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Autore: giaggia    23/01/2011    7 recensioni
Harry Potter si prepara a frequentare il 5°anno a Hogwarts, dopo il ritorno di Voldemort e la morte di Cedric. Ma a complicargli ancora di più la vita sarà la sua tenera bambina, bisognosa di affetto e di un papà. Chi sarà il fortunato genitore?
Genere: Comico, Dark, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Slash, Yaoi | Personaggi: Harry Potter, Il trio protagonista, Nuovo personaggio, Sirius Black, Tom Riddle/Voldermort
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Da V libro alternativo
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Buondì a tutti! Che bello, la mia prima fic di Harry Potter (ovviamente yaoi/ slash/ shonen-ai o come preferite dirlo ^__^).

Il rating giallo è una cosa che metto sempre nelle mie fic per via del linguaggio non proprio elegante che uso ogni tanto. Ma non vi preoccupate non ho intenzione di alzarlo oltre quello arancione (non credo di essere ancora pronta per scrivere qualcosa da rating rosso ^///^).

Bene, fatte le premesse vi lascio alla lettura. Fatemi sapere se lo devo continuare o è meglio che metta tutto nel cestino.

 

Papà Cercasi

 

 

Ed erano di nuovo lì: occhi rossi incastonati su una figura di fumo grigio che levitava a pochi centimetri dal pavimento di pietra standogli di fronte.

Il fumo creava dei bei arabeschi nell’aria circostante.

All’improvviso la figura gli girò intorno come ad abbracciarlo con lo sguardo.

La ‘Dama di Fumo’, come l’aveva rinominata lui, era una figura ricorrente nei suoi sogni. O meglio, i suoi occhi rossi erano un elemento ricorrente dei suoi sogni.

Apparivano dopo che Cedric cadeva a terra colpito dall’Avada Kedavra e la risata malefica di Voldemort lo assordava senza lasciarlo svegliare.

A quel punto lui vedeva quegli occhi rossi occupargli tutta la scena facendo scemare la crudele risata fino a farla scomparire, donandogli finalmente un sonno tranquillo.

La Dama lentamente si allontanò lungo il corridoio di pietra per poi fermarsi a pochi metri da lui.

Pian piano allungò la mano inconsistente invitandolo con le dita a seguirlo.

Titubante le si avvicinò per poi affiancarla nel tragitto.

I corridoi scorrevano velocemente intorno a loro, come se stessero camminando ad alta velocità, conducendoli in zone sempre più scure.

Quei luoghi gli ricordavano tanto i corridoi di Hogwarts.

Come a confermare i suoi sospetti, la Dama si fermò davanti a una porta dall’aria familiare. Sembrava il bagno di Mirtilla Malcontenta.

Dischiuse delicatamente la porta ritrovandosi di fronte ad un’alta struttura in marmo bianco di forma circolare, con un lavandino per ogni lato.

Harry lo riconobbe immediatamente come l’entrata alla Camera dei Segreti.

Stranamente Mirtilla Malcontenta non c’era.

‘Almeno nei miei sogni non c’è’ pensò con un sospiro di sollievo. Incontrare il fantasma petulante era l’ultimo dei suoi desideri, al momento.

Guardando verso l’entrata si stupì di trovarla aperta. Com’era possibile? Lui non aveva sentito nessun sibilo.

L’ansia però sparì subito non appena la fuligginosa testolina della Dama sbucò dalla botola con gli scintillanti occhi rossi che lo fissavano divertiti.

Fece un passo avanti per raggiungerla ma, in un battito di ciglia (letteralmente!), si ritrovò il piede a mollo in una pozzanghera gelida.

Stranamente sentì il freddo pungente dell’acqua gelargli il piede come se avesse davvero “pestato” una pozzanghera.

Perplesso alzò lo sguardo per cercare la Dama ma si immobilizzò quando vide l’imponente statua del viso barbuto di Salazar Serpeverde (Anche se io me lo immagino totalmente diverso! XP ndA) che lo fissava seriamente con le enormi orbite vuote.

‘Sono dentro la Camera dei Segreti!’ il pensiero lo colpì con la forza di un calcio nello stomaco facendolo boccheggiare. Era dal 2° anno che non ci metteva più piede, l’anno in cui il ricordo di Tom Riddle sedicenne aveva cercato di ucciderlo facendolo sbranare da un Basilisco. Con tutto quello che era avvenuto negli anni successi gli era totalmente passata di testa la sua stessa esistenza.

I suoi pensieri vennero interrotti da un sinistro cigolio e, come in un inquietante flashback, la bocca della statua si spalancò e con un lento strisciare un Basilisco fece la sua comparsa fissandolo intensamente negli occhi.

Lo fissava con gli occhi gialli e la sottile pupilla da rettile, freddo e calcolatore studiandolo e sondandogli l’anima, che ad ogni secondo che passava si riempiva del terrore più puro.

