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Autore: ___Sky    20/01/2011    10 recensioni
Ad una settimana dall'uscita di "The Descent", ho scritto una one-shot sulla storia di Caroline e Tyler e di quello che potrebbero essere. Il tutto parte da quando Tyler si risveglia dopo la trasformazione...
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caroline Forbes, Tyler Lockwood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Caroline&Tyler..TenageDream2 L'odore era la prima cosa che notò.
Fresco, fresco, di bianchieria pulita e un delicato profumo. Sentiva le palpebre come se fossero incollate, ma lentamente si costrinse ad aprirli. Gli ci volle un minuto per mettere a fuoco il mondo, rivelando le forme familiari di una camera da letto. Accigliato, Tyler spinse sé stesso, solo per capire come si sentisse. Bè, male. Ovvio. Si sentiva come se fosse stato picchiato ripetutamente. Provò a stringere i denti e gli facevano male, come anche la mascella e il resto di lui.
L'odore era la prima cosa che ha notato.

Fresco, fresco, biancheria pulita e un tocco delicato di profumo. Le sue palpebre sentivo come se fossero stati incollati chiusi, ma lentamente costretto aprirli. Ci è voluto un minuto per il mondo a venire a fuoco, rivelando le forme familiari della sua camera da letto. Accigliato, Tyler è andato a spingere se stesso, solo per scoprire che ogni muscolo sentiva come se fosse stato picchiato ripetutamente. Ha provato a stringere i denti contro il dolore, solo per scoprire che la sua mascella era altrettanto dolente, come il resto di lui.

«Ehi». Tyler girò la testa « Sei sveglio».
Il volto di Caroline gli comparve davanti, e lei inclinò la testa di lato in modo che i suoi capelli caddero sulal sua spalla. Era vestita con una semplice canotta bianca e un jeans,  ma i suoi vestiti pieni di polvere e sporcizia rendeva i suoi vestiti colorati. Gli sembrava strano vedere Caroline coperta di polvere e sporco, ma era pparentemente indifferente ad entrambi.

« Cosa è successo?». Chiese Tyler, anche la sua gola gli bruciava leggermente. « Come-».
«Come hai fatto ad arrivare qui? ». Continuò Caroline per lui: « Ho aspettato che fossi di nuovo, bè, tu e poi ti ho portato qui».
« Mi hai portato». Disse Tyler. L'idea della ragazza bionda che lo trasportava come se fosse un bambino gli fece torcere lo stomaco in un modo stranamente nuovo.
« Bè, non volevo trascinarti». Disse lei con un sorriso.

Tyler distolse lo sguardo da lei. Sentiva che non indossava più il jeans e la t-shirt della notte prima. Il che significava che era stato cambiato. Portato, cambiato, sembrava un bambino adulto! Eppure Caroline non si muoveva, come se sapesse che quella era una cosa con cui era selvaggiamente a disagio. « Qui». Caroline si chinò su di lui e gli porse un bicchiere d'acqua. « Dovresti provare a bere qualcosa».

Tyler le lanciò uno sguardo come se preferisse nascondersi in una buca e morire, ma Caroline lo ignorò. Lo conosceva dal tempo giusto per sapere che Tyler odiava mostrarsi debolde, anche se era perfettamente giustificabile.Caroline gli mise una mano sotto la testa e lo aiutò a mettersi seduto per bere un pò d'acqua senza soffocare.

La tensione dei muscoli sembrava fargli del male. Anche solo bere, gli sembrava troppo difficile, come se potesse fargli del male. Quando smise di bere, Caroline gli appoggiò di nuovo la testa sul cuscino e mise il bicchiere da parte.
« Faceva così male?». Gli chiese in un sussurro.
« Cos'è successo?».  Chiese Tyler di rimando. « L'ultima cosa che ricordo è che tu mi hai incatenato nei sotterranei della vecchia proprietà».
« Proprio l'ultima cosa?». Continuò a chiedere Caroline. Tyler la guardò. « Bè, ti sei trasformato in lupo». Aggiunse Caroline, annuendo a sé stessa.
« Solo questo?». Insistè, cercando di cavare qualche ragno dal buco.

Caroline era esitante. Si era trasformato in lupo, ecco cos'era successo. Non sapeva come facesse a non ricordare le sue urla, il suono delle sue ossa che si rompevano e si riorganizzavano per farlo mutare in un animale. Ma se lui non ricordava, di certo lei non glielo avrebbe detto. Anche lei avrebbe non voluto ricordare niente. Aveva solo la consapevolezza che il ringhiante, lupo feroce che scattava contro le catene per arrivare a lei e la guardava come se fosse qualcosa da mangiare, era Tyler l'aveva tenuta nei sotterranei. Solo il ritrasformarsi in umano era stata ancora più dolorosa, piena di grida ben più forti. Solo dopo qualche minuto, Tyler l'aveva guardata con gli occhi umani e familiari, poi era svenuto. E si era ritrovata da sola con un Tyler Lockwood nudo.

