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Autore: gocciolina1210    20/01/2011    0 recensioni
ciao a tutte questa è la mia prima one-shoot. siate clementi... questa storia narra di cosa può accadere quando si rilegge dopo un anno il proprio diario segreto, con tutte le emozioni che si innescano e soprattutto i bei ricordi.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il dolce sapore di un ricordo

Mentre leggeva le pagine del suo diario, ripensava a quella sera di luglio di un anno prima. Che era stato bello finalmente vederlo dopo tante e-mail e tante telefonate sentirlo vicino a se e non sempre via computer o telefono. Ma quella sera finalmente dopo tanto tempo lui le aveva chiesto se le andava di uscire e lei non aveva saputo dire di no.
Aveva invento una scusa a sua madre dicendo che usciva con un’amica e invece era con lui. Lui l’amore della sua vita, l’aveva capito solo ora perché prima era occupata a pensare a quell’antipatico di Luigi. Già Luigi il suo primo ragazzo, quello che era sempre stato con lei fin dalle elementari ma che poi si era rilevato un grandissimo stupido e le aveva causato tantissimi guai ma nonostante tutto lei le voleva ancora bene e non era riuscita a dimenticarlo e gli andava sempre dietro.
  Anche quella volta quando lui l’aveva lasciata da sola mentre dovevano tornare insieme a casa e lei aveva pensato che lui aveva avuto un impegno, invece lui era con una sua compagna che gli interessava parecchio e lei poveretta appena lo venne a sapere si spezzarono il cuore, povera Noemi, quanto ha sofferto e non pensava che un altro ragazzo potesse entrare nella sua vita ma si sbagliava. Infatti, Jonathan era entrato e da allora non era più uscito. Ma come poteva amare un altro ragazzo che non fosse Luigi dopo tutto quello che lei aveva provato per lui?
Certo c’erano state anche nottate senza chiudere un occhio perché pensava a lui e anche pianti a dirotto quando le sue amiche le dicevano che lui era uscito con questa o con quell’altra ragazza e il suo piccolo cuoricino ogni volta si rompeva sempre di più. E così lei ha deciso che  non ci doveva entrare nessuno nel suo povero cuore perché temeva che potesse rompersi de finitamente e poi era stanca di piangere e preoccuparsi di un ragazzo che poi nemmeno la calcolava. E così aveva deciso che lui era stato il primo e l’ultimo ragazzo a entrare nella sua vita.
Accadde che una sera mentre era collegata  le arriva una richiesta di amicizia da parte di un tizio che neppure conosceva, un certo Jonathan ed accettò. All’inizio era un po’ contraria col chattare con lui ma poi le piacque e diventò un’abitudine chattare con lui ogni sera dopo cena e quando non poteva, sentiva che qualcosa le mancava. Chattavano di tutto e di tutti da cosa lei voleva fare dopo il liceo a cosa aveva mangiato per cena ed alla fine Jonathan divenne il suo unico confidente, le piaceva quando le diceva cose carine sul suo carattere o quando le diceva di non preoccuparsi per quella compagna che le faceva i dispetti o per quella interrogazione andata male.
 Questo durò per mesi e mesi e tutti e due si innamorarono di una persona conosciuta via internet ma non volevano rendersene conto perché credevano che non poteva succedere  una cosa simile.
Eppure si sente parlare spesso di amori nati via web e durati anni e anni ma Noemi non sembrava esserne d’accordo. Così quando una sera Jonathan le chiese se voleva uscire non pensò che poi potesse nascere qualcosa di nuovo, di bello, e così accettò subito. Ma non sapeva cosa dire alla madre e poi sapeva che se avesse detto una bugia sua madre l’avrebbe sicuramente scoperta e  messa in castigo.
 Allora inventò la scusa che sarebbe uscita con un’amica anche perché era vero che alla fine loro erano solo amici, ma ancora non sapeva quello che sarebbe successo dopo. Così quando uscì di casa per andare a incontrarlo non si sentì emozionata per l’incontro che stava per fare.
