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Autore: tess85    25/12/2005    3 recensioni
Alyssa, allieva della Cascadia, narra il suo unico anno all'accademia insieme a tutti: Cody, Squib, Nate, Adena e tutti gli altri
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pioveva. Anzi dire che pioveva era un eufemismo perchè diluviava abbondantemente. Ma era proprio con quello strano tempo, in quella strana e seppur triste atmosfera che lei ricordava il suo passato.

Alyssa era seduta alla finestra della sua camera e guardava la pioggia che scendeva senza sosta sulla strada. Le persone che passeggiavano coperte da giganteschi e colorati ombrelli la facevano ridere. Si ricordava di quante volte lei era stata seduta sotto la pioggia a ridere con i suoi amici, oppure con il suo ragazzo... erano stati momenti bellissimi e ora... quello che le restava nel cuore era solo il ricordo piacevole di quelle goccioline di pioggia che le sfioravano il viso.

Guardava la pioggia... amava la pioggia... per lei era come se quell'acqua che quasi miracolosamente scendeva dal cielo, potesse cancellare ogni singolo attimo o momento spiacevole della sua vita...

E nel frattempo... ricordava... ricordava i suoi amici della Cascadia... ricordava la grinta di Tanis e le sue arrabbiature. Ricordava Adena e la sua irrefrenabile voglia di mettersi in mostra... di farsi vedere... di essere adorata e... desiderata. Ricordava Cameron e la sua determinazione. Ricordava Squib e la sua pazzia... le sue scappatelle... tutte le volte che aveva infranto le regole... Ricordava Cody e il suo sorriso... i suoi consigli... la sua voglia di vivere. Ricordava Nate e i suoi occhi... la sua espressione e la sua immancabile etichetta di "secchione".

Ricordava.... e.... ricordava... e mentre tutti quei ricordi le affollavano la mente e il cuore.... una lacrima scese dolcemente sulle sue guance e cadde sulla fotografia che teneva in mano come se quella lacrima volesse a tutti i costi imitare la pioggia che i suoi occhi non potevano fare a meno di fissare all'esterno della finestra.

Alyssa ricordava... ed erano ricordi bellissimi.

Tutto quello che era successo nel suo ultimo e unico anno alla Cascadia, erano i ricordi più belli che le scaldavano il cuore.

All'esterno della sua finestra pioveva... all'interno del suo cuore...pioveva... piovevano lacrime.

 

Alyssa fissò il cielo e con gli occhi cercò di seguire la caduta di una piccola gocciolina d'acqua... dall'alto verso il basso... giù... sempre più giù... finché non si spezzò sull'asfalto della strada. Quell'immagine... quella goccia... le sembrava la stessa immagine di una pallina da tennis che tocca la linea di fondo campo alla fine di una partita.

A quell'immagine... Alyssa ricordò il suo primo giorno alla Cascadia... era arrivata durante il pomeriggio. Ricordava ogni singolo profumo, ogni singola immagine...

Il preside l'aveva subito mandata ad assistere alla rituale sfida maschi contro femmine per l'assegnazione delle camere. Quell'anno la sfida era una vera e propria partita di tennis: il miglior tennista maschile insieme al peggiore contro la peggiore tennista femminile e la migliore: Squib e Rick contro Adena e Cody, nonostante quest'ultima non fosse una tennista. Quell'anno infatti Cody aveva chiesto al preside di poter vivere in una camera dell'accademia e non a casa di suo padre.

Alyssa ricordò l'incontro... era stato... divertente...

Fissava la pioggia fuori dalla finestra... tra le gocce ricordava il viso di Rick completamente stravolto e stanco... ricordava la rabbia di Adena ogni volta che sbagliava un punto... ricordava Cody... era goffa mentre giocava... e ricordava Squib... tra la pioggia riusciva ad intravedere i suoi occhi e la sua espressione determinata. Squib era uno di quei ragazzi che Alyssa amava definire "cocciuti": se si metteva in testa una cosa... era disposto a tutto per ottenerla. E anche quella volta l'aveva ottenuta... anche quell'anno i ragazzi avevano vinto.

