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Autore: Ayumii_EvA_hirO    25/01/2011    2 recensioni
“Come se non bastasse la mia mente era rosa dal dubbio. Avevo dato tutto per Nessie e ora...
Avevo sicuramente sbagliato io! Ma come??”
quando una ragazzina rimbambita non sopporta come si concludono le letterarie e scialbe storie d'amore altrui, non può fare altro che scribacchiare sul proprio diario fantasie impossibili...
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jacob Black, Leah Clearweater, Nuovo personaggio, Seth Clearwater
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Capitolo primo

 

Come se non bastasse la mia mente era rosa dal dubbio. Avevo dato tutto per Nessie e ora...

Avevo sicuramente sbagliato io! Ma come??”

 

 

Correvo spazientito fra gli alberi alti della penisola olimpica, confusi in una macchia verde di muschio e felci dalla velocità.

 

-La odio!- Pensai irrazionalmente.

 

I miei artigli si piantarono più a fondo, impazienti, nella terra castana, sotto il peso delle zampe. Avevo raggiunto la velocità massima e ormai sfrecciavo nel bosco senza una meta precisa.

La mia mente era annebbiata, incapace di ragionare tranquillamente. Per fortuna che nessuno era trasformato nei dintorni, così non avrei avuto ascoltatori indesiderati.

 

Alcune volte proprio non la sopportavo Nessie, con quel suo fare da adulta “so-tutto-io”, con quel suo tono da maestrina... Stupida, irresponsabile, incostante, giovane vampira!

Sempre se la si può chiamare vampira: spesso, infatti, si vantava della sua doppia natura. Come se fosse un buon motivo per pavoneggiarsi.

La cosa che più mi faceva arrabbiare era il suo sprezzante atteggiamento di indifferenza di fronte al pericolo. Certo, quello che io trovavo pericoloso per la sua incolumità, lei lo trovava una fonte di divertimento. Il pericolo la attraeva inconsciamente. In questo aveva preso da Bella.

 

Continuavo a correre senza meta affondando le zampe nel terreno.

La tensione salì al massimo quando iniziai a pensare al “perché” stessi correndo... Nessie sta volta l'aveva fatta grossa! Ormai ero abituato alla routine che dovevo tenere durante le visite dei loro amici o “parenti” succhiasangue. Erano regole semplici:non andare da lei, incontrarci poco, non attaccare. Semplici. Fin troppo semplici. E io ubbidivo, anche se soffrivo, ci stavo male, ma a lei ubbidivo sempre.

 

Mi fermai di colpo interrotto da una scia alquanto consistente di quell'odore pungente e dolciastro.

Orribile.

Dopo un secondo lo riconobbi come quello dei nuovi ospiti di Renesme.

La rabbia e l'indignazione tornarono di colpo ad invadere la mia mente. Ecco il punto: i suoi nuovi ospiti! Le due sanguisughe, orribilmente belle e puzzolenti come tutta la loro specie, erano due sconosciute anche per i Cullen. Erano arrivate il giorno prima attirate dalla strana famiglia di occhi-gialli della zona. Quando ero sopraggiunto a casa loro Nessie mi aveva intercettato e mi aveva letteralmente liquidato.

 

Storsi la bocca al ricordo.

 

«Lo sai Jake, lo capisci vero?» Aveva detto «Loro non sono abituate.» e poi aveva aggiunto che non ci saremmo potuti incontrare. L'avevo guardata indignato ed ero scappato via. A pensarci mi venivano i brividi.

Nessie adorava parlare con gli sconosciuti, apprendere, scoprire ogni volta cose nuove. Del resto spesso le piacevano le stesse cose che piacevano al dottor Carlisle, come in questo caso.

 

Continuavo a correre apatico.