« Solo questo». Disse Caroline con il sorriso più rassicurante che poteva mostrargli: « Ehi, dai, stai giù». Gli disse quando lui provò di nuovo a muoversi.
« Pensavo che avrei dovuto essere in grado di guarire velocemente». Rispose Tyler, rilassando la schiena con uno sguardo disgustato. « Mio zio-».
« Era stato un lupo». Intervenne lei. « Siete nuovi in questo. E poi..». Disse. « Stai guarendo. Guarda».

Delicatamente, Caroline gli tirò il braccio da sotto le lenzuola. Il suo respiro si fermò automaticamente quando l'arto gli venne alzato, e Caroline glielo tenne in modo che lui potesse vedere la pelle liscia e senza una macchia.  « Questo non era così un'ora fa». Gli disse, sorridendo come se fosse orgoglioso di lui.
Tyler aveva cercato di muoversi da solo così che lei potesse andare via. Era così gentile con lui, anche dopo quello che era successo. Aveva deciso di fare tutto da solo e invece si era ridotto a chiamare Caroline Frobes per aiuto quando stava per trasformarsi. Caroline che lo aveva visto svenire, ammalarsi, piangere, urlare e Dio sa cos'altro. E tuttavia era ancora seduta lì come se fosse la cosa più normale del mondo. E lui si sentiva troppo debole per poterla allontanare. Debole era l'unica cosa che non aveva mai pensato di essere. La debolezza era stata l'unica cosa che suo padre non avrebbe mai tollerato da lui.

« Hai mangiato?». Chiese, sforzandosi di guardare la bionda.
« Sì». Rispose la vampira. « Non mi hai spaventata del tutto, così sono stata in grado di catturare un paio di cose». Si strinse nelle spalle. « Penso ci sia qualcosa tra i Vampiri e Lupi Mannari, perchè i miei canini volevano venire fuori per tutta la notte». Sorrise. « Forse i libri di Twilight  non erano tanto sbagliati, eh?».
« Oh Dio». Gemette lui.
« Non fare così». Disse lei con un smorfia giocosa. « Twilight non è così brutto».
« Twilight non è-». Tyler fece una smorfia di dolore. «- non è per niente bello».
« Tyler». Ansimò la vampira.

Il  suo braccio venne scosso fortemente sotto il suo peso. Forse la guarigione era davvero così veloce. Il suo corpo sembrava stesse lavorando per gli straordinari. Raggiunse la vita e si tirò le coperte fino a sotto i piedi e scoprì che era vestito con dei pantaloncini da basket e una t-shirt bianca, e non erano gli abiti che aveva la sera prima.

« Dove stai andando?». Gli chiese Caroline, raggiungendolo vicino al letto e gli prese una spalla. « Lascia che ti aiuti a metterti in piedi».
« Ho capito». Disse dopo, quando lui non aveva spiccicato parole e camminava barcollando fino al bagno, dove poi si chiuse dentro. Caroline si appoggiò alla parete vicino la porta , incrociando le braccia sul petto. Era stato abbastanza strano prendersi cura di Tyler quando era ancora incosciente. Ora lui era sveglio e anche imbarazzato e lei non voleva che lui tornasse a comportarsi da stupido.
In realtà si trovava in una posizione scomoda. Era abituata a Tyler grande, forte, tipo imperturbabile, non al Tyler che singhiozzava pregando di poter morire. Accigliata, guardò la sua pelle e la sporcizia che la ricopriva.