 

Il preside Beats le aveva assegnato la stanza... era la numero 8... insieme ad una certa Cody Mayers. Quando Alyssa scoprì chi era in realtà Cody, fu felicissima di dividere con lei la stanza.

Ad Alyssa piaceva molto la Cascadia... le piaceva la sua camera... l'atmosfera e sopratutto le piacevano i suoi compagni.

 

Fissava l'esterno della finestra della sua camera da letto... quando ad un tratto un fulmine illuminò il cielo pomeridiano. Un fulmine... un fulmine... già... all'improvviso... come quella volta... si... ricordava bene quella volta.... Stava tranquillamente passeggiando per il giardino della Cascadia, quando ad un tratto un pallina da tennis le piovve addosso... scagliata da chissà dove con una forza enorme. Alyssa aveva urlato... e qualcuno alle sue spalle le aveva gridato un "scusami" abbastanza convinto.

Alyssa non avrebbe più dimenticato quel volto... sarebbe diventato molto importante per lei... sarebbe stato un punto fermo nella sua vita. Aveva gli occhi chiari... i capelli biondi... era alto... portava una fascetta bianca sulla fronte e stringeva tra le mani una racchetta blu. Si chiamava Squib.

Alyssa si era sempre chiesta che razza di nome poteva essere Squib! "Di certo i suoi genitori non lo adoravano granché se gli avevano messo quel nome" pensò quando il ragazzo-che-le-aveva-tirato-la-pallina si presentò.

Aveva conosciuto Squib: il pazzo della Cascadia.

Ogni volta che ricordava il volto di Squib, Alyssa rideva. Era inevitabile per lei, era come se il suo ricordo avesse l'indescrivibile potere di farla sorridere in ogni singolo momento della giornata...

 

 

Il giorno in cui Alyssa conobbe Cody invece se lo ricordava ancora meglio. Era sdraiata sul suo letto nella sua nuova stanza che Beats le aveva assegnato quando ad un tratto la porta alle sue spalle si era aperta di colpo con un rumore fortissimo. Entrò una ragazza che gettò le valige per terra. Alyssa non sapeva cosa dire... la nuova ragazza non l'aveva salutata e molto probabilmente non l'aveva nemmeno vista. Aveva appesa al braccio una bellissima macchina fotografica... Alyssa nel vederla pensava che la ragazza avrebbe scagliato a terra pure quella, così decise di mettere fine al trambusto pronunciando un allegro "Ciao, mi chiamo Alyssa.... siamo compagne di stanza..."

Il piano di Alyssa non era certo uno dei migliori ma funzionò, infatti la ragazza-arrabbiata-scaglia-valige si fermò.

"...oh ciao... scusa... è che sono un po' arrabbiata... io sono Cody" disse e si strinsero la mano.

Passarono tutto il pomeriggio in camera a conoscersi. Alyssa riteneva Cody una ragazza molto simpatica anche se la prima impressione non era stata una delle migliori.

Dopo quella lunga chiacchierata Alyssa venne a sapere tutto quello che era necessario riguardo agli alunni della Cascadia. Cody le raccontò della sua storia ormai finita con Squib, le raccontò dei litigi tra Adena e Tanis per conquistare il cuore del freddo Cameron... e le raccontò di Megan e Sebastien... ma Alyssa... di loro sapeva già tutto.

Poi Alyssa si fece coraggio e chiese a Cody delle spiegazioni riguardo il suo sfogo di rabbia al quale aveva precedentemente assistito.

"Ho litigato con il mio ragazzo...Nate" disse Cody..."Lui...lui mi ha detto che non era una buona idea che venissi a stare in una di queste camere visto che non gioco a tennis... Non so perchè ho reagito così... io lo amo ma... non lo so... alle volte è insopportabile!"

"Da quando state insieme?" chiese Alyssa che ormai si era incuriosita. Infatti nonostante l'esplicita regola che le aveva fatto notare il preside riguardo alle relazioni nella scuola, sembrava che tra gli studenti ci fossero un sacco di intrecci amorosi.

"Siamo insieme da circa 4 mesi. Abbiamo passato insieme l'estate... è stato bellissimo... ma ritornare qui... in questa scuola.... sono sicura che le cose si complicheranno! è come una prigione... questo posto rende le piccole cose grandi problemi... è come un mondo a se stante... un mondo dal quale sembra impossibile fuggire."

