Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Metis    24/12/2005    6 recensioni
Ed eccomi qui con la mia primissima storia, tratta da un racconto di Dickens e riadattata ad Harry Potter... fatemi sapere che ne pensate...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
I tre fantasmi del Natale

I tre fantasmi del Natale

 

Era la vigilia di Natale nella scuola di magia e stregoneria più famosa del mondo: Hogwarts. Quell’anno pochissima gente calpestava i corridoi di pietra della scuola. Il professor Vitious stava finendo di addobbare i giganteschi alberi di Natale che Hagrid aveva trascinato in Sala Grande. Lucentissima neve immacolata scendeva dal soffitto incantato di Hogwarts senza però infreddolire i pochi rimasti a scuola. Quel Natale Harry Potter, il bambino-che-è-sopravvissuto, era rimasto da solo con altri due ragazzi del quarto anno di Grifondoro. Ron e Ginny erano andati con tutta la famiglia Weasly a trovare Charlie in Romania ed Harry non se l’era sentita di aggregarsi al gruppo, Hermione invece era partita per l’Italia perché i suoi genitori volevano trascorrere il Natale con lei. Le Case di Tassorosso e Corvonero erano completamente vuote come d’altronde quella di Serpeverde tranne per un cinico Draco Malfoy che si aggirava immusonito nel suo dormitorio.

Harry era uscito in giardino per esercitarsi nel suo ruolo di Cercatore e così non accorgendosi delle ore che passavano era arrivato in ritardo alla Cena. Entrando in Sala Grande si era accorto che Silente aveva fatto sparire le quattro tavolate ed aveva fatto apparecchiare per una decina di persone, così, quando era arrivato, l’unico posto libero era vicino al Serpeverde. Harry, sconfortato nel dover passare la vigilia vicino al biondino, si sedette con uno sbuffo incominciando a chiacchierare con Silente.

-         Allora Harry, come stai? -  dopo che Voldemort era morto, all’inizio dell’anno, Harry si era chiuso sempre di più in se stesso. Silente, piuttosto preoccupato per il suo pupillo non sapeva come venirne a capo.

-         Tutto bene Preside – rispose con il suo solito sorriso – e lei? –

-         Bene grazie, non vedo l’ora di aprire i miei regali di Natale… Speriamo che qualcuno mi abbia regalato almeno un paio di calzini invece dei soliti libri…

Harry sorrise bonariamente all’apparente naivetè del preside e pensò che aveva scelto bene il regalo per il Preside: un paio di pesantissimi calzini con lune e soli dorati sullo sfondo blu scuro.

Draco Malfoy sbuffò infastidito, non adorava quelle frivolezze natalizie, non sapeva neanche perché si trovava lì, forse non aveva voglia di passare il Natale da solo in camera sua. Stava lì seduto, in silenzio, ad ascoltare le conversazioni degli altri e qualche volta spiava il suo vicino che annuiva alle domande di Silente e sorrideva alle sue battute. La cena trascorse rapidamente e tutti quanti si ritirarono nelle loro camere più o meno desiderosi di andare a dormire e sicuramente tutti quanti pieni grazie alla gustosissima cena preparata dagli elfi domestici.

Il biondino, prima di andare a dormire, prese un grosso libro dal suo comodino e riprese dal punto dove aveva interrotto la sera prima “ L’influenza delle stelle sulle pozioni di terzo livello”, una cosa che nessuno tranne Hermione si sarebbe mai sognato di leggere. Fu così che il sonno lo prese, con il pesante libro in mano, sotto le coperte e con un sorriso angelico, che mai si vedeva in pubblico, sul volto.

 

L’orologio del castello rintoccò dodici volte: mezzanotte, l’ora dei fantasmi. Nel silenzioso dormitorio di Serpeverde si sentirono improvvisamente dei sinistri tintinnii. Un fantasma dai capelli argentei, abiti stracciati e con delle pesantissime catene legate ai suoi polsi e alle sue caviglie si materializzò nella comune          verde-argento. Lo spirito si avviò lamentosamente verso la sola camera abitata in quel momento. Draco Malfoy, completamente immerso nel mondo dei sogni, si svegliò di soprassalto e, anche se era abituato alla presenza degli spiriti, trovandosi davanti lo spettro si spaventò non poco.

-         Draco Malfoy…- disse lo spirito con voce risonante.

-         Chi sei tu?- domandò il Serpeverde.