Il suo lato Grifondoro lo spingeva ad raccogliere tutto il suo coraggio e ad attaccare l’enorme serpente ma (per fortuna) il suo spirito di sopravvivenza quella sera aveva deciso di prendere il sopravvento.

Ascoltando quest’ultimo, fece lentamente un passo indietro cercando di non far movimenti bruschi per non far attaccare l’animale che lo fissava con curiosità.

Con uno scattò si voltò per scappare il più veloce possibile, ma la sua corsa si concluse ancora prima di iniziare: la Dama di Fumo gli stava di fronte e gli bloccava la via.

Con un sorriso gli mosse un dito davanti al viso in segno di diniego per poi fargli segno di girarsi.

Si voltò lentamente ritrovandosi occhi negli occhi con l’enorme serpente e, con orrore, lo vide abbassare la testa verso di lui per poi spalancare le fauci con gli aguzzi denti colanti di bava.

Harry non aveva alcuna intenzione di guardare mentre il Basilisco lo sbranava per cui chiuse gli occhi e attese la fine.

E attese.

E attese.

E attese.

‘ E che cazzo, si muove si o no?!’ Se doveva divorarlo che si desse una mossa e non la tirasse tanto per le lunghe!

Spalancò gli occhi fissando la creatura con il suo miglior sguardo truce ma rimase scioccato nel vedere lo spettacolo che gli si presentò davanti.

Il Basilisco aveva la bocca spalancata mostrando tutto l’interno e adagiato sulla grande lingua stava un fagottino bianco avvolto in una copertina.

Con gli occhi sgranati come palline da ping-pong osservava la piccola figura riposare tranquilla nonostante la pericolosità della situazione.

Mentre era ancora sconvolto per quella assurda situazione, non notò la Dama che si avvicinava alla bestia e prendeva il fagotto tra le braccia. Si risvegliò solo quando si ritrovò un neonato tra le braccia.

Era bianco: bianca la pelle, bianca la testolina, bianca la copertina.

Ok, che cavolo ci faceva lì un neonato e per di più in bocca ad un Basilisco?!

Si voltò per chiedere spiegazioni alla Dama ma lei lo anticipò carezzandogli il viso con le impalpabili dita e sorridendogli per la prima volta con le labbra. La sua voce risuonò nella sua testa dolce e cristallina, quasi stesse cantando.

“Ben arrivato Harry. Lei è la nuova erede, tua e del precedente erede. Finalmente sei giunto in questo luogo sacro e ti sei ricongiunto a lei. Te l’affido, so che sarai un’ottima guida”.

Fece per allontanarsi ma Harry la fermò “ASPETTA! Non mi puoi abbandonare così! Io non ne so niente di bambini! Ti prego, non lasciarmi”.

Lei lo fissò un attimo prima di sorridergli e abbracciarlo.

“D’accordo, rimarrò con te finché tutti gli eredi non saranno riuniti. Per quanto riguarda la piccola … ho estrema fiducia nelle tue capacità e nel tuo cuore. So che sei la persona giusta” detto questo appoggiò le fredde labbra sulla fronte di lui lasciandogli un piccolo segno argentato che scomparve dopo pochi secondi.

“Con questo dono potrai contattarmi quando vorrai, ti basterà pensarmi.” “Grazie.” Era ancora un po’ rosso per via del bacio inaspettato.

“Buona fortuna Harry. Oh, si sta svegliando!” e mentre la Dama si staccava da lui, due occhioni color sangue si aprirono sul mondo. Due occhi rosso sangue che si fissarono nei suoi color giada. Rosso e Verde.

Gli sembrava di aver un deja-vu. Ma dove poteva aver già visto occhi di quel particolare colore?

Intanto la neonata lo stava fissando con interesse: chi era quella strana persona? Le piaceva tanto tanto.

E mentre la neonata gli sorrideva gorgheggiando entusiasta, pian piano gli occhi di Harry si chiusero facendolo cadere in un mare di tenebre.

 

Fu così che lo trovò il professor Piton: steso sul pavimento della Camera dei Segreti, svenuto e con una figurina bianca che dormiva profondamente tra le sue braccia.

Controllò che  i due non fossero in pericolo di vita e avvisò il preside del suo arrivo e di quello del ragazzo.

Questa faccenda non gli era chiara ma di sicuro avrebbe reso ancora più difficile l’intera situazione.

Dannato moccioso, sempre a ficcarsi nei guai!

 

 

Ok, questa è la fine del primo capitolo e penso che qualcuno abbia già capito un paio di cose. Il paring principale lo scriverò solo dal prossimo capitolo: voglio vedere chi indovina a chi ho appioppato Harry!XD

Se ci dovessero essere errori di ortografia o altro non fatevi problemi a dirmelo: mi servono a migliorare a scrivere, e le opinioni dei lettori sono sempre gradite – gli insulti no, per favore!ç_ç- e ben accette.

Bacioni a tutti.

  
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