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Autore: Kuruccha    21/01/2011    6 recensioni
Il destino dipende dalle decisioni prese.
[What if?][Long-fic]
Genere: Avventura, Generale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Katara/Aang
Note: What if? | Avvertimenti: Incompiuta
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Necessarie note introduttive:
Questa storia è una what-if. Il punto di partenza è il secondo libro; tutto è stato identico a come è presentato nel cartone animato, fino all'episodio 2x18, "Il re della Terra". Ve la ricordate? E' la puntata in cui Zuko si ammala e si risveglia rinsavito e accondiscendente. XD
Ecco, partite da quel presupposto, e pensate a cosa potrebbe essere successo dopo, se le cose fossero andate in un altro modo. Questa è la mia versione :3
Questa sarà una long-fic, e questo spiega il capitolo monotematico :) Spiegherò le cose con calma :P




Capitolo 1 - Terra e Fuoco

Era una mattina come tante altre, a Ba Sing Se. Quel caldo umido che penetrava nelle ossa, unito all'aria stagnante che circolava senza via di fuga tra le alte mura della città, accompagnava fino a sera gli abitanti impedendo loro di trovare refrigerio.
Con il dorso della mano, Zuko asciugò il sottile strato di sudore che gli si era condensato sulla fronte, attento a non sbilanciare il vassoio che reggeva con l'altra. Nonostante la cappa di calore opprimente, il Jasmine Dragon era come sempre pieno di persone. Le altre sale da tè avevano cercato di ostacolare il suo grande successo, iniziando a sperimentare nuove miscele di foglie e arrivando addirittura a proporre una freddissima bevanda refrigerante, ma i veri appassionati continuavano ad amare il tè preparato da Iroh, e pensavano che niente offrisse più sollievo della menta lasciata a riposare nell'acqua bollente.
 - Fa proprio caldo oggi, eh?
Zuko sollevò il viso, dopo aver appoggiato il vassoio sul tavolo della cliente che l'aveva ordinato.
 - Altrochè. Addirittura più di ieri, e non credevo fosse possibile - rispose lui.
 - Waaah! Li, mi hai portato anche dei dolcetti, grazie! - gridò la ragazza, riconoscente, osservando il piattino che accompagnava la tazza di tè al gelsomino.
Zuko sorrise. In quei tre anni e mezzo, Jin aveva continuato a venire quasi tutti i giorni al Jasmine Dragon. Lui, ricordando il loro primo appuntamento e lo stomaco senza fondo che quella ragazza sembrava avere, non le aveva mai fatto mancare il cibo per riempirlo; nonostante ciò, ogni volta lei lo ringraziava come se non fosse mai accaduto prima. Era un altro di quei motivi per cui aveva finito per volerle bene, dopotutto. Ancora si chiedeva cosa ci trovasse di particolare in lui, un povero profugo marchiato a vita, senza nessun dominio, con una costituzione ben più gracile di tutti i suoi coetanei che vivevano in città. Si era così abituato a quel nome, a quella vita, alla finzione che si era costruito intorno, che di giorno non pensava mai a quando ancora era Zuko, dominatore del fuoco, principe rinnegato della Nazione più potente del mondo. Solo la sera, quando rientrava a casa, stanco dalla lunga giornata di lavoro, permetteva a sè stesso di abbandonare per un po' i panni di Li, e finiva per ripensare a quei tempi. Più spesso di quanto avrebbe voluto, finiva per chiedersi come avrebbe potuto essere la sua vita se avesse compiuto delle scelte fondamentalmente diverse. Anni prima, aveva pensato che dopotutto quella vita normale, come la chiamava lo zio con amore - e come la considerava lui con odio, inizialmente - avrebbe finito davvero per lenire il suo cuore e per fargli dimenticare l'onore perduto. Aveva deciso quindi di rimanere con lui al Jasmine Dragon, e di far finta di essere un semplice profugo, scordandosi di tutto quello che era stato prima di quel giorno.
All'inizio non era stato facile. Il suo ego saltava fuori nei momenti più impensati, e il fuoco avvampava dentro di lui, e talvolta anche fuori. Ma era diventato bravo a controllarsi, più di quanto avrebbe mai immaginato di poter fare. Così, aveva finito per amalgamarsi con la gente che popolava quella grande città: quando i suoi capelli erano ricresciuti, aveva cominciato a legarli nel modo tipico degli abitanti del Regno della Terra, e i suoi abiti avevano finito per diventare sempre più verdi, seguendo la moda della Cerchia Alta in cui si trovavano. Ora sapeva addirittura mantenere in aria tre oggetti contemporaneamente, facendoli volteggiare tra le mani, per comprovare il suo alibi da ex-giocoliere - ma non era troppo bravo, e anche questo faceva tornare i conti, perchè doveva pur esserci un motivo per cui aveva abbandonato il circo - e niente più di questa semplice esibizione faceva divertire Jin.