-         Sono lo spirito dei Natali passati… Questa notte ti verranno a visitare altri due spiriti quello dei Natali presenti e quello dei Natali futuri…-

-         Io non credo nel Natale, non ci ho mai creduto…-

-         Questo è quello che credi tu, Malfoy, ti porterò all’epoca in cui i tuoi occhi si illuminavano ancora per il piacere del Natale.-

Senza aspettare risposta lo spirito scomparve, la camere cominciò a vorticare in un turbinio di colori. Il biondino si ritrovò così a casa sua undici anni prima.

-         Ti ricordi?- chiese il fantasma

-         No, sinceramente no…- rispose il Serpeverde sinceramente.

-         È il tuo quinto Natale. I tuoi genitori erano appena tornati da un giro intorno al mondo e ti avevano portato un regalo speciale.-

Il Serpeverde vide il se stesso di undici anni prima scartare impazientemente il suo pacco avvolto nella carta colorata, ne uscirono un quaderno dalle pagine immacolate e centinaia di matite colorate (adoro le matite colorate…ndMetis). Era da quel giorno che Draco Malfoy si era appassionato alla pittura.

-         Mi ricordo!!!- disse il biondino con voce emozionata.

Il fantasma sorrise conciliante e disse:

-         Ti porterò adesso nello stesso Natale di una persona che tu conosci molto bene…-

Detto questo la stanza scomparve e il biondino si ritrovò catapultato in una casa babbana. Era nel salotto dove un albero di Natale, addobbato a festa, faceva bella mostra di se. Sotto di lui centinaia di pacchi colorati di tutte le forme e dimensioni erano disposti in varie piramidi, alla sua destra c’erano un uomo grosso e tarchiato con occhi porcini e baffi da tricheco e alla sinistra dell’uomo una donna alta e magra con una dentatura cavallina. Improvvisamente un bambino rotondo e dai capelli biondi si fiondò verso l’albero cominciando a scartare con una furia mai vista. Al Serpeverde ricordò tanto un maialino davanti a una montagna di mangime. Stava per chiedere allo spirito se avesse sbagliato casa quando da dietro la possente figura dell’uomo apparve un ragazzo piccolo con nerissimi capelli arruffati, occhiali tenuti su dallo scotch e verdissimi occhi che erano tuttavia velati di lacrime. Si chiedeva come mai il grande Harry Potter non stesse festeggiando il Natale con i suoi zii quando la risposta venne direttamente dall’uomo:

-         Potter! Preparaci la colazione! Subito!-

Harry iniziò a piangere silenziosamente mentre un Draco Malfoy sconvolto assisteva impotente alla scena. Lo spirito dei Natali passati lo guardò tristemente. La stanza riprese a vorticare e Draco seppe che stava tornando a casa, tornava ad Hogwarts.

Il Serpeverde si ritrovò così nel suo letto, aveva uno sguardo confuso e pensava intensamente a quello che aveva appena visto. La mezzanotte rintoccò di nuovo, ma quanti minuti erano passati? Improvvisamente, com’era apparso il primo spirito il secondo si materializzò in camera del biondino, questa volta però non aveva una forma umana… era… un leone! Un magnifico leone con tanto di zanne, artigli e criniera si avvicinò al letto a baldacchino, il biondino lo guardò terrificato ma il leone non parve volerlo attaccare anzi, con una voce molto più simile ad un ruggito che a qualsiasi altra cosa, disse:

-         Draco Malfoy, sono lo spirito dei Natali presenti…-

Il biondino si tranquillizzò immediatamente. Appena acquistò un altro po’ di coraggio chiese come mai la mezzanotte avesse rintoccato per due volte di seguito, questa è la risposta che ottenne:

-         Il tempo non scorre normalmente questa notte, Draco Malfoy, è rallentato per permettere a te di vedere e di cambiare.-

Il biondino non capì in pieno il significato di quella frase ma annuì saggiamente. Il leone svanì e, come le volte precedenti, la stanza si dissolse in un turbinio di colori. Il purosangue si ritrovò in un piccolo salotto con il camino acceso, nessuno dei sette occupanti della stanza, tutti con i capelli rosso fuoco, parve accorgersi della sua presenza. Erano attorno ad un tavolo e scherzavano allegramente nonostante la tempesta che imperversava fuori. Il biondino si prese un po’ di tempo per riflettere, il leone si compiacque per quel nuovo atteggiamento maturo e così, quasi in tono di predica, disse:

-         Guarda, Draco Malfoy, loro sono poveri ma questo non gli impedisce di festeggiare il Natale come si deve, mentre tu stai da solo nella tua camera con il tuo cinismo.-

Il Serpeverde non disse niente, il leone aveva ragione.

