«Oh Romeo Romeo
perché sei tu Romeo!?
Rinnega tuo padre, rifiuta il tuo nome, o se non
vuoi, giura che mi ami e non sarò più una Capuleti
Solo il tuo nome è
mio nemico: tu sei tu.
Che vuol dire "Montecchi"?
Non è una mano, né un piede, né un braccio, né un
viso, nulla di ciò che forma un corpo. Prendi un altro nome.
Che cos'è un nome? Quella che chiamiamo
"rosa" anche con un altro nome avrebbe il suo profumo.
Rinuncia al tuo nome, Romeo, e per quel nome che
non è parte di te, prendi me stessa.»
- Romeo osservava il suo amore senza parlare. La sua bocca
era aperta come se stesse conversando con la vita, ma in realtà non emetteva
alcuno suono. La richiuse e rantolò dal dolore, mordendosi forte il labbro come
a volersi fare male.
- Strinse gli occhi fino a sentirli quasi sanguinare, quasi
a voler vietare alla sua vista quello terribile spettacolo, ma poi il suo senso
innamorato vinse anche sulla ragione.
- La vista della sua amata gli strusse ancora il cuore, come
se esso non avesse patito già abbastanza, poi si chinò leggiadro a baciarle la
mano.
- Tanto dolore impresso in quel casto bacio come quello che
le aveva dato al loro incontro, immensa riconoscenza e amore in quel solo sfiorarsi
di pelle.
- Sentiva come se ogni parte del suo cuore si rifiutasse di
staccarsi di lei e, anche se iniziava a sentire la mancanza di aria, non smise di
restare chinato accanto alla sua cara.
- Sperava di riuscire a sentire nuovamente le mani di
Giulietta chiudersi intorno la sua schiena, il suo dolce respiro ove anche il
suo aveva nascita.
- Desiderava un'altra promessa d’amore eterna come quella
che si erano scambiati alla residenza dei Capuleti.
- Lui, Romeo Montecchi, rivoleva indietro la sua sposa.
- Pativa nel non sentire più il loro cuore battere insieme,
come se fossero nati solo per quel movimento sincronizzato; gemeva per quell’amore
cessato prima del tempo e infrangeva le regole di una vita solamente
pregando che la vita lo avvolgesse nell’oblio totale.
- Giulietta era
la sua vita!
- Giulietta era
morta. Lui non aveva più vita.
- L’abbracciò
caldamente, sorridendo tra le lacrime e sfiorandole casto il collo dove la vena
di qualche pulsazione sarebbe dovuta battere più forte delle altre, poi si chinò
sulle sue labbra.
- Per un momento solo provò pace, solo uno, poi si accorse
di star solamente perdendo tempo.
- Si alzò in piedi e,senza staccare mai gli occhi da lei,
cercò a tentoni la fiaccola di veleno che li avrebbe congiunti per sempre, come
giusto che era.
- Il contatto visivo durò in eterno e per un momento,
mentre aspirava il forte odore di quel liquido micidiale, pensò che forse non
avrebbe dovuto suicidarsi. Poi guardò Giulietta,ancora, e vedendola così china
in mezzo ai focolari della cripta desiderò solamente ancora sederle accanto e
morire con lei.
- L’aspro sapore del veleno gli scorse la gola, prepotente,
rude e malvagio.
- Romeo iniziò a sentire i primi spasmi di dolore
bloccargli i polmoni, come se lentamente gli venissero trinciati, ma non chiuse
gli occhi.
- I suoi occhi in quelli di Giulietta, morire insieme come
erano stati predestinati di venire al mondo.
- Prima di sentire il cuore cessare in eterno per la
seconda volta, prima di sentirlo fremere e spezzarsi come quando era venuto a
conoscenza della morte della sua amata, ebbe solo un pensiero.
- Voglio morire con un tuo bacio.
- Romeo cadde
addormentato.
- La morte di Giulietta avvenne lentamente, distruttiva, dolcemente
e volutamente.
- Quando al suo risveglio trovò il corpo addormentato in
eterno di Romeo, non riuscì a seguire il Frate nella sua corsa verso la libertà.
- Cadde anch’essa sfinita al fianco del suo amore, ma non
pianse.
- Chiuse solamente gli occhi, cercando di raggiungerlo e
strappandogli di mano la boccetta oramai vuota di veleno distruttivo.
- Romeo egoisticamente non gli aveva lasciato nemmeno una
goccia di nettare maledetto, e per questo baciò le sue calde labbra.
- Cercò disperatamente di annaspare con lui tra pianti
sommessi e cuori che lentamente cercavano di congiungersi.
- Ma quello di Romeo era fermo oramai, bloccato in un
respiro cessato.
- Voltò il suo volto bianco e fissò quelle iridi tanto
amate,dove lesse morte e disperazione.
- Era morto disperato, ma innamorato.
- Romeo era morto innamorato.
- Lo abbracciò tutto quasi come desiderio fisico, poi senza
volere la sua mano trovò il pugnale di lui legato saldamente alla sua vita.
- Giulietta si ritrovò a sorridere giustamente e si mise
comodamente a sedergli accanto.
- Non ebbe tempo di guardarsi intorno, lei, ma sapeva di
trovarsi nel posto ideale per morire.
- Non era la cripta o l’atmosfera funeraria a rendere il
tutto perfetto,ma la persona che anche se spenta
ora era con lei.
- Tirò debolmente forte con il naso e guardò ancora Romeo
senza mai staccare lo sguardo dal suo corpo freddo eppure tanto caldo che la
chiamava a se.
- E quando Giulietta sentì il caldo sangue iniziarle a
colarle dal petto, ebbe la certezza di starlo per seguire, ebbe il chiaro
presentimento di non morire invano.
- Cadde al suo fianco con le mani abbracciate e unite,
solitarie, illuminate dal fiacco tepore delle candele accese in suo onore.
- E si baciarono come Romeo voleva, come Giulietta sempre
aveva espresso di fare, come i più cari, puri e casti amanti solo potevano
permettersi.
- Il bacio dei Santi e dei
Pellegrini, un bacio di mano contro mano, palma
contro palma.
- Il focolare di una candela si
spense, il cuore di Giulietta tacque per sempre.
-
- Quella notte Romeo per amore rinunciò alla vita, al suo
bene più grande.
- Giulietta ebbe cuore di seguirlo anche in quella
avventura, per amore del suo destino e riposare in eterno.
- Insieme, come
giusto che sia.
Salve a tutti. Questa è la mia prima storia su Romeo e
Giulietta quindi non so cosa diamine sia
uscito. Chiedo umilmente scusa.
Spero di leggere qualche recensione e in tal caso
faccia schifo la cancellerò.
Veramente ho il cuore a mille per la paura, non so
se abbia un senso o meno. Ho cercato di restare fedele al testo, al film
del 1968 che trovo fantastico e fedele al libro senza però
ripetere quello che succedeva. Ho cercato di mettere emozioni, pensieri e
paure, dolori.
Spero di esserci riuscita.
Grazie a tutti per aver letto.
I personaggi non sono stati usati a scopo di lucro
sono solo un omaggio- per quanto piccolo- all'illustre William Shakespeare.
<3
A te. uella