Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: samek    20/01/2011    4 recensioni
Tonks sa che sarà sempre la seconda scelta, ma le va bene così.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, Yaoi | Personaggi: Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: Remus/Ninfadora, Remus/Sirius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Fandom: Harry Potter;

Fandom: Harry Potter;

Pairing: Remus/Sirius, Remus/Tonks;

Rating: Pg;

Beta: nessuna, se trovate errori sono tutti miei .__.

Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico, Romantico.

Warning: Het, Missing Moment 5°libro, Post 6°libro, Slash;

Words: 1339 (fiumidiparole)

Summary: Tonks sa che sarà sempre la seconda scelta, ma le va bene così.

Note: Scritta per il Festival delle Maschere di wolfstar_ita, sul prompt Maschera 18: Ninfadora Tonks, e sul prompt 23. “Everybody goes, leaving those who fall behind.” (Holocaust, Placebo) ¹ preso dalla mia cartella della Maritombola di maridichallenge.

Dedica: Alle Boss di wolfstar_ita, Chu e Miki_TR, con tutto il mio odio (♥). Perché: A) mi hanno fatto scrivere un’altra Wolfstar; B) mi hanno fatto scrivere una Het! ARGH! Odiovi è_é

 

DISCLAIMER: Non mi appartengono… bla-bla-bla…. Non ci guadagno niente… bla-bla-bla

 

 

La Seconda Scelta

 

Tutti vanno,

lasciando indietro quelli che rimangono

 

Remus è seduto vicino alla finestra, più pallido e magro che mai. Il suo viso sciupato si confonde con la nebbia fuori dalla finestra e deve avere indosso la veste più rattoppata di tutto il suo scarso guardaroba, perché ha un aspetto ancora più misero del solito. E sei quasi certa che, da qualche mese a quella parte, dopo il vostro matrimonio, i suoi capelli si sono fatti ancor più grigi.

È la guerra, ti dici come sempre, la guerra vi sta consumando tutti.

Ma quando tuo marito ha quello sguardo, in realtà sai bene che il motivo è tutt’altro. Eppure non puoi farci niente, perché è anche di quello sguardo che ti sei innamorata, quell’espressione sconfitta e distrutta che hai notato per la prima volta dopo la morte di Sirius.

Fin da quando l’hai conosciuto, Remus ti ha affascinata per i suoi modi pacati, la sua gentilezza e la sua forza quieta, potente e sotterranea come un fiume che scorre nelle profondità della terra. La sua pazienza ti faceva sentire bene, meno sbagliata, nonostante tu sia l’Auror più goffo di tutto il Dipartimento. Però non avevi capito che lui avesse già qualcuno, che appartenesse già a qualcun altro, hai dovuto sentirtelo spiattellare in faccia dal tuo mentore, con tuo sommo imbarazzo.

«Lascia perdere, ragazza, non è cosa per te» ti aveva bisbigliato all’orecchio Malocchio con i suoi tipici modi burberi e paterni, durante una cena a Grimmauld Place, sorprendendoti in pieno ad osservare Remus di sottecchi. Poi ti aveva indicato Sirius con un gesto del capo, proprio nel momento in cui questi gettava un braccio attorno alle spalle dell’oggetto delle tue attenzioni e lo strattonava più vicino a sé, facendolo sorridere.

Era stata una doccia fredda davvero tremenda e ti eri sentita anche piuttosto miserabile. Tra tutti gli uomini del mondo, tu dovevi andare ad infatuarti proprio di un omosessuale! Non che ci fosse nulla di male, per carità, quello non aveva cambiato ciò che provavi nei confronti di Remus, ma pensasti che il tuo istinto femminile doveva avere proprio qualcosa che non andava.

Purtroppo al cuore non si comanda, quindi i tuoi sentimenti per lui non erano affatto cambiati, anzi si erano fortificati con il passare del tempo, e la cosa più fastidiosa era che il cugino di tua madre sapeva. Ogni tanto, quando parlavi con Remus, lo coglievi a guardarti da lontano con un sorrisino indulgente che sembrava dire: “Spiacente, piccola, sei in ritardo di un paio di decenni”.

Non che Sirius fosse apertamente ostile nei tuoi confronti – non più di quanto lo fosse con ogni membro dell’Ordine libero di andare e venire dal Quartier Generale, s’intende – ma trovava sempre il modo di ricordarti che Remus era suo, ogni volta che ti concedevi una libertà di troppo. In realtà, sei certa che non ti considerasse nemmeno una vera minaccia, perché era gentile con te – se non altro per rispetto nei confronti di tua madre, a cui sapevi che era molto affezionato – e non ti mancava mai di rispetto; probabilmente era solo un tipo molto territoriale.

E, una volta aperti gli occhi, non ci voleva certo un addestramento da Auror a capire quanto Remus lo amasse e quanto ascendente avesse su di lui, visto e considerato che era l’unico a cui Sirius desse retta.