« Tyler? Stai bene?». Chiese preoccupata, visto che non sentiva nessun rumore provenira dal bagno.
« Sì». Fu la risposta smorzata dle ragazzo. Dall'altra parte della porta, Tyler si passò la mano tra i capelli tagliati prima di chiudere la porta la porta e alzare gli occhi sullo specchio sopra il lavandino. I suoi occhi erano normali, non ambra o oro o qualsiasi altro strano colore non umano. Sembrava un ragazzo normale. Ma le apparenze ingannavano. Ora gli sembrava più facile muoversi. Poteva raggiungere la porta e aprirla senza difficoltà.
Non era, tuttavia, più facile affrontare Caroline.
« Se ti-». Cominciò.
« Non vado da nessuna parte». Disse Caroline. « Non sappiamo cosa ti potrà succedere nelle prossime ore. E poi, se tua madre torna a casa e ti vede conciato in questo modo, tu non saprai cosa rispondere e se mi vede almeno io posso coprirti». Si offrì di aiutarlo, canticchiando leggermente.
« Stavo per dire "cambiare"». Disse lui. « Se ti vuoi cambiare, ho dei vestiti». Guardò allo specchio. « E puoi farti una doccia, se vuoi».
« Oh. Oh!». Caroline diede un'altra occhiata ai vestiti sporchi che indossava. « Va bene. Non ti dispiace, vero?» Disse lei, guardandolo con cautela, visto che era uscito dal bagno.

« Starò bene per cinque minuti». Replicò Tyler guardandola neglio occhi. Caroline strinse le labbra, c
ercando di non ridere. « Che cosa?». Chiese lui
« Possono essere anche meno di cinque minuti». Lo prese in giro. «Potrei anche non farla. Ma ad alcuni di noi piace essere puliti».
Lui sorrise e fu il primo sorriso che Caroline vide sul suo volto e quello che gli balenò in cambio fu accecante. Lei, ovviamente, sapeva già dov'erano i suoi vestiti. Tyler concentrò la sua attenzione altrove era una strana situazione. Proprio strana. Caroline era già andata a prendere i vestiti e con quelli sotto braccio, si diresse verso la porta del bagno e lo guardò.
« Se ti serve qualcosa-». Cominciò, fermandosi sulla soglia.
« Sì, non preoccuparti. Ora vai a farti la doccia». Le diede una piccola spinta
« Sì.». Lei gli fece eco. «Puzzo come un cane».

Tyler scosse la testa appena la bionda entrò nel bagno e si chiuse delicatamente la porta alle spalle. Mise i vestiti sul lavandino e aprì l'acqua della doccia, il sorriso si era cancellato dal suo volto. Aveva passato tutta la notte cercando di essere forte per Tyler, e rendere le cose più normali di quelle che sembravano. La verità era che aveva passato la notte con un lupo mannaro che aveva ringhiato e si era lanciato contro di lei. Avrebbe voluto correre in quella situazione, o chiamare Stefan o Damon. Ma non aveva fatto nessuna di quelle cose. Era rimasta lì con Tyler per l'intera notte. Caroline entrò nella doccia, facendo bagnare i capelli e il viso e tutto il corpo. Si passò lo shampoo sulla testa e arricciò il naso disgustata. Si ricordò che aveva passato la notte con la testa poggiata contro la pietra fredda e piena di ragnatele e Dio sapeva cos'altro c'era. Venti minuti più tardi, Caroline riemerse dalla doccia con un odore decisamente da ragazza. Ma aveva i vestiti di Tyler, quindi si allacciò i pantaloncini da besket il più stretto possibile e infilò la t-shirt, si allacciò l'elastico stretto e uscì dal bagno.

Tyler giaceva sul letto, cona la testa appoggiata alla testata del letto, guardava fuori dalla finestra il sole. Quando uscì dalla stanza, la guardò. Sentendosi insolitamente audace, Caroline prese il posto dall'altra parte del letto. Quando Tyler non fece alcuna obiezione, si piegò all'indietro e si stese sul letto.
« Allora sei sopravvissuto alla prima notte da lupo». Disse come se fosse una cosa normalissima. « Come ci si sente?».
« Come se fossi stato picchiato da una mazza di ferro».
« Sì, la cosa della guarigione rapida è sopravvalutata». Aggiunse. « Fa ancora male, ma se ne andrà velocemente».

Tyler annuì, ma non sembrava convinto. Caroline appoggiò anche lei la testa sulla testiera del letto prima di guardarlo. « Come fai a essere così tranquilla dopo quello che è successo?». Le chiese all'improvviso.
« Non lo so». Rispose. « Ma io non mi sono trasformata in lupo la notte scorsa. Inoltre, tu sei stato fuori di testa abbastanza per tutti e due».
Tyler guardò prima lei e poi la fuori la finestra. Quando l'aveva chiamata non sapeva se avesse fatto la scelta giusta, o se ci fosse qualcos'altro che avrebbe potuto fare. Ma entrambi erano ancora in vita e anche se lei lo aveva visto in un modo che nessun altro avrebbe voluto vedere, non era accaduto nulla di terribile. Tyler guardò di nuovo lei.

