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Autore: winry8827    20/01/2011    2 recensioni
Storia partecipante al contest Parco Giochi indetto da Namine22 e Ryku24, giunta con mia soddisfazione al sesto posto.
Una giornata trascorsa al parco giochi da due amici con risvolti del tutto poco divertenti.
Genere: Comico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Miscellanea'
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 Una giornata al parco giochi…
…Con una talpa inaspettata

 

 
 




 
Era una fredda mattina d’inverno, la nuova stagione era da poco arrivata portando con sé il mal tempo.
Gaby e March, due grandi amici dai tempi delle medie adesso più che ventenni, avevano deciso di trascorrere un fine settimana al nuovo luna park, avevano visto la pubblicità alla televisione molto prima e come bambini si erano lasciati coinvolgere prenotando immediatamente l’albergo.
Lo Snow Park sarebbe stato inaugurato il primo fine settimana di dicembre non a caso il nome e il tema del parco divertimenti erano la neve.
I due ragazzi avevano prenotato da mesi e attendevano con ansia il giorno della partenza.
 
March era un ragazzo semplice e simpatico l’amico di tutti, sempre disponibile e gentile e soprattutto divertente, anche se Gaby lo definiva un buffone ed era l’unica persona realmente sincera con quel ragazzo, gli ripeteva sempre che rubare la scena ad una donna lo avrebbe fatto sempre rimanere solo
-Devi imparare amico mio che ad una prima donna non va mai rubato il palcoscenico.
Ripeteva la ragazza conoscendo non solo i gusti dell’amico ma anche il suo più grande difetto, una loquacità sfrenata ed incontrollabile.
A March piacevano le belle bambole in cerca d’attenzione e il ragazzo però non sapeva poi apprezzare i loro argomenti ritenendoli troppo stupidi.
-Perché non ti trovi una ragazza intelligente per una volta?
Gli chiedeva sempre l’amica, ma March puntualmente diceva che una ragazza simile meritava rispetto e lui era solo in cerca di divertimento e così sarcastico rispondeva
-Preferisco portarmi sulla coscienza una stupida oca che il giorno dopo si consola con un altro, piuttosto che una come te!
 
Gaby infatti era l’opposto dell’amico, era seria ed intelligente non che March non lo fosse, era solo un’intelligenza diversa.
Il ragazzo non era mai stato uno studioso anzi, dopo tre bocciature aveva deciso di comprarsi il diploma ed entrare in marina dove lavorava ad intervalli, tre mesi di imbarco e tre di riposo e quell’anno per sua fortuna il riposo era capitato nel periodo natalizio.
Gaby era un’universitaria che combatteva contro il pregiudizio delle facoltà umanistiche, era già laureata in lettere e lavorava come insegnante presso una scuola Cattolica che già dal ventuno dicembre era in vacanza per il Santo Natale, stava studiando per laurearsi in storia e poco mancava a quel secondo traguardo, molti la criticavano ritenendo inutile il suo corso di studi ed era difficile competere anche in famiglia con i cugini laureandi in ingegneria ed economia, perché la sua famiglia era strana, i suoi parenti preferivano di gran lunga i fuoricorso quasi decennali in materie scientifiche piuttosto che la piccola di casa già laureata e già con un lavoro a ventidue anni cosa che con la crisi non era da tutti, anche perché con Wall Street era precipitata anche la borsa familiare e lo stipendio della ragazza era una mano dal cielo.
 
Spesso Gaby pensava di fuggire dalla famiglia, dal lavoro e dallo studio semplicemente per il gusto sadico ed egoista di vivere senza impegni.
Aveva trascorso un anno molto movimentato sentimentalmente e l’amico le diceva sempre che la sua vita assomigliava ad una fiction.
 
