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Autore: Eveine    21/01/2011    3 recensioni
Una scelta difficile e dolorosa, una lettera che apre le porte ad un amore incondizionato e che niente e nessuno potrà cancellare: quello una madre per la propria figlia.
Angelina riuscirà ad aprire un varco nel suo cuore per far posto ad una nuova vita?
Storia classificatasi terza al contest ..Tra prima e dopo.. indetto da °Banryu° e {Vampire
Genere: Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Fred Weasley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Nick: Eveine

Titolo: Dear Jenny

Personaggi: Fred Weasley, Angelina Johnson, George Weasley

Pairing: Fred/Angelina, George/Angelina

Pacchetto scelto: Maternità (luogo: Dublino personaggi: Angelina Johnson, Fred Weasley)

Citazione: A volte non capisco se chi mi dice ti amo sappia veramente chi sono o solamente come mi chiamo. (Piccoli per sempre – Jax)

Prompt: n°7 Ghiaccio, n°12 Gatto

Genere: triste

Raiting: verde

 

 

Ero seduta sulla poltrona della mia camera a leggere un libro quando qualcuno bussò alla porta e l'aprì senza aspettare il mio permesso.

-Jenny, c'è una lettera per te.- disse mia madre con una punta di malinconia nella voce.

-Una lettera? Chi la manda?- chiesi dubbiosa.

-Leggi e capirai, se poi vorrai parlare io e tuo padre siamo in salotto.-

Lasciò la lettera sulla mia scrivania e uscì dalla stanza. Presi la busta e la rigirai diverse volte tra le mani sperando di veder comparire in qualche modo il nome del mittente ma, per quanto mi sforzassi, l'unico nome impresso sulla carta era il mio: Jenny Carter.

Era pesante, il suo contenuto doveva essere consistente, magari qualche scuola prestigiosa che richiedeva la mia presenza visto che avevo appena finito il mio percorso di studi ad Hogwarts.

L'aprii e tirai fuori quei fogli piegati pieni di una scrittura semplice, ordinata, sicuramente una donna. Iniziai a leggere.

 

Ciao Jenny,

se stai leggendo questa lettera devi aver compiuto 18 anni, quindi tantissimi auguri, anche se saranno sicuramente in ritardo.

Ti starai chiedendo chi è che ti scrive una lettera per farti gli auguri, beh, sono tua madre, tua madre biologica ovviamente. Probabilmente hai già smesso di leggere ma se hai avuto la forza di continuare vorrei solo cercare di spiegarti il motivo per cui ho deciso di darti in adozione, quando sarai arrivata alla fine della lettera potrai decidere se incontrarmi o dimenticarti di me per sempre. Io rispetterò ogni tua scelta.

Il mio nome è Angelina e sono una strega, come te. Deve essere stato un bel colpo per i tuoi genitori scoprire di avere una figlia strega, ma di questo ne potremmo parlare in seguito.

Ho scritto, cancellato e riscritto questa lettera almeno cinquanta volte ma non riuscivo a trovare le parole giuste per raccontarti quello che accadde circa diciannove anni fa . Ho deciso che la cosa migliore è raccontarti tutto dal principio.

Io e tuo padre, che si chiama Fred, ci siamo conosciuti il primo anno ad Hogwarts, avevamo undici anni. Tra di noi, oltre il saluto tra due compagni di casa, non c'era niente, ma al terzo anno qualcosa cambiò. Io, lui e suo fratello gemello George ci siamo ritrovati nella squadra di Quidditch di Grifondoro e tra le partite, gli allenamenti e le riunioni è nata una grande e bellissima amicizia; con il passare del tempo tra me e Fred iniziò ad instaurarsi qualcosa di più di una semplice amicizia ma non ce ne siamo resi conto fino a quando al sesto anno non siamo andati al Ballo del Ceppo insieme. Quella sera è scoppiata la scintilla ed è iniziata la nostra relazione, una storia meravigliosa piena di amore, d'amicizia, di complicità, insomma, eravamo una coppia quasi perfetta. Prima di lui avevo avuto parecchi fidanzati ma a volte non capivo se chi mi diceva ti amo sapeva veramente chi ero o solamente come mi chiamavo, lui è stato l'unico in grado di scavare a fondo nel mio cuore e nella mia personalità, era l'unico che mi capiva veramente.

Finita la scuola non riuscivamo a stare lontani così decidemmo di andare a vivere insieme, George ci regalò anche un gatto che avrebbe dovuto essere una specie di prova per un futuro figlio, in effetti ci affezionammo talmente tanto che arrivammo a trattarlo meglio di un essere umano.