-         Ti porterò adesso a vedere il Natale di un’altra persona che adesso si trova ad Hogwarts.-

La piccola stanza scomparve e il biondino si ritrovò così a scuola, non era in camera sua però, era in una camera completamente rivestita di colori rosso e oro, era nel dormitorio dei Grifondoro. Il Serpeverde si guardò intorno spaesato fino a quando non vide una figura conosciuta con capelli nerissimi sdraiata sul letto. Aveva il viso sepolto nel cuscino e le sue spalle sembravano scossa dai singhiozzi. Draco voleva correre ad abbracciare Harry quando la sua voce lo fermò:

-         Io non volevo!! Non volevo diventare un assassino!! Dentro Voldemort, Tom Riddle viveva ancora, mi sono trasformato in un mostro!!!!-

Il purosangue era sconvolto, davvero Harry pensava questo di se stesso? Perché poi? Non ce la faceva a vederlo in quello stato, capiva che qualcosa era cambiato in lui, sentiva un nuovo calore dentro di se, un calore bello e appagante che lo spingeva ad andare a consolare il moretto. Il leone lo fermò e così com’era partito, Draco Malfoy, si ritrovò in camera sua. Lo spirito dei Natali presenti era sparito, adesso mancava solo quello dei Natali futuri.

La mezzanotte rintoccò per la terza volta quella notte, ma solo il biondo purosangue pareva accorgersene. Il terzo spirito non tardò ad arrivare, era decisamente più spaventoso degli altri. Era una bambina con i capelli blu e gli occhi viola, aveva un’espressione tremendamente adulta sul suo giovane viso, un contrasto che la rendeva ancora più terrificante.

-         Draco Malfoy- disse con voce maligna- sono venuta per svelarti i tuoi Natali futuri se continui con il tuo cinismo-

Come gli altri due spiriti la bambina non aspettò una risposta e la stanza, come le altre volte, si dissolse ancora una volta.

Diversamente dalle altre volte, però, il biondino non venne catapultato in una stanza con un’evidente atmosfera di festa ma in un cimitero, buio e triste. Il Serpeverde si spaventò, perché l’aveva portato lì?

Lo spirito sembrò leggere la sua mente e rispose:

-         Questo è il tuo futuro, Draco Malfoy, fra dieci anni tu sarai qui durante la notte di Natale.-

-         C-come mai?- chiese spaventato il biondino, temeva la risposta.

-         Sarai morto. - disse freddamente la bambina.

-         No… no… non è possibile- disse incredulo.

-         Invece sì…- ghignò sadicamente la bambina.

-         E… e Harry?- chiese preoccupato.

-         Lui? Lui è morto tre anni fa…- rispose lo spettro.

-         Noooooooooooooooooooooo-

Il biondino si svegliò di soprassalto, era un sogno, solo un sogno, un orribile sogno.

Scese rapidamente dal letto e si mise la sua vestaglia verde e argento e, messosi le pantofole, uscì dal dormitorio. Percorse velocemente i dieci piani che lo separavano dal dormitorio dei Grifondoro, per fortuna che era un prefetto! Corse davanti al ritratto della Signora Grassa e pronunciò la parola d’ordine (“Coraggio”) per poi inoltrarsi nel dormitorio del “nemico”. Arrivò così in camera del giovane Potter che piangeva disperatamente. Si avvicinò silenziosamente e si sedette sul bordo del letto, accarezzò dolcemente la chioma indomabile del moretto e vi depose un bacio. Harry si girò, aveva i magnifici occhi verdi arrossati e ancora pieni di lacrime che continuavano a scendere sulle sue guance arrossate. Draco accarezzò dolcemente le gote di quello che aveva capito essere il suo unico amore, e sussurrò le parole che Harry non si sarebbe mai dimenticato:

-         Harry, Harry non piangere, non devi lasciare che i tuoi magnifici occhi verdi si riempiano di lacrime, non devi accusarti di qualcosa che non hai fatto, Tom Riddle era già morto, Harry, era già morto… Sfogati, adesso ci sono io con te.-

Il Grifoncino lasciò scorrere altre poche lacrime e poi si avventò su Draco abbracciandolo teneramente, il Serpeverde sorrise e lo abbracciò di rimando accarezzandogli dolcemente la schiena.

-         Ti amo.- sussurrò nell’orecchio del moretto.

Harry lo sondò con le sue iridi verdi e poi, come se fosse stata la cosa più naturale del mondo lo baciò. Le lingue danzarono dolcemente al suono di una musica che solo loro conoscevano, esplorandosi e cercandosi.

-         Ti amo anch’io Draco- sussurrò di rimando il Grifondoro quando si furono staccati.

Draco sorrise.

-         Questo è il più bel Natale della mia vita.-

-         Anche il mio Draco, anche il mio…-

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Et voilà, conclusa la mia prima storia… mi lasciate un commentino please??

 

  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Metis