-Personaggi principali Sirius/Lily
-Prompt scelto (se decidete di utilizzarlo) Neve
-Genere Romantico
-Personaggi secondari (se presenti) /
-Rating Verde
-Avvertimenti What if?, One shot (738 parole secondo word)

***

Si rien vous l’appelle

A quella matta della fox, perché senza la sua coercizione questa storia non esisterebbe.

Aveva nevicato per giorni e quella era la prima mattina in cui un pallido sole era riuscito a farsi largo tra le nuvole.

Lily sorrise e raccomodò per bene la sciarpa intorno al collo. Era l’unica persona che aveva avuto il coraggio di uscire in quel paesaggio polare; Mr Gazza e Hagrid avevano fatto qualche blando tentativo di creare sentieri percorribili nel parco, ma avevano rinunciato ad ogni sforzo dopo qualche metro, motivo per cui Lily si stava ora facendo strada tra scintillanti cumuli bianchi.

Arrivò al limitare del grande olmo cresciuto sulle rive del lago. Respirò a fondo e rimase, con la testa un po’ inclinata, a seguire con gli occhi i giochi di luce creati dal sole sulla superficie ghiacciata. Era tutto così perfetto, fragile e silenzioso.

Chiuse gli occhi, assaporando beata il momento di solitudine, finché un cumulo di neve non cadde dall’albero, inzuppandola dalla testa ai piedi. Un secondo dopo, un tonfo delicato sul terreno annunciò l’arrivo del peggiore tra i Grifondoro, se si considera che l’unico desiderio di Lily era restare tranquilla in silenzio.

“Black”, esordì Lily tentando di scrollarsi di dosso la neve, con un tono che avrebbe fatto scappare alla massima velocità qualsiasi persona dotata di cervello. Non Black, evidentemente.

“Evans. Buongiorno a te. Sei bellissima” replicò il Malandrino; interpretando poi nel modo corretto lo sguardo omicida della compagna di casa, si trasformò in un cane nero che corse via inseguito da una Lily tramutatasi per l’occasione in una convincente imitazione di una Banshee.

“Torna qui e combatti da uomo, brutto cagnaccio pulcioso!”

Black la prese in parola, recuperando le usuali fattezze ancora in corsa; non calcolò però una radice rimasta scoperta, inciampandoci in pieno e finendo nella neve. Lily, che lo stava ancora rincorrendo, non riuscì a fermarsi in tempo e cadde sul malandrino. Approfittando del suo disorientamento, la rossa cominciò a tempestarlo a pugni, costringendo Sirius a rotolare nella neve per tentare di difendersi;  dopo qualche minuto, il moro riuscì a bloccarle le braccia, costringendola sotto di sé.

Per un attimo, il parco ritornò nel silenzio originario. Gli unici rumori erano i respiri affannati dei due, rimasti fermi a guardarsi, incerti.
“Black…?” azzardò Lily dopo un po’. Questa situazione non le piaceva affatto. È pur vero che Sirius era il più casinista tra i Malandrini, il più arrogante e vanesio tra i Grifondoro e la persona che meno sopportava dopo Potter, ma bisognava ammettere che era anche il più bello tra gli studenti. Maledizione. Perché la stava guardando in quel modo, ora? Ah no, questo non andava affatto bene.
“Black.” ripetè, provando a mettere con scarsi risultati un briciolo di dignità nella sua voce.

Dal canto suo, Sirius aveva disconnesso il cervello e guardava incantato i riccioli disordinati che la neve aveva forgiato con i capelli di Lily. Era stupenda, anche così spettinata, infradiciata, col naso rosso dal freddo e infagottata nel cappotto di lana pesante. Smise di stringerle le braccia e lasciò che la sua mano risalisse fino ad accarezzarle gli zigomi. Maledizione. Era il sogno di James, quello. Non il suo. Che diritto aveva di…? Ma la ragione non stava facendo il suo lavoro. Per niente. Ignorò la voce incerta di Lily e si chinò su di lei.

Rimase come sospeso a distanza di pochi centimetri dalla sua bocca, mentre le nuvolette di condensa del loro respiro si mescolavano sfumando i contorni del volto.
Poi la baciò.

Non vi erano intenti romantici in quel gesto, o almeno così avrebbe continuato a ripetersi nei giorni successivi; ma nella sua bocca socchiusa che si muoveva piano su quella di Lily non c’era che quieta dolcezza.
Sirius tentò di ridurre il tutto, fin dal primo istante, a meri istinti sessuali del quindicenne medio e quasi se ne convinse. Prima che il suo cervello si riattivasse nel momento meno opportuno, però, si staccò da lei, rialzandosi quasi di scatto.

Non è successo nulla, Sir. Non è successo nulla, iniziò a ripetersi come un mantra.

“Beh, Evans… io tornerò al castello. Ti suggerisco di fare lo stesso se non vuoi prenderti una polmonite”. Si girò di scatto e si allontanò, prima che Lily potesse accorgersi di quanto falsa fosse la sua espressione di profonda indifferenza.

Lei, dal canto suo, l’avrebbe Cruciato più che volentieri, se fosse stata ancora in possesso delle sue facoltà mentali. Invece rimase lì, immobile, distesa nella neve, ripensando al sapore di Sirius che le era rimasto sulle labbra.

Angolino autrice.

Ancora non ci credo *-*
Ecco il giudizio... Grazie mille giudicia!!

Storia prima classificata: Si rien vous l’appelle. di aGNeSNaPe
-Grammatica: 10 punti
-Stile: 9 punti
-Sviluppo della trama: 9.5 punti
-Originalità: 9.5 punti
-Caratterizzazione personaggi: 10 punti
-Gradimento personale: 10 punti
+ 3 punti extra per l'utilizzo dei prompt facoltativi
Per un totale di 61 su 63 punti.
Sinceramente, non ho molto da dire, praticamente il giudizio in numeri parla da se. Solo, posso aggiungere che questa FF mi è piaciuta molto, davvero. Bravissima!