Alyssa ricordava... Cody... quella conversazione... e mentre fissava la pioggia che cadeva incessantemente si rese conto di come quella ragazza aveva ragione. La Cascadia era un mondo a se stante... un mondo che quell'anno aveva subito il peggiore dei cambiamenti...

 

 

Il mondo della Cascadia... Alyssa ricordava quel mondo... orai dimenticato da tutti... ormai scomparso.

Nella sua prima settimana alla Cascadia, Alyssa conobbe tutti gli amici di Cody. Adena e Tanis la presero subito sotto la loro ala protettiva e le insegnarono tutti i trucchi per far colpo e le indicarono tutti i ragazzi più carini della scuola. Cameron invece si allenava con lei e notò subito che Alyssa aveva un bel talento per il tennis (infatti entrò subito nel gruppo A). Squib invece le raccontava barzellette e insieme si divertivano tantissimo. Cody invece... beh... per Cody Alyssa in quel periodo era un dono del cielo... era la sua confidente. Non conoscendo tutti i particolare degli anni passati, Cody non si sentiva giudicata quando parlava con lei. Le confidava tutti i suoi pensieri riguardanti Nate e Alyssa le dava consigli preziosi per tener saldo quel rapporto.

Quando Alyssa conobbe Nate, capì perchè Cody era la sua ragazza. Lo trovava un tipo davvero singolare, molto carino e con una forte personalità.

 

Alyssa sorrideva... il suo viso si rallegrò per qualche secondo mentre pensava a quei giorni... ma poi... come all'improvviso arriva un temporale... così all'improvviso Alyssa tornò con i piedi per terra e si rese conto della realtà... della cruda realtà... dell'orribile realtà. Ripensò alla Cascadia... immaginava la grande entrata rossa... la immaginava mentre fissava la pioggia... sembrava così reale... così vicina...

 

In breve tempo quell'immagine prese il sopravvento e continuò a ricordare.

Uno degli avvenimenti che sconvolsero la sua vita fu il torneo del doppio misto. Ricordava Adena e Tanis che la fissavano mentre decideva a chi chiedere di far coppia con lei... ma con enorme meraviglia, fu Squib che le chiese di giocare con lui.

Adena e Tanis erano al settimo cielo. Squib e Alyssa... già immaginavano il matrimonio!... ma Alyssa non ne era convinta... era sempre stata una ragazza insicura e... timida... molto timida... soprattutto in campo "ragazzi".

"Perchè hai scelto me, Squib?" le chiese Alyssa.

"Beh noi due stiamo bene insieme... cioè... ci divertiamo... c'è sintonia... nel doppio è molto importante!!"

Alyssa l'aveva bevuta, Tanis e Adena no.

Il piano di Adena era quello di spingere Alyssa tra le braccia di Squib...

"Ma perchè?" aveva chiesto Alyssa all'amica

"Perchè state così bene insieme..."

Alyssa non sapeva che fare. Durante gli allenamenti per il doppio lei pensava solo al tennis e dal modo in cui giocava e si impegnava Squib... anche lui aveva in mente di vincere.

 

Il tennis... per Alyssa era sempre stata la sua vita, il suo sogno... credeva fosse il suo destino ed era stata pronta a compiere ogni tipo di sacrificio perchè quel destino divenisse realtà.

Ricordava quella partita.... o si... la ricordava bene! Lei e Squib avevano giocato benissimo, stracciando tutti gli avversari, scalando la classifica fino alla cima... fino alla vittoria.

Ricordò che fu proprio lei a segnare il punto della vittoria... non ebbe neanche il tempo di rendersene conto che Squib le era corso incontro abbracciandola e gridando come un matto.

"Una foto ai vincitori..." click... Cody scattò la foto... la stessa foto che era appesa lì... sul muro accanto alla finestra.

 

La sera della vittoria ci fu una piccola festa.... piccola solo per la durata... ma grande per tutte le cosa che successero.

