Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: dhete lea    25/12/2005    9 recensioni

L'atmosfera natalizia ha colpito ancora... Una breve one-shot sulla coppia che preferisco, niente di straordinario.
Commentino? ^^

Buone vacanze a tutti ^^
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

E' il vischio

Ron camminava rapidamente per i corridoi. Era Natale e tutta la scuola era addobbata a festa, con statue di ghiaccio agli angoli, festoni al collo delle armature e enormi rami di vischio appesi al soffitto. Stava cercando Hermione per parlare con lei, visto quello che era successo poche ore prima…

- Ragazzi, invece di perdere tempo così dovreste mettervi a studiare! -.

Erano tutti e tre in Sala Comune e lui e Harry stavano giocando tranquillamente a scacchi, quando Hermione alzò gli occhi dall’enorme libro che stava leggendo.

- Oh, Hermione, è vacanza! Abbiamo due intere settimane di tempo… - rispose lui, aspettando la mossa di Harry.

- Si, Ron, ma sai benissimo che vi ridurrete entrambi all’ultimo minuto e… -.

- Su, Hermione, è Natale! -. Osservò Harry che spostava il suo alfiere, senza curarsi del dialogo tra i due.

- Ron, siete già indietro in molte materie e se non iniziate a prendere la scuola più seriamente… -.

Con il suo cavallo mangiò l’alfiere di Harry e sorrise trionfante.

- Dai, Hermione, rilassati! Altrimenti diventerai una vecchia acida come la McGranitt! -.

La ragazza decisamente non gradì quell’ultima affermazione.

- Oh, Ron, quando ti deciderai a crescere? Sei un bambino! – esclamò irritata.

Harry con un gran sorriso mangiò la sua torre e lui si accigliò, rispondendo a tono ad Hermione:

- Sarò anche un bambino, ma non ho bisogno di una balia! -.

Si prospettava già una delle loro solite liti, ma evidentemente Hermione non aveva voglia di discutere, perché si alzò e, infilando il suo libro nella borsa, uscì rapidamente dalla Sala Comune senza una parola.

Così, un paio d’ore e una vittoria a scacchi più tardi, visto che Hermione non era ancora tornata lui si era sentito in colpa. Gli dispiaceva che l’amica passasse il giorno di Natale da sola in qualche angolo scuro a imprecare contro di lui, per questo aveva deciso di andare a cercarla e scusarsi con lei. E sapeva dove trovarla.

In biblioteca non c’era nessuno. Solo il tavolo in fondo era occupato dalla ragazza, con il suo enorme libro. L’unica altra persona nel locale era Madama Pince, che con aria nervosa stava ordinando dei volumi polverosi sugli scaffali.

Dopo aver osservato per un po’ in silenzio l’espressione concentrata della ragazza, che non si era accorta della sua presenza, Ron si avvicinò al tavolo e chiamò esitante:

- Hermione? -.

Lei alzò lo sguardo su di lui.

- Si? -.

- Puoi… Puoi venire fuori un attimo? Vorrei parlarti. -.

Percepiva gli occhi della bibliotecaria puntati sulla sua schiena e poteva quasi sentire lo sforzo della donna che si stava avvicinando, in un’improvvisa urgenza di sistemare un altro scaffale, stranamente proprio intorno a quel tavolo, nel tendere le orecchie.

- Non possiamo parlare qui? – suggerì Hermione.

- Ehm… Sarebbe meglio fuori. – rispose, con una breve occhiata a Madama Pince, ormai a pochi passi da loro. Hermione si concesse un brevissimo sorriso, prima di infilare il suo libro nella borsa e avviarsi fuori.

Camminarono per un po’ in silenzio nei corridoi deserti; dopo qualche minuto, quando passarono accanto a una finestra, Ron si fermò.

- Ecco… Io… Volevo chiederti scusa. Per prima. Mi dispiace, non volevo… Litigare. Scusa. -.

Hermione si appoggiò al davanzale, sospirando stancamente e chiudendo gli occhi.

- Mi dispiace. – ripetè lui, sentendosi un po’ stupido.

