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Autore: Akkai    26/01/2011    2 recensioni
Sam è rinchiuso nella gabbia di Lucifer, Dean passa da un caso al altro, da un letto ad un altro e da una bottiglia ad un altra nel disperato tentativo di lenire i sensi di colpa dovuti al non essere riuscito a salvare Sammy. Strane cose avvengono, come attacchi di licantropi con la luna nuova e l'immigrazione di demoni tipici di altri continenti. Sam è ancora nella gabbia? Se no, è riuscito a fuggire senza Lucifer? Cosa sta succedendo a tutte le creature del sovrannaturale? Questa è la mia prima funfic, ambientata dopo la quinta stagione e con molti riferimenti alla sesta. Se avete cinque minuti, leggete lasciate un commento.Estratto dal sesto capitolo:
-Non so se il mio fratellino ti ha mai parlato di me...-
La donna dice con un'ironia acida e colma di rabbia -Sai com'è, io e Castiel ci mettiamo sempre a parlare dei bei tempi in cui aveva un fottutissimo paio d'ali e faceva lo stronzo.-
L'angelo scuote la testa e dice -Io mi stavo riferendo al altro mio fratello... Gabriel.-
Jane sgrana gli occhi fissando per la prima volta l'angelo e dopo qualche minuto di silenzio attonito dice -Micheal!?-
Genere: Avventura, Mistero, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Sesta stagione, Nel futuro
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- Questa storia fa parte della serie 'Solo soldati'
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WHEN A SOLDIER BREAKS THE LINES

