Suonare un pianoforte può renderti così vicino alla tua anima che sente finalmente di poter uscire. Uscire da un guscio che l’ha intrappolata per troppo troppo tempo. Improvvisamente le tue dita smettono di suonare e tutto si ferma; inizi a riflettere su ciò che volevi e su come volevi che tutto fosse stato. Una calda lacrima ti bagna la guancia mentre rimani lì fermo a cercare di riempire quel vuoto interiore che non sai neanche da dove possa provenire. Svegliarsi ogni giorno con la consapevolezza che oggi sarà come ieri,che niente può cambiare. Chissà se qualcuno ha mai provato questa sensazione?Chissà se qualcuno può capirti là fuori. Il mondo è crudele molto spesso ed i nostri più terribili nemici siamo noi stessi. Respirando piano speri che in qualche modo questo dolore voli via insieme al vento che muove i rami degli alberi,il vento che arriva dove nessuno può né potrà mai. Distruggere se stessi è molto facile,troppo facile che tanti lo hanno fatto anche non volendolo. In quel preciso istante un brivido percorre tutto il tuo corpo che non sa come ribellarsi di quel cuore che fa tanto soffrire. Davanti ai tuoi occhi solo immagini che scorrono veloci come flash senza senso,film senza audio. In questi istanti, immagini di chi vive e di chi ha ciò che desideri ardentemente. Il tuo corpo è rovente ma il cuore è ormai gelato da tutto il dolore. Sarebbe bello potersi disfare del cuore,molte persone lo darebbero volentieri via. I violini diventano colonna sonora dei tuoi struggenti sguardi. Ad ogni nota un attimo che scappa e fugge dalla tua vita,inesorabilmente,come un animale che fugge dalla sua gabbia.