Dopo solo due ore di viaggio spedito e una di traffico per entrare e parcheggiare alla Snow Park i due ragazzi poterono dire
-Finalmente siamo arrivati!
Il luna park più grande che entrambi avessero mai visto.
Appena si entrava era visibile in lontananza una montagna di ferro, le rotaie erano coperte di neve, naturalmente era solo una finzione ma dava l’impressione di trovarsi su una pista da sci piuttosto che sulle montagne russe.
La ruota panoramica ricordava una funivia e le varie giostre ricalcavano lo stile montanaro.
 
I due ragazzi certamente non potevano andare sulle giostre con le valigie quindi andarono prima in albero.
Appena entrarono un’adorabile signorina in minigonna servì loro una cioccolata calda dandogli il benvenuto e accompagnandoli alla reception.
March ipnotizzato seguì il sedere della ragazza, che come un pendolo oscillava da destra verso sinistra con un movimento sinuoso e realmente ipnotico, non ascoltando o capendo nulla seguì la dolce fanciulla anche altre il banco del concierge
- March contieniti!
Esclamò Gaby innervosita, i giorni precedenti erano stati uno strazio e certamente non desiderava che l’amico fosse distratto da quel sedere o da qualsiasi altro fondoschiena.
Il ragazzo facendo una piroette si voltò e sconsolato tornò in dietro, ansimava molto ed aveva la lingua cascante
-Ma che fai! Non sei un cane!
-No che dici! Stasera c’è luna piena ed io mi sento allupato.
Rispose il ragazzo strofinandosi le mani senza accorgersi che la ragazza aveva bisogno del suo miglio amico e non di una specie di cane in calore.
Gaby si portò una mano sulla fronte e sospirando chiese all’uomo la chiave della sua stanza, ma il peggio non era ancora arrivato, March mentre aspettava la chiave aprì la bocca e il concierge perplesso disse
-Signorina tenga a bada il suo cane
Gaby arrossì, quando si sentiva imbarazzata non riusciva a parlare, poi March iniziò ad abbaiare e il pover uomo fu costretto ad assecondarlo mettendogli la chiave in bocca.
-Bauuu ba! Che significa, tradotto dal buese o canese come preferisce, Grazie!
Un bambino rise a squarcia gola ed essendo la risata del bambino contagiosa anche i genitori iniziarono a ridere ad essi si aggiunsero la cameriera e la signorina con il sedere ipnotico, ma anche Gaby si fece coinvolgere da tanta ilarità.
March commosso ringraziò tutti inchinandosi in ogni direzione.
 
Finito lo spettacolino si diressero entrambi nelle loro camere, posarono le valigie ed uscirono correndo
-Le montagne russe per prime!
Disse March
-Scordatelo! Io su quella trappola mortale non ci salgo!
Naturalmente si lasciò convincere dal ragazzo e quella fu la prima di una lunga serie di giostre, inizialmente sembrava serena ma la lunga fila ebbe la capacità di smontare la sua sicurezza.
Da vicino sembrava ancora più grande, anche se in realtà era gigante!
Non era una montagna ma una catena montuosa a tutti gli effetti e questa caratteristica era poi accentuata dall’effetto che avevano voluto donargli, quale quello della pista da sci.
Appena si sedette, naturalmente vicino all’amico iniziò a tremare e disse
-Ti odio
-Oh! Tesoro quanto sei dolce anche io ti voglio bene!
Le rispose March, poi si voltò verso i passeggeri che stavano dietro di loro e aggiunse
-La mia ragazza! Sapete è la prima volta che sale su questo marchingegno e quindi non garantisco che la colazione rimanga nello stomaco ancora per molto!
I poverini per non rischiare nessun inconveniente scesero lasciando liberi i posti.
-Ma sei cretino!
Disse Gaby quasi offesa
-No dai, non offenderti mi diverto solo un po’!
Rispose March
-Sei un buffone!
In fine aggiunse la ragazza, ma l’ultima parola fu accompagnata dallo stridere del ferro, la carrozza stava partendo.
Inizialmente non era poi così male, la velocità era moderata e l’andamento lineare, ma poi il percorso divenne in salita e a questa segue sempre una discesa, una lunga e veloce discesa, che infatti non tardò ad arrivare, per la paura Gaby chiuse gli occhi ed anche la bocca, era paralizzata e non urlava nemmeno, forse era l’unica su quella giostra a non urlare.
Appena si fermò pensò
“ Almeno mi sono tolta questo pensiero! “
Le gambe le tremavano e per poco non vomitò, si sedette su una panchina mentre March era andato al bagno probabilmente, anzi sicuramente per vomitare.
Appena si riprese andò in cerca di una fontana per dissetarsi, anche se non aveva urlato il silenzio forzato le aveva consumato la voce.
Mentre si voltava alla ricerca della fontana vide uno stand molto carino.
Quando si avvicinò notò un pagliaccio molto colorato che vendeva lo zucchero filato e sapendo che l’amico burlone non lo sopportava decise per una volta di essere lei stessa un burlone che burla il re delle burle, nella sua mente un gioco di parole simile si sviluppò deconcentrandola per un momento a causa della scorrettezza grammaticale, in fondo era una professoressa di italiano e correggeva anche i suoi stessi pensieri.
Si avvicinò al clown dalla parrucca rossa come il naso e comprò lo zucchero filato tanto detestato.
Appena March tornò bianco come la neve o meglio come il trucco di quel pagliaccio Gaby gli porse il regalo
-Che schifo! Devo vomitare di nuovo!
Gaby rideva mentre si gustava la sua dolce vittoria, dolce proprio come quello zucchero rosa!
 
