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Autore: Eyown    10/01/2004    47 recensioni
La prima fanfic mia e di Eiko *_* La storia di due ragazze che..... X°D
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UNA SOLA OCCASIONE

UNA SOLA OCCASIONE

  • Capitolo 1° -

 

La stanza, una delle tante di quellenorme villa immersa nel parco, era vuota e silenziosa, come tutti gli altri giorni; una grande tavola primeggiava al centro della stanza, ricoperta da una tovaglia immacolata, apparecchiata per quattro persone. Una donna elegante, dallaria raffinata e un tantino superba, mangiava con poca voglia il cibo che la cameriera le aveva appena portato, mentre unuomo sulla quaratina, seduto a capotavola, dallaria composta e austera, leggeva un giornale di alta finanza. Dallaltro capo del tavolo, due bambine stavano sedute in silenzio e mangiavano una minestrina senza fiatare. La più piccola delle due, che doveva avere circa sette anni, aveva in dosso un vestitino azzurro, che le arrivava di poco sopra le ginocchia e un paio di calzine bianche le copriva i graffi provocati dai giochi sulle gambe. Aveva lunghi capelli biondi, e grandi occhi azzurri, identici a quelli della madre. Laltra bimba, di un anno più grande, indossava un vestito bianco, con un fiocchetto color panna annodato fra i liscissimi capelli castani dai rubinei riflessi. Anche lei aveva gli occhi azzurri ereditati dalla madre, mentre dal padre aveva preso senzaltro il colore pepato dei capelli.

La giovane donna finì di pranzare, si alzò e salutò con sufficienza le due figlie e il marito prima di uscire per il suo solito giro di shopping mattutino accompagnata da uno stuolo di consigliere e galline agli occhi delle bimbe. Il marito se ne andò poco dopo, dando un bacio distratto alle due, che visibilmente impazienti lo seguirono con lo sguardo finchè non scomparì dietro la grande porta di legno che separava linterno della casa dal giardino della loro famiglia. Roberta, la bambina bionda, corse per prima lungo i corridoi della casa, seguita a ruota da Eiko, che scansò per un pelo la cameriera addetta a sistemare le loro camere e che in quel momento stava scendendo le scale per andare in cucina. I genitori avevano chiamato Eiko la loro figlia perché era nata durante un viaggio in Cina, mentre la seconda, Roberta, era nata mentre i tre si trovavano in Italia per un incontro daffari. Entrarono in camera come due missili, la loro cameretta che condividevano ormai da sette anni, piena di disegni appesi alle pareti e giochi sparsi ovunque… di sicuro se i loro genitori fossero entrati lì, si sarebbero molto arrabbiati, ma quella era una cosa che accadeva davvero di rado. Roberta aprì un cassetto e tirò fuori due oggetti che assomigliavano a trottole di plastica, ma in realtà erano qualcosa di molto meglio.

Nelle piccole mani della bambina, i due bey sembravano grandissimi e potenti… quello di Roberta, blu con strisce argentate sul disco dattacco, raffigurava un feroce squalo azzurro e bianco, mentre il bey di Eiko, era di un colore più chiaro, un azzurro striato di violetto e raffigurava una bellissima ed elegante lince bianca e color del ghiaccio.

Corsero in giardino stringendo ognuna il proprio bey, facendo attenzione a non farsi vedere da nessun dipendente dei genitori, se si fossero fatte beccare, sarebbe stata la fine dei loro divertimenti. Infatti sia il padre che la madre, consideravano quella piccola trottola solamente uno spreco di tempo, un gioco che le avrebbe allontanate dai loro doveri e dalla buona società.

Si misero una di fronte allaltra, tendendo le mani pronte a lanciare ognuna con il proprio dispositivo di lancio quelle trottole colorate. I vestiti le ingombravano parecchio, ma non ci facevano caso, nei loro occhi azzurri si leggeva solamente la voglia di cominciare; e così fecero. Scagliarono i loro bey contemporaneamente e quelli andarono subito allattacco; si scontrarono e successivamente Sachiel, il bey di Roberta, evitò un attacco della sorella per poi chiamare in aiuto il suo squalo azzurro. Presto Eiko la imitò, chiamando a sé la lince bianca, Linxium.

