Saprò sempre chi sei
È strano come la vita possa sorprenderti, sconvolgere
l’ordine delle cose. Eppure è riuscita a inclinare il nostro rapporto.
Come si può distruggere un rapporto così profondo, se con
la forza?
È proprio così. Ti hanno strappato dalla mia vita,
rendendoti un involucro vuoto, freddo.
Persino incapace di provare emozioni.
Riesci a vedermi almeno da lassù? Perché ciò che io
vedo qui è il tuo corpo. Nient’altro che quello.
Un corpo che aspetta, pazienta. Un corpo che freme di
raggiungere la tua mente, la tua anima.
Perché tu sei già lontana.
Lontana da me.
Lontana da tuo marito.
Lontana da questo mondo.
Lontana dal nulla, tu sei lassù, dove un giorno io ti
raggiungerò e potrò riabbracciarti, con la consapevolezza che tu, nel tuo
cuore, nella tua anima, sai chi sono.
Perché io so chi sei tu. Tu sei mia madre, la donna
che ha lottato per mettermi al mondo. La donna che la sera, nonostante i litigi
avuti con papà, mi hai consolato.
Nella mia mente sono impresse, come un marchio sulla
pelle, quelle notti in cui mi preparavi pane e latte, non avendo cenato
abbastanza.
So che tu hai fatto del tuo meglio per me, per i miei
fratelli, nonostante la nostra situazione economica non era delle migliori. Non
ho avuto rimpianti di quei momenti passati al tuo fianco.
Ciò nonostante adesso, mentre ti osservo dormire nel
tuo letto, non posso fare a meno di rivangare questi ricordi, gli unici che mi avvicinano
te e quelli che voglio memorizzare, perché ormai tu non sei qui, ma io sì.
Apri gli occhi, ancora deboli e pigri per il lungo
sonno che li ha tenuti lontani da questo mondo e, dopo un breve sguardo alla
stanza, osservi la tua mano stretta nelle mie.
«Chi sei?».
Un sorriso amaro e triste spunta sulle mie labbra,
mentre lacrime cariche di risentimento verso la vita cercano di traboccare dai
miei occhi.
«Sono tuo figlio, mamma» ti dico, accarezzando la tua
guancia.
Non c’è cosa peggiore di una madre che non riconosce
il proprio figlio.
Sebbene sappia che non è colpa tua. La malattia ti ha
già portato via.
Sono certo che da lassù, tu saprai sempre chi sono,
perché io non dimenticherò chi sei tu.
Ti voglio bene, mamma.