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Autore: Nami88    29/01/2011    0 recensioni
Ciao a tutti! vi presento il primo capitolo dell 'Ep. I della mia trilogia su ZoNami, intitolata semplicemente SAGA DI ZORO E NAMI - HATE, divisa in 3 episodi ciascuno con i propri capitoli.
Il primo episodio di questa trilogia ci porterà in una nuova avventura in cui i mugiwara incontreranno sul loro cammino una vecchia conoscenza, che Nami credeva di aver dimenticato e che farà vacillare parecchio il suo cuore. Poiché nella vita nulla è come sembra, scopriranno presto un amaro risvolto della vicenda. State tranquilli, Nami non sarà l'unica a vacillare: gli avvenimenti a seguire porteranno Zoro, seppur a modo suo, a cercare di comprendere i sentimenti sconosciuti che prova nei confronti della navigatrice. Quali saranno lo conseguenze?...
L'intera storia dell' Ep. I si svolge dopo MarineFord ma prima del Nuovo Mondo(specifico che nella mia trilogia i 2 anni di allenamento non ci sono; saranno sostituiti da un altro evento ma di questo parleremo molto più avanti).
Nota: ALCUNI DEI PERSONAGGI UTILIZZATI PER QUESTA FANFICTION NON SONO DI MIA PROPRIETÀ' MA VENGONO UTILIZZATI NEL RISPETTO DEL PROPRIETARIO E DEI RELATIVI COPYRIGHTS. ALTRI SONO INVENTATI E L'INTERA STORIA E' ORIGINALE, E FRUTTO DELLA FANTASIA.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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***Nota: entriamo in flashback raccontato in prima persona da Zoro e poi da Nami. Le parti in corsivo sono il flashback, quelle normali sono il racconto dei protagonisti o del narratore***

« Nami »
« Dimmi Pauly, perché mi hai portato qui? »
« Che progetti avete? »
Nami gironzolava avanti e indietro guardando il mare, senza minimamente immaginare dove Pauly volesse andare a parare.
« Non lo so, ma sono così felice di aver ritrovato Nico Robin che potremmo anche andare all’inferno. Non me ne importerebbe niente, purché restiamo tutti assieme » disse la rossa sorridente.
« Nami » Pauly le prese improvvisamente il polso destro per fermare i suoi passi agitati.
« Dimmi Pauly » disse Nami interrogativa.
« Resta con me ».

« Ero uscito un attimo dal cantiere dove si teneva la festa e non sono più riuscito a tornare, mi ero perso e anche se probabilmente non facevo altro che girare in tondo da diversi minuti e alla fine mi sono imbattuto in voi due. Stavo per chiederti di riaccompagnarmi alla piscina ma mi era parso di capire che stavate affrontando una discussione importante e non volevo interrompere. Restai dietro l'angolo pensando ai fatti miei e aspettando, ma poi per sbaglio ascoltai quelle parole e non riuscii più a fare a meno di origliare, anche se non avrei dovuto perché non è mio costume ».

Zoro si aspettava una sfuriata. Invece non accadde nulla. La quiete prima della tempesta.

« Co-come dici? » chiese Nami a Pauly, temendo di non aver capito bene.
« Resta con me Nami, resta con me a Water Seven! ».

« Tu non hai risposto. Hai esitato. Potevo vedere chiaramente il tuo sguardo sconvolto. Non ti aspettavi una domanda simile ma avevo capito che la tua risposta poteva essere affermativa. I tuoi occhi erano lucidi. Trattenni il respiro istintivamente ».

« Io… ».
Pauly prese entrambi i polsi Nami, avvicinandola a sé.
« Nami…tu sei…sei la donna più formidabile che abbia mai conosciuto. Non sono bravo in queste cose, voglio stare con te…Non sono Zoro certo, non sono uno spadaccino o un cuoco invincibile ma… ».

« Non riusciva più a finire la frase ma era chiaro cosa volesse dire. Per la prima volta nella mia vita il panico iniziò a impossessarsi di me senza motivo, la rabbia...Il pensiero che potesse portarti via da noi…ma era una tua decisione e decisi di restare ad ascoltare. Cercai di ripetermi nuovamente che non erano affari miei. Sei rimasta in silenzio a lungo »

« Pauly io… »
« Lo so che senti lo stesso per me. Lo vedo…Non desidero nessun’altra Nami. Ci sono fin troppe oche svergognate e senza alcun pudore che non  fanno altro che starmi appiccicate, ma nei miei pensieri ci sei solo tu ».
Continuò Nami per Zoro, quando il ricordo si fece troppo vivido nella mente.
Pauly la tirò verso di sé e cercò di azzardare un bacio, Nami però si scansò: non aveva mai lasciato intendere di poterlo fare.
« Diventerò un uomo migliore, smetterò di avere debiti di continuo…smetterò anche di fumare ».

« Era lì davanti a me. I suoi occhi mi imploravano di restare. Una parte di me voleva restare, provavo per lui i suoi stessi sentimenti ma non avevo mai preso in considerazione l'idea di restare davvero. Non credevo sentisse lo stesso e ora che lo sapevo l'idea mi solleticava. In fondo però, sentivo che c’era qualcosa di sbagliato. Poi sei arrivato tu… » strinse i pugni.

« Non puoi andartene ».
« Ti sei immischiato nella conversazione senza alcun ritegno, come tuo solito e non mi aspettavo minimamente di trovarti lì per cui ne rimasi sorpresa ».

« Z-Zoro…che ci fai qui? ».
« Ricordo di averti detto questo, troppo stupita per urlarti in faccia come avrei fatto in altre occasioni ».

« Mi sono perso, volevo chiederti di riaccompagnarmi ma non volevo interrompere. Non volevo ascoltare ma… ».
« A Pauly non importava che tu avessi sentito tutto, che tu fossi lì. Invece a me sì, non so perché ma a me importava.
La tua presenza ha condizionato molto la mia scelta »

« Nami, ho bisogno di una risposta… » Pauly insisteva noncurante della tua presenza.
« Mi hai detto: "Non restare. Non essere sciocca" con la gentilezza di un cavernicolo. Non sapevo che cosa fare, lui da una parte e la ciurma dall’altra. Desideravo stare con lui ma non potevo immaginare la mia vita senza di voi… ».

« Pauly, mi dispiace… ».
« Avevo preso la mia decisione. Poi, ricordo di averti guardato e ricordo che hai annuito, è stato come cercare addirittura il tuo consenso e ancora mi chiedo il perché ».

« Nami… »
« Mi dispiace Pauly…Io...non...non sono pronta ».

« Non ero abbastanza coraggiosa da sostenere una conversazione del genere o un silenzio imbarazzante. Non mi andava di sentire la sua sofferenza, quasi tangibile nell’aria. Come una codarda venni verso di te, da te che mi salvi sempre quando sono nei guai, e tornammo alla piscina che, per inciso, era proprio all’interno delle mura attorno cui stavi girando da diverso tempo. Sei proprio un babbeo…credo sia stata l’unica volta che non l’ho pensato, avevo altro per la testa ».
   
 
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