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Autore: Luna_Miku    22/01/2011    6 recensioni
Fine e Rein sono due comunissime gemelle di 15 anni che vivono la loro adolescenza spensierate e felici. Quando però un giorno il padre gli comunicherà che per motivi di lavoro dovranno trasferirsi in un’altra città, la loro vita cambierà radicalmente. Alla nuova scuola infatti, non avranno solo il piacere di incontrare nuove amiche ma anche di dover confrontarsi con Elisabeth la reginetta della scuola : bella,ricca e popolare nonché capitano delle cheerleader del liceo che, per qualche strana ragione ,le prende subito in antipatia. Oltre a lei si farà presente un altro ragazzo, il bellissimo Bright, il classico principe azzurro gentile e solare che, altri non è ,che il ragazzo più corteggiato dalle ragazze di tutta la scuola. Per finire dovranno fare i conti anche con Shade un prepotente e affascinante bulletto, con un passato turbolento alle spalle ,che gli causerà non pochi problemi … C’è la faranno le nostre due protagoniste a sopravvivere alle novità che queste nuove conoscenze porteranno con se e a scoprire pian piano sentimenti sempre più forti e nuovi? Leggete e vedrete … ^^
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bright, Fine, Rein, Shade
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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IMPORTANTI INFORMAZIONI

 

POV REIN

Sono le nove e mezza di Domenica mattina e ,con in mano una vassoio con una crostata alle fragole e una fetta di torta al cioccolato, busso alla porta della stanza di mia sorella.

La sento tossire prima di rispondermi con voce fiacca.

Dopo quella sera ,quando è venuta a scuola a cercarmi con solo addosso il pigiama sotto la pioggia che cadeva a battenti dal cielo, si è beccata un febbrone da cavallo che ancora non accenna a passarle.

<< Buongiorno! >> la saluto solare chiudendomi la porta alle spalle.

Fine mi sorride con gli occhi ancora un po’ assonnati e arrossati.

Il naso e le guance sono di un rosso pomodoro a causa del raffreddore ed è anche molto più pallida rispetto al normale.

Mi fa una pena vederla in queste condizioni,soprattutto quando penso che la colpa è anche un po’ mia.

Se solo avessi fatto più presto …

Se solo non avessi chiesto quelle cose a Shade.

Già, … Shade.

Dopo quella sera non l’ho più rivisto a scuola.

Forse sta cercando di evitarmi.

Ma … perché?

Perché lo ha scosso così tanto il fatto che io abbia assistito a quella scena?

Scaccio via tutti questi pensieri, continuando a sorridere dolcemente a mia sorella – a cui non ho ancora raccontato nulla sul bulletto – per poi sedermi sul bordo del letto, mentre Fine si poggia di schiena al cuscino e acchiappa il vassoio affamata.

Porta alla bocca un pezzo di crostata, masticando rumorosamente.

Mi scappa un risolino divertito.

<< mi fa piacere che l’influenza non ti abbia tolto l’appetito! >> le dico contenta.

Lei annuisce, sorridendomi.

<< come stai? >> le chiedo poi apprensiva, posando una mano sulla sua fronte e un’altra sulla mia.

È ancora un po’ calda.

<< oggi un po’ meglio, grazie. Non vedo l’ora di uscire da qui,mi annoio! >> afferma sospirando, mettendo il broncio.

<< anch’io mi annoio senza di te! Non è lo stesso prendere in giro Elaiza se non ci sei tu! >> le rispondo sadica, poi scoppiamo a ridere entrambe.

<< ti da molto fastidio? >> mi chiede, leccandosi la marmellata dalle labbra.

Faccio spallucce, indifferente.

<< le solite cose, si diverte a mettere in ridicolo le persone quando in realtà ,in questo modo, è lei a mettersi in ridicolo! >> esclamo malandrina e di nuovo ridiamo tra di noi.

Poi cala il silenzio e l’aria si fa pesante e tesa, solo il respiro affaticato di Fine taglia la tensione che improvvisamente è calata fra di noi.