- Non c’è problema, Ron. -. Hermione riaprì gli occhi e lo guardò. - Ma è inutile. Tanto dopo questa ne verrà un’altra, e poi un’altra e un’altra ancora. Litigheremo sempre, io e te. Non sappiamo fare altro. -. Nella sua voce c’era una nota amaramente triste, che non sfuggì a Ron.

Riconosceva la verità nelle sue parole. Quasi ogni volta che parlavano per più di qualche minuto finivano a battibeccare, anche per sciocchezze. Soprattutto per sciocchezze. E non riusciva a capire perché.

- Lo so… Mi dispiace. So che è soprattutto colpa mia, voglio dire, tu parlavi per il mio bene e… Non so perché noi litighiamo sempre. Ma mi dispiace, cioè, non so come mai succede ma non è bello che tutte le volte che parliamo discutiamo e… Non mi piace l’idea che poi tu stia male per colpa mia, voglio dire, anche se magari non si vede mi dispiace, perché sei mia amica e davvero, non voglio vederti soffrire, e penso che tu sia in gamba, non ho mai pensato che saresti diventata come la McGranitt, anche perché sei più carina, e comunque ti voglio bene, anche se litighiamo, e non vorrei fare solo questo con te, vorrei fare molte altre cose, e… - Ron si interruppe, con le orecchie in fiamme.

Non sapeva bene cosa stava dicendo; gettò un’occhiata nervosa intorno e un punto rosso sul soffitto attirò la sua attenzione. Era vischio. Vischio. Riportò lo sguardo su Hermione e, senza quasi rendersi conto di ciò che faceva, le posò una mano su una guancia e si abbassò su di lei, posando leggermente le proprie labbra sulle sue.

Dopo qualche istante si staccò e si allontanò, confuso, guardandola. Aveva un’espressione a dir poco stupita, con gli occhi spalancati. Forse se l’era presa. Dopotutto non era normale quello che aveva fatto, nel bel mezzo di una conversazione avvicinarsi così e baciarla.

Baciarla. Oddio. Aveva baciato Hermione. Aveva baciato la sua migliore amica. Baciato. La piena consapevolezza di ciò che aveva fatto lo assalì. Era orripilato.

- S-scusa… E’… E’ il vischio. – mormorò accennando al soffitto.

Si voltò senza aspettare una risposta e corse via, senza neppure sapere dove era diretto.

Appena Hermione si fosse ripresa dallo stupore, si sarebbe arrabbiata. Molto arrabbiata. Avrebbe urlato, gliene avrebbe dette di tutti i colori, perché sicuramente si era offesa, mortalmente offesa. Gli avrebbe detto che era uno sporco maschilista o qualcosa del genere, avrebbe strepitato per ore, sul suo comportamento immaturo. E poi non avrebbe più voluto parlargli. Mai più. E tutto per uno stupido, maledetto ramo di vischio. Ma come, come diavolo gli era venuta in mente una cosa del genere? Era un disastro, una catastrofe, una tragedia…

Continuava a camminare in fretta senza una meta, senza neppure guardarsi intorno, maledicendo tutto il vischio della terra, ma, nel bel mezzo di un corridoio, fu interrotto nelle sue cupe riflessioni da una mano che si posava sul suo braccio, afferrandogli la manica della divisa.

Si voltò, ed ebbe appena il tempo di intravedere una massa di capelli crespi che sentì due braccia intorno al suo collo e due labbra morbide sulle proprie.

Un momento dopo, Hermione si staccò da lui e, indicando con un dito il soffitto, da cui pendeva un grande ramo, con un sorriso luminoso gli sussurrò:

- E’ il vischio, Ron! -.


*****


Alla fine ho ceduto anche io allo spirito natalizio e ho scritto questa piccola fic sulla mia coppia preferita! Non è niente di speciale, lo so, ma mi lasciate un commento lo stesso? ^^

Vorrei ringraziare tutti quelli che hanno recensito l’ultimo capitolo di Cento buone scuse… Spero di aver compensato con questa one-shot alla mancata dichiarazione di Ron e di non essermela cavata troppo male XD

Ringrazio anche tutti coloro che leggeranno e recensiranno questa storia…

Buone feste a tutti ^^

Alessia

  
Leggi le 9 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: dhete lea