua ancora una volta assapora la pelle pallida del tuo collo, suadente la cerniera del tuo indumento viene fatta scivolare fino alla fine. Sento le tue mani pressare sulle mie natiche, no, stavolta non ti lascerò fare quello che vuoi, stavolta lo comanderò io questo gioco, non accadrà come l'ultima volta.
Perché le cose non accadono mai due volte nello stesso modo.

● ● ● ● ●


-Ah!-

Posso sentirti, così vicino, quanto, quanto tempo ho desiderato la tua carne in silenzio, quanto tempo ho desiderato divorare il tuo cuore prima di ora? E adesso che lo assaggio, non sai quanto piacere mi regali, il mio corpo sta urlando. Voglio morire tra le tue braccia, se mai dovessimo morire insieme, so che riuscirai a darmi il calore necessario per farmi restare vivo, so che non avrai bisogno di sentirtelo dire, ma il mio cuore non fa altro che chiedertelo, amami.

-Matt...-

Ansimi, battiti, respiri che si incontrano e petti che si sfiorano, sento il tuo calore scivolare penetrante sulla mia pelle, fondendosi col mio. Hai mai amato qualcuno?
La mia mano che sorregge il tuo corpo, mentre l'altra stringe malignamente la parete dietro la tua schiena nuda, ora sporca. Forse stai anche sanguinando, forse ti ho fatto male, ma non importa, questo dolore passerà. Il calore mi avvolge, è come in una voragine di calore e io sto venendo risucchiato al suo interno. Mi stringi forte, così forte che potrei urlare dal dolore, più che dal piacere. Vale lo stesso per te, vero?
Spingo ripetutamente il mio membro nel tuo corpo, so che lo riempirà, so che ti farò sentire piacere. La tua schiena si inarca, è come un esplosivo che viene detonato. Ah si... questo ti farà stare bene, più di qualsiasi altra cosa al mondo, e so che non ne potrai fare a meno. Mi avvinghio di più al tuo corpo, strusciando morbosamente il mio petto contro il tuo, mentre affondo maggiormente dentro di te, credo di star per venire... Non voglio farlo, è così bello stare qui. Il tuo corpo mi opprime, sento come nel petto un battito forte e forse potrei esplodere, se solo tu me lo chiedessi, io lo farei. Sei avvinghiato a me, come se avessi paura di cadere, da quando tu hai paura Mello? La tua presa potrebbe soffocarmi, sai. Ho come la sensazione che tu non sia mai stato un tipo sincero. Hai forse paura di perdermi?
Copiose, lente lacrime calde solcano il tuo volto, e inequivocabilmente vanno a colpire il mio petto, mentre la tua testa affonda nella mia spalla. Non smetto, non voglio smettere, ho bisogno di muovermi al tuo interno, è come una droga forse, più aumenti la dose, più sarà il desiderio di consumarne.

-Mi fa male...Matt...-

-Va tutto bene Mello, non ho intenzione di lasciarti...-

I tuoi occhi, non li vedo in questo momento, ma so che stanno guardando verso di me. Sei stato così male in questi anni Mello? Perché te ne sei andato allora? Le tue ragioni non le ho mai capite, e forse mai le capirò. Vorrei solo che tu mi abbracciassi così, ogni istante della tua vita e che dipendessi da me, in qualsiasi cosa. Ma tu non sei il tipo che rincorre, tu non sei il cane. Tu sei un gatto randagio, e i gatti randagi non si legano a niente e nessuno, a meno che quel gatto randagio non sia uscito totalmente fuori di senno. Tu sei uscito Mello... Sei uscito fuori di senno?

-Io non ti lascerò mai...-

Lasciarti così...

Dove diavolo potrei andarmene?

Ci siamo incontrati per caso una seconda volta.

Da quel momento,

Noi abbiamo vissuto come un'unica carne
o un unico corpo.




Nonsense-Spazio °--°
Beh, personalmente non so da quale luogo occulto della mia testolina sia uscita fuori questa piccola one-shot, trall'altro nemmeno molto porno.. ma apparte questo, ci sono un paio di crediti che mi sento in dovere di fare, anche perchè devo u__ù
Prima cosa: le ultime frasi della fiction in fondo sono prese dalla doujinshi MxM di nome CALL. (non so in quanti di voi la conoscono, però se non avete niente da fare, leggetela è molto bella anche se un po' triste D: )
Seconda cosa: il titolo della fiction è stato preso da una frase di Aslan (dal film Narnia).
Terza e ultima cosa: Devo un grande ringraziamento alla mia Beta che si è proposta di correggere tutti i miei obrobi anche se il contenuto mi spiace per voi non è mutato D: Grazie mille tesora <3
Detto questo, aspetto vostri commenti-belli/brutti/orridi/fantastici-che lascierete alla storia-sempre se lo farete-. A presto! 8D

Cigarettes;
   
 
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