I due andarono su numerose giostre ma alla fine stanchi decisero di giocare nei vari stand.
March con il tiro di una pallina, la quale voleva richiamare l’immagine della palla di neve, doveva buttar giù tre pile di pupazzetti di neve per poter vincere un trofeo ambitissimo, un coppetta dorata con inciso il nome del parco, la sua mira era ottima e non ebbe difficoltà nel fare una strage di pupazzetti e vincere quel trofeo da mostrare a tutti con fierezza. Anche Gaby giocò, ma non mandò giù nemmeno un pupazzo, il suo sguardo simile a quello di una bambina intenerì l’uomo dietro quel banco che le regalò un giocattolo consolatorio.
 
Mentre continuavano il loro giro videro uno stand dove vendevano vari oggetti e Gaby si comprò una maschera che rappresentava il volto della strega di Biancaneve e March un giocattolo molto strano che apparteneva ad una serie, degli animali chiusi in gabbia che volevano rappresentare lo zoo e lui comprò il leone
-Questo mi rappresenta! Anche io sono un leone in gabbia e quando sarà aperta allora io …
Non terminò la frase che la ragazza lo interruppe
-Non mi sembra che tu sia in gabbia! Non riesci a contenerti in nulla! Questa metafora non è assolutamente corretta, ma questa si!
Le sue parole furono accompagnate da un gesto fondamentale, si tolse la maschera e la mise all’amico poi continuò
-Ora indossi una maschera anche materialmente, nascondi le tue insicurezze sorridendo e scherzando ma chi ti conosce sa che è tutta una farsa.
-E tu perché indossi la maschera della strega?
-Perché il mio visino angelico cela il mio carattere forte ed indipendente! Io non ho bisogno del principe azzurro!
Disse risoluta la ragazza dai tratti angelici, con un visino tondo, occhi azzurri e capelli biondi.
-Smettila che sei una stronza tanto quanto la strega!
-Anche questo è vero!
Ammise lei concludendo quella discussione pirandelliana troppo pesante da continuare in un simile contesto.
 
Gaby vide un giochino che fin da piccola le piaceva, l’insegna era molto grande anche più del gioco stesso, rossa con luci intermittenti dorate
‘’ Acchiappa la talpa ‘’ si chiamava e diversamente da altri giochi bastava poco per evitare una brutta figura.
Come una bambina volle giocarci, la fila non era molto lunga in fondo quel gioco apparteneva ad una generazione passata.
Il macchinario le arrivava allo stomaco, era un’altezza perfetta così avrebbe abbattuto molte talpe, forse tante da chiamare la protezione animali.
Prese il martello e iniziò a torturare i poveri animaletti nella speranza di poter, almeno questa volta, vincere un premio.
Batteva prima sulla destra, poi vide spuntare una testolina sulla sinistra e
BUM! Che rumore fece quel colpo, forte e sordo destando anche l’attenzione dei passanti.
Ancora continuò instancabile, anzi quasi stava scaricando la sua tensione su quel povero giochino.
 
