Erano
passati parecchi anni da quando avevano sconfitto Naraku.
Inuyasha e
Kagome si erano da poco sposati e vivevano felicemente nel villaggio di
Musashi, anche perché Kaede stava invecchiando sempre di
più e aveva bisogno di
aiuto. Presto la ragazza avrebbe dovuto prendere il suo posto e
diventare la
protettrice del piccolo villaggio.
Miroku e
Sango, che anche loro erano sposati e avevano tre figli, vivevano un
po’ più
lontano da loro, ma riuscivano comunque a vedersi molto spesso durante
la
giornata.
Shippo era
ormai diventato un bel ragazzo e si era da poco dichiarato ad una
graziosa
fanciulla che conosceva da un paio di mesi.
I due
avevano iniziato pochi giorni fa a scambiarsi lievi effusioni amorose e
adesso
iniziavano a fare sul serio. Kagome lo aveva notato e ne aveva parlato
con il
marito:
“Inuyasha,
non pensi che dovremo parlarne con Shippo prima che…
i-insomma loro…”
“Eh?”
“Beh,
che
gli abbiamo mentito e che la cicogna non esiste!”
“Ma
veramente la cicogna esiste!” ribatté sicuro di se
Inuyasha
“No!
Non
l’animale, nell’altro senso!”
L’hanyou
la
guardò confuso, solo dopo capì.
“Ahhhhhhhhh!
Sta tranquilla, quel cucciolotto non ne è in grado”
“Io
non ne
sono poi così sicura, gli parlerò oggi
stesso”
“Ok,
buona
fortuna”
“Eh no
mio
caro, tu verrai con me!”
“E
perché
dovrei, scusa?”
“Dai
Inu” lo
pregò la ragazza con fare suadente, avvicinandosi al
mezzo-demone. Gli
accarezzò un orecchio e continuò a parlare
“Ti prometto che dopo ti cucino
quello che vuoi!”
“Tutto
quello che voglio?” domandò sorpreso Inuyasha,
beatosi del tocco delicato della
giovane.
“Hai
la mia
parola!”
“Ok,
allora
muoviamoci” l’hanyou afferrò il polso di
Kagome e la trascinò fuori dalla casa.
Andarono
proprio verso il giardino in cui il demone volpe e la sua ragazza
andavano di
solito.
Appena
arrivarono sbiancarono per qualche secondo: i due si stavano baciando
in modo
molto, molto passionale e Shippo era a torso nudo.
I sospetti
di Kagome non erano dunque infondati!
I due
sposini, che al momento li stavano spiando, fecero per uscire dal loro
nascondiglio e avvicinarsi a loro quando arrivarono nello stesso luogo
due
persone che conoscevano benissimo…
“Ehi,
piccioncini, che cosa ci fate tutti soli qui?”
domandò un monaco depravato che
li guardava maliziosamente.
“Miroku
non
è il momento per queste stupidaggini! Vedi,
Shippo…”
“Non
dirmi
che ha compiuto il grande passo con la sua ragazza! Oh no, andrebbe
contro
tutti i principi che gli ho insegnato io!” esclamò
l’uomo disperato.
Proprio in
quel momento era arrivata Sango che, guardandolo sospettosa, gli
chiese:
“Miroku, c’entri tu in questa faccenda?”
“N-no
Sanguccia mia, io ho solo insegnato i trucchi del mestiere a Shippo che
mi è
sembrato avesse tanta voglia di imparare. E poi i nostri bambini sono
troppo
piccoli, dovevo pur parlare a qualcuno della mia profonda
cultura!”
“E
cosa gli
hai detto di preciso?”
“Beh,
che
per esempio non deve sposarsi troppo presto…”
“C-che
cosa
hai detto?!” urlò una Sango furente
d’ira.
“Non
fare
così Sanguccia, sei l’unica donna che amo e non
sono pentito del mio gesto!”
“Ci
mancherebbe altro…” sussurrò la moglie,
stavolta cercando di trattenere la
rabbia.
“Ma io
non
intendevo quello. Secondo me non abbiamo fatto in tempo a fare quel
discorso a
Shippo…” li interruppe Kagome.
“Che
discorso?” domandò Miroku.
La moglie
gli diede una gomitata e solo dopo, dolorante per il colpo ricevuto,
capì.
“Ci
andrete
tu e Miroku!” continuò la sterminatrice di demoni.
“Ok,
prima
andiamo e prima finisce questa storia del cavolo!” Inuyasha,
visibilmente
scocciato, insieme al monaco si avvicinò verso i due
innamorati.
“Ehi
cucciolotto, rimettiti immediatamente la tua veste e seguici, dobbiamo
parlare!”
Shippo
guardò la ragazza che, dopo aver ricevuto il messaggio, si
congedò con una
scusa davvero assurda.
“Perché
dovrei? Guarda che fa caldo…”
“Pensi
che
io creda ad una scusa così banale?”
ironizzò Inuyasha.
“Ma
è vero
che fa caldo…” intervenne Miroku.
Il
mezzo-demone gli diede un pugno in testa e nel frattempo Kagome si
avvicinò al
trio.
“Shippo,
dobbiamo parlarti”
“Cosa
è
successo Kagome?”
“Beh,
vedi…
la cicogna non esiste!”
“Ma la
cicogna esiste!”ribatté il demone volpe.
Kagome e
Miroku caddero a terra con i piedi in aria, non si immaginavano una
simile
ingenuità da parte del ragazzo.
“Visto?
Ve
lo avevo detto io! La cicogna esiste!” esclamò un
Inuyasha soddisfatto.
“Inuyasha,
te lo dico per il tuo bene e per la tua sanità mentale,
lascia perdere” tagliò
corto il monaco.
(Con la
frase “La cicogna non esiste” Kagome vuole
intendere che i bambini non li porta
la cicogna quando vuole ma che si hanno quando… Capito, no?)