23/01/2011
10 recensioni
In un lampo di genio durante lo studio di storia (sulla verifica di domani non so cosa scriverò o.O) ho creato questa TripleDrabble su Neville e sul momento in cui sceglie -o viene scelto, a detta di Olivander- una sua bacchetta, che sbloccherà finalmente le sue doti magiche, rendendolo un ottimo mago, come i suoi genitori.
Mi scuso per la lunga assenza dedicandovela :)
With Love,
Lyla.
È la bacchetta a scegliere il mago, signor Paciock.
-Che caratteristiche aveva la sua precedente bacchetta?
-Ehm… io… non lo so. Era di agrifoglio, apparteneva a mio padre.
-Signor Paciock, nonostante io ammiri il grande coraggio e il sacrificio dei suoi genitori, disapprovo fortemente la sua scelta. Dovrebbe sapere che una bacchetta inappropriata rende il mago maldestro e pericoloso…
Neville desiderò essere sommerso da tutte le scatole di bacchette pur di evitare lo sguardo di disapprovazione del fabbricante di bacchette.
-Veramente non l’ho deciso io: mia nonna era convinta che fosse il modo migliore di onorarli.
Olivander cercò di assumere un tono di voce più composto e distensivo.
-Vediamo cosa posso fare per lei, signor Paciock.
-Facciamo un altro tentativo, provi questa: quercia, corda di cuore di drago, 12 pollici, rigida.
Neville cercò di sgombrare la mente e calmare il tremore delle mani mentre la prendeva in mano. Era piuttosto grossa, difficile da maneggiare, però la piccola vibrazione che produceva al contatto con il suo palmo era simile a quello della sua vecchia bacchetta.
–Lumos- mormorò muovendo leggermente il polso. Sulla punta della bacchetta apparve per un attimo una piccola luce, che si spense in un batter d’occhio.
-Beh, una vale l’altra… signor Olivander, non si scomodi, sono io ad essere piuttosto incapace.
-Lei non uscirà di qui finché non avrà la sua bacchetta, signor Paciock.
Ormai Neville aveva rinunciato a concentrarsi provando le bacchette che Olivander gli porgeva e ottenendo sempre il solito pessimo risultato
-Forse questa: ciliegio, crine di unicorno, 13 pollici…
Con un sospiro rassegnato Neville la prese in mano. Improvvisamente sentì un calore pervadergli le dita serrate attorno al legno. “Stavolta faccio esplodere qualcosa” pensò. Aggrottando le sopracciglia mormorò
-Avis-, roteando il polso come aveva cercato di insegnargli Luna.
Con immenso stupore, Neville sentì che la bacchetta obbediva al suo gesto, diventando tutt’uno con le sue intenzioni. Gli uccellini da lui evocati cominciarono a svolazzare per tutto il negozio.
-Lei non aveva mai provato l’effetto di una bacchetta: vero, signor Paciock?