« Grazie». Le disse. La parola di gratitudine per lui non era niente rispetto a quello che lei aveva fatto per lui. « Per tutto».
« Non c'è di che». Rispose e Tyler aveva la sensazione che Caroline sapeva tutto quello che stava per dire. « Allora». Disse lei illuminandosi. « Vogliamo vedere se c'è Twilight?».

Naturalmente Twilight non era in TV,  per qualche motivo a cui Tyler era immensamente grato. Ne aveva avuto abbastanza di lupi mannari e vampiri quella notte. Finirono per compromettersi nello scegliere alcuni film che erano troppo romantici per lui e con troppa azione per lei. E qualche volta durante un cambio di film, Caroline si faceva sempre più vicino a lui e le sue palpebre iniziavano a farsi pesanti, anche se lottava contro la voglia di dormire. Tyler non sapeva cosa avrebbe visto se avesse chiuso gli occhi. Era così concentrato sull'addormentarsi che quasi saltò quando un peso caldo si appoggiò sulla sua spalla.

« Sei ancora molto caldo». Commentò Caroline.

Ma Tyler si girò di nuovo verso la TV, e non aveva prestato attenzione all'uomo del film che aveva coinvolto la ragazza in un bacio appassionato. Era troppo distratto dal peso caldo e leggero della testa di Caroline sulla sua spalla e il leggero odore di quello che presumeva essere lo shampoo alla fragola. Di tutte le cose che non aveva mai pensato sarebbe successo, oltre l'essere trasformato in lupo mannaro, era l'essere seduto su un letto con Caroline Forbes e guardando qualche film. Allo stesso tempo, però, era estremamente tranquillo, come se quello che stavano facend non avesse spezzato nessuna abitudine -come l'ignorarsi a scuola.

Come se non fossero vampira e licantropo...

La spalla di Tyler effettivamente era molto comoda, e lui era meravigliosamente caldo. Non bruciava come prima, ma era comunque più caldo di chiunque avesse mai sentito. Lo sentiva rilassato contro di lei, anche se sapeva che non voleva chiudere gli occhi. Dopo pochi minuti sentì la testa magra di Tyler contro la sua, e il respiro di lui farsi più stabile e candenzato. Lei non aveva intenzione di farlo, ma i suoi occhi si chiusero da soli e si assopì prima che se ne rendesse conto.
Quando riaprì gli occhi la luce era cambiata abbastanza per dirle che erano passate almeno un paio d'ore. Non aveva bisogno di dormire, ma lei non si era sentita abbastanza comoda come se avesse dormito per un paio di notti. Ma essendo immersa contro il corpo di Tyler -Caroline si fermò. Essersi addormentata con Tyler Lockwood non era di certo un posto dove si sarebbe aspettata di essere.

Il suo corpo era girato verso Tyler, come per ottenere più calore. Una delle braccia di Tyler era avvolta contro la sua vita, tirandola vicino a lui. Lei scese di qualche centimetro e appoggiò il capo sul suo petto, spostandosi sopra e sotto ad ogni respiro costante dei polmoni di Tyler. L'altra mano di Caroline era appoggiata sullo stomaco del ragazzo, sentiva i muscoli degli addominali. Davanti a loro la TV era accesa, ma il volume era basso. Caroline era colpita da come si sentiva bene vicino a lui. Nelle ultime settimane Caroline gli era stato vicino, ma non fino a quel punto. Ma vestita nei panni di Tyler, stretta vicino a lui, Caroline non si sentiva una pazza né tantomeno una vampira. Lei si sentiva come, beh, Caroline. Che era qualcosa che lei non aveva più sentito da molto tempo.

« Ehi». Caroline alzò lo sguardo per vedere Tyler passarsi una mano sugli occhi. « Che ore sono?». Chiese lui con voce roca.
« Non lo so». Rispose lei, mettendosi a sedere.
Tyler lasciò cadere il braccio dalla sua vita mentre si sedeva e guardava la sveglia. Erano passate un paio di ore da quando si erano addormentati. Tyler oscillò le gambe oltre il letto e si strofinò la parte posteriore del collo. Caroline gli guardò la schiena, tenendo conto del fatto che le sue mani non tremavano e i suoi muscoli non erano in tensione come se lui stesse provando dolore. Mise a fuoco il suo udito, ma il battito del cuore di Tyler rimaneva costante.


« Come ti senti?». Gli chiese Caroline.
« Bene». Rispose, guardando Caroline mettersi le mani intorno le ginocchia. « Mi sento come se non fosse successo niente».
« Beh, è una cosa buona». Riflettè Caroline, aggrottando le sopracciglia.
« Sì. Già». Tyler era d'accordo, ma non si sentiva convinto.