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Una giovane donna butta fuori dalla bocca una nuvoletta di fumo di sigaretta mentre continua a scrutare pigramente l'ambiente registrando a mala pena le informazioni. Una distesa di rottami d'auto è davanti ai suoi occhi, in fondo è uno sfasciacarrozze! La donna abbassa lo sguardo sul pacchetto di sigarette ancora stretto nella sua mano destra e leggendo distrattamente la scritta 'SMOKING KILLS' l'angolo destro della sua bocca carnosa si alza in un mezzo sorriso ironico velato dalla tristezza e pensa che con il lavoro di merda che fa è già un miracolo che sia arrivata a compiere ben 25 anni, quindi quante sono le possibilità per lei di sopravvivere abbastanza a lungo per farsi venire un cancro ai polmoni? Butta la cicca per terra e poi la calpesta con i suoi anfibi neri e sospira. Sarebbe una bella ragazza, probabilmente, fisico snello e tonico, dei lineamenti delicati, grandi occhioni azzurri e dei capelli tra il castano chiaro ed il biondo scuro. Dico sarebbe perché indossa dei jeans a sigaretta logori tenuti sui fianchi da una cintura da uomo in pelle nera, una canottiera bianca infilata nei pantaloni, una camicia rossa a quadri troppo grande per lei sbottonata, con le maniche arrotolate fino ai gomiti ed un caschetto sfilato molto corto, lunghi sarebbero stati un valido appiglio per i suoi nemici. Bussò alla porta di quella casa trasandata ed aprì la porta senza però togliere il catenaccio un uomo di mezza età che la guardava con diffidenza, la donna non poteva sapere che appoggiato al muro, a portata di mano c'era un fucile a canne mozze caricato con sale grosso e ferro, ma per adesso si limita a scrutarla.
La ragazza dice senza nessun particolare tono di voce – Lei è Robert Steven Singer? -
Il vecchio cacciatore alza un sopracciglio perplesso, mentre inizia a considerare l'ipotesi di trovarsi di fronte ad un demone ed allunga la mano destra carezzando il fucile, che la donna da quella posizione non può vedere e chiede – Chi lo sta cercando? -
La donna notando diffidenza del uomo davanti a lei incrocia le braccia al petto e dice – Jaqueline Bennet, mi ha parlato di lei Max Shepherd- ed aggiunse bruscamente – Allora, ha intenzione di farmi entrare oppure mi vuole lasciare alla porta? -
Bobby pensa seriamente di richiudere la porta e lasciarla lì, ma poi la fa entrare e le dice – Ti va una birra? - I sospetti sulla ragazza sono ancora presenti quindi decide di sottoporla al test della birra al acqua santa, anche se sa che Max è un cacciatore in gamba.
Jaqueline alza un sopracciglio perplessa, ma risponde -Si, grazie.- Il cacciatore scompare per riapparire con due birre aperte in mano e ne porge una a Jaqueline. La donna porta in avanti la mano destra e ruota lievemente il polso per prendere la birra, mostrando l'interno del polso ed una cicatrice bianca dai bordi irregolari, che sembrerebbe lasciata dai denti di un mostro che Bobby non aveva ancora visto, ma si limita a guardare la cicatrice perplesso ed in un secondo momento, quando la mano ha afferrato la birra e la porta alle labbra, osserva la donna con la coda dell'occhio mentre prende una sorsata del alcolico.
Riportando lo sguardo su Bobby la giovane donna dice -Adesso che ti ho dimostrato che non sono un fottuto demone, potrei avere una birra non annacquata?-
Bobby replica secco ed irritato -Questo è quello che offre la casa, o la bevi o rimani a secco-
Jaqueline si stringe nelle spalle e dice -Bhe, è comunque meglio di nulla, ma la prossima volta voglio una birra vera.- Prende una sorso di birra e continua -Adesso se non le spiace, vorrei parlarle del motivo per cui sono qui. Vorrei poter consultare i tuoi libri.-
La cacciatrice fissa Bobby dritto negli occhi in attesa di una risposta e lui dice -Va bene, ma non mettere troppo in disordine.-
La cacciatrice si guarda a torno e si chiede se sia possibile creare altro disordine, dato che numerosi libri giacciono sparsi per il salotto e le librerie sono stra colme.
Sospira prende un libro e si siede sul davanzale, ma prima d'iniziare la sua ricerca dice in tono vago -Comunque tutti mi chiamano Jay.-
-Ed a me mi chiamano Bobby.-
Jay fa un breve giro d'ispezione per la stanza e poi prende un libro sui demoni e creature affini e si siede sul davanzale impolverato del salotto sempre sorvegliata dall'occhio sospettoso di Bobby Singer che per qualche motivo il suo sesto senso indica come sospetta. Verso il tardo pomeriggio Bobby torna nel salotto e trova la cacciatrice sempre con le gambe incrociate, seduta sul davanzale e
dice -Ho tra le mani il caso di un fantasma, t'interessa?-
Jay alza lentamente lo sguardo dal libro e dice atona - Dove? -
-California del sud.-
La cacciatrice chiude il libro, lo posa sul davanzale, si alza e stiracchiandosi dice - Ricevuto. - Esce da quella casa con passo militare e si dirige alla sua DeLorean DMC-12, si siede, si stropiccia gli occhi e poi accende il motore: direzione Oceanside. Anche se non è la sua missione, può tranquillamente concedersi una caccia tradizionale per allentare i nervi.
Un uomo entra in una squallida stanza di un motel situato accanto ad una superstrada, la camera è in disordine è riduttivo, infatti sembra che prima ci sia passato un tornado e poi Lucifer e Michael vi abbiano lottato. Sigilli di sangue e gesso sono sparsi ovunque, sul soffitto, le pareti un tempo bianche,adesso con numerosi aloni di diversi colori e perfino sulla moquette begiolina, ma anche in mezzo a tutta quella confusione, l'uomo nota una lettera ripiegata con cura su di un tavolino, la prende e la apre, la calligrafia è tremula, incerta e piena di errori/ orrori ortografici, due iridi color nocciola scorrono velocemente la lettera 'E che cazzo... se mi pendi in giro giuro che ti sbuddello, so che te lo avevi promesso, ma non possso non fare nullla, quindi vedi di non portarre il tuo cullo flaccido qui, me la cavvo da solla. Jane Watson.*' In un motto di rabbia del uomo la lettera viene appallottolata, gettata per terra e si siede sul letto sfatto e pieno di libri. Si passa le mani sul volto ed espirando rumorosamente esamina la situazione e tenta di trovare una soluzione e dopo interminabili minuti d'immobilità quasi surreale le labbra del uomo si piegano in un sorrisetto tra il sadico ed il malvagio, si alza in piedi, e scompare sempre nel nulla.

Qual'è la missione della nostra biondina? Chi e che cosa è l'essere dagli occhi color nocciola? Ma soprattutto chi è l'analfabeta Jane Watson? E' umana, e se non lo è, a che specie appartiene? Restate con noi per la prossima puntata di Sadistic hopes. * Spero di non averci messo troppi orrori ortografici, comunque traduco per rendere la lettera di Jane più comprensibile XD 'E che cazzo... se mi pendi in giro giuro che ti sbudello, so che te lo avevo promesso, ma non posso non fare nulla, quindi vedi di non portare il tuo cullo flaccido qui, me la cavo da sola. Jane Watson.'

Chiedo scusa, non sono riuscita a fare l'intro molto lunga



@ Avly Chiedo scusa... che imbarazzo
  
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