In primo luogo Adena riuscì a ballare un lento con il suo amato Alex, un ragazzo della sua età di cui Adena era praticamente cotta, ma che con l'andar del tempo si sarebbe rivelato un bambino senza cervello. Tanis e Cameron litigarono in mezzo alla pista da ballo, ma ancora adesso Alyssa non sapeva il motivo... ricordava solo Tanis che sbraitava qualcosa.... la sua voce riusciva a coprire tutta la musica.

Poi c'era stata la cosa più sconvolgente di tutte: Nate aveva lasciato Cody... senza alcun motivo. Cody lo aveva detto ad Alyssa una volta che furono in camera da sole. Le aveva detto che Nate l'aveva lasciata dicendole che ormai la loro relazione era ad un punto morto... che lui non l'amava più come una volta... e che voleva stare solo.

Alyssa ricordava le lacrime di Cody... erano come la pioggia che continuava a guardare... non cessavano... non si fermavano... non smettevano di cadere... tristi... continue... dolorose... e Cody piangeva e piangeva abbracciata ad Alyssa...

E Alyssa?? .... Lei aveva tanto da raccontare a Cody... ma non lo fece... non le disse che Squib l'aveva baciata... non le disse che a lei Squib piaceva... non le disse nulla... stette zitta... ascoltando il suo pianto... asciugando le sue lacrime... mentre nascondeva la sua felicità per essersi messa insieme a Squib.

 

 

Le parve di intravedere il viso di Squib tra le gocce di pioggia... un viso triste... ferito... e terribilmente lontano... lontano da lei... lontano da quel nuovo mondo in cui Alyssa era andata a vivere. Un mondo che non era più la Cascadia... ma era la vita vera... il mondo vero... il mondo duro e violento... un mondo che l'aveva ferita...

 

Come cadeva la pioggia... così erano cadute le lacrime di Cody per due giorni consecutivi...

Alyssa tra una lacrima e l'altra si era confidata con lei... le aveva detto di Squib... del bacio e di tutto il resto... Ma a Cody non importava... Nate l'aveva lasciata e il suo mondo si era rotto in mille pezzi.

Alyssa capiva che non poteva risolvere quella situazione da sola... e nemmeno con l'aiuto di Adena e Tanis... così... un giorno... andò da Squib.

"Alyssa io non so cosa fare..." le aveva risposto il ragazzo

"Voi due siete amici da anni, la conosci meglio di me... va a parlarle..."

E Squib andò. Alyssa non seppe mai cosa si erano detti ma di certo si era resa conto che quel piano non aveva funzionato.

Pioveva il giorno in cui Cody scattò la sua prima foto dopo la rottura con Nate... una foto ad Alyssa e Squib che giocavano sotto la pioggia al campetto.

"Cody, ti prenderai una polmonite!!! per lo meno prendi l'ombrello!" le aveva detto Squib. Ma Cody era nel mondo dei sogni...

 

Cody non si prese la polmonite... solo un lieve raffreddore...

Alyssa se lo ricordava... starnutiva perfino di notte.... e rise... rise al ricordo di quelle notti in bianco... Cody starnutiva e lei pensava... pensava alla sua vita... pensava a Squib...

Sorrideva a quei ricordi... Due mesi di ricordi bellissimi... due mesi in cui i baci tra lei a Squib, i quali inizialmente erano appassionati ed intensi... si erano trasformati in sporadici... sostituiti da continue risate, barzellette, scherzi e battute divertenti.

Era amore?

"Ma che stiamo facendo?" aveva chiesto Alyssa a Squib un giorno che stavano ridendo come matti al campetto.

"Ci divertiamo!" aveva risposto Squib.

Poi smisero di ridere... si fissarono... Alyssa ricordava l'espressione di Squib, lo intravedeva nella pioggia...

"Ma chi siamo noi due?" aveva detto Squib

"Alyssa e Squib..."

"Sei la cosa più bella che mi sia mai capitata Alyssa, lo sia??"

"Anche tu Squib"

Ricordava a memoria quella conversazione...

"Siamo anime gemelle" aveva detto Squib.

"Si... siamo praticamente gemelli..."

"Fratello e sorella"...