Non è mai successo, penso.

Non abbiamo mai avuto segreti io e Fine, adesso si.

Vedo mia sorella boccheggiare a vuoto un paio di volte come indecisa se aprir bocca oppure no, fissando prima me poi il vassoio e torturando con le mani il bordo della coperta color fucsia.

<< e … S-shade? T-ti … ti ha creato … qualche problema? >> mi domanda titubante, con gli occhi bassi e posso scommettere che non è solo la febbre alta che le ha fatto colorare così tanto le gote.

Sussulto un po’ al suono di quel nome, totalmente impreparata a quella domanda.

Cosa posso dirle?

Se le rispondo che non ho più nemmeno scambiato una sillaba con il ragazzo vorrà sapere il perché e soprattutto vorrà sapere che cose è successo quella fantomatica sera.

E io cosa dovrei dirle?

La verità, … ma qual è la verità?

Cosa nasconde in realtà Shade?

Affondo le unghia nel palmo morbido della mano prima di abbassare anch’io lo sguardo e risponderle.

<< l’ho visto raramente in giro per i corridoi con Bright e la sua ciurma di amichetti bellicosi,poi come da routine : sguardi di fuoco e battute acide. >> le mento, pentendomene subito dopo perché non è una cosa da me.

Non è una cosa alla Rein!

Io dico sempre la verità e ora ,per colpa di un imbecille, sto mentendo a mia sorella a cui voglio un mondo di bene e che ,per colpa mia, ora ha l’influenza ed è costretta a starsene a letto.

<< ah … >> sussurra Fine interrompendo il flusso dei miei pensieri per poi afferrare la fetta di torta al cioccolato.

Ne porta un piccolo morso alla bocca mentre io continuo ad avere lo sguardo basso che vaga tra le mie frustrazioni.

<< capito … >> conclude il discorso mia sorella e la ringrazio mentalmente per averlo fatto.

Ora mi sento leggermente più sollevata e l’aria è ritornata già più respirabile di prima.

Le sorrido appena poi faccio scorrere i miei occhi sul l’orologio da muro a forma di fragola appeso sopra la scrivania di legno bianco.

Sono quasi le dieci.

<< ora Fine devo andare, mamma mi ha chiesto di sbrigarle una connessione, non ci metterò molto e non appena torno faremo un partita si scarabeo insieme, che ne dici? >> le chiedo facendole un occhiolino mentre mi avvicino all’uscio della porta.

Fine mi sorride sincera e annuisce contenta.

Ha sempre adorato lo scarabeo.

Esco più tranquilla dalla stanza e ,trotterellando in cucina, afferrò il mio giubbotto blu scuro e un vecchio zainetto dove tengo il cellulare,l’ombrello e il portafogli.

Saluto la mamma che passa l’aspirapolvere in salotto e papà che legge il giornale nel suo studio per poi fiondarmi fuori dalla porta di casa mia.

Alzo lo sguardo un attimo.

Il cielo è plumbeo e grigio,come sempre.

Sospiro per poi incamminarmi a passi svelti verso il mini market qui vicino.

Intanto mille pensieri mi attraversano la mente veloci e accecanti come i flash di una macchina fotografica.

Shade, sembra essere diventato il mio chiodo fisso da quel giorno in mensa.

Non riesco a capire e ad interpretare il suo strano comportamento e la mia curiosità mi spinge a sapere di più, a chiedermi il perché e a trovare un modo per scovare informazioni sulla questione.

Ma in che modo?

Le porte di vetro del mini market si aprano di scatto non appena mi avvicino di un poco all’entrata.

È brulicante di persone tutte affaccendate per comprare le ultime cose per il pranzo della domenica.

Estraggo la piccola lista ,che mamma mi ha dato perché non dimenticassi nulla, dalla tasca della mia gonna di jeans e la stiracchio per bene prima di leggerla.

Il mio primo obbiettivo sono i salumi.

Mi dirigo svelta verso il banco dove il salumiere è intendo a tagliare delle fette sottilissime di mortadella ad una signora anziana.

