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Autore: PhoenixOfLight    26/01/2011    5 recensioni
"[...]E ho capito che dietro quella maschera d’indifferenza si nasconde una ragazza fragile, che ha bisogno solo di conforto e protezione – come mi dicevi sempre tu. Non sto dicendo che mi sta simpatica, non so neppure perché le stai dietro – e te l’ho confessato così tante volte che non ho bisogno di ripetermi, ma lo faccio lo stesso. Insomma, dovrei Schiantarla almeno un milione di volte per tutti i “no” che ti ha rifilato nel corso di questi anni, ma ti ferirei troppo e non sarei mai in grado di sopportare una cosa del genere."
One-shot e song-fic ispirata alla bellissima "Too much love will kill you" dei Queen.
Settima classificata al "Queen contest: il contest della Regina" indetto da Himechan84 su EFP forum
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, James Potter, Lily Evans | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Too much love will kill you

Citazione scelta: Versi vari da “Too much love will kill you

 


I’m just the pieces of the man I used to be

Too many bitter tears are raining down on me


(Sono rimasti solo i pezzi dell'uomo che ero
Troppe lacrime amare stanno piovendo su di me)

 

«Ti prego, dimmi cosa ho sbagliato questa volta, perché non ce la faccio più».

La richiesta d’aiuto gli era uscita come un rantolo dalla bocca; aveva portato le mani tra i capelli in un gesto convulso, fissando il vuoto.

L’eco disperato delle sue parole rimbombava sui muri rosso scuro, sui letti a baldacchino, sulle tende di velluto, sulla finestra fredda.

«James…».

«Forse è stata qualche mia parola… forse il tono… eppure ero sicuro di aver fatto tutto giusto… ho calcolato ogni cosa con estrema precisione… non è possibile che non sia bastato nemmeno ora!» mormorava tra sé e sé, mentre si abbandonava sul suo letto e si dondolava come un bambino a cui avevano tolto il sorriso.

«James…».

«Speravo che questa volta sarebbe andato tutto bene… non dico che si sarebbe buttata ai miei piedi, però non mi aspettavo una reazione del genere… no, impossibile… ho sbagliato qualcosa…».

«James, stammi a sentire: tu non hai sbagliato nulla. Hai fatto come dovevi… come sentivi di fare!» disse Remus Lupin, inginocchiato davanti a lui, che tentava in tutti i modi di guardarlo negli occhi.

«Pensavo che i gigli le piacessero…».

L’amico si sentì gelare, no, peggio, sentì una pugnalata conficcarsi nel cuore.

«James… tu… stai piangendo?» constatò sbalordito, notando un luccichio sulle guance dell’amico.

Non poté far altro che restare immobile a prendere coscienza di quella verità, prima che un forte rumore lo fece trasalire.

 

Oh, I feel like no-one ever told the truth to me
About growing up and what a struggle it would be

 

(Oh, mi sento come se nessuno mi avesse detto la verità

Sul significato di  crescere e su quale lotta sarebbe stata)

«James!».

Sirius Black aveva sbattuto con noncuranza la porta del Dormitorio maschile dei Grifondoro del settimo anno, per poi rinchiuderla con altrettanta veemenza dopo qualche secondo di stordimento.

Si era avvicinato velocemente al suo amico e l’aveva fissato a lungo. Poi, si rivolse a Remus: «Cos’è successo?».

Remus sospirò.

«Voleva essere serio con Lily, per una volta. Voleva dirle tutto… intendo, del fatto che le piace… aveva anche colto dei fiori e li aveva Trasfigurati in gigli per fare bella figura… ma…» si interruppe, indicando l’amico.

Si è messa a urlare contro di lui ancora una volta… ovvio no?

«Non pensavo fosse così difficile…» mormorò James.

«Cosa? Crescere? Amare?» chiese Sirius con una smorfia sarcastica sul volto. «Be’, benvenuto nel club, amico mio».