 

Già... aveva avuto ragione Squib... Alyssa lo sapeva... non aveva mai preso decisione più giusta in tutta la sua vita. Lei e Squib erano due anime simili... troppo simili... erano quelle persone che non possono fare a meno una dell'altra... quelle persone... quelle rare persone che nella loro vita hanno conosciuto il vero significato del termine amicizia.

"Noi due Squib siamo..."

"migliori amici"... lo dissero insieme... e risero insieme...

 

Squib... il suo Squib... il suo migliore amico. Perchè Squib non era lì? Perchè immaginava il suo volto tra la pioggia e non riusciva a parlargli... a renderlo più reale... perchè Squib era così lontano ora?

Alyssa lo sapeva... sapeva quello che era successo... sapeva che la vita era una partita a tennis giocata sotto la pioggia, contro un avversario invisibile... una partita impossibile da vincere... ma nonostante questo ogni persona era costretta a giocare... costretta a ripararsi da tutte quelle palline che le venivano scagliate contro... e la racchetta che le persone tengono nelle mani è l'unico strumento che si ha... l'unica via di salvezza... ma la racchetta di Alyssa era caduta a terra parecchi anni prima... con un gran rimbombo... un dolore straziante... un evento irrimediabile...

 

Fissava la pioggia... ricordava...

Lei e Squib da quel giorno avevano passato insieme ogni singolo secondo. Non c'erano baci, carezze o paroline dolci... c'era solo la felicità e la consapevolezza di entrambi di essere felici.

Mentre Cody... Cody li guardava da lontano e raccontava ad Alyssa la sua invidia... e Alyssa le stava accanto.

La depressione per Nate gradualmente passava... la partita di Cody con la vita stava migliorando...

Alyssa le insegnava a reagire alle avversità e Cody ricambiava insegnandole a fotografare. Erano una coppia fenomenale.

 

Una lacrima rigò il viso di Alyssa, e si spense sulla sua mano. Era la lacrima del ricordo... quel tipo di lacrima che ti scende senza controllo, non puoi fermarla e non puoi nemmeno prevederla... fa tutto da sola... come se avesse lei il controllo della situazione.

Quella lacrima era per Cody... la sua amica Cody... la ragazza che era stata lasciata due volte e che credeva che in lei ci fosse qualcosa che non andava. Dopo un mese dalla rottura con Nate, Cody era cambiata... passava il suo tempo con Rick e insieme si divertivano molto, almeno era quello che Cody raccontava ad Alyssa.

Una sera Alyssa era nella sua camera... camminava su e giù... preoccupata... Cody non c'era... ed erano le 10.

Un altro fulmine illuminò il cielo all'esterno della camera di Alyssa e il tuono che lo seguì fece ricordare ad Alyssa l'urlo di Cody quando alle 10 e 30 entrò in camera.

"Cosa diavolo ti è successo?"

"Mi ha baciata!"

"Rick? che ti aspettavi Cody? Che restasse fermo a guardarti?"

"Non è come pensi... era un bacio d'addio..."

"...mmmh? cosa? addio? e perchè?"

Alyssa ricordava quella scena molto bene... era comica ed insieme triste... era spassosa e indimenticabile. Il bacio d'addio di Rick... ancora adesso quando immaginava la scena rideva...

"Ha detto che c'è una ragazza che gli piace e che ora pensa solo a lei!"

Cody e Alyssa si guardarono... ma che problema c'era? a Cody non piaceva Rick...

Poi... scoppiarono a ridere... insieme.... come quando si erano conosciute...

 

Silenzio. Tutto taceva... I ricordi si erano fermati e sembrava che la pioggia si fosse immobilizzata là... a mezz'aria tra la terra e il cielo...

Quella ferita le faceva ancora male... ma non era un male fisico... era un male interno... dentro.... in profondità... nel cuore...

Alyssa lo sapeva... "Le cose belle prima o poi finiscono sempre"... era naturale... era la vita... ma c'è tristezza nell'aria quando le cose belle finiscono... nell'aria... nella terra... nel cielo... e nel cuore...

 

Rick era fidanzato... con una matricola... con una ragazzina di tre anni meno di lui che lo amava alla follia

"Beato lui" disse Adena guardandoli da lontano mentre si baciavano.

"Già..." risposero in coro Tanis, Cody e Alyssa.