 

* * *

 

Intanto nella casa dei Clearwater, nella riserva Quiliute, una ragazza lasciò scivolare il piatto che stava lavando all'interno del lavandino, allarmata dall'ondata di nervosismo e di rabbia che proveniva dalla foresta circostante la casa. Il dolce viso da angelo si piegò in una smorfia mentre sibilava indignata «Jacob!» e sfrecciò fuori dalla porta a vetri della cucina, lasciando a metà il suo lavoro. Mentre correva in direzione della foresta si sfilò la camicetta nera un po' sgualcita, iniziando a tremare. In un secondo la giovane ragazza dai capelli di fuoco e gli occhi di giada scoppiò e venne sostituita da un lupo nero e snello che iniziò a correre come un fulmine.

 

Leah, spaventata dalla reazione dell'amica, la imitò con meno grazia ma altrettanto velocemente. Il lupo in cui si tramutò però era totalmente diverso: enorme possente.

 

* * *

 

Mi accorsi di essermi avvicinato a La Push soltanto quando sentii gli altri pensieri: preoccupati, agitati.

 

-Jacob, Jacob, Jacob...-

 

-Cosa succede fratello?-

 

Ci misi un secondo a riconoscerle. Stizzito girai i tacchi e accelerai.

 

-Sparite!- Ruggii -Tornate a scocciare Seth!- Anche accelerando me le sentivo dietro.

 

-Non ci scappi!- Pensò Leah, e aveva ragione, lei era svelta quanto me e Miha quasi ci eguagliava con il suo corpo snello e minuto, più simile a un lupo normale, solo un po' più alta. La nuova compagna di Seth era anche lei una licantropa ma radicalmente diversa. Non era ne muscolosa ne forte come noi, ma in compenso era molto più agile e, glielo concedevo, davvero carina.

 

Ululò soddisfatta del mio commento e Leah tossì una risata roca. Seth l'aveva trovata durante un viaggio in un'altra riserva e se l'era portata a casa. Erano stati tutti entusiasti, compresa Leah che aveva avuto la conferma di non essere l'unica licantropa femmina della storia. Il rapporto tra Seth e Miha era straordinario, davvero curioso. Non solo lui aveva avuto l'imprinting con lei, ma anche la ragazza lo aveva avuto con lui. L'imprinting specchiato, di rimando? Non mi ricordavo bene...

 

-Riflesso, coglione!-

 

-Grazie Leah- Le risposi mentalmente sarcastico.

 

Miha non parlava, provai a scrutare nella sua mente. Pensava a Seth, come sempre! Le due ragazze lupo mi ringhiarono contro, indignate per l'intrusione. Mi scusai mentalmente e tornai alle mie riflessioni su Nessie. Forse non mi voleva più! Era da un po' che dimostrava scarso interesse. Forse aveva trovato un altro, magari uno della sua specie...

 

-Ooo...povero, povero cucciolo!- Mi schernì Leah interrompendomi.

 

-Piantala Leah- Miha mi precedette. Lei mi capiva, capiva l'imprinting. -Fermati Jacob- Mi pregò -ti prego!-

 

Cedetti.

Sbuffai e mi fermai di colpo in un piccolo spiazzo pieno di foglie secche. Feci appena in tempo a girarmi per vedere irrompere i due lupi, prima quello piccolo nero, poi quello più grande, più chiaro.

 

-Dai Jake, non è la fine del mondo!- Intonò Miha avvicinandosi e misurando le parole.

 

-Prima o poi passerà!- Pensò Leah.

 

-”Prima o poi”...- Ripetei scettico. Miha capì che soffrivo. Guaì piano, comprensiva e venne a sdraiarsi accanto a me. I suoi pensieri erano sinceri, a dir poco toccanti.

 

-Non ti lasciare cadere così!- Pensava -Forza, vieni! Torniamo a casa.-

 

Senza accorgermene mi alzai e iniziai a seguirla, passando di fianco a una Leah, come me, stupita dalla forza persuasiva di quella stupida ragazza lupo.

Pochi secondi dopo ero a casa Clearwater sbragato sul divano in compagnia delle due fastidiosissime zecche ululanti. Mi sentivo a disagio seduto in casa del mio migliore amico, affiancato da sua sorella e dalla sua fidanzata. Come se non bastasse la mia mente era rosa dal dubbio. Cosa avevo sbagliato? Avevo dato tutto per Nessie e ora...

avevo sicuramente sbagliato io! Ma come??

   
 
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