Purtroppo però quelli erano tempi oscuri, l'ascesa del Mago Oscuro che si faceva chiamare Lord Voldemort portava morte e distruzione ovunque. Noi facevamo parte dell'Esercito di Silente e quindi cercavamo di contrastarlo nell'ombra fino a che non arrivò il giorno della Battaglia Finale ad Hogwarts, appena Harry Potter si presentò a scuola fummo chiamati e ci precipitammo a combattere, la guerra aveva sfinito tutti.

La battaglia durò per quasi tutta la notte, c'erano duelli ovunque, la scuola fu rasa al suolo, io rischiai la vita diverse volte ed una di queste fui salvata proprio da tuo padre. Combattemmo con coraggio e ci impegnammo con tutte le nostre forze, ma tutto questo non fu sufficiente per impedire la morte dei nostri amici e alleati, tra di loro c'era anche Fred che rimase ucciso in un'esplosione provocata da un Mangiamorte. Poi finalmente Harry sconfisse Voldemort e potemmo tornare alla normalità, cioè, solo alcuni poterono farlo.

Ti ho raccontato un po' di questa storia che sicuramente conoscerai solo per dirti che tuo padre mi venne portato via nel momento in cui stavamo costruendo una famiglia.

Circa un mese prima della Battaglia Finale era il nostro anniversario e mi portò in viaggio a Dublino, voleva allontanarmi almeno per un settimana da tutte le morti che avvenivano ogni giorno e dalla guerra, voleva passare un po' di tempo solo con me senza dover pensare all'oscurità che ci circondava.

Fu un viaggio meraviglioso e pieno di sorprese, una sera mi portò a cena in un locale elagantissimo e lì mi chiese di sposarlo, non me lo aspettavo e puoi immaginare quanto la cosa mi rese felice. Parecchi mesi dopo scoprii che ero rimasta incinta proprio durante quel viaggio.

Come avrai capito morì senza sapere della tua esistenza, è morto senza sapere che sarebbe diventato padre, questo è stato uno dei motivi che mi ha spinto a darti in adozione.

Con la morte di Fred il mondo mi era crollato addosso, ero rimasta sola, la persona che amavo non c'era più. Non riuscivo a sopportare l'idea che non avrei più potuto perdermi nell'azzurro dei suoi occhi, ascoltare la sua voce, ridere alle sue battute, passare con lui dei momenti indimenticabili, insomma tutte quelle cose che fanno due persone innamorate.

Nonostante il mio carattere forte mi chiusi in me stessa, non volevo intorno a me niente e nessuno che mi ricordasse lui, questo comportò l'allontanamento dei miei amici, quelle persone che avrebbero potuto aiutarmi. Anche la presenza del gatto che tanto amavamo mi dava fastidio così chiamai mia madre e le chiesi se poteva portarlo a George sperando che si sarebbe preso cura di lui. Solo anni dopo sono riuscita a capire cosa mi successe in quel periodo, il mio cuore si era spezzato in tanti pezzettini e si era congelato, era stato avvolto da uno strato di ghiaccio e non permettevo a nessuno di penetrarlo.

George veniva a trovarmi tutti i giorni, suonava il campanello e aspettava una mezz'oretta sperando di vedermi aprire la porta, ma siccome non soddisfacevo i suoi desideri se ne andava. Sarei rimasta chiusa in quella casa per sempre se il mio coach non mi avesse mandato una lettera con scritto che mi avrebbe licenziata se non fossi tornata agli allenamenti visto che il campionato stava per ricominciare, ero una delle migliori cacciatrici che le Holyhead Harpies avesse mai avuto. Così dopo due mesi di reclusione tornai al lavoro, nessuno fece cenno all'accaduto, in realtà l'unico che cercava di parlarmi era il coach, gli altri si limitavano allo stretto necessario. La gente pensava che riprendere le redini della mia vita mi avrebbe potuta aiutare invece il gelo che ricopriva il mio cuore non accennava a sciogliersi, anzi, si faceva sempre più spesso e duro. Avevo giurato a me stessa che al suo interno non ci sarebbe stato più posto per nessuno, avevo chiuso con l'affezzionarmi e l'innamorarmi, il gioco non valeva la candela, sì, c'erano momenti meravigliosi ma quelli in cui si soffriva li superavano in numero e in durata.

Questo è stato il periodo più buio della mia vita e la cosa peggiorò quando scoprii di essere incinta. Non volevo un figlio anche se era di Fred, avevo detto che non avrei avuto più legami con qualcuno che non fossi io e quella piccola vita che cresceva dentro di me stava rovinando i miei piani. Come prima cosa andai al San Mungo per farmi visitare da un medimago e per chiedere informazioni sull'aborto, lui mi diede degli opuscoli che avrebbero potuto chiarirmi le idee ma mi mise tra le mani anche quelli riguardanti l'adozione e mi chiese di pensarci bene e cercare la soluzione giusta per me.