Qualche giorno prima l’aveva contattata il suo ex fidanzato, la loro era stata una storia tormentata e particolare.
Si amavano ma avevano paura dei loro sentimenti, si conoscevano da quando avevano quattordici anni e per quasi dieci giocavano al tira e molla.
La cosa peggiore di quella situazione era che essendo spaventati non erano mai stati ufficialmente fidanzati, si frequentavano come amanti per nascondere al mondo la loro storia e a loro stessi i propri sentimenti.
Diventarono ad un certo punto amanti nel senso più comune del termine anche se Gaby questo lo scoprì troppo tardi.
Tony, così si chiamava il ragazzo, era il suo primo amore ma la voglia di non fermarsi o fossilizzarsi su di un unico rapporto spinse entrambi in direzioni opposte e verso altre persone.
Entrambi ebbero storie serie ma puntualmente terminavano per vari motivi, il più importante naturalmente era la mancanza d’amore.
Il ragazzo aveva contattato Gaby per parlarle, erano circa due anni che insisteva e lottava per il cuore della ragazza, ma lo faceva in modo assolutamente sbagliato:
corteggiarla nonostante fosse fidanzato non aiutava la realizzazione del suo scopo.
 
Mentre la ragazza martellava le talpe immaginava che ognuna di essa fosse Tony, non si rese conto di tormentare quelle piccole bestiole loro certamente non lo meritavano, ma il ragazzo ben oltre una semplice martellata meritava e non solo da Gaby, se ci fosse stato lui al posto delle talpe ci sarebbe stata una fila lunga chilometri, una decina di ragazze forse, più una schiera di donne solidari pronte ad infliggere una dolorosa punizione.
Ad un certo punto senti una strana sensazione sul piede, sembrava che qualcosa ci fosse sopra così calò lo sguardo e vide una palla di pelo grigia con lunghi baffi, era piccola e non poteva essere certamente un gattino infatti appena si rese conto di cosa fosse urlò
-Un topo!
Tentò di colpirlo con lo stesso martello del gioco che essendo legato al macchinario si bloccò ad una certa altezza rimbalzando le scappò di mano andando dritto sul ginocchio di un uomo che le stava accanto, non si era accorta della presenza di quella persona così si scansò e prima scrollò la gamba ed il piede nella speranza di togliere ogni residuo di quell’animale che nel frattempo era già scappato, voltandosi verso l’altro mise le mani sul viso cercando di coprire il rossore chiedendo poi scusa.
Il ragazzo le mise una mano sul braccio e le chiese se stava bene.
Gaby cercava di non guardarlo, ma quella voce era familiare.
-Tu cosa ? Come? Perché sei qui?
Il poverino colpito involontariamente era Tony
-Anzi non rispondere, non mi interessa!
Disse Gaby dandogli le spalle e andandosene in albergo.
 
March salutò l’altro che conosceva appena e raggiunse l’amica.
Attese fuori la porta cercando di farsi coraggio, poi disse
-Apri devo confessarti una cosa.
Appena entrò spifferò all’amica di aver chiamato il suo ex, di aver organizzato con lui quel fine settimana.
-Perché?
Chiese la ragazza delusa da quel comportamento.
-Lui ti ama!
Rispose l’amico
-Lui è fidanzato da due anni e da due anni mi corteggia! Come potrei fidarmi di uno come lui!
Aggiunse la ragazza stupita che l’amico non capisse le sue ragioni.
-Tu vai oltre, per una volta in vita tua ragiona con il cuore!
-Sei uno stupito! Una stupida talpa chiacchierona!
 
