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Autore: C h a r l i e    24/01/2011    4 recensioni
Cosa resta di noi, quando ce ne andiamo?
Un cumulo di cenere, qualche osso mangiato dai vermi. Alcune margherite.
Dolore.

One Shot dal libro "L'Ultimo Orco" di Silvana de Mari. Il protagonista è Yorsh, l'Ultimo Elfo.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La paura di morire, il sollievo della morte”


Cosa resta di noi, quando ce ne andiamo?
Un cumulo di cenere, qualche osso mangiato dai vermi. Alcune margherite.
Dolore.
Il dolore dei nostri familiari, il dolore dei nostri figli.
Il dolore di Robi.
No, di Rosa Alba. La discendente di Re Arduin.
La profezia si è compiuta infine.
L'ultimo Elfo, l'ultimo Drago.
I due fratelli, morti entrambi.
Per gli altri.

Sono ancora a terra.

Non ho voluto deviare l'ultima freccia, non ho voluto fermare il mio cuore prima del tempo.
Ho atteso che il dolore forte, atroce, bruciante, fermasse da solo i miei battiti.
Ho deciso di non chiudere gli occhi, ma di piantarli in quelli di mia figlia, la Mezzo Elfo.
Erbrow.
E, all'improvviso, li sento.
Mentre il sangue sgorga dalle mie ferite, mentre le lacrime scivolano dai miei occhi, sento per la prima ed ultima volta il loro battito.
Sono due.
Sono vivi.
E io non li vedrò nascere, crescere, affrontare i primi passi.
Le prime parole.
Non leggerò le loro emozioni, non vedrò dentro di loro.
Una vena di rimpianto, proprio mentre il mio cuore batte un'ultima volta.
Potevo deviarla quella freccia.

La morte.

Niente di così orrendo, di così pauroso.
E' come quando si va a dormire, sapete?
Chiudi gli occhi, ed intorno a te c'è silenzio.
Tanto silenzio.
L'unica differenza, è la consapevolezza che non si apriranno mai più gli occhi.
Però i ricordi restano, tutti.
Si possono guardare quelli invece del mondo.
Non è la stessa cosa, ma è meglio del buio assoluto.
E' rassicurante però, questo buio.
Non è brutto e non è bello, non è freddo e non è caldo, non è niente e non è tutto.
E' un posto dove stare... magari in attesa.

Di chi, di cosa, non si sa.
Si resta qui, nella speranza che qualcuno venga.
Perché qualcuno verrà.
E' stato scritto, ma non so dove.

Qualcuno verrà.

Un bagliore verde e dorato, di complicati disegni intrecciati, e quel qualcuno arriva.
E' mio fratello.
Erbrow.
Il drago.
L'Ultimo Drago.
<< Insomma, che cosa stai facendo lì steso a terra? >>
E' un sogno, ovvio.
Un ricordo.
<< Sono morto. >>
Volto la testa verso di lui, e lo vedo sorridere.
<< Non sei morto. Come neanch'io lo sono. Lo saremo solo quando nessuno si ricorderà di noi. Vieni qui fratello. >>
Facendo attenzione, mi carica sulla sua schiena.
Un battito di ali, una corsa di pochi passi.
E poi...
Il profumo del mare, la brezza che soffia nei capelli.


Perché questa è la realtà, questo significa morire.
Non venir dimenticati.

   
 
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