Svegliarsi con l'ex ragazza di Matt rannicchiata contro il suo fianco come se lei appartenesse lì, gli sembrava sbagliato. Sembrava che tutto fosse stato un sogno. Fu facile spingersi in piedi, anche se la grazia singolare che gli aveva reso impossibile cadere semraba scomparsa, lasciando il suo corpo in un sensazione strana.

« Hai bisogno di mangiare?». Le chiese Tyler.
« No». Disse Caroline, scuotendo la testa. « Tu?».
Tyler la guardò con uno sguardo per niente felice. Caroline si sedette sule ginocchia e lo guardò di rimando. Dopo tutto quello che era successo, Tyler voleva rimanere da solo. In realtà, avrebbe voluto gridare qualcosa, voleva capire cosa diamine stesse succedendo. Perchè proprio lui doveva essere un lupo mannaro. Voleva prendersela con qualcuno o qualcusa. Ma prendedosela con Caroline gli sembrava, solo, gli sembrava sbagliato.

« Sei arrabbiato». Constatò Caroline, con una nota di delusione nella voce.
« Sono sempre arrabbiato».
« Sì, ma ora sei davvero arrabbiato. E con me». Sottolineò, con attenzione.
« No. E' solo che ho passato l'altro giorno trasformato in un lupo, Caroline». Disse voltandosi. « Ti ho chiamati perchè non avevo nessun altro da chiamare e ora cosa dovrei fare? Fingere? Fingere come se non fosse successo nulla? Che sia tutto normale?».  
« Beh, per iniziare, potresti smetterla di gridare». Sottolineò seccata. « E io sono un vampiro, quindi non so cosa sia veramente normale, Tyler, so solo che sarò così per semore!».
« Eterna giovinezza». Commentò Tyler sarcasticamente. « Che brutta cosa».

Caroline si zittì, sentiva gli occhi pungere. Il modo in cui lo disse, come se fosse una cosa buona rimanere sempre così, le fece pungere gli occhi e stringere la gola. A dispetto di come diceva la madre, Caroline aveva sognato una vita con un marito e dei figli. Ma ora era come congelata nel tempo, che non avrebbe mai potuto avere dei figli o un marito, che sarebbe stata sempre lei, così. Giovane e bella. Distogliendo lo sguardo da quello di Tyler, rotolò giù dal letto, camminò fino in fondo alla stanza e afferrò i suoi stivali. Sentì Tyler espirare prima di farsi avanti.

« Caroline-».
« No!». Lei si voltò e i suoi occhi lampeggiavano di lacrime. « Tu vuoi litigare, e io no». Fissò i suoi stivali. « Non ora». Entrò nel bagno e prese i suoi vestiti fangosi prima di tornare indietro e quando stava per tornare in camera si ritrovò Tyler davanti.
« Aspetta». La fermò Tyler. « Senti..». La guardò negli occhi. « Hai ragione, sto cercando di combattere. E' il mio istinto. Ma non ti meriti questo. Non dopo quello che hai fatto per me. Mi dispiace».

Lei stava studiando Tyler con attenzione, valutando la situazione e di certo non voleva mandare in rovina l'unica amicizia che poteva ancora tenere. Stavano per litigare dopo essere stati così gentili l'uno con l'altra. Gli occhi di Caroline viaggiavano sul viso di Tyler, uan parte di lei lo stava per mandare a quel paese. Ma poi pensò che Stefan non l'aveva lasciata da sola quando lei aveva ucciso un uomo a sangue freddo. E Tyler non meritava di sentirsi solo.
« E'  tutto okay». Disse infine. « Ehi, se non puoi scatenarti quando ti sei trasformato in un licantropo, allora quando puoi?».
« Perchè sei così gentile con me?». Le chiese all'improvviso.
« Perchè». Iniziò. « Non fa poi così tanta paura quando sai che non sei solo». Sorrise ancora. « Anche se due fare un duo con un vampiro». Caroline indicò la stanza dietrò Tyler con lo sguardo. « Posso uscire fuori dal bagno?».
« Giusto. Mi dispiace». Ripetè Tyler, facendo un passo di lato.