Quando arrivò al luogo d’appuntamento e lo vide sentì per la prima volta dopo tanto tempo battere forte il cuore e sentì che anche le sue gote incominciavano a prendere colore, come se improvvisamente fuori facesse molto caldo. Non poteva arrossire di fronte a lui, non se lo sarebbe mai perdonata se la vedeva  rossa per la sua presenza.
Appena lui la vide le andò incontro e la salutò come si salutano 2 vecchi amici, ma entrambi capirono che non potevano essere amici perché  in loro già era nato il fiore dell’amore,ciò nonostante nessuno dei due poteva dire di essersi innamorato dell’altro perché non potevano sapere se i sentimenti sarebbero stati ricambiati. Così entrambi fecero finta di nulla e per quasi tutta la sera si comportarono come amici. Ma ad un certo punto cambiò qualcosa.
Stavano passeggiando nel lungomare e a un tratto un ragazzo incomincia a fare battute pesanti su Noemi, allora Jonathan le dice di non badarci perché è solo un ragazzo che cerca un po’ di divertimento e farsi bello davanti agli amici. Loro non danno conto a quel tizio ma le battute si fanno sempre più pesanti e frequenti e a un certo punto Jonathan non le sopporta più si gira e gli dice di farla finita con quelle volgarità e che faceva meglio a stare zitto e ad andarsene; il tizio non sentì neppure cosa gli disse di fare Jonathan ma, anzi incomincia a insultare entrambi e chiamò a raccolta i suoi amici.
Jonathan capì che loro non scherzano e che se non se ne andavano di corsa, finivano male; così afferrò per mano  Noemi e la trascinò correndo il più  velocemente possibile  verso la macchina. I ragazzi che non avevano neppure capito cos' era successo, non capirono la fuga della coppia così scoppiano in una fragorosa risata.
Quando Jonathan sentì la risata anche lui, si mise a ridere e smise di correre ma non lasciò la mano di Noemi; la ragazza si sentì  sollevata del pericolo di botte appena scampato, ma sentiva che il suo cuore batteva molto più velocemente di quando stava correndo, ma qui non era la paura di botte ma il fiorire di un nuovo tenero amore. Consapevoli dei propri sentimenti nessuno dei due voleva lasciare la mano dell’altro, così percorsero il resto della strada in silenzio e mano nella mano persi ogni nei propri pensieri. Così quando arrivarono alla macchina, nessuno dei due sapeva cosa dire.
 Iniziò Jonathan: “ penso sia meglio che ti riaccompagno a casa anche perché domani dovrai alzarti presto per andare in gita”
 “già mi sa che la nostra serata finisce qui” disse Noemi con un tono leggermente triste.
Jonathan rispose
 “mi dispiace che non possiamo restare ancora un po’ insieme ma non voglio che tu domani  ti senta  stanca solo perché hai fatto tardi per colpa mia”
“ non devi sentirti in colpa perché la tua è una compagnia piacevole e a me piace stare con te” appena pronunciò quelle parole se ne pentì subito perché non voleva rivelarsi così , ma con sua grande sorpresa Jonathan rispose” anche la tua compagnia e piacevolissima e mi dispiace dovermi allontanare da te ma voglio solo il tuo bene così non voglio che ti stanchi stasera “ 
a quelle parole Noemi non restò indifferente e arrossì tutta “ allora non andartene ancora, ti prego resta ancora un po’ a parlare con me, ho ancora tante cose da dirti e tantissime altre da chiederti, resta dai ancora un’oretta e poi potrai accompagnarmi a casa. Dai”
“Ok come sua altezza desidera. Però sali in macchina che parleremo in un luogo più riservato”stavolta stava scherzando e Noemi si accorse di quanto fosse bello quando rideva.
Lei salì in macchina contenta che poteva stare un’altra ora con lui e potevano parlare ancora, ancora e ancora. In macchina Noemi non sapeva se prendergli la mano o meno e decise di sì poiché quella era la sua ultima occasione e non voleva avere dei rimpianti dopo.
