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Autore: Betrayed    20/01/2011    2 recensioni
Il cuore le batteva forte in petto, il suo corpo era scosso da fremiti incontrollabili, le gambe avrebbero ceduto da un momento all'altro. [...]
Prese due respiri profondi, mentre i battiti accelleravano ancora di più, furiosamente, nel disperato quanto inutile tentativo di dissuaderla.
Genere: Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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suicide 2
Suicide.
 
Il cuore le batteva forte in petto, il suo corpo era scosso da fremiti incontrollabili, le gambe avrebbero ceduto da un momento all'altro.
Lentamente, mettendo un piede davanti all'altro barcollando, si diresse verso la sua decisione, le mani tese verso il cassetto, il cuore un grumo di sangue e battiti dolorosi, già squartato dai ricordi.
Le sue dita fredde incontrarono il metallo della maniglia e lo tirarono a sè, ma i suoi occhi velati dalle lacrime, distanti e vuoti, non lo videro realmente.
La casa dormiva ancora profondamente, immersa in un dolce sonno.
Allungò nuovamente le braccia, stringendo la presa su un coltello dal manico verde, la cui lama dal bordo seghettato brillò per un istante, invitandola a far presto.
La punta d'acciaio premette sullo stomaco senza ferire o attraversare i tessuti, mentre il cuore sembrava essersi spostato più in su, in gola, come nel vano tentativo di sfuggire dall'arma e pulsava forte appena sotto il mento.
Prese due respiri profondi, mentre i battiti accelleravano ancora di più, furiosamente, nel disperato quanto inutile tentativo di dissuaderla.
Allontanò la lama dalla pancia solo per caricare con più forza il braccio, nel momento in cui la lama perforava la carne, s'infilzava nell'addome.
Le si mozzò il respiro. Si morse le labbra e azzittì l'urlo che le usciva dalla gola.
Spalancò gli occhi senza vedere nulla.
Il dolore l'aveva accecata.
Cadde a carponi sul pavimento, bagnata del suo stesso sangue che sgorgava a fiotti dalla ferita, le impregnava le ginocchia, le mani, le braccia e le scivolava lungo le gambe.
Estrasse il coltello dalla ferita con un gesto che le tolse anche le ultime forze che scivolarono via con l'ennesimo fiotto di sangue e lo gettò lontano, per poi lasciarsi ricadere sul freddo pavimento di marmo.
Le mani si strinsero all'altezza della ferita, strappandole un gemito strozzato, come d'un animale agonizzante.
Le dita sfiorarono il liquido scarlatto che ormai arrivava a bagnarle anche le punte dei capelli dorati, e le bruciava le narici con il suo odore pungente.
Sollevò un braccio che dopo poco ricadde a terra senza forza, bagnandosi nuovamente nella pozza rossa che ormai la circondava.
Le lacrime le rigavano le gote, si mescolavano al sangue, bruciavano.
Si portò una mano alla guancia sfiorandola con le dita e sorrise.
   
 
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