“Eravamo presso l’Idavze e….”
“Mio re, era l’Idaspe!”
“Taci Efestione, non è importante! Dicevo, eravamo presso l’Idavz… l’Idaspe –contento ora?- Porro aveva…“
“Maestà, il re nemico era Poro, con una sola erre, re d’India! “
“Ma godi a interrompermi e farmi passare per ubriaco? SO chi ho vinto!”
“ Ma sire, voi siete ubriaco!!”
“Taci insolente! Eravamo dunque preso l’Idaspe, a combattere contro quel codardo del re Poro, quando…
Un momento, quelle sono salsicce? A me le salsicce!” e così dicendo il biondo Alessandro si gettò sul servitore, spada in pugno, per ottenere il bottino, provocando le risa di scherno dei suoi comandanti che, dietro quelle risate covavano in realtà piani per spodestare quell’imbecille dal trono e diventare loro stessi i re. Gli altri servitori invece erano a dir poco sconvolti per l’inusuale comportamento del loro padrone, di solito così aggraziato ed elegante, che quella sera si stava invece comportando come l’adolescente che era.
Efestione, preoccupato per la reputazione del suo re, gli corse appresso, liberò il cameriere dal peso molesto del monarca e delle salsicce e lo trascinò di peso nelle sue stanze, dove, dopo averlo posato sul letto, lo inondò di acqua gelida.
Alessandro si tirò su con uno scatto felino, e Phai capì che il suo re era tornato in sé. “Finalmente!” sospirò infatti, grato agli dei che avevano messo fine al suo compito di balia. “Phai..cosa ci faccio in camera mia, mezzo nudo e con te che sospiri e borbotti qualcosa sulle balie?!” chiese un po’ spaesato il re.
“Alessandro, ti ci ho portato io perché di sotto, alla festa con i comandanti ti sei ubriacato e stavi dando spettacolo. Il culmine è stato quando hai assaltato un cameriere al grido di ‘A me le salsicce!’… ho pensato fosse più prudente per la tua reputazione e fama evitare altri spiacevoli inconvenienti…” “Grazie Efestione, ti sono debitore… bhe, non che sarebbe una novità!”. Ridacchiarono entrambi, al ricordo di tutte le volte che si erano salvati la vita o l’onore a vicenda. Alessandro, come realizzando solo in quel momento in che stato era, assunse un tono malizioso. “Senti Phai, io vorrei iniziare a saldare i miei debiti… e visto che sono mezzo nudo e inizio ad aver freddo dopo la secchiata di acqua fredda che qualcuno ha provveduto a rovesciarmi in testa, che ne dici se iniziamo ad occuparci di qualcosa di più piacevole?” “Bhe, mio divinissimo, bellissimo, graziosissimo sovrano, ogni tuo desiderio è un ordine che eseguirò con piacere…” e detto questo, avvicinatosi con nonchalance al letto del re, si infilò sotto le lenzuola fradice e chiuse le tende, così che ciò che successe in quella particolare alcova restasse celato ai posteri…






Non ci sarebbe niente da dire in realtà. Ma volevo ringraziare ancora una volta Airlys, che è meravigliosa e mi ha fatto leggere le prime fic su Xandre e Phai (oooooh! *O* ) e poi... bhe, poi è lei!
E un grazie anche a tutti i camerieri del mondo, soprattutto quel disgraziato -mica tanto- che si è beccato un re ubriaco addosso! x)

pace&amore