Si scontrarono per una decina di minuti, come al solito fu una lotta allultimo colpo, anche se erano sorelle e bambine, si divertivano a dare il massimo luna contro laltra quando si sfidavano a Beyblade. Le due trottole si fermarono in contemporanea, risucchiando quelle arcane e potenti creature al loro interno.

Ma prima che lo squalo e la lince fossero del tutto scomparse, le due bambine sentirono le grida stridule della cameriera e le urla spaventate della loro madre. Roberta rivolse uno sguardo terrorizzato dietro di lei e trovò suo padre in piedi con gli occhi sgranati che guardava il cielo e la madre che urlava con le mani fra i capelli.

Eiko strinse il suo bey nella mano destra cercando quasi di nasconderlo, di proteggerlo, ma ormai era successo, non potevano cambiare i fatti; i loro genitori per un arcano motivo erano riusciti a vedere i bit power e le avevano scoperte, spaventandosi a tal punto da strappare di mano alle due i loro bey e lasciarle piangenti in giardino.

Otto anni dopo

I due cavalli galoppavano velocissimi, uno a poca distanza dallaltro; uno dei due, uno stallone bianco con una minuscola chiazza color crema sul muso, portava su di se unadolescente dai lunghi capelli biondi, che urlava a squarciagola nel vento qualcosa rivolta alla ragazza che cavalcava il destriero avanti a lei. Uno splendido esemplare di andaluso nero, veloce e impaziente come la sua cavallerizza, una ragazza sui sedici anni con i capelli palissandri che arrivavano a sfiorarle le spalle.

Arrivarono ad uno steccato e i due cavalli lo saltarono senza difficoltà, ormai quello era un percorso che conoscevano a memoria, uno dei dieci sentieri già pronti che facevano parte di quel maneggio così attrezzato e costoso. Le due ragazze avevano tanto pregato i genitori di mandarle proprio lì, un posto così lontano da casa, dicendo che la loro passione per i cavalli era così forte da sminuire qualunque distanza o costo. E loro ci erano cascati, le avevano iscritte a quel maneggio così famoso e rinomato, credendo davvero che la loro voglia di andarci stesse tutta nellamore per quegli animali.

Non che non li amassero, questo è da dire, ma il vero motivo per cui avevano tanto insistito era un altro…

I due cavalli si fermarono poco dopo, e le due sorelle li portarono ad abbeverarsi.

Roberta: stavolta sei arrivata prima di me, ma domani vedrai come ti concio!

Eiko: ok, ok, voglio proprio vedere!

Si sorrisero, poi la biondina tirò fuori dalla tasca due piccoli oggetti dalla forma tondeggiante.

Eiko: Roby, che ti avevo detto settimana scorsa? Lo sai che se mamma e papà scoprono che hai preso i bey si incavoleranno di brutto!

Roberta: scusa, solo che non ho resistito... Sono quasi otto anni che per poterci sfidare dobbiamo per forza prenderli di nascosto.

Eiko: già, da quella volta... e va bene, passa qua!

La bionda le lanciò il suo bey, e la ragazza se lo rigirò tra le mani… ormai erano due settimane che non lo toccava più, due lunghe settimane durante le quali non aveva potuto vedere Linxium; lo strinse forte e poi si mise in posizione. Avevano scelto di andare al maneggio poco dopo quella volta che furono scoperte in giardino, da bambine. I genitori presero i beyblade e li nascosero da qualche parte, impedendo loro di poterli usare, ma come al solito, il nascondiglio non era durato tanto e le ragazze li avevano ritrovati, ma non potevano permettersi di usarli in casa, così avevano approfittato del maneggio per avere un posto lontano da casa dove allenarsi.

Ormai era pomeriggio inoltrato, quando Roberta ed Eiko portarono di nuovo i cavalli nel loro recinto, passando davanti allentrata del maneggio, aspettando la macchina che le avrebbe portate a casa, la più grande delle due si accorse di una locandina appesa a un palo della luce, si avvicinò per leggerlo, poi chiamò a gran voce anche la sorella.

Eiko: corri Roby, vieni a vedere!

La bionda si avvicinò e guardò con attenzione crescente il volantino:

Martedì 25 giugno

Al beyblade-stadio di Tokyo

Si terranno gli ottavi di finale

Per il campionato

Mondiale di Beyblade

E da sfondo alle parole cera una foto del famoso stadio giapponese,

  
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