Così  mentre lei allunga la mano per prendergliela anche lui fece la stessa cosa e così a metà strada si presero le mani e si guardano negli occhi e capirono che entrambi sentivano la stessa passione dentro. Jonathan mise a moto e partì. La portò a mare, dove non li poteva né vedere né sentire nessuno. Quando scesero dalla macchina Jonathan la afferrò per mano per farle capire che non aveva nessuna intensione di rinunciare a lei.
 Si avvicinarono alla riva e si sedettero. “il mare di sera è meraviglioso, ti da una sensazione di pace profonda, non  credi?”
 “sì, hai ragione, anche se mi piace guardare di più il mare il pomeriggio e poi il tramonto è uno spettacolo mozza fiato, qualche giorno di questi ti ci porterò, se vuoi ovviamente”.
“ ma certo che voglio, ti ho detto che la tua compagnia mi piace moltissimo”
“lo so, comunque cosa dovevi dirmi di così importante prima?”
 “beh, …eccooo….io….. “
 “ si dimmi, senti freddo per caso, siccome balbetti così!”
 “spiritoso!non sento freddo, è solo che non trovo le parole giuste per incominciare il mio discorso”.
 “ ma non ce bisogno delle parole, ho capito cosa vuoi dirmi, piccola e dolce Noemi” e dopo queste parole dolci la bacia, ma non era un bacio di quelli prepotenti ,era un bacio dolce e delicato come lo era il loro amore.
 Da quel bacio era sbocciata una storia bellissima che però era durata solo quell’estate e con l’arrivo dell’autunno è appassita come tutte le cose stupende che nascono in estate.
Ma ogni volta che Noemi ci ripensava a quell’avventura( lei la chiama così perché crede che una storia possa chiamarsi tale solo se supera 6 mesi, ma non sa che una storia  si chiama così quando i sentimenti delle persone coinvolte sono reali) si sentiva triste ed aveva una gran voglia di risentirlo ma non lo contattava mai così andata avanti.
Certo ancora cercava il vero amore ma non poteva non pensare a quell’amore che era nata da una casualità,e infatti continuando a cercare molte volte si imbatteva in ragazzi carini, simpatici, ma che mancava quel qualcosa che rendeva speciale Jonathan con lui si era sentita protetta, capita, amata e coccolata, era diventata la Noemi di adesso e non poteva pentirsi di essere stata con lui, ma si pentiva di averlo lasciata, soprattutto per un motivo così futile, come quello che era riuscita  a trovare lei. Noemi chiuse il diario e si sentì invadere da una tristezza che non l’era, mai capitata prima, e incominciò a piangere, era la prima volta che piangeva dopo aver letto il diario; capì che le mancava troppo e decise che era necessario chiamarlo ma che non avrebbe mai avuto la forza per  farlo, così decise di mandargli un’e-mail e sperare che lui si ricordasse di lei e che avesse voglia di rivederla.
Così gli scrive un’e-mail non troppo dolce né troppo formale questo era il contenuto . Noemi premette il tasto invio e già se ne pentì di averla mandata, perché si era ripromessa che non l’avrebbe più cercato, però ora  sentiva troppo la sua mancanza per tornare indietro. Ormai era fatta e non si poteva tornare più indietro. Noemi restò attaccata al computer per tutto il giorno ma di Jonathan neppure l’ombra.
 “Niente, non ne vuole sapere nulla di me, non gliele importa proprio un fico secco, come immaginavo, ennesima fregatura” pensò. Ma verso mezzanotte quando ormai tutte le speranze erano svanite arriva una e-mail. Noemi pensa che sia la solita e-mail da facebook e la apre tanto per toglierla di mezzo, ma quando vide chi l’aveva mandata quasi svenne per l’emozione, era Jonathan si ripeteva, Jonathan.