I due amici passarono la sera senza parlarsi e soprattutto senza sapere cosa l’altro facesse, ma entrambi rimasero in camera senza cenare piangendosi addosso.
Seduto fuori la porta di Gaby c’era Tony che aveva aspettato tutta la notte senza dormire nemmeno cinque minuti.
La mattina seguente la ragazza uscì per fare colazione, era affamata aveva pranzato con lo zucchero filato e saltato la cena.
Appena vide Tony si rese conto che non poteva ignorarlo per il resto della sua vita, avrebbe dovuto affrontarlo ed era giunto il momento.
-Cosa sei venuto a fare!
-Sono qui per te lo sai che…
-So cosa che sei fidanzato, si questo lo so, ma quando un anno fa ci frequentavamo non lo sapevo.
 
Erano due anni che Tony la corteggiava e quando avevano iniziato a frequentarsi come due fidanzati, quando avevano accettato i loro sentimenti, quando finalmente si erano dichiarati Gaby scoprì che lui era fidanzato e così lei era la sua amante, naturalmente per quanto lo amasse non era così masochista e troncò quell’insensata relazione.
Qualche giorno prima l’aveva ricontattata ed ora si era intrufolato strisciando come un serpente nella sua vita.
-Ho sbagliato e sono consapevole voglio solo dirti che basta una tua parola per troncare con lei.
Aggiunse Tony, ma Gaby rispose
-Non sono nata ieri e tanto meno stupida, abbi la decenza di rispettare la mia intelligenza, sappiamo entrambi che non lo faresti.
La fidanzata di Tony era molto ricca ed il padre della ragazza aveva reso la vita del genero incredibilmente facile e felice.
-Lo farei e tu sai che lo farei!
-Ma prima vorresti la conferma del mio amore giusto? Hai scelto tu di mentirmi ed io non potrei mai più fidarmi di te.
Per quanto fosse difficile e doloroso Gaby lo guardò negli occhi e gli chiese di andarsene, Tony amaramente accettò quella decisione in fondo aveva sbagliato e non poteva rimediare ad un simile torto.
 
La ragazza bussò alla porta dell’amico, parlarono per ore cercando di chiarirsi e il ragazzo le spiegò tutte le sue buone intenzioni affermando che se proprio quella storia non avesse un lieto fine necessitava però di una conclusione, quando March le chiese il perché della sua scelta lei gli rispose
-Lui ha cercato di avere tutto, soldi e amore, non ha scelto è rimasto bloccato nell’antinferno tra gli ignavi, che razza di uomo non sa scegliere!
Poteva avere i soldi e sprofondare nell’inferno di una vita lussuosa e senza amore oppure redimersi nel purgatorio ma almeno con la speranza di vedere una luce e vivere di essa. Poteva essere buono o cattivo ed invece così? Non è stato nessuno o entrambi, forse! Ma così non si può, io ho scelto e l’ho fatto molto tempo fa.
Erano amici da un decennio e Gaby non avrebbe rinunciato mai a March per Tony.
I due amici continuarono il giro nel parco ritornando in fine all’ acchiappa la talpa.
Gaby ricominciò a battere su quelle povere testoline immaginando Tony e in alcuni casi l’amico, era ancora arrabbiata con lui ma come darle torto.
Allo scadere del tempo una campanella suonò e il proprietario di quella macchina le diede l’agognato premio, un pupazzo a forma di talpa con un cappellino rosso e il cravattino dello stesso colore, appena lo prese guardò l’amico e disse
-Sai lo chiamerò March!
 
 


…Fine…

 












 Note autrice…
Questa storia ha partecipato a  Parco Giochi: contest multifandom e originali (http://freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9388054  )  indetto da Namine22 e Ryku24 ed è giunta con mia soddisfazione al VI posto.
*Piccolo spazio pubblicirtario:invito chi legge a fare un giretto nel mio profilo e a leggere altre cosucce da me scritte.*
Grazie di cuore ai giudici e a chi deciderà di leggere e commentare.



  
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