"La terra vi chiama!!! cu cu??!!" Squib

Erano lì... sedute tutte e quattro su una panchina ad ammirare la felicità di un altro...

E mentre Rick era felice... le cose alla Cascadia cominciavano a cambiare...

 

La nonna di Alyssa le ripeteva sempre che al cuore non si deve mai comandare... lui ha un suo volere... una sua strada a zig zag che non può non essere seguita. Ci si può provare a non seguirla... ma immancabilmente ogni sforzo risulta vano...

"Cody? Perchè tu e Squib avete rotto?" le aveva chiesto Alyssa un pomeriggio mentre studiavano in camera.

"Non lo so... mi ha lasciata... dice... che apparteniamo a mondo diversi..."

Lo sguardo di Cody era cambiato... i suoi occhi avevano lasciato il libro e si erano posati sulla foto di Alyssa e Squib.

"Esiste un solo mondo, Cody"

"Non per lui... ma perchè questa domanda? è il tuo migliore amico... non gli hai mai chiesto niente?"

"Certo!" disse Alyssa.

Cody staccò gli occhi dalla foto e lì puntò contro Alyssa.

"Devo andare all'allenamento" disse Alyssa sorridendo all'amica... e lasciò la stanza.

Alyssa pensò alla macchina che aveva appena messo in moto... il suo piano... avrebbe funzionato? Non ebbe il tempo di rispondere a se stessa che cadde a terra inciampando nelle gambe di Nate che come suo solito sceglieva i posti meno opportuni per sedersi a leggere.

"Scusami" disse lui aiutandola ad alzarsi.

"Non fa niente... continua la tua lettura..." e se ne andò. Avrebbe tanto voluto riprendere i pensieri di prima ma non ce la fece... ora riusciva a pensare solo a quegli occhi.

 

Fissava la pioggia e ricordava quell'episodio... ricordava il giorno in cui il suo cuore le aveva parlato... le aveva urlato... da dentro... dal profondo... aveva gridato il nome di Nate.

"Alyssa??" Cody cercava di richiamare la sua attenzione

"No non ho fame grazie" rispose Alyssa.

"Non ti ho chiesto se hai fame..." Cody si stava preoccupando

"è lì sul tavolino..."

Cody era confusa. Alyssa stava "leggendo" un libro di storia... le si avvicinò... le prese il libro dalle mani e lo girò nel verso giusto.

Alyssa si risvegliò... Capì cosa era successo e chiese scusa a Cody per la distrazione.

"Chi è?" chiese Cody che sapeva benissimo che quell'espressione significava che i pensieri in quel momento erano occupati da qualcuno.

Alyssa le sorrise. "Cody... credi al vero amore?"

Cody si sedette sul letto e guardò fuori dalla finestra. Alyssa notò che cercava una risposta... che aveva paura di dare quella risposta...

"Io si... è solo che molte volte non ci rendiamo conto di averlo trovato... non trovi?" continuò Alyssa.

Ma Cody non rispose. Si alzò e uscì dalla camera correndo...

"Cody sei in pigiama!!!!!!!!!!" le aveva urlato dietro Alyssa. Ma Cody non rispose... aveva una meta. Alyssa pensò... e pensò giusto... il suo piccolo piano stava dando i suoi frutti.

 

Seppe dove era andata Cody solo la mattina seguente quando, mentre divorava la colazione, Squib la prese per un braccio e la trascinò in una stanza appartata.

"Che cosa le hai detto?"

Alyssa sapeva cosa voleva dire Squib, ma divagò.

"Fratellino? Io stavo mangiando!!"

"Alyssa... che hai detto a Cody?"

"Mangiare!!! Hai presente?? è quella cosa che si fa con la bocca... su e giù..."

"Non mi dirai nulla vero?"

Lei gli sorrise... lo fissò negli occhi... brillavano... erano felici...

Ci fu un minuto di silenzio... Poi Alyssa lo abbracciò forte e gli sussurrò dolcemente all'orecchio...

"Ho fame!" e se na andò.

 

Gli occhi di Squib quella mattina erano particolarmente brillanti... Alyssa li ricordava ancora... ma ogni volta che pensava a Squib... un'ondata di tristezza e malinconia la invadeva... la divorava... e immancabilmente la fitta al cuore si faceva sentire...