L’e-mail diceva che<Certo che mi ricordo di te, come stai? Scusa se non ti ho risposto prima, ma stavo lavorando. Comunque per me va bene. Ci possiamo vedere il prossimo martedì se per te va bene perché così sono libero. Dimmi tu l’ora. A presto. Jonathan>
Noemi era al settimo cielo, non ci poteva credere che dopotutto quello che lei gli aveva fatto lui la voleva ancora vedere, era un sogno.  Non perse tempo a rispondergli dicendogli < non ti preoccupareJcomunque per martedì ti va bene se facciamo verso le 18? A presto> . Poco dopo arrivò un’altra e-mail sempre di Jonathan e diceva< ok . allora ci vediamo martedì ,solito posto(vicino casa tua) ?>
Noemi  rispose con una rapidità inaspettata<va bene. Allora a martedì. Ciao e buona notte>
 <perfetto a martedì. Notte>.
 Nell’ultima e-mail Noemi notò una certa asprezza, ma non se ne curò più di tanto perché stava pensando a martedì. E già si sa come sono le donne, soprattutto le ragazze, si fanno moltissimi film mentali su tutto, poi se si parla di ragazzi altro che film si fanno i colossal.
 Quella sera Noemi non dormì molto perché era agitata per la mini conversazione avuta con Jonathan, e perché era riuscita ad avere un appuntamento con lui. “Certo ora sono riuscita ad avere un appuntamento, ma cosa gli dirò? Non mi crederà mai se gli dico che mi manca, eppure è l’unica cosa che sento. Bene, ho deciso gli dirò tutto quello che sento, e cosa provo ancora nei suoi confronti, certo non sarà facile, ma se non ci provo, me ne pentirò per tutta la vita.”.  Questi erano i pensieri di Noemi.
 La settimana passò veloce, al contrario le ore del martedì non volevano passare mai, Noemi, infatti, controllava l’orologio almeno 100 volte in una sola ora perché aveva una gran fretta di vederlo. Appena si fecero le 17 si preparò ed uscì perché non poteva aspettare ancora tra le mura di casa, era troppo soffocante, meglio uscire ed ingannare il tempo camminando.
Arrivò con un po’ di anticipo ma non se ne preoccupò perché si sedette sulla panchina e incominciò a pensare a quello che avrebbe potuto dire poco dopo. Ma non fece in tempo a finire la prima frase che sentì un rumore famigliare, era una macchina, non una qualsiasi, ma bensì la sua, quella di Jonathan. Quanti pomeriggi e quante serate aveva passato in quella macchina, quante volte aveva pianto, riso proprio in quella macchina, e quante volte nei mesi passati aveva sperato che quella macchina fosse proprio dove era ora.
 Jonathan scese dall’auto molto cautamente, anche lui era in anticipo però, forse, non lo voleva dare a vedere. Era proprio come se lo ricordava lei nei suoi sogni, alto, moro con un corpo praticamente perfetto e appena si avvicinò vide i suoi occhi verdi che erano rimasti bellissimi anche se si accorse che erano un po’ tristi.
“ ciao, è da tanto che aspetti?”disse Jonathan mentre porgeva la guancia per salutarla 
“no, sono appena arrivata , non ti preoccupare” e si salutarono come due vecchi amici, ma entrambi sapevano di non essere solo amici,ma qualcosa di più.  “Ehm... Dunque ,cosa volevi dirmi di bello?”
“Possiamo andare in un altro posto? Sai com’è se passa mia madre e mi vede mi secca poi darle spiegazioni”.
“ Ok, non ti preoccupare Sali”. Saliti sulla macchina Jonathan domanda a Noemi
“quindi?”
“sinceramente non saprei da dove cominciare. Ok incomincio dall’inizio che è meglio. Volevo dirti che.. mi dispiace che la nostra storia si finita in quel modo, ma non ce la faccio più a stare senza di te. Ti prego possiamo proseguire insieme il nostro cammino da dove l’avevamo lasciato? Lo so che è passato un anno ma io senza di te non riesco a vivere.”
“scusa, ma se mi hai sempre amato perché allora mi hai lasciato? Lo sai quanto ho sofferto per la tua scelta?”
“lo  so scusami ma non potevo fare altrimenti.”
“e perché? Una ragione ci deve essere stata, e più che valida, altrimenti non saresti qui!”
“il fatto è che non mi sentivo pronta per una relazione con te. Lo so che ti ho fatto soffrire ma non ero matura per stare con te, credevo che frequentandoti diventasse una storia troppo seria e ancora non ero pronta.”