 

 

Too much love will kill you
If you can't make up your mind

 

(Troppo amore ti ucciderà
Se non sai prendere una decisione)

«James, ora ascoltami» cominciò Sirius. L’amico non si tolse le mani dalla faccia, ma smise di dondolarsi. Il giovane Black interpretò quel gesto come un segno di assenso e continuò a parlare: «È da anni che ti vedo andare dietro a Evans. Sì, certo, è nato tutto come un gioco, ma poi si è trasformato in qualcosa di più, tutta la scuola lo sa… e forse – inconsciamente – lo sa anche lei. Ora, nessuno di noi capisce del tutto le donne, a meno che non sei un Legilimens coi fiocchi e, dato che io non lo sono, proprio non so perché lei si ostina a dire che ti odia, quando poi non è assolutamente vero – e, James, per favore, non fare questi versi imbecilli perché m’innervosisci» s’interruppe al grugnito di disapprovazione dell’amico. «Bene. Dicevo. Non è vero che ti odia, perché quando lo dice, i suoi occhi esprimono tutt’altro… oddio, agli inizi sì, ti odiava davvero» ammise. «Posso sbagliarmi, ovvio, perché, come ho detto prima, nessuno di noi capisce le donne. Ma, non so, lei mi ha dato questa impressione. E ho capito che dietro quella maschera d’indifferenza si nasconde una ragazza fragile, che ha bisogno solo di conforto e protezione – come mi dicevi sempre tu. Non sto dicendo che mi sta simpatica, non so neppure perché le stai dietro – e te l’ho confessato così tante volte che non ho bisogno di ripetermi, ma lo faccio lo stesso. Insomma, dovrei Schiantarla almeno un milione di volte per tutti i “no” che ti ha rifilato nel corso di questi anni, ma ti ferirei troppo e non sarei mai in grado di sopportare una cosa del genere» balbettò, palesemente imbarazzato. «Perciò» riprese scuotendo la testa «permettimi di darti un consiglio spassionato, da ragazzo, da Malandrino, ma soprattutto in qualità di tuo migliore amico…» fece una breve pausa, durante la quale si sedette al fianco di James e gli posò una mano sulla spalla. «controllati. So che per te è difficile, ma non farti trasportare troppo dalle emozioni, non più di tanto, insomma. Non ti sto dicendo di lasciarla perdere, sarebbe troppo duro per te e, inoltre, James Potter senza Lily Evans è come Hogwarts senza Silente: vuota»

Da dietro le dita, Sirius vide che l’amico sorrideva. Ne fu felice e orgoglioso. «Però, davvero, non perdere la testa» riprese. «Troppo amore ti ucciderà, James».

 

 

Torn between the lover and the love you leave behind


(Combattuto tra l'amante e l'amore che ti lasci alle spalle)


Si alzò in piedi continuando a tenere le mani davanti al suo viso e si diresse verso la finestra.
Non doveva far vedere le gote bagnate da Sirius, si sarebbe infuriato troppo. Lasciò le braccia libere lungo i fianchi e prese un lungo respiro. Approfittando del fatto di stare di spalle, si asciugò gli occhi, poi si girò.
«Potete lasciarmi un po' solo, per favore?» chiese a voce bassa.
I due Malandrini si guardarono per un attimo, prima di annuire e uscire lentamente dalla stanza. Una volta solo, si concesse un altro profondo respiro e riprese a guardare il panorama dalla finestra. Sirius aveva dannatamente ragione, ne era cosciente, ma al tempo stesso si rifiutava di accettarlo. Comprendeva appieno il significato di ciò che l'amico gli aveva detto e lo ringraziava fin dal profondo del suo cuore per quel discorso consolatorio; sapeva che sarebbe stato meglio, se non si fosse appigliato troppo alle parole che lei gli rivolgeva... ma non ci riusciva. Come aveva detto Sirius, James Potter senza Lily Evans è vuoto. Lui si sentiva proprio in quel modo: un guscio senza contenuto, un albero senza chioma, un organismo senza linfa vitale, al solo pensiero di abbandonarla, di vivere il resto della sua vita senza di lei, senza il suo sorriso, senza il suo sguardo, senza la sua voce, senza i suoi gesti… non poteva, non ne sarebbe stato mai capace! Portò una mano davanti agli occhi e fece una smorfia di dolore. Si sentiva diviso a metà, non sapeva cosa fare. Continuarla ad amare… o lasciarla libera?

 

 

You're headed for disaster
'Cos you've never read the signs

 

(sei diretto verso il disastro
perché non sei mai stato attento ai segnali)

 

“In effetti”, pensò dirigendosi lentamente verso il letto, “smetterla di ronzarle intorno sarebbe la cosa migliore. Nessuno dei due soffrirà… o meglio, io soffrirò, ma prima o poi – più poi che prima – me ne farò una ragione, riuscirò a stare bene – lei lo sarà di sicuro – e ricorderò questi anni come i più belli e i più malinconici della mia vita…”.

Si sedette sospirando rumorosamente.

