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Autore: MeggyElric___    25/01/2011    4 recensioni
"Le ferite sul suo cuore, trafitto da schegge di vetro taglienti quanto la verità che lo aveva sopraffatto, sanguinavano ancora, insistentemente, nonostante tutto il suo passato si fosse polverizzato dietro di lui, al limite di quella stradina sterrata che tanto era cara nei suoi ricordi e nei suoi pensieri. E prendere finalmente un respiro di quell’aria, fu ineguagliabile."
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Elric
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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E di nuovo, eccomi qui. È passato un po’ di tempo – non troppo, però – dalla volta in cui ho postato l’epilogo della mia “Gold in the Blue” e sono davvero al settimo cielo per tutti i commenti positivi che ho ricevuto. Siete davvero fantastici, grazie.

Come promesso, sto la lavorando al seguito, che si intitolerà “Timeless Light” e che vedrà come protagonisti principali – oltre a Ed, Winry e compagnia, che saranno leggermente meno importanti – i figli dei nostri idoli, impegnati con le varie vicende che potrebbero affliggere i discendenti di un alchimista di stato.

Bene, basta parlare ora. Questa one-shot l’ho scritta in un lampo. Stavo fantasticando, sdraiata sul mio letto, a pensare a tutto e, in un attimo mi sono dovuta fiondare al computer, colta da un’ispirazione improvvisa. Non so quanto buona sia, in teoria non lo è molto, a giudicare la foga con cui l’ho scritta, ma lascerò a voi il compito di decidere.

E di immaginare come sarebbe, per Edward, rendersi conto di essere a casa, per davvero, dopo anni di dolori e rimpianti. Di come potrebbe essere, per lui, guardare avanti e vedere, finalmente, il futuro.

 

 

 

 

 

Finally, the Future

 

Quante volte aveva lasciato scorrere la sua mente a quella fantasia,

così remota, eppure tastabile, come fosse appena a un millimetro da lui,

così vicina da poterla sfiorare con le dita.

E aveva passato notti intere, con gli occhi aperti, a percorrere vasti spazi nel cielo stellato,

a viaggiare in un turbine di ricordi fin troppo dolorosi per essere rivissuti.

 

Aveva affrontato quegli ultimi anni come una tortura, prolungata,

che l’aveva lentamente ucciso all’interno, ma, allo stesso tempo,

quel dolore era essenziale per la sua sopravvivenza.

Era stato come un fumatore accanito, che, ben sapendo di quanto male possa fare il suo amato vizio,

non può resistere senza prendere una piena boccata dalla sua sigaretta.

 

Eppure, ora tutto sembrava così lontano,

come se avesse strappato un ammasso di pagine sgualcite dal libro della sua vita,

le avesse accartocciate e gettate alle sue spalle, senza voltarsi nemmeno per un ultimo addio.

Aveva lasciato tutto, a quel vento che ora soffiava leggero,

portando con sé anche il più piccolo scampolo bruciante di passato.

 

Le ferite sul suo cuore,

trafitto da schegge di vetro taglienti quanto la verità che lo aveva sopraffatto,

sanguinavano ancora, insistentemente, nonostante tutto il suo passato si fosse polverizzato dietro di lui,

al limite di quella stradina sterrata che tanto era cara nei suoi ricordi e nei suoi pensieri.

E prendere finalmente un respiro di quell’aria, fu ineguagliabile.

 

Fu come tornare bambino,

essere sbattuto da una parte all’altra di un mondo sconosciuto,

venir continuamente svegliato e, in seguito, rigettato dentro a un sogno che non gli apparteneva, tanto appariva lontano.

La perfezione di quel luogo gli riempiva l’anima,

svuotata e strappata ormai fino al limite, troppe volte rattoppata da false convinzioni.

 

Però, quel sole alto e luminoso,

caldo come mai l’aveva immaginato, ricordato, raccontato,

baciava il suo viso stanco, i suoi lineamenti resi duri da troppe esperienze che gli avevano lacerato il cuore.

Quei raggi d’oro, preziosi come non l’erano mai stati, accarezzavano la sua pelle,

come la scia calda di una lacrima, che scoprì non essere mai esistita.

 

Non ci volle molto per sentire il battito del cuore di suo fratello,

quel calore, quel profumo che tanto gli era mancato.

Si accorse in quel momento di non averlo mai scordato,

nonostante fossero passati anni da quel dannato giorno.

Non si stupì neppure di cogliere in quell’aria frizzante un aroma dolciastro che lo fece sorridere, commuovere, sussultare.

 

La vide sorridere sullo stipite della porta, gli occhi cobalto gonfiarsi di lacrime cristalline,

segno che la promessa che le aveva fatto era stata mantenuta.

Il profumo della torta di mele inteneriva ogni cosa,

mentre quella ragazza correva verso di loro e si tuffava tra le loro braccia,

con la consapevolezza, nel cuore, di aver sempre saputo che, un giorno, sarebbero tornati davvero.

 

Non ricordò altro di tutto quello che era stato, dopo aver chiuso quella porta.

Tutto ciò che riguardava il passato, si sarebbe dissolto come una bolla di sapone,

lontano da lui, lontano da ciò che era diventata la sua vita.

Senza quella stupida guerra o quell’orribile peso nel cuore.

Finalmente era certo che, nonostante tutto e nonostante tutti, avrebbe potuto, finalmente, essere felice.

 

 

 

 

 

 

 

 

<< SPAZIO AUTRICE  ^w^ >>

E qui concludo. Non mi aspetto assolutamente nulla da voi, perché quest fic è di un livello pressoché basso. Ok, mi piace, adoro averla scritta, la sento completamente mia. Però, c’è qualcosa che non va.

Grazie di nuovo di tutto, aspetto con ansia le vostre recensioni. ^^

Baci, MeggyElric___ <3

   
 
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