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Autore: Iper_Ouranos    23/01/2011    1 recensioni
L'ultima notte, prima della battaglia di Xia Pi, prima dell'ultima battaglia.
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Zhang Liao era stanco. Stanco delle battaglie, di quella guerra che si portava avanti da troppo tempo. Fermo sul limitare della collina, osservava l’ampio campo da battaglia sottostante. La lunga lancia, simbolo dell’onore e del coraggio che per antonomasia accompagnavano il suo nome, si ergeva alta e fiera nella sua mano, ma mai come in quel momento era stata così lontana dallo stato d’animo del suo possessore.
Si voltò dando le spalle alla florida prefettura di Xia Pi, tornando a passi lenti verso il campo. Ancora prima di rientrare, alcuni rumori lo fecero allarmare. Zoccoli di cavalli sulla terra battuta, voci che si alzavano incollerite. Tra di esse, spiccava quella autoritaria e profonda del suo signore. Corse all’interno, la fida lancia stretta nella mano. Raggiunse il centro dell’accampamento, allarmato. Davanti a lui, una scena che in quel periodo diveniva sempre più frequente. Altri generali che abbandonavano il campo, tradendo la fiducia del loro signore. Poco lontano la polvere alzata dai cavalli in corsa non si era ancora depositata, quando il generale arrivò vicino al suo signore. Un semplice sguardo, ed entrambi entrarono nella tenda assegnata al sovrano, lontano da occhi e orecchi indiscreti.
“Lord Lu Bu, ormai rimangono pochi generali, non sarebbe bene se---”
“TACI!”
Lo interruppe con un movimento brusco della mano il grande guerriero. E il suo subalterno, uno dei pochi fedeli rimasti, abbassò la testa davanti all’ira del più grande guerriero della Cina. Bastò quel gesto di remissione da parte del suo miglior ufficiale, per placare almeno in parte la sua collera.
“Domani scenderemo in battaglia, e schiacceremo Liu Bei.”
Aggiunse con un tono che non ammetteva repliche,
“Si, mio signore.”
“Generale Zhang.”
Lo chiamò formalmente Lu Bu
“Mio signore?”
“Ti proibisco categoricamente di tradirmi.”
Un sorriso sorse spontaneo sulle labbra del generale, il quale chinò di nuovo la testa, per poi inginocchiarsi davanti al suo sovrano, gli occhi puntati umilmente al terreno.
“Mio signore, la mia lancia servirà la vostra causa fino alla morte.”
Gli occhi nocciola si alzarono lentamente, mentre Liao tornava in posizione eretta, e avanzava di un passo, trovandosi a sfiorare il corpo dell’altro con il proprio. La differenza di altezza lo costrinse ad alzare gli occhi per incontrare quelli impietosamente penetranti del suo comandante.
“Il mio corpo servirà il vostro desiderio finché avrà fiato per mantenersi in vita.”
Sotto sguardo imperscrutabile di Lu Bu il generale si spogliò dell’armatura, e poggiò a terra la lancia. Si spogliò del suo essere guerriero, rimanendo con pochi, futili pezzi di stoffa a coprire il corpo da uomo. Di nuovo alzò impavido lo sguardo sul guerriero che aveva terrorizzato la Cina.
“E il mio animo, signore, servirà la vostra persona per questa e per altre cento vite.”
Un singolo, fugace sorriso nacque e morì nel giro di un secondo, sulle labbra del feroce mercenario. Il fuoco dell’ira era scomparso dai suoi occhi, quando fece scivolare le mani sui fianchi del generale.
“Liao... Giurandomi la tua fedeltà, hai fatto in modo da rendere la mia picca più affilata, il mio animo più impavido, e il mio corpo più forte e pronto alla battaglia di domani.”
Zhang abbassò lo sguardo, mentre un sorriso sincero nasceva sulle sue labbra.
“Finché i miei servigi vi sono utili, il mio cuore è sereno.”
Lu Bu non rispose, prese il suo vis e catturò le sue labbra in un bacio rude, burbero e un po’ altezzoso, proprio come lui. Lo fece sdraiare sul duro giaciglio che era il suo letto, baciò la sua pelle chiara, mentre il generale chiudeva gli occhi e si abbandonava fiducioso tra le braccia del proprio signore. In quel momento, nessuna casa confortevole, nessuna famiglia amorevole, nessun giorno sereno e pacifico poteva avere l’ardire di sostituirsi a quei giorni di guerra. Violenti, duri, stancanti. Insopportabili, nei momenti di solitudine. Ma incredibilmente, perfettamente giusti nei momenti di felicità rappresentati dalla sola presenza del grande condottiero. Ma nei suoi pensieri c’era un desiderio ancora più bello e splendente, che vedeva se stesso e il guerriero in tempo di pace, sereni. Non aveva mai visto il volto del grande Lu Bu veramente sereno. Avrebbe dato la sua stessa vita per vederlo almeno una volta...
“Mio signore... Vorrei... Chiedervi una cosa.”
Lu Bu si sollevò, osservando l’altro con aria interrogativa.
“Parla.”
“Signore...”
Liao si alzò a sedere, lo guardò quasi implorante.
“Per favore... Vi prego, vi imploro mio grande signore, dopo questa battaglia ritiratevi, smettete di combattere.”
Alle sentite preghiere del generale Lu Bu si irrigidì, il suo sguardo tornò nuovamente duro, freddo.
“Non puoi chiedermi una cosa del genere.”
Il generale abbassò immediatamente la testa, remissivo. Lo sguardo dell’altro l’aveva colpito, facendolo pentire fin nel profondo del cuore per quella domanda, facendolo vergognare fino al centro dell’anima per quel desiderio.
“Perdonatemi signore. Io... Perdonatemi, non ve lo chiederò mai più. Perdonate la mia insolenza.”
Lu Bu rimase in silenzio, un silenzio che Liao non sopportava. Per questo prese l’iniziativa, si buttò sul suo signore, lo bacio con disperata foga sperando di farsi perdonare. L’altro lasciò da parte i pensieri, tornò a occuparsi unicamente del suo generale, si sdraiò al suo fianco.
Lì in quel duro giaciglio rimasero uniti per le ore che separavano la notte dal ritorno del sole da dietro le montagne. Il dolce abbandono di Liao rendeva meno freddo anche il feroce guerriero, che in quelle ore, e in quelle ore soltanto, si mostrava per il semplice uomo che era. Il sole li scoprì ancora uomini, ma la sua venuta li obbligò a nascondersi di nuovo sotto le armature, a tornare guerrieri.
Zhang Liao raggiunse sul suo cavallo la destra del condottiero, in testa all’armata.
“Ci ho riflettuto, Generale Zhang.”
Disse il grande soldato, quando furono abbastanza vicini.
“Questa sarà la nostra ultima battaglia. Xia Pi sarà la terra dove vivremo e prospereremo.”
Il cuore di Liao si riempì di sollievo, che scaturì in piccole lacrime trasparenti sulle sue palpebre.
“Vi ringrazio, mio signore. Vi ringrazio di cuore.”
 
La battaglia iniziò, la storia fece il suo corso. I guerrieri combatterono fianco a fianco, le lance si incrociavano in combattimento, così come le anime si intrecciavano nei momenti di pace.
Ma guerrieri e uomini non sono che parti diverse di un’entità unica. Un’entità mortale. Ma anche se le lance non si potranno più incontrare, le anime resteranno unite, per altre cento vite ancora.
  
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