Era come il dolore che molto probabilmente avrebbe provato se fosse stata una di quelle gocce di pioggia che si spegnevano sul vetro della sua finestra.

Fissò una goccia... si era schiantata contro il vetro e ora scendeva lentamente... giù... sempre più giù come quella lacrima sul suo viso... la lacrima che un giorno Nate asciugò.

 

"Ti vedo triste ragazzina" le aveva sussurrato Nate all'orecchio, mentre lei piangeva sugli spalti del campetto.

Alyssa si girò... vide quegli occhi... quell'espressione... e il suo cuore fece un sobbalzo... arrivò in gola... ammutolì le corde vocali... iniziò a pulsare... forte... sempre più forte...

A distanza di anni... provava ancora la stessa emozione...

"...N...N...Nate..." riuscì a parlare.

"Ciao ragazzina!" disse lui sedendole accanto. "Dov'è Squib?"

Lei lo guardò... lui capì... lei... girò lo sguardo...

"Cody..." disse lui.

Lei non rispose...fissava il pavimento...

"Sono felice per loro... era destino"

Un peso le si scrollò di dosso. Alzò lo sguardo... incrociò i suoi occhi...sentì la voce di lui pronunciare qualcosa... il suono era offuscato dal battere del suo cuore nelle orecchie... sentì un tocco lungo il suo braccio... sentì un brivido lungo la schiena...

 

Fissava la pioggia. Cadeva. Non poteva fare altro. Era la sua essenza. La sua vita nasceva nel cielo e si spegneva sull'asfalto. Era nata per cadere. L'unico scopo... l'unica meta che una goccia di pioggia aveva era la morte... la sua vita era la discesa sulla terra... la sua fine era l'impatto contro di essa. La goccia toccava la terra come... come le labbra di Nate quel giorno, toccarono quelle di Alyssa.

 

Ricordava quel bacio come se fosse successo da pochi secondi.

"Si... credo nel vero amore" le aveva detto Cody dopo che lei le aveva raccontato del bacio di Nate. "è solo... me ne sono accorta tardi..."

"L'importante è che te ne sei accorta, non trovi??" le aveva risposto Alyssa.

Risero... poi ci fu un minuto di silenzio.....

"Sei felice?" le chiese Alyssa

"Si. E tu?"

"Si"

 

La felicità per Alyssa era la cosa più preziosa al mondo. Aveva rinunciato a tanto nella sua vita... a troppo forse... e adesso si chiedeva... fissando la pioggia... se era felice... probabilmente si... ma tutto quello che aveva sofferto... non riusciva a dimenticare... Fissava quello che teneva tra le mani… un articolo di giornale e una busta bianca...

Pioveva. Pioveva ancora...sempre di più... sempre più forte...incessantemente...

All'improvviso un fulmine illuminò la strada, la stanza e tutto ciò che circondava Alyssa.... e lei ricordò quel dolore.... si mise una mano sul cuore.... sentiva quel dolore... chiaramente... era come se.... no non voleva ricordare.... ma non poteva nemmeno dimenticare... no basta.... non voleva più soffrire... che dolore... straziante... al cuore... all'anima... tutto fu buio...

 

 

Eccolo... ecco quel ricordo straziante........ ecco cosa era successo...

"Vieni in palestra sorella??" le chiese Squib

"Certo! vuoi essere battuto a pugilato?"

"No facciamo un po' di pesi..."

 

Non voleva più ricordare! Basta! basta infelicità! basta dolore! eppure... eccolo...di nuovo... il ricordo...

"Forza con quelle braccia schiappa! come batterai Sunny se non ti sforzi di più???!!!" Squib le urlava addosso per incitarla nel sollevare il bilanciere.

"Squib piantala!"

"Sei una schiappa!"

"Pesa non ci riesco"

 

Iniziò a piangere. A dirotto. Le sue lacrime scendevano come la pioggia.

Tante.... dolorose....strazianti… non potevano fermarsi…

 

"Sei una schiappa! alzati, ci provo io!"

Come successe? un lampo.

