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Autore: StillAnotherBrokenDream    26/01/2011    1 recensioni
Oggi il mio cuore si è spezzato.
È stato come se fosse uscito dal mio petto, avesse preso una rincorsa per poi precipitare da un altissimo piano, frantumandosi al suo tocco col suolo.
È stata una sensazione strana. Spaventosa.
Genere: Drammatico, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Castiel, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
- Questa storia fa parte della serie 'Castiel and Allison'
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Disclaimer: Questa storia non è mia, ma della mia socia Robigna88 che mi ha concesso l'onore di pubblicarla sul mio account *-*. E siccome sono egocentrica, trascrivo per intero le sue "note d'autore" XD


 

"Ringrazio tantissimo brokendream per tutto quanto. Il sostengo, i consigli e gli incoraggiamenti. Grazie mille <3
Dedico a lei questa storia perchè come me, lei ama tantissimo questa dolce coppia."

Poesia di Pablo Neruda.



 

 

 

 

 

 'Till the last moment of our love


 


 

Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.

T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.”


 


 


 

Oggi il mio cuore si è spezzato.

È stato come se fosse uscito dal mio petto, avesse preso una rincorsa per poi precipitare da un altissimo piano, frantumandosi al suo tocco col suolo.

È stata una sensazione strana. Spaventosa.

Un attimo prima era colmo di gioia e l'attimo dopo era colmo di terrore.

Un passaggio drastico e rapido che mi ha fatto rabbrividire.

Non mi sarei mai aspettato di provare una sensazione di questo tipo.

La mia colonna vertebrale si è lentamente piegata fino ad ingobbirmi e le mie gambe si sono inginocchiate obbedendo a comandi che non venivano da me.

Non consciamente almeno.

Le mie mani hanno stretto i miei capelli come se volessero strapparli e nel centro del mio stomaco si è formato una specie di vuoto che si è fatto strada su per la trachea. Ha fatto vibrare le mie corde vocali e si è trasformato nell'urlo più disperato che ricordo di aver mai sentito.

Il mio cuore batteva forte e sanguinava.

Non so dire quale delle due cose fosse più straziante.

Se quel battito che rimbombava nelle mie orecchie insistente o quel dolore lancinante e quel solletico di sangue che occupava il mio petto.

Ho sentito la sua vita affievolirsi e il mio cuore si è spezzato.

La vita nei suoi occhi si affievoliva lentamente, la luce che da sempre era capace di emanare si stava.. spegnendo.

Lasciava spazio alla consapevole paura della morte e lentamente si trasformava in buio.

Triste, vuoto, spaventoso buio.

Quella lama al centro del suo petto.

La attraversava da parte ed io non potevo salvarla.

Lama di un angelo nero.

Non potevo niente contro il suo potere.

Mi sono alzato e l'ho raggiunta afferrandola prima che il suo bellissimo essere si rovinasse in terra.

Prima che quella pelle candida e profumata si sporcasse di terriccio e fango.

L'ho sorretta tenendola per la schiena.

Quasi come se fossimo su una pista da ballo e lei stesse eseguendo un caschè.

Non so nemmeno chi mi ha insegnato questa espressione.

Ma lei non stava ballando. Stava morendo.

Lentamente, faticando a respirare mi stava guardando dicendomi addio.

«Allison..» ho sussurrato «Amore mio ti prego non..»

Ma non ce l'ho fatta a continuare, perchè chiederle di non morire era stupido e prometterle di salvarla era impossibile.

Non potevo.

«Ti amo tanto.» mi ha detto sforzandosi di sorridere.

Ho scosso il capo ricambiando quella dolce espressione e le ho baciato le labbra calde e asciutte.

«Ti amo tanto anche io.» le ho detto.

«Lo so..» ha risposto.

Poi ha chiuso gli occhi per un attimo, come per raccogliere le forze e infine ha posato il suo sguardo su di me.

Quella lama brillava scontrandosi con la luce.

Non potevo sopportare tutto quello che stava accadendo.

C'era una sola cosa che potevo fare.

L'ho messa dolcemente dritta e mi sono sistemato davanti a lei. Faccia a faccia.

Le ho avvolto delicatamente la vita con un braccio e l'ho avvicinata lasciando che la lama trafiggesse anche me unendomi a lei.

Un freddo glaciale mi ha investito al centro del petto, poco più sotto rispetto a lei.

Ho sgranato gli occhi e ho stretto i denti trattenendo un grido di dolore.

Lei mi ha fissato spaesata e arrabbiata.

Le ho sorriso lasciando che alcune lacrime cadessero leggere sulle mie guance e ho sentito le sue mani tremanti e fredde accarezzarmi il viso.

«Non avresti dovuto farlo.» ha cercato di rimproverarmi.

L'ho stretta di più provando un'altra lancinante fitta.

Ma non mi importava..

Io la amavo e quel dolore era il nostro addio.

«Si invece!» ho affermato deciso «Perchè vivere senza di te, per me non ha senso né importanza.»

Si è lasciata sfuggire un singhiozzo mentre lenti rivoli di sangue le riempivano la bocca e piano piano riempivano la mia.

Ha messo le sue braccia intorno al mio corpo e ha poggiato il viso su di me.

Era debole ma profumava di zucchero filato.

«Addio amore mio.» mi ha detto.

«Addio amore mio.» ho ripetuto.

L'ho stretta a me e il silenzio è calato lentamente.

La vita nei nostri occhi si è spenta e il buio ci ha avvolti.

Ma ci ha trovati abbracciati e innamorati e per questo faceva meno paura.


 


 

T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti

che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.”

   
 
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