Lei e lo zio - lo zio, soprattutto - erano stati, ed erano anche in quel momento, la coperta che soffocava il suo fuoco sul nascere. Quando qualcosa lo faceva arrabbiare e gli sembrava di poter esplodere nel giro di un secondo, il pensiero di loro due e delle conseguenze che i suoi gesti avrebbero provocato lo faceva desistere da ogni intento ribelle. Così, Li riaffiorava e Zuko tornava calmo.
Iroh era l'unico a sapere di questi suoi scatti d'ira, benchè lui non gliene avesse mai parlato. Forse da giovane aveva vissuto un conflitto simile al suo ma, visto che non ne aveva mai fatto parola, non aveva modo di verificare questa teoria. In ogni caso, appena Zuko avvampava, lo zio si voltava verso di lui con un'espressione davvero neutra in viso, come fosse fatto di pietra. Niente più dell'indifferenza di quella faccia poteva calmarlo.
Con Jin non aveva mai fatto parola nè del suo passato, nè del suo vero nome, nè di queste crisi che lo colpivano periodicamente. Non che non ce ne fosse stata l'occasione - in fondo era sicuro di aver commesso almeno qualche distrazione, e certamente qualche pezzo del puzzle non si incastrava come avrebbe dovuto nel quadro generale della sua falsa identità - ma il motivo principale era che lui stesso non voleva che lei sapesse. Per Jin doveva esistere solo Li, perchè era Li che lei conosceva, ed era Li quello di cui continuava a ripetere di essere innamorata. Dal canto suo, non era sicuro di provare per lei qualcosa che fosse realmente amore, perchè non era sicuro in primo luogo di poter sentire nel proprio cuore qualcosa del genere. I sentimenti così profondi non avevano più intaccato il suo animo, in tutto quel tempo. Una cosa sola aveva deciso: non l'avrebbe illusa, almeno fino a quando Zuko non fosse totalmente scomparso e fosse rimasto solo Li. Prima di allora, per quanto dolce potesse sembrare la prospettiva del tempo trascorso con lei, per quanto buono fosse il suo profumo ogni volta che si sporgeva verso di lui per afferrargli la mano, non avrebbe ceduto. Zuko non sarebbe rimasto sopito per molto, e Li non avrebbe sopportato di doverle spiegarle che tutto quello che aveva sempre creduto fosse in realtà una bugia bella e buona.
 - C'è ancora spazio in questa topaia, lurido gestore? - domandò una voce aggressiva, mentre la porta d'entrata sbatteva fragorosamente contro il muro.
 - Prego, signori, abbiamo un tavolo libero proprio qui - rispose lo zio, facendoli accomodare nel modo più gentile possibile, gettando un'occhiata a Zuko, che dal canto suo si era affrettato a sedersi al tavolo di Jin.
Ancora soldati della sua vecchia patria. Sentì di nuovo il fuoco accendersi dentro di lui. Da quando Ba Sing Se era stata conquistata, quei maledetti avevano cominciato a fare ciò che più aggradava loro all'interno delle mura interne. E in quella cerchia la situazione era, fortunatamente, migliore che in quelle inferiori, perchè vi vivevano tutte le personalità più eminenti, e il nuovo Signore del fuoco aveva trovato più conveniente mantenerle in vita fino a quando avrebbe potuto arrivare lì e giustiziarle personalmente. Una smorfia si dipinse sul suo viso, mentre il fuoco cresceva sempre più. Chissà quanto tempo ancora sarebbe riuscito a controllarlo.


*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*^*
21-1-2011
La mia testa in questo momento è un calderone che bolle *_* Presto ci sarà un nuovo capitolo, e se Zuko non si intrometterà ancora vedremo dove sono finiti gli altri personaggi ù_ù
Però vi prego, VI PREGO, commentate! ;_; Anche solo per dire "qui c'è un errore di continuity, le cose non possono essere andate così!" o per chiedermi cosa ho fumato per iniziare a pensare a una storia del genere o_o
Detto ciò, buonanotte, che domani si lavora :D!
Kuruccha
   
 
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