Caroline mise i suoi vestiti uno sopra l'altro sistemandoli in una pila,  prima di tornare indietro da Tyler che la guardava pentito, tutto ricurvo con le mani nelle tasche dei suoi calzoncini.
« Mi dispiace». Ripetè ancora, scuotendo la testa.
« Tyler, non è la prima volta che ti vedo cercare di scatenare una rissa». Disse Caroline, roteando gli occhi.
« Lo so». Disse Tyler. « ed essere un-». Era in cerca delle parole giuste. « Cavolo, sono un licantropo!». Si passò una mano sul viso. « Accidenti, non posso-». Si fermò e la guardò. « Non posso farlo». Disse prima di guardare altrove.
« Tyler»
. Caroline gli si avvicinò in fretta. « Va tutto bene!». Esitò un attimo prima di chiudere le braccia intorno al suo corpo ancora insolitamente caldo. « Hai appena attraversato la parte più difficile».

Non era la prima volta che Caroline aveva abbracciato Tyler e come ogni volta, il dolce profumo della bionda inondò le narici del licantropo facendo rilassare tutto il suo corpo. Non era il tipo di ragazzo che amava gli abbracci e amava essere abbracciato, ogni volta gli sembrava un'esperienza aliena. Ma lei gli avvolse le braccia intorno al collo come se non ci fosse nulla di strano, come se lei non sentisse il suo corpo teso e il respiro fermo, e malgrado ogni protesta che voleva fare, le avvolse la braccia intorno alla vita.

« Andrà tutto bene». Caroline glielo ripeteva continuamente e cominciava a crederlo finalmente anche lei. Tyler si lasciò convincere.
« Non capisco». Disse , staccandosi da lei per un momento. « Perchè sei così gentile?». Le chiese di nuovo.
« Perchè». Ripetè Caroline di nuovo. « Non è bello essere soli».
Ed era vero, anche se lei aveva avuto altri due vampiri intorno a sé. Damon e Stefan erano vampiri da molto prima di lei e probabilmente non ricordavano come era essere un nuovo vampiro.
« Già». Concordò Tyler, con un sospiro.

Caroline lo osservò. Le braccia di Tyler erano ancora intorno la sua vita e le sue erano ancora intorno il suo collo. Poteva vedere il marrone caldo dei suoi occhi, che era quasi uguale al color ambrato del lupo in cui si era trasformato. Eppure, anche se era enorme e forte, Caroline sapeva che l'uomo che la stava stringendo avrebbe fatto qualsiasi cosa in suo potere per convincerla a lasciarlo, per proteggerla da ciò che era diventato. Sicuro e protetto erano due parole che Caroline non sentiva da un pò. Lei era a conoscenza di tutto, del battito regolare del suo cuore, delle sue braccia, anche la brezza che soffiava dalla finestra che aveva aperto quando lo aveva trascinato lì dentro, pensando che l'aria pulita di fuori sarebbe stata più di aiuto del profumo che usava la cameriera della famiglia Lockwood per pulire.
Tyler stava per baciarla.

Era stata con abbastanza ragazzi per sapere che cosa significava quando i loro occhi si muovevano sul tuo viso. E lei sapeva che tra pochi respiri si sarebbe ritrovata incollata alle labbra di Lockwood. Ma l'immagine di Matt le comparve davanti gli occhi e lo allontanò. « In realtà io dovrei-- andare». Disse, facendo un passo indietro. « Mia madre sarà presto a casa e se mi vede vestita così avrò ancora più spiegazioni da dare».
Tyler lasciò cadere le braccia ai lati del suo corpo, cercando di ignorare il freddo che gli aveva riempito il petto. Cavolo! Cosa stava per fare?! L'ultima cosa che pteva fare era baciare l'unico nemico che aveva al mondo, anche se lei era stata gentile. Anche se pensava che con quella t-shirt oversize, i pantaloncini da basket larghi e i boccolosi capelli biondi tutti spettinati, Caroline fosse davvero sexy.

« Lascia che ti dia un passaggio a casa». Si offrì, il suo tono era speranzoso.
« Ho guidato con la mia macchina fino a qui, ieri sera». Caroline dovette rifiutare l'invito. « Ma grazie lo stesso». Tyler annuì mentre le si avvicinava  e raccolse i suoi vestiti. « Va bene se-». Cominciò, facendo cenno ai suoi vestiti.
« Oh. Oh certo. Sì.». Disse Tyler schiarendosi la gola. « Naturalmente».
« Grazie». Caroline annuì.
«Vieni, ti accompagno fuori». Disse Tyler, una volta che Caroline finì di prepararsi.