«Oh, ma chi vuoi prendere in giro? Non ci riuscirai mai…» mormorò tra sé e sé. «Se solo avessi ascoltato Remus fin dall’inizio…» guaì. Glielo diceva sempre: “Sii più gentile con Lily, non comportarti da bambino capriccioso e viziato, non assillarla con i tuoi inviti a uscire a Hogsmeade, non infastidirla durante le lezioni, non lanciare incantesimi a Piton quando lei è nei paraggi, non prendere in giro sempre tutti, non scompigliarti continuamente i capelli, non metterla in imbarazzo di fronte alla scuola intera…”. Lui lo zittiva sbuffando e dicendo che era perfettamente cosciente di quel che faceva, che le sue non erano bambinate, che prima o poi Lily avrebbe capito il vero significato nascosto dietro i suoi gesti e allora lei avrebbe accettato finalmente, sarebbero stati insieme.

Quanto si sbagliava.

Ed ora, eccolo qui, a rasentare la pazzia, alla rovina di se stesso, al disfacimento della sua vita, in una situazione che avrebbe certamente portato al disastro totale… solo perché era troppo stolto per poter ascoltare davvero ciò che un amico fidato gli diceva.

“Stupido”, si disse

 

 

 

Every way I go
I'm bound to lose

 

(Dovunque io vada

Sono destinato a perdere)

 

 

Era arrivato al capolinea. Ormai non era possibile tornare indietro. Doveva prendere una decisione, o sarebbe morto dal dolore. Ma quello sarebbe accaduto comunque, quindi meglio finirla il prima possibile e non rimandare più oltre.

Non era in grado di vedere alcuna via d’uscita dinanzi a sé, dovunque si voltasse aveva davanti un vicolo cieco, o un muro altissimo e impossibile da scavalcare. Si sentiva oppresso e schiacciato da un peso troppo grande.

Ciò che più lo tormentava, però, era la promessa che non avrebbe mantenuto, il giuramento che avrebbe infranto.

Giuro su me stesso che starò insieme a Lily e la renderò felice.

Non ce l’aveva fatta.

 Avrebbe perso la sfida contro la sua stessa vita. 

Era arrivato al capolinea. Ormai non era possibile tornare indietro. Doveva prendere una decisione, o sarebbe morto dal dolore. Ma quello sarebbe accaduto comunque, quindi meglio finirla il prima possibile e non rimandare più oltre.

Non era in grado di vedere alcuna via d’uscita dinanzi a sé, dovunque si voltasse aveva davanti un vicolo cieco, o un muro altissimo e impossibile da scavalcare. Si sentiva oppresso e schiacciato da un peso troppo grande.

Ciò che più lo tormentava, però, era la promessa che non avrebbe mantenuto, il giuramento che avrebbe infranto.

Giuro su me stesso che starò insieme a Lily e la renderò felice.

Aveva perso la sfida contro la sua stessa vita. 

Codardo, meschino, bugiardo.

 

                                                                            And the pain will make you crazy
                                                                            You're the victim of your crime

                                                                          

                                                                           (E il dolore ti renderà pazzo

                                                                           sei la vittima del tuo crimine)

 

Emise un gemito e si alzò nuovamente, cominciando a camminare velocemente per la stanza. La testa gli scoppiava, il cuore stava per andare in mille pezzi, la sua anima era come divisa a metà... voleva gridare, sfogarsi, sfasciare tutto e nel contempo stare in silenzio ad ascoltare i suoi pensieri, o non ascoltarli affatto, magari... stava per impazzire, lo sentiva in ogni cellula del suo corpo, sarebbe diventato pazzo, pazzo! James respirava affannosamente, le mani strette nei capelli, gli occhi che saettavano da una parte all'altra del Dormitorio.

Alla fine, tutto ciò che aveva fatto in quegli anni si era rivoltato contro di lui; da carnefice si era trasformato in vittima delle sue stesse azioni.

Si sentiva male. Non respirava bene, aveva bisogno di aria.

Aprì entrambe le imposte della finestra e afferrò la scopa. Poco dopo si librava nell'aria, col vento che gli scompigliava i capelli e le lacrime che solcavano il suo volto già provato.

 

                                                                                     Too much love will kill you

                                                                                     in the end

                                                                                  

                                                                                   (Troppo amore ti ucciderà

                                                                                   alla fine)

 

Trascorsero all'incirca due mesi da quel giorno. James non si comportava più come un bulletto viziato, né tormentava Lily Evans con i suoi insistenti inviti. Tutta la scuola si rese conto di quel cambiamento, persino la ragazza stessa. I Malandrini tentavano in tutti i modi di distrarlo, ma lui sembrava essere precipitato in un altro universo, in cui esistevano solo lui e i suoi pensieri. L'unico risultato positivo era che James, non interessato più a ciò che lo circondava, passava più tempo sui libri, pertanto gli scherzi dei Malandrini erano notevolmente diminuiti negli ultimi tempi.