Afferrò il mio numero e sbuffo scocciata quando mi accorgo che ci sono almeno otto persone davanti a me.

Se c’è una cosa che odio è fare le file.

Dopo dieci minuti buoni sono finalmente riuscita a conquistare quello che mi serviva e mi dirigo allora verso il reparto surgelati.

Supero quello dei detersivi e anche quello dei dolci per poi bloccarmi di colpo davanti al banco frigo ,sorpresa.

Bright se ne sta lì, con in mano un pacco di mozzarelle che posa poi sul suo carrello a mano già pieno quasi  fino all’orlo.

Alza un ottimo i suoi occhi sui miei.

Mi vede,mi sorride e il mio cuore perde un battito.

<< ciao! >> mi saluta cordiale, avanzando verso di me con flemma.

<< ciao! >> rispondo un po’ imbarazzata, stringendo forte il sacchetto con i salumi tanto che sento il salame  infilzarsi all’interno delle mie unghia.

<< anche tu costretta alle compere? >> mi chiede in tono gentile e pacato.

<< eh già … >> mormoro più che altro, abbassando di poco lo sguardo.

Bright inizia a ridacchiare divertito e io alzo scettica un sopracciglio.

<< che c’è? >> sbotto, un po’ infastidita.

<< nulla scusami e che non ti avrei mai immaginato a fare la spesa in un supermercato … >> risponde alludendo alla strana situazione in cui ci siamo inaspettatamente ritrovati.

Arrossisco un po’, indispettita.

Effettivamente non sono proprio la tipa da commissioni o cose del genere, di solito è sempre Fine a farle, a me scocciano da morire, ma , viste le circostanze, mi sono dovuta adattare.

<< mi immaginavi di più al poligono di tiro,vero? >> gli chiedo ironica.

Mi sorride.

Un sorriso dolcissimo e splendente che mi fa attorcigliare lo stomaco e battere un po’ più forte il cuore.

<< si, giusto! Non prendertela a male però. >> si affretta a dire divertito grattandosi imbarazzato la nuca.

Faccio l’indifferente alzando le spalle con nonchalance.

<< tranquillo ci sono abituata e poi le vesti da “ principessina ” non fanno per me.>> affermo con vigore altera e orgogliosa, portandomi le mani ai fianchi.

<< e per questo che sei speciale … >> sussurra Bright impercettibilmente.

<< come? >> gli chiedo non avendo afferrato neanche una parola.

Il ragazzo scuote la testa continuando a sorridere.

<< nulla, ti va se continuiamo insieme almeno ci annoieremo di meno. >> mi propone.

Naturalmente rispondo di si.

Io e Bright avanziamo un po’ per i vari reparti parlando di vari argomenti con naturalezze e spontaneità come se ci conoscessimo da una vita.

Con lui tutto sembra semplice e facile.

Forse è per questo che ha questo effetto su di me.

Io sono sempre così complicata e impigliata in qualche casino proprio come …

Shade!

Il nome di quel bulletto da strapazzo ri-inizia a stordirmi il cervello, rimbombando più forte nelle mie orecchie come l’allarme di una sirena impazzita.

Shade.

Punto i miei occhi su Bright che ora è affaccendato a mettere nel suo carrello alcune bottigliette d’aranciata.

Shade. Shade. Shade.

Lui è suo amico,penso.

Forse lui sa.

Mi mordo il labbro inferiore indecisa, non sapendo se rischiare di aprir bocca con il ragazzo oppure no.

Infondo però, cosa mi costa chiedere a Bright delle informazioni su Shade?

Nulla, mi dico.

E questo è l’unico modo che ho per avere delle risposte!

Ma prima di poter aprir bocca il biondo mi anticipa.

<< come sta tua sorella? >> mi chiede con voce preoccupata e sguardo abbassato.

<< ha ancora un po’ di febbre … >> rispondo atona con un tono malinconico che poco si abbina alla mia personalità.