Leggere quegli opuscoli mi confuse, inizialmente ero decisa ad abortire, non volevo mettere al mondo una persona che non ero in grado di amare e che non avrebbe mai conosciuto il padre, però non volevo neanche uccidere una vita nata dall'amore tra me e Fred, forse il ghiaccio intorno al mio cuore stava iniziando ad incrinarsi.

Avevo bisogno di qualcuno che mi aiutasse a decidere così chiamai l'unica persona a cui potevo e volevo chiedere una mano, George. Appena lo vidi gli saltai al collo e iniziai a piangere seguita a ruota da lui, rimanemmo l'una nelle braccia dell'altro per un tempo imprecisato, è affascinante come un semplice abbraccio può temporaneamente alleviarti un dolore. Quando finalmente ci allontanammo e tornammo alla realtà gli raccontai della mia situazione, lui mi ascoltò in silenzio, non mi fece pesare il fatto di averlo ignorato per tutto quel tempo e di averlo cercato solo nel momento in cui mi serviva il suo aiuto. Mi fece notare che la mia vita si trovava ad un bivio, uccidere il mio bambino o dargli la possibilità di nascere e crescere.

Dopo una lunga chiacchierata presi la decisione più difficile della mia vita: ti avrei fatto nascere ma non ero pronta a tenerti con me, avevi bisogno di una famiglia che avrebbe potuto donarti tutto l'amore possibile ed io non ero in grado. Oltre a questo si aggiungeva il fatto che non volevo essere tua madre perché Fred non poteva essere tuo padre, non volevo avere questo privilegio che a lui era stato negato.

Dato che avevi iniziato a prendere forma a Dublino decisi che era il luogo giusto dove farti nascere e dove farti vivere, avrei trovato una coppia babbana del luogo degna di essere la tua famiglia. Nessuno oltre George era a conoscenza della mia gravidanza, neanche mia madre, volevo mantenere il segreto e il modo migliore per farlo era tenerti fuori dal mondo magico così seguii la procedura babbana. Devo dire che è stata un'ottima strategia visto che tutt'ora i tuoi nonni e i tuoi zii non sanno della tua esistenza.

Durante la permanenza a Dublino io e George ci ritrovammo, ero riuscita ad aprire un piccolo tunnel nel mio cuore di ghiaccio per dargli la possibilità di entrare. Per lui fu difficile starmi accanto e sopportare i miei sbalzi di umore, le mie voglie di cioccolata o frutti esotici alle tre di notte e tutte quelle angosce da donna incinta, non smetterò mai di ringraziarlo.

Sai Jenny, la gravidanza non è tutta rose e fiori come te la raccontano, come ti ho già detto prima, gli ormoni provocano cambiamenti di umore in continuazione, la vescica non ha più la capacità contenitiva che aveva prima, per cui ogni cinque minuti ti ritrovi dentro il bagno, i piedi ti si gonfiano e ti rimane difficile anche camminare, la schiena fa male quando stai seduta, quando stai in piedi e quando stai sdraiata. Il problema è che anche sommando tutte queste cose rimane una gioia immensa sentire un creatura che prende forma e cresce dentro di te.

Quando finalmente arrivò il giorno della tua nascita mi ritrovai ad affrontare un'esperienza dolorosissima ma che rifarei altre mille volte. George era al mio fianco a tenermi la mano, appena sei uscita fuori le infermiere gli hanno fatto tagliare il cordone ombellicale e dopo averti lavata ti hanno messo tra le mie braccia. Quella è stata l'unica volta che ti vidi, una cosina minuscola, un fagotto dalla pelle scura, i capelli neri e due occhi azzurri che non mi dimenticherò mai, erano identici a quelli di tuo padre.

In quel momento non avrei permesso a nessuno di portarti via da me ma sapevo che la coppia scelta in precedenza stava arrivando, dovevo lasciarti, avevo preso quella decisione mesi fa, non ero pronta a farti da madre, lo sapevo, poi la figlia di un uomo straordinario come era Fred Weasley meritava una vita al limite della perfezione che io non potevo darle.

Quando ti hanno tolto dalle mie braccia ho sentito che stavano togliendo una parte di me, sai, quando diventi mamma lo rimani per sempre, anche quando non vedi più tua figlia; è una cosa che ti rimane nel cuore e nell'anima.

All'inizio è stata dura, non riuscivo a distogliere il pensiero dalla tua immagine ma sapevo che eri in buone mani. Rientrata a Londra mi licenziai dalle Holyhead Harpies e iniziai a lavorare nel negozio di Fred e George, finalmente la mia vita stava tornando sui binari giusti.

Ripresi i contatti con tutti i miei vecchi amici e ritrovai l'amore. Io e George ci siamo sposati tre anni fa e a breve avremo un figlio.

Lo so che per te non sarà facile, ma devi sapere che hai sempre avuto un posto speciale nel mio cuore, la mia è stata una scelta sofferta di cui mi pento ogni giorno, non ti avrei dato una vita perfetta ma ti avrei dato l'amore che solo una madre che ti ha donato la vita può offrire.