Caroline sorrise e lasciò la stanza di Tyler. Era più facile scendere le scale senza di lui appoggiato sulle spalle e il pensiero fece sorridere Caroline che si nascose dietro i capelli, abbassando il capo.  Scavando nella tasca dei jeans, ne tirò fuori le chiavi e in poco tempo arrivarono nel vialetto cove c'era parcheggiata la sua auto.
« Grazie per i vestiti». Gli disse, volgendosi per guardarlo in faccia.
« Sì, nessun problema». Rispose Tyler. « Grazie per tutto». Aggiunse in un sussurro.
« Non c'è di che. Sai che puoi chiamarmi ogni volta che vuoi». Disse. « Beh, ciao!». Aggiunse Caroline sporgendosi verso di lui per baciargli una guancia. Ma in uno scatto, Tyler si girò e la costrinse con le spalle vicino l'auto. E poi la baciò.

Caroline spalancò gli occhi per la sorpresa e si staccò da lui, premendosi le mani sulla bocca. Tyler abbassò le braccia che fino ad allora costringevano Caroline tra la portiera della macchina e lui. Lei non aveva intenzione di baciarlo,  e di certo non si sarebbe aspettata che il suo primo bacio con Tyler Lockwood fosse così.  Non che lei aveva mai immaginato di dare un bacio a Tyler Lockwood, beh, tranne nello strano sogno che aveva fatto quando era un pò più piccola. E forse anche si era svegliata accanto a lui. O quando lui le aveva detto di avere paura-
« Oh mio Dio, Io-». Disse abbassando le mani dalle sue labbra. « Io-».

Prima che potesse finire, Tyler si sporse di nuovo in avanti e la baciò, mettendole le mani sui fianchi snelli. Caroline, che mai si sarebbe aspettata una cosa del genere, si appoggiò con la schiena alla portiera della macchina e gli passò le braccia intorno al collo, ricambiando il bacio.
Le labbra di Tyler erano gentili, non come Caroline aveva immaginato (okay, aveva fatto più di qualche fantasia contorta su lei e Tyler. Ma era una bambina!) e la sua protesta scomparve. Respirò il profumo dello shampoo-balsamo che Tyler usava che gli  conferiva un odore più selvaggio, come la foresta o il vento. Tyler fece correre la sua lingua sul labbro inferiore di Caroline che schiuse le labbra approfondendo il bacio. La biondina gli afferrò la maglietta e lo spinse ancora di più contro sé stessa.

Infine si staccarono, Ma Caroline si teneva ancora stretta a lui per sentire il calore del suo corpo. Lentamente aprì gli occhi e si specchiò in quelli meravigliosamente scuri di Tyler. Aprendo la bocca, Caroline cercò di parlare, ma non le uscì alcun suono. E , prima che potesse tentare di fermare o addirittura pensare a ciò che stava accadendo, il volto di Caroline si aprì in un largo sorriso.
« Tu-». Cominciò prima di fermarsi. « Mi hai baciata!».
« Sì, Forbes, l'ho fatto». Confermò lui, con la voce roca.

Tyler  sapeva che erano stati molto più vicini nelle ultime due settimane, ma mai avrebbe pensato che lei avrebbe ricambiato il bacio, nè tanto meno che le sarebbe piaciuto. Eppure il suo braccio intorno alla sua vita e le sue mani che gli circondavano il collo, gli fecero credere il contrario. Si era aspettato che lei si sarebbe allontanata, invece non lo aveva fatto.

Dopo un momento di riflessione, Tyler mise fine alle distanze tra loro e la bacio di nuovo.  Poteva sentire le labbra di Caroline che sapevano di fragola, mescolato all'odore del suo shampoo che la rendevano decisamente sexy. Lei ricambiò il bacio con entusiasmo, ormai non passava più aria tra i corpi dei due e Tyler si sentiva eccitato dalle dita di Caroline che solcavano i muscoli del suo braccio. Erano così presi l'uno dall'altra che non sentirono il suono della vettura che entrava nel vialetto.
Qualcuno si schiarì la voce dietro di loro. I due si staccarono di fretta e videro Carol Lockwood che cercava di trattenere un sorriso compiaciuto. « Salve ragazzi».
Caroline arrossì dall'imbarazzo, tuttavia fece un brillante sorriso. « Salve, signora Lockwood». Diede di nascosto una potente gomitata a Tyler che si massaggiava la parte dolente.

« Ehi, mamma». Le disse, facendo un gesto di saluto con la mano. Era imbarazzato anche lui. Beh, sua madre l'aveva appena beccato mentre baciava una ragazza vicino la sua auto in una posizione non proprio dolce. Ma Carol Lockwood, tra sé, si sentiva molto orgogliosa. Finalmente suo figlio si era deciso ad intraprendere una relazione e per giunta con la figlia di Liz Forbes, sua grande amica. Ah, l'aveva sempre detto che prima o poi quei due sarebbero finiti insieme. Peccato che non sapeva cosa fossero realmente.