Più volte la ragazza aveva tentato di avvicinarsi, ma lui si limitava a guardarla in modo strano, quasi implorante, e a cambiare direzione. Aveva anche cercato d'intavolare una conversazione pacifica con lui, ma il Malandrino o la ignorava o annuiva distrattamente.

In questi casi, cercava una spiegazione plausibile dagli altri ragazzi, ma questi si limitavano a scrollare le spalle, rimanendo impassibili nel loro ostinato silenzio; Lily, a quel punto, si arrendeva e li piantava in asso, convinta che prima o poi avrebbe scoperto cosa stava accadendo.

Dopo l'ennesima scenetta (conclusa con una certa rossa che aveva abbandonato offesa e un po' intristita la Sala Grande ), James si abbandonò a un lungo sospiro.

«Ramoso... se vuoi parlarne lo sai che noi siamo qui...» cominciò Sirius.

Il moro si limitò a sorridere mesto – se quella smorfia poteva essere considerata sorriso –  e si alzò lentamente.

«Ci vediamo più tardi» li salutò.

«D'accordo» annuirono e James li ringraziò con lo sguardo.

Sempre più spesso li lasciava soli per studiare o per farsi un giretto per il castello, coperto dal Mantello dell'Invisibilità. Non gliene avevano mai fatto una colpa, anche se si era ripromesso che – quando tutto sarebbe finito – avrebbe chiesto loro scusa per ciò che avevano passato in quel periodo.

Quando arrivò alla Torre di Astronomia, si guardò prima attentamente in giro e poi si sedette sulla balaustra, sospirando profondamente.

Non era più il James di prima, perfino lui se n'era accorto. Il Malandrino burlone e sempre allegro era stato rimpiazzato da un ragazzo malinconico e freddo, dallo sguardo vacuo e le labbra sempre dritte, mai rivolte verso l'alto in un sorriso vero.

Era cambiato, forse troppo. Ma ora capiva che non era stato il troppo amore a renderlo in quel modo, bensì il non poterlo offrire a colei che amava più di se stesso, verso la quale non poteva dimostrare affetto, o avrebbero sofferto entrambi... e lui non lo voleva... non poteva sopportare la visione di Lily Evans straziata dal dolore di un amore non corrisposto...

Eppure...

... eppure non poteva fare a meno di immaginare come sarebbe stata la loro vita se non fosse andato in quel modo orrendo... se lui avesse avuto il coraggio di dichiararsi in modo serio molto tempo prima, evitando tanti litigi inutili e tanti pianti di rabbia... e vedeva se stesso accanto a lei, entrambi sorridenti e felici... e si accarezzavano, si abbracciavano, si baciavano teneramente...

Una fitta nel petto gli mozzò il respiro. Si tenne alla ringhiera per non rischiare di cadere a causa del violento capogiro e chiuse gli occhi.

Si era fatto trascinare troppo. Sentiva che il suo corpo, il suo animo stavano per andare in frantumi... mancava poco e di lui non sarebbe rimasta altro che cenere.

Era bruciato, polverizzato, disintegrato...

Era morto.

Sì, alla fine l'amore era riuscito nel suo intento: ucciderlo.

Si era ostinato su di lui per anni, non lasciandolo mai in pace, finché non si era arreso.

Era stato lo sbaglio più grande della sua vita.

Mai arrendersi, mai, fino allla fine.

Nonostante tutto, lui l'amava ancora. Era un bisogno, un'essenza stessa del suo essere.

James Potter senza Lily Evans è vuoto. Non possiede alcun significato.

Lui non aveva significato se non con lei. Quei mesi ne erano stati la prova. Aveva cercato di lasciar perdere, ma non c'era riuscito; l'ultimo sforzo di ricacciare indietro le fantasie su di loro era una dimostrazione del fatto che la sua forza di volontà non era stata così forte come sperava. Quello sulla Torre di Astronomia era stato l'ultimo atto di coraggio di un cuore straziato dalla sofferenza, ma che continuava a battere, imperterrito. Batteva solo per lei e per nessun altro.

«Sì, è vero, troppo amore mi ha ucciso...» disse fissando incantato il tramonto che si dipanava dinanzi a sé. «... ma per te sarei disposto anche a morire, Lily».

 

 

 

 

   
 
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