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su EFP: Only_
Titolo
della fanfiction:
Nascondino
cinese
Personaggi:
James
Sirius Potter, Dominique Weasley, famiglia Weasley, famiglia Potter
Generi:
fluff,
introspettivo
Warnings:
One-shot
Prompt:
Infanzia
(ovvero dovrete raccontare un episodio dell’infanzia dei due
personaggi. Non per forza come coppia, potete farli apparire come
preferite, l’importante è che siano i protagonisti
della storia) –
Hermione Granger o Harry Potter (nella storia dovranno
obbligatoriamente comparire uno dei due o entrambi).
Note
personali: uhm,
chiarisco subito il titolo. Il “nascondino cinese”
(questo è il
nome che gli davo da piccola; potrebbe avere nomi diversi in giro per
l'Italia) è una variante del nascondino
“tradizionale”, un gioco
che ho sempre odiato ma che ho deciso comunque di sfruttare in questa
storia. In pratica, a differenza dell'altro nascondino, si gioca a
coppie: una coppia si nasconde, mentre tutte le altre contano. Quando
le coppie hanno finito di contare, cominciano a cercare separatamente
la coppia nascosta; nel caso una delle coppie la trovi, si nasconde
nello stesso posto. Così via finché non rimane
solamente una coppia
fuori dal nascondiglio. La coppia rimasta sarà quella che
nel turno
successivo dovrà nascondersi per prima.
Spero di essermi
spiegata bene .-. non credo, se ci fosse qualcosa di poco chiaro
fammi sapere :)
La fic è
ambientata in primavera o in estate, quando James ha da poco compiuto
undici anni. Come nell'altra fic, l'età di Dominique l'ho
inventata
di sana pianta: questa volta ha circa due-tre anni di differenza col
cugino, quindi ha otto-nove anni.
Nascondino
cinese
«James, ho paura»
mormorò la bambina contro la spalla del maggiore, stringendo
le dita
sul suo braccio e nascondendo il volto terrorizzato contro la sua
schiena.
«Ssh, non devi
avere paura, Dom» sorrise il ragazzino, voltandosi verso la
cugina e
accarezzandole dolcemente i lunghi boccoli biondi
«È solo un gioco,
non c'è nulla di spaventoso. Fidati di me».
Le sorrise
incoraggiante, strizzandole dolcemente una guancia, prima di voltarsi
nuovamente e ricominciare a spiare attraverso i rami del cespuglio
dietro il quale si erano nascosti. Di Albus, Rose e gli altri nemmeno
l'ombra.
Sospirò. Avrebbero
dovuto aspettare molto, molto a lungo; ne era sicuro.
Era calato il buio.
«Forza Al, pensa!
Dove potrebbe essere andato tuo fratello?».
Harry Potter scrutò
a fondo gli occhi color giada di suoi figlio; c'era paura, nelle sue
iridi, ma era sincero. Non sapeva dove si fosse nascosto suo fratello
James con la piccola Dominique.
Fleur era fuori di
sé, non stava ferma un attimo, e persino Bill, generalmente
il più
pacato della coppia, mostrava evidenti segni di nervosismo.
L'uomo sospirò.
Sperava solo che suo figlio e sua nipote stessero bene.
Si risvegliò a
causa di un improvviso rumore alle sue spalle.
Terrorizzata, chiamò
più volte il cugino, anche lui appisolato, fino a svegliarlo.
«C'è qualcosa da
quella parta» balbettò spaventata quando James le
chiese cosa
volesse, indicandogli il luogo da cui era arrivato quel suono.
Ecco, di nuovo! Un
sonoro schiocco seguito da numerosi scricchiolii...
La bambina abbracciò
il maggiore, premendo il volto contro la sua spalla e cominciando a
piangere silenziosamente; Jim la strinse a sé, con in mano
un
bastone trovato per caso accanto al proprio piede, pronto a
difendersi da qualsiasi cosa fosse uscita dall'ombra.
Attesero, attesero,
finché gli occhi di James non colsero uno spostamento poco
lontano
dalla gamba di sua cugina; rapido, menò il bastone contro
ciò che
si era mosso.
Un
sonoro “tunc”
e la figura bitorzoluta di uno gnomo finì a pancia in
giù sul
terriccio.
«Vado a cercarli»
esordì con sicurezza l'uomo.
Il fratello maggiore
di sua moglie, dall'altro lato del tavolo, annuì senza
indugi,
alzandosi.
Harry
e Bill si incamminarono in direzione del piccolo boschetto ai piedi
della collina dietro casa Potter. In mano avevano le bacchette, ma
non le stavano usando in alcun modo. Fu solo quando la luce della
luna smise di illuminare il loro cammino, che mormorarono “Lumos”
e le accesero.
Non ebbero bisogno
di camminare molto, però.
Pochi metri dopo
essere entrati tra gli alberi, videro distintamente due figure andare
loro incontro.
James e Dominique
furono bagnati dalla luce delle bacchette solo dopo qualche momento.
I due padri non
persero tempo e corsero ad abbracciare i due bambini.
Dom, finalmente
tranquilla, sorrise dolcemente al cugino, che ricambiò.
«James»
mormorò la bambina, appoggiando stancamente il capo sulla
spalla del
cugino.
«Dimmi»
fece il ragazzino, giocando distrattamente con un bastoncino.
«Mi
penserai quando sarai a Hogwarts?» domandò con una
vocina sottile e
flebile; era imbarazzata e fece sorridere James.
«Certo
che ti penserò, piccola» le disse accarezzandole
la chioma
biondo-argentea, ereditata dalla madre «Ti
scriverò almeno una
volta a settimana, va bene?».
Dominique
annuì, lasciando scivolare la mano in quella del cugino e
stringendola con affetto.
«Ricordati
che me l'hai promesso».