<< mi spiace, spero che guarisca presto. >> mi consola poggiandomi una mano sulla spalla e sorridendomi flebile.

Gli sorrido di rimando sentendo le mie guancie avvampare per il tocco leggero della sua mano sulla mia pelle.

Proseguiamo in silenzio per un paio di minuti, poi , non riuscendo più a trattenermi ,gli chiedo incerta e dubbiosa sentendo la mente in confusione.

<< Bright, posso farti una domanda? >>

<< certo! >>

Mi blocco imbarazzata, spostando continuamente lo sguardo su i vari tipi di cereali del reparto mentre lui mi fissa confuso con la bocca dischiusa.

<< beh …  si tratta … d-di di Shade … si lui, … ha … ecco, come posso dire? … un  … un buon rapporto con i suoi genitori? >> farfuglio inciampando un po’ sulle mie stesse parole, imbarazzata e confusa al tempo stesso.

Il ragazzo spalanca gli occhi di scatto preso alla sprovvista per poi fissarmi scettico con le sopracciglia aggrottate.

Sembra voler studiare il mio comportamento e scoprire se non ho un qualche secondo fine angusto.

<< perché mi fai questa domanda? >> mi chiede lecitamente.

Sospiro per poi decidermi a raccontargli tutto.

Dalla scena in quello strano quartiere a come mi ha aggredita in mensa.

Non so il perché, ma sento che di lui posso fidarmi e che vuole davvero bene a quella testa calda che ha per amico.

Bright sembra essersi rattristito dopo il mio resoconto e ora ha assunto un espressione afflitta che mai gli avevo visto in volto.

<< è una lunga storia Rein, e anche se so che sei una brava ragazza, non so se posso parlartene liberamente. Ti basti sapere che Shade non vive proprio in un ambiente familiare tutto rose e fiori. Lui e sua madre non vanno proprio d’accordo da molto ormai. >> mi comunica abbattuto con uno sguardo nostalgico e malinconico.

<< e … suo padre? >>

Prima di rispondermi Bright mi fissa un lunghissimo istante ,dritta negli occhi come a volermi comunicare qualcosa di molto profondo e importante.

<< suo padre è morto sei anni fa … >> risponde secco alla fine in tono grave e serafico.

Dopo le sue parole ho avvertito come un macigno che crudele si abbatteva sul mio cuore.

Mi sento spiazzata, spaesata e … triste.

La testa inizia ad andarmi nel pallone e lo sguardo tormentato e distante di Shade si fa spazio improvvisamente davanti ai miei occhi.

Deglutisco amaro inghiottendo le parole di Bright come si fa come con una medicina dal gusto acido.

Capisco che infondo mi sono sbagliata su Shade, anche lui ha i suoi problemi, anche lui ha sofferto e io l’ho trattato male senza nemmeno conoscerlo veramente.

Certo lui non è stato da meno mi ha aggredita già dalla prima volta che ci siamo visti ma forse sarei potuta essere un po’ più gentile invece di inviperirmi subito.

Io e il mio orgoglio del cavolo!

<< non lo sapevo … >> bisbiglio soltanto con sguardo basso e un tono dispiaciuto.

<< non lo sa nessuno in realtà, e Shade non vuole che si sappia in giro. Crede che rovinerebbe la sua reputazione da cuore di ghiaccio. >> mi confida Bright mentre insieme ci dirigiamo verso una delle casse.

<< ma … non capisco … >> gli confido poi dubbiosa.

Bright sposta un attimo i suoi occhi su di me alzando scettico un sopracciglio.

<< cosa? >>

<< perché … delinquente come tuo padre … cosa c’entra? >> gli chiedo, mentre strani pezzi di puzzle nella mia testa cercano di incastrarsi fra di loro.

Il biondo davanti a me si gratta il mento e mi guarda incerto se rivelarmi o no questa preziosa informazione.

La fila della cassa intanto scorre e Bright inizia a posizionare il cibo sul tappeto scorrevole della cassa.