Anche lui sapeva. Non te lo faceva mai pesare, ma aveva un modo molto discreto di tenerti a distanza. Delle volte, ti sentivi una ragazzina molesta preda di una cotta adolescenziale, anche se tentavi di contenerti il più possibile. Era così umiliante quando ti avvicinavi troppo – senza farlo coscientemente, davvero! – e Remus faceva un passo indietro per ristabilire uno spazio più decente tra voi.

Poi c’era stata la battaglia al Ministero, Sirius era caduto oltre il Velo e tutto era cambiato. Ricordi ancora quella sera, l’arco perfetto che il suo corpo elegante aveva compiuto in aria, prima di svanire ed il silenzio che era caduto nella sala. E dopo erano venute le urla, le urla spacca cuore di Harry che chiamava incessantemente il suo nome, stretto tra le braccia di Remus che cercava disperatamente di trattenerlo.

Ti eri sentita così in colpa, così malvagia. Perché in segreto, dentro di te, avevi desiderato molte volte che Sirius sparisse, e lui era sparito davvero. Se n’era andato, il padrone di Grimmauld Place, l’ultimo dei Black, il cugino di tua madre, il padrino – fratello, padre – di Harry, il compagno di Remus, non c’era più. Solo allora ti eri ricordata che era anche tuo amico, nonostante tutto era un tuo amico, e non avresti più sentito la sua risata latrante, non l’avresti più visto farti l’occhiolino e ribattere gli insulti della madre, quando dal suo quadro la cara zia Walburga ti urlava contro, o il modo un po’ infantile ma divertente – sì, anche divertente – in cui ti mordeva i vestiti sotto forma di Felpato per trascinarti via da Remus.

Oh, e Remus, Remus era così distrutto. Aveva continuato a lavorare per l’Ordine della Fenice e ad abitare a Grimmauld Place, ma sembrava l’ombra di sé stesso. Quello che ti trovavi davanti, giorno dopo giorno, era il volto di un uomo che aveva perso la voglia di vivere. E tu, se possibile, ti eri sentita ancora peggio e l’avevi amato ancora di più.

Il desiderio di aiutarlo, di dargli una nuova ragione di vita, ti corrodeva come un veleno. Però, per quante volte tu provassi ad avvicinarti, altrettante lui ti respingeva. Eri troppo giovane per lui, sosteneva, e meritavi di meglio di un vecchio poveraccio e maledetto. Ma a te non importava, non ti interessava che avesse molti più anni di te, o che fosse un Licantropo, o che saresti sempre stata la seconda scelta; tu volevi solo farlo stare meglio. Era un desiderio così terribile?

Era stata necessaria un'altra tragedia, la morte di Silente, la vostra guida, ed il tradimento di Piton, uno dei vostri uomini migliori – forse il vostro uomo migliore – per scrollare Remus dalla sua disperazione. In mezzo a tutto quello, però, avevate avuto l’esempio di una grande donna – Fleur Delacour – che, nonostante le difficoltà, aveva deciso di stare al fianco del suo uomo – Bill Weasley, rovinato da Greyback. Ed il conforto del resto dell’Ordine, che nel momento più buio si era stretto intorno a loro come un’unica grande famiglia.

Il mese successivo, malgrado il panico in cui l’intero Mondo Magico era caduto, ti era sembrato un sogno. La lenta accettazione con cui Remus aveva accolto la tua vicinanza, concedendoti volta per volta un po’ più spazio, finché stringervi l’un l’altra era diventato naturale, aveva reso quel periodo il più perfetto ed emozionante della tua vita.

«Sposiamoci» eri stata tu a proporlo, una sera come tante altre «Cosa abbiamo da perdere?»

Non era stato semplice come immaginavi, avevate dovuto farlo in privato, da soli, davanti ad un incaricato del Ministero. Senza clamori, perché non c’era tempo di festeggiare e tua madre non era d’accordo con quella relazione. C’erano stati tanti, troppi fogli da firmare, perché sposare una Creatura Oscura non era visto di buon occhio da nessuno, ma finalmente eravate diventati ufficialmente marito e moglie.

E poi le cose erano precipitate sempre più in fretta, sempre più a fondo.

Ora Remus è di nuovo seduto alla finestra, come fa tutte le sere. La bacchetta stretta salda in mano e lo sguardo perso verso quell’orizzonte troppo nebbioso.

Dissennatori, lo sai, tutta questa nebbia non è normale nemmeno per Londra, i Dissennatori sono a piede libero. Ma non è quello che ti preoccupa, non in quel momento, perché conosci quello sguardo e sai che adesso tuo marito non è lì con te.

Continua a fare un po’ male renderti conto che non è ancora tuo, che forse non lo sarà mai. Sirius è tuttora tra voi. Ma l’hai sempre saputo, quindi va bene anche così, finché potete stare insieme, perché – nonostante tutta quella nebbia – hai una bella notizia.

«Amore» lo chiami, accostandoti a lui prendendogli la mano. Sciogli la presa spasmodica con cui serra la bacchetta e posi il suo palmo sul tuo ventre. «Devo dirti una cosa» annunci con un sorriso.

 

FINE.

 

 

 

   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: samek