Sono sicura che la tua mamma adottiva avrà fatto del suo meglio e ti avrà amata più di sé stessa, così come tuo padre, sono ancora convinta di aver scelto delle persone perfette. Sono felice di averti fatta crescere in una famiglia sana e amorevole ma non c'è stato giorno in cui non ho sognato ti abbracciarti di nuovo, non aspettavo altro che il giorno del tuo 18° compleanno, giorno in cui mi sarei potuta mettere in contatto con te.

Ho sbagliato, ma se tu me lo permetti vorrei iniziare a starti accanto come un'amica, vorrei essere presente nella tua vita, voglio esserci quando ti innamorerai, voglio esserci in ogni momento importante che avrai da adesso fino alla fine dei miei giorni.

Come ti ho accennato lavoro al negozio che era di Fred e George e che ora è diventato mio e di George, sicuramente ci sarai venuta e mi avrai visto, è i Tiri Vispi Weasley a Diagon Alley, se vuoi incontrarmi io sono sempre lì.

La decisione spetta a te, io attenderò, spero solo che arriverà il giorno in cui potrò rivedere quei bellissimi occhi azzurri.

Ti voglio bene.

Angelina

 

 

Alla fine della lettera le mie guance erano rigate dalle lacrime, non riuscivo a smettere di piangere, quella lettera stravolgeva tutte le idee che mi ero fatta durante gli anni. I miei genitori adottivi non sapevo niente su i miei genitori biologici, li avevano incontrati solo una volta e non erano in grado neanche di darmi una descrizione fisica. Ora che so come è andata posso affermare che l'uomo che avevano incontrato insieme a mia madre non era mio padre ma il fratello gemello. La mia vera mamma mi voleva bene, non mi aveva abbandonata perché ero stata un errore ma perché voleva un futuro migliore per me.

Amavo i miei genitori adottivi ma dovevo conoscere colei che mi aveva messa al mondo, avevo bisogno di tante spiegazioni, di tante risposte, quella lettera era solo l'inizio, mi vestii e scesi al piano di sotto dove mi stavano aspettando.

-Mamma, papà, io esco.- li salutai.

-Dove vai tesoro?- chiese la mamma.

-A Diagon Alley, ai Tiri Vispi Weasley.- non avevo bisogno di dire altro, loro sapevano già.

 

 

 

 

NdA: allora, la storia non mi convinceva molto, invece si è posizionata al terzo posto al contest ..Tra prima e dopo.. indetto da °Banryu° e { Vampire.

Non sono riuscita ad inserire i prompt, Gatto e Ghiaccio, nel miglior modo possibile. La storia si sarebbe dovuta svolgere a Dublino ma l'ho usato come luogo in cui è stata concepita la figlia, dove è nata e dove è vissuta, per me sono degli episodi importanti. Spero che la storia piaccia e spero anche di evitare il lancio di pomodori marci =)

 

Ringrazio chi è riuscito ad arrivare alla fine senza sentirsi male...

Un bacio a tutti ^^

 

Questi sono i giudici di °Banryu° e { Vampire:

Grammatica e ortografia 9,5/10: A parte qualche piccola errore, tutto ok. Niente da ridire, si vede che gli errori che hai fatto sono più che altro sviste e niente più. 

Caratterizzazione dei personaggi 8/10: Non abbiamo dato il pieno voto semplicemente perchè i personaggio non ci sono realmente nella storia. Cioè, ci sono solo tramite la lettera, che è raccontata da Angelina. Quindi non sono realmente presenti (per esempio Fred si vede solo con gli occhi di Angelina, quindi non c'è una vera e propria caratterizzazione). Comunque ci piace come li hai inseriti all'interno della ff. 
Forma e stile 9/10: Ci piace. E' scorrevole e prende molto. Niente da ridire. Good! 


Originalità 8.5/10 : E' molto originale, l'idea della lettera soprattutto. Sicuramente non è la prima cosa che può venire in mente con gli elementi che avevi a disposizione, quindi... Brava! C'è una minima penalizzazione per il facco che secondo noi Angelina non è così debole da fare una cosa del genere, quindi è forse leggermente OOC, ma siccome c'è ben descritta la motivazione delle sue scelte ecc, va bene comunque. 

Gradimento personale 9/10: Vampire: Non male , davvero.. Mi è piaciuta, rende bene l'idea che sicuramente avrai voluto dare.. Incentrare la storia attraverso una lettera di Angelina. Originale , questo sicuramente e .. Beh , complimenti.. Banryu: Completamente d'accordo, niente da aggiungere. 

Bonus 4.5/5 : Tutto ok, non manca nulla, anche se forse i Prompt potevano essere usati meglio... 

Totale: 48.5/55

   
 
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