<< te l’ho detto … >> inizia titubante.

<< è una storia lunga, Shade non vuole che si sappia in giro. Mi pesterebbe a sangue se scoprisse che ti ho detto queste cose.>>  

<< è un babbeo! >> affermo d’un tratto risentita più verso me stessa che verso di lui, poggiando violentemente una bottiglia di coca cola sul tappetino.

I denti che mordono l’interno della mia guancia per fermare la rabbia che improvvisamente mi è esplosa nelle vene.

Si, è un babbeo! Ecco perché si diverte a fare a botte e incutere timore alla gente.

Ecco perché vuole avere sempre la situazione sotto controllo, la vuole avere sempre vinta.

Perché è un babbeo … e io che mi preoccupo pure!

Anche se vive in un ambiente ostile non ha nessun diritto di far soffrire la gente.

È un babbeo!

Bright paga il conto alla commessa e con tre grandi sacchetti di plastica si appresta ad uscire dal mini market.

Io lo imito veloce avendo da pagare molte meno cose rispetto a lui.

<< è fatto così … >> risponde scrollando le spalle non appena varchiamo le porte scorrevoli di vetro che si chiudono lentamente dietro di noi.

<< non capisco come tu possa essergli amico! >> commento per poi pentirmene subito dopo e mozzicarmi la lingua.

Fatti i fatti tuoi per una volta ,Rein! Mi auto rimprovero.

<< Shade è diverso da come vuole apparire, se lo conoscessi bene ,quanto lo conosco io, lo capiresti subito.>>

Bright fa un mezzo sorrisetto con in faccia la classica espressione di chi la sa lunga mentre camminiamo lungo il marciapiede delle strada.

Resto in silenzio non sapendo cosa dire, assimilando come un computer dentro la mia testa tutte le informazione scioccanti ricevute in questi ultimi minuti.

E non è ancora tutto.

Cosa nasconde in realtà Shade?

Io e Bright ci dividiamo all’incrocio salutandoci con un gesto della mano.

Le sue parole continuano a vorticarmi in testa tartassandomi.

“ non ha un buon rapporto con la madre … suo padre è morto … non vuole che si sappia … la sua reputazione … è fatto così … ”

Sento un groppo salirmi in gola mentre un tuono in lontananza mi fa sobbalzare di colpo.

Il cielo si è fatto più scuro, la pioggia aprirà le sue danze fra poco in tutto il suo splendore.  

Inizio a correre velocemente come a voler scacciare via i pensieri dalla mia testa mentre una domanda insistente continua a torturarmi e a farmi sentire a disagio.

Sarà pure vero che Shade è un tipo misterioso e odioso, ma cosa importa a me della sua vita?

E soprattutto perché non posso smettere di pensarci?

Sento la collera scorrermi nelle vene in tutto il corpo e vorrei solo prendere a sberle quell’idiota.

La pioggia inizia a scendere forte e dirompente dal cielo ombroso,bagnandomi dalla testa ai piedi.

Ma non ho voglia di prendere l’ombrello, forse in questo modo riuscirò a sbollire meglio la rabbia.

Stringo i pugni e digrigno i denti contemporaneamente, fissando un punto vuoto davanti a me, mentre avanzo veloce per la strada.

<< Accidenti! >> sbraito al vento ad alta voce, adirata più verso me stesso che contro quel pallone gonfiato.

Mi ero preoccupata … per lui?!? Mi chiedo dubbiosa, insultandomi ,subito dopo, con i peggiori disprezzativi che conosco.

Possibile?!

 

Angolo delle autrici ...

salve a tutti ^^

come vi avevamo promesso sta volta non siamo sparite per mesi XD

In questo cap la rivelazione che si viene a sapere su Shade sarà il fulcro  di quasi tutta la nostra trama ... ma sappiate che siamo solo all'inizio U.U

di misteri c'è ne saranno ancora molti ;)

un grazie speciale alle nostre affezzionate lettrici e anche a chi legge solamente ...

a presto ^^

Luna e Miku

  
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