“e ora cos’è cambiato in questo tempo?”
“ora so cosa significa perderti, so come mi sento senza di te e ho capito che non ci posso stare, non voglio andarmene mai più da te...possiamo ricominciare? Ricostruire il passato? Lo so che ti ho ferito in modo crudele e che per questo non merito una seconda opportunità ma ti prego, ricominciamo? Sempre se non è troppo tardi ormai.”
 
Noemi accese la radio e mise un cd con scritto su “X te”
“cosa significa questo?”
 Noemi non si curò della domanda e mise la  prima canzone che era “Ogni volta” di Venditti; Jonathan non conosceva questa canzone e allora come quando ascoltiamo una nuova canzone, stiamo attenti al testo e così  fece, ma già al primo ritornello diventò subito triste  perché gli ricordava moltissimo come si sentiva lui, che aveva provato moltissimi nuovi amori, ma nessuno era come lei, e che voleva solo lei. Noemi preoccupata per la sua improvvisa tristezza chiese “perché sei triste ? Se per te è così triste, la tolgo subito, non ti preoccupare”  e gli accarezzò il viso ma Jonathan non rispose  ma accarezzandole  il viso disse”è triste perché è vera, perché è vero che le tue mani, la tua pelle non sono quelle delle altre e che vorrei solo te!”
 
Noemi non sapeva che dire e intanto la radio irradia una nuova canzone e Noemi  chiede”allora queste parole?” E dal cd uscirono le parole della canzone dei Red  jumpsuit apparatus “ your guardian angel" “Please don’t walk away, please tell me you’ll stay.”  
Lui quella canzone la conosceva benissimo perché era stata la loro canzone ma mai gli era passato per la testa  che proprio quella frase che gli piaceva tanto gliela poteva dedicare in un momento come questo “ ma certo che resto, anzi non voglio proprio andarmene, amore mio e scusami se solo ora mi sono deciso a dirtelo”; e dolcemente le prende il viso tra le sue grandi mani e la bacia , la bacia come non aveva mai fatto con dolcezza ma con una nuova passione. E  lei ritrova quelle labbra che ha tanto amato, quel viso che ha sognato per mesi interi e che ha cercato in altre persone ma come dice anche Venditti non  sono le sue perché  proprio le sue sono uniche.
 In quel bacio si annullò di colpo tutto il tempo passato.
Intanto fuori il sole lasciava il posto alla luna e le ombre della sera si imponevano sulla luce facendo diventare prima il cielo rosa,arancione, ed infine blu. Vedendo che ormai era sera Jonathan decise di andare al mare perché doveva dirle una cosa molto importante.
 
Appena scesero dalla macchina come l’anno prima si presero per mano e arrivati sulla sabbia si sedettero.
Jonathan allora guardando il riflesso della luna sulla specchio d’acqua disse”tu sarai  la mia luna che rischiara la mia notte buia rendendola magnifica e splendente, e il nostro amore sarà come le stelle del cielo dolce, caldo e immenso. “
Noemi aveva le lacrime agli occhi perché quelle parole l’avevano proprio emozionata, non pensava che Jonathan potesse essere un poeta così romantico.
Jonathan non avendo risposta proseguì”per tutto questo anno ogni volta che vedevo la luna pensavo a te, non ho mai capito il perché ma mi sono ripromesso che se mai ci avrei riprovato la mia dichiarazione l’avrei fatta con la luna testimone perché mi ha dato sempre quella forza di andare avanti, vedevo lei e in un certo senso vedevo pure te. Ti prego non lasciarmi più perché sei la mia ragione di vita!”
 E dopo queste dolcissime parole la porta dolcemente a se e la bacia con cura come se fosse la cosa più cara che avesse perché era infondo la sua stessa vita.
 Da quel giorno Noemi e Jonathan stettero sempre insieme e vissero felici e contenti.
 
Ogni volta che guardo il cielo stellato e vedo la luna mi ricordo di questa piccola storia d’amore e rivedo riflessa nella luna Noemi felice con il suo Jonathan.
 
 

  
   
 
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