« Passato un buon fine settimana?». Chiese  la donna, con occhio indagatore.
Tyler tossicchiò e rispose: « Sì, sì. Tutto sommato è andato bene». Strinse di più il fianco di Caroline che annuiva d'accordo.
Tyler si preparò per gli inevitabili commenti che avrebbe fatto sua madre, mentre lei si aggiustava l'immacolato abito nero.
« Bè, anche il mio è andato bene, grazie per avermelo chiesto figliolo». Lo punzecchiò la signora Lockwood. Tyler sembrava stesse per arrossire, mentre Caroline ridacchiava. « Ma sono felice di vedere finalmente mio figlio che fa il gentiluomo». Chiuse la porta dell'auto. « Io vado a casa. Lascio le borse qui, Tyler, mi aspetto che tu le porti dentro». Cantilenò. « Ora salutatevi come si deve».

Caroline arrossì. Ora l'avrebbe detto di sicuro a sua madre e a casa doveva aspettarsi un bell'interrogatorio dallo sceriffo. La signora Locwood fece finta di camminare, invece si nascose dietro un albero.
Tyler abbracciò Caroline ridendo e poggiandole il mento sulla testa. Dal tremolio che lo scuoteva, constatò che anche lei stava ridendo. « E' stato imbarazzante».
« E' stato davvero davvero imbarazzante». Concordò la vampira. « Non so se te ne sei accorto, ma tua madre ci sta spiando».  Lanciò un'occhiata all'alto pino.
Tyler fece spallucce. « Non fa niente. E' fatta così. E quando lo dirà a tua madre..». Continuò, a disagio. Già si vedeva, chiuso in una stanza, seduto dietro un tavolo con la signora Forbes che gli faceva il terzo grado.. Rabbrividì al solo pensiero.
Caroline rise. « Mia mamma ricorderà solo quello che le ordinerò di ricordare». Disse sibillina. Se sua madre avrebbe messo in mezzo troppe cose, l'avrebbe soggiogata, così da farle dimenticare tutto. Ormai sa madre stava prendendo piende nella situazione e i suoi occhi attenti coglievano tutte quelle che prima non erano abitudini della figlia. « Ora dovrei proprio andare». Cercò di girarsi, ma le braccia di Tyler la tenevano salda a lui.

« No. Tu non vai proprio da nessuna parte. Non priviamo a mia madre il piacere di vedere un suo sogno realizzarsi». Le disse e la baciò con molta più passione di prima. Caroline, ovviamente, non rifiutò e -tanto per dare altro piacere alla signora Lockwood- attorcigliò le gambe intorno alla vita di Tyler che la stringeva forte per non farla cadere e sorrideva contro le sue labbra.

Carol Lockwood, da dietro l'albero, ribolliva di gioia e fece un grande sorriso. Davvero, aveva sempre sperato che quei due si mettessero insieme e ora vedeva il suo sogno realizzato. Doveva chiamare Liz e dirle tutto, così corse in casa.

Tyler e Caroline non davano segno di volersi staccare, ma presa da qualche colpo di razionalità, la biondina si riscosse dal dolce torpore e ripoggiò i piedi per terra, staccandosi da Tyler. « Ora devo andare per forza».
Disse la ragazza, aprendo la portiera della macchina ed entrandovi. « Ci vediamo lunedì Lockwood». Disse, guardando la faccia sconvolta di Tyler.

« Ci si vede, Forbes». Rispose, facendo un passo indietro quando la macchina si accese e poi vide scomparire Caroline in fondo alla strada.
Scosse la testa e prese le valigie che la madre aveva lasciato sul vialetto. Diamine! Ma cosa ci teneva lì dentro? Pesavano più del previsto. Tornò dentro trovandosi il sorriso orgoglioso della madre e le poggiò le valigie in camera sua.
Il fine settimana non era andato poi così male!
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Okay, eccomi qui. Di nuovo **  Se siete arrivati fin qui vuol dire che vi è piaciuta. O no. Decidete voi xD Volevo solo dire che adoro questi due *_* e ho deciso di scriverci sopra e di realizzare il mio sogno. Per il momento è una One-Shot.. ma restate comunque sintonizzati su questa storia, perchè potrei decidere di allungarla. Per cui.. ù.ù
BTW (citando Damon).. spero vi sia piaciuta. E' un pò demenziale, ma volevo farla sembrare una quiete prima della tempesta! *risata maligna*
Come ho già detto, rimanete sintonizzati! Può essere che l'ispirazione mi ritorni e decida di farmi allungare la storia *W*
Bye, Moma.
   
 
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