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Autore: Balestra    20/01/2011    13 recensioni
Essere un PG è dura, sopratutto se colui che ti controlla è un totale incapace.
Breve storia sui pensieri di un povero personaggio costretto a veder susseguirsi gli eventi sempre ugualmente.
Leggere imprecazioni (Non bestemmie, ci tengo a precisarlo)
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ancora! Non ho smaltito le ferite della settimana scorsa e già mi tocca rigiocare. Che vita...
Essere una miniatura ha i suoi lati positivi... ma anche negativi. E quello principale è, semplicemente, il fatto di essere il PG di qualche idiota.

Forse avete già immaginato la mia situazione: sono controllato da un totale incapace che non conosce le regole e mi lancia sempre in combattimenti disperati... un niubbo, come lo chiamate voi umani.

Ogni sabato il niubbo mi prende e mi sbatte sul solito tabellone con vicino i miei compagni: un Halfling ladro, uno Gnomo guerriero, un Paladino dragodie. Io? Io sono un Chierico Umano.
Ora starete ridendo: il Chierico, buono solo a curare i compagni, combinato con la razza più debole di tutte, l'umano. Vi avevo detto o no che il mio controllore è un nabbo?

L'avventura è la stessa che, oramai, va avanti da tre sessioni. Dobbiamo sconfiggere un certo Stregone che vuole oscurare il mondo con una sorta di magia oscura. Classico. Il bello è che moriamo sempre. Questa avventura non ha mai visto una fine.

Ormai i miei compagni ricordano a memoria questo Dungeon e si muovo con scioltezza mentre io... lasciamo stare.
In questa stanza spunteranno fuori tre goblin, due armati di spada e uno di arco. Lateralmente vi è una roccia che può essere facilmente raggiunta.
Il mio controllore mi lancia rotta di collo nell'altra stanza, nella speranza che i goblin mi risparmino.

Il Dungeon Master non è uno stupido, tutt'altro. Naturalmente vengo colpito in pieno. E perdo PF. Ancora. È da quando abbiamo iniziato a giocare che questa storia va avanti, dannazione.

Dopo tre turni, durante i quali vengo tempestato di frecce, arrivo davanti ai Goblin. Il mio controllore perde l'Iniziativa: mi toccherà prenderle un bel po' prima di poter contrattaccare.
Tre colpi di spada. Sono ancora vivo.
Ora, l'incompetente che si occupa dei miei movimenti, invece di curarsi cerca di colpirli.

Li colpisco per pura fortuna, ma il danno è minimo. Insomma, una cazzata. Vengo colpito ripetutamente per tre turni. Riesco a sopravvivere solo grazie al Paladino che da una lezione a quei goblin.
Lo ringrazio ma il mio controllore non fa altrettanto, anzi impreca contro il povero umano che utilizza il Paladino. Che idiota... proprio tra le sue mani dovevo finire?

Superiamo questa stanza, tutti illesi tranne me.

La prossima stanza è l'interno di una locanda dove dei sicari cercheranno di ucciderci. Il mio niubbo naturalmente non si sogna nemmeno di ripararsi dietro un tavolino o altro: corre alla carica, fregandosene della mia salute.
Certo, a ricevere un coltello in faccia non è lui, sono io.

Finisco anche paralizzato da qualche veleno iniettatomi dal pugnale; come se no bastasse l'umanoide che mi controlla sbaglia tutti i tiri di salvezza. L'effetto svanisce solo quando anche questa stanza è ripulita.
Gli altri provano pietà per me e mi esprimono il loro dispiacere: nessuno di loro vorrebbe essere manovrato da un coglione del genere. Scusate il termine.

Una stanza fitta di trappole. In ordine: vengo trafitto da delle punte acuminate, ustionato da fiamme, paralizzato e avvelenato e, infine, intrappolato in una buca. È la seconda volta che cado in questo trabocchetto e, per la seconda volta, devo essere trascinato fuori con una corda.
Da depressione.

Un altro PG mi offre una pozione che il mio controllore rifiuta. Dice che può andare avanti anche da solo.

Ecco la stanza del primo boss: un Goblin fattucchiere che controlla alcuni non-morti. Come da copione vengo costretto a lanciarmi contro i Non-Morti: in breve mi ritrovo a combattere contro quattro scheletri assatanati. Ovviamente faccio una brutta fine: vengo privato dei pochi PF che mi rimangono.

Gli altri sopravvivono ed entrano nella prossima stanza, lasciandomi qui. Non ci sono mai andato, nell'altra stanza. Chissà cosa c'è. Chissà se la vedrò mai.

Sono una miniatura sfortunata. Chissà se avrò mai un giocatore decente come controllore. Per ora vengo riposto nella scatola. Li rimarrò fino alla prossima sessione. Che sarà identica a questa. Che vita del cazzo...
  
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