Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: Dark Magic    23/01/2011    2 recensioni
Questa storia è un breve scorcio dei pensieri di un figlio che osserva la propria madre dormire ed emettere gli ultimi respiri. Una malattia che l'ha condotta lontana con la mente. Un figlio distrutto da una semplice domanda che... non vorrebbe mai che sua madre gli ponesse.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
saprò sempre chi sei

Saprò sempre chi sei

È strano come la vita possa sorprenderti, sconvolgere l’ordine delle cose. Eppure è riuscita a inclinare il nostro rapporto.
Come si può distruggere un rapporto così profondo, se con la forza?
È proprio così. Ti hanno strappato dalla mia vita, rendendoti un involucro vuoto, freddo.
Persino incapace di provare emozioni.
Riesci a vedermi almeno da lassù? Perché ciò che io vedo qui è il tuo corpo. Nient’altro che quello.
Un corpo che aspetta, pazienta. Un corpo che freme di raggiungere la tua mente, la tua anima.
Perché tu sei già lontana.
Lontana da me.
Lontana da tuo marito.
Lontana da questo mondo.
Lontana dal nulla, tu sei lassù, dove un giorno io ti raggiungerò e potrò riabbracciarti, con la consapevolezza che tu, nel tuo cuore, nella tua anima, sai chi sono.
Perché io so chi sei tu. Tu sei mia madre, la donna che ha lottato per mettermi al mondo. La donna che la sera, nonostante i litigi avuti con papà, mi hai consolato.
Nella mia mente sono impresse, come un marchio sulla pelle, quelle notti in cui mi preparavi pane e latte, non avendo cenato abbastanza.
So che tu hai fatto del tuo meglio per me, per i miei fratelli, nonostante la nostra situazione economica non era delle migliori. Non ho avuto rimpianti di quei momenti passati al tuo fianco.
Ciò nonostante adesso, mentre ti osservo dormire nel tuo letto, non posso fare a meno di rivangare questi ricordi, gli unici che mi avvicinano te e quelli che voglio memorizzare, perché ormai tu non sei qui, ma io sì.
Apri gli occhi, ancora deboli e pigri per il lungo sonno che li ha tenuti lontani da questo mondo e, dopo un breve sguardo alla stanza, osservi la tua mano stretta nelle mie.
«Chi sei?».
Un sorriso amaro e triste spunta sulle mie labbra, mentre lacrime cariche di risentimento verso la vita cercano di traboccare dai miei occhi.
«Sono tuo figlio, mamma» ti dico, accarezzando la tua guancia.
Non c’è cosa peggiore di una madre che non riconosce il proprio figlio.
Sebbene sappia che non è colpa tua. La malattia ti ha già portato via.
Sono certo che da lassù, tu saprai sempre chi sono, perché io non dimenticherò chi sei tu.
Ti voglio bene, mamma.

   
 
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: Dark Magic