Si dice che la vita cambia ogni secondo, ogni piccolo attimo... ma quell'attimo... quello lì... cambiò il mondo...

Un boato.... poi il silenzio... il buio dentro la testa di Alyssa.... il terrore negli occhi di Squib...

Il bilanciere era a terra... Alyssa era a terra... Squib era a terra

 

Ecco. Qui finiva il suo ricordo. Poi... il buio...

Ma la pioggia cadeva e cadeva...

Dopo quel giorno il mondo della Cascadia era crollato... nello stesso modo in cui il bilanciere era caduto sulle gambe di Alyssa rompendogli entrambe le ginocchia.

I mesi successivi a quell'incidente furono strazianti.

Strazianti per Alyssa che ricevette la notizia da medico... non poteva più giocare.

Strazianti per Squib che ogni giorno piangeva abbracciato a Cody dandosi la colpa di quello che era successo.

E... strazianti per la Cascadia... che venne chiusa definitivamente dalla polizia canadese.

 

 

Erano passati 8 anni... otto lunghi anni... e dopo tutto quel tempo... Alyssa fissava la pioggia.

Ricordava il giorno della sua operazione... ricordava le lacrime sul viso di Squib...

Già.... le lacrime... quelle di Squib erano lacrime che il cuore di Alyssa non poteva più sopportare...e prese quella decisione.

 

"Non farlo!" l'aveva pregata Squib.

"Sei la mia vita Squib... guardati... il tuo viso non incontra un sorriso da un anno... non vinci una partita da quel giorno...!"

"è stata colpa mia!"

"Addio Squib... io e Nate ci trasferiamo in Inghilterra. Tu ora devi vivere e se io sono con te... non puoi farlo..."

 

Non si erano detti altro... era calato il silenzio. Il tintinnio della pioggia contro il vetro le fece ricordare il tintinnio dell'orologio durante quel silenzio...

La vita era una partita di tennis giocata contro un avversario invisibile.... ma.... la racchetta di Alyssa era caduta con quel bilanciere... non aveva più protezione… non poteva più giocare… poteva solo resistere a mani nude… giorno dopo giorno…

Fissava la pioggia.

Squib... il suo volto le apparve nella pioggia... da 7 anni non lo vedeva... solo qualche lettera... era il loro accordo...

Alyssa lo fissò... sapeva che era un'immagine illusoria e non una verità concreta.... sapeva che l'unica cosa che le rimaneva della Cascadia era suo marito... Nate... che sposò pochi minuti prima dell'operazione che le rese possibile tornare a camminare... seppur con l'aiuto delle stampelle...

La pioggia era la dimostrazione che anche le cose più belle si frantumano in mille pezzi... una goccia... una lacrima destinata a morire... una vita che cambia... un bilanciere che cade... tutto che muta...

 

Guardò oltre l'immagine di Squib e vide... vide il presente... basta ricordare...

Lesse l'articolo che teneva in mano

"Il campione di tennis Gary Squib Furlong e sua moglie, la fotografa Cody Mayers, hanno riaperto le porte di una delle migliori accademie di tennis del Canada. La vecchia Cascadia rinascerà questa sera, con un ballo inaugurale, con il nome di "Megastein Tennis Academy" in onore di Megan O'Connor e Sebastien Dube morti tragicamente nel 2003 in un incidente aereo.

L'accademia era stata chiusa dopo il terribile incidente avvenuto ad un'allieva Alyssa Morris, la quale fu costretta ad abbandonare definitivamente il tennis..."

L'articolo poi spiegava i particolare dell'incidente. Ma Alyssa non aveva voglia di leggerli... no... basta ricordi...

"Amore andiamo..." Nate entrò nella stanza "Andiamo alla festa..."

Dopo otto anni, i vecchi allievi della Cascadia si sarebbero rivisti, grazie a Squib... e Alyssa dopo 7 anni avrebbe rivisto la sua anima gemella... il suo fratello di sempre...

 

Prese l'invito dalla busta... Poi con calma si alzò... prese le stampelle si appoggiò su di esse e con calma uscì dalla camera...

Prima che Nate le chiudesse la porta alle sue spalle... guardò per l'ultima volta fuori dalla finestra...

 

... aveva smesso di piovere...

  
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