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Autore: BrokenMusic    29/01/2011    5 recensioni
Prendete BrokenGlass e MusicAddicted, mettetele su un metrò, fatele parlare di BellDom durante il tragitto.
Risultato? Una ff dove Matthew e Dominic combattono la lontananza. Riusciranno a vincerla?
Genere: Commedia, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Dominic Howard, Matthew Bellamy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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SO FAR… AND YET SO CLOSE
 
by BrokenGlass&MusicAddicted
 
Pairing: provate un po’  a indovinare…
 
Setting: States/London, novembre 2010
 
Rating: si sfiora l’nc 17
 
Disclaimer: Matt e Dom, i Muse in generale e tutta la gente attorno a loro (anche quella che non vorremmo affatto attorno a loro!)  non ci appartengono e le cose descritte qui non sono mai successe… uhmm ma ne siamo così certe? ;P
 
E il titolo del capitolo è preso dalle lyrics di ‘Map of your head’ dei Muse... perché era indicato, soprattutto per Matt.
 
Avvertenze: se vi sta anche solo lontanamente simpatica la Hudson, premere ora il tasto ‘indietro ‘, uscire da questa pagina e tenersene alla larga il più possibile… poi non dite che non vi abbiamo avvertito!
 
Riassunto: il titolo (che significa ‘così lontani… eppure così vicini’)  dice tutto.
 
 
 
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Capitolo I: Wearing just socks and a phone…
 
 
“Matt! Tra un’ora dobbiamo andare e tu non sei ancora pronto!” sbotta Kate.
 
Matthew se ne sta spaparanzato sul divano, in abiti confortevoli, mentre segue svogliatamente un notiziario alla TV.
 
Si gira ancora più svogliatamente verso quella che tutti i Media ormai chiamano la sua fidanzata, anche se lui non la considera tale.
Certo, è stato lui a dichiararlo a destra e manca, ma la cosa non è rilevante.
 
“Potrei capirlo, se almeno tu stessi seguendo uno dei miei film!” aggiunge lei, incrociando le braccia.
 
< Nemmeno per idea. Fai pietà come attrice! > pensa lui.
 
“Ho provato a controllare, ma non ne sta andando in onda nessuno!” è quello che realmente risponde.
 
“Motivo in più per spegnere e darti una mossa.” insiste lei. “Lo sai che non voglio far tardi!” ribadisce.
 
“Sì, lo so, c’è la prima del tuo nuovo film ed è importante, lo so, me l’avrai detto almeno quattrocentocinquanta maledettissime volte! Ma è anche vero che manca un’ora, quindi non è il caso di allarmarsi tanto. Sarò puntuale!” sbotta lui, un po’ spazientito, ma in quel fiume di parole che la travolge, lei sembra registrare solo l’informazione più fondamentale: l’ultima.
 
Al contrario di quanto ricalchi lo stereotipo femminile, nonostante il notevole anticipo, Kate è già pronta, con indosso un abito da sera, corredata di ogni genere di accessori e gioielli, tacchi vertiginosi e truccata fino all’inverosimile.
 
“Ottimo. Sai che facciamo, amore? Ti aiuterò a prepararti!” decide lei.
 
Matthew è a dir poco terrorizzato da quella prospettiva.
Sono altri i suoi piani.
E’ anche disgustato dal modo in cui lei l’ha chiamato, ma non solo non lo da a vedere, deve addirittura sforzarsi di chiamarla allo stesso modo.
 
“No, amore, non è il caso. Finiresti per sgualcire o, peggio, sporcare il tuo bel vestito dorato.” ribatte prontamente lui. “E poi prima devo fare una chiamata, ti annoierei.” aggiunge.
 
“Ah,sì? E chi devi chiamare di così urgente?” domanda lei, diffidente.
 
“Tom. Per lavoro, sai, dobbiamo ultimare le date del tour australiano.” risponde lui.
 
“Hai ragione, mi annoieresti!” alza gli occhi la bionda.
 
“Appunto. Quindi, perché non fai una bella cosa? Comincia ad andar giù nella hall, io poi ti raggiungo lì.” le suggerisce il cantante. “A quest’ora probabilmente sarà arrivato qualche giornalista e immagino che sarà anche pieno di paparazzi.” aggiunge, ben sapendo che sono queste le argomentazioni che convinceranno l’attrice.
 
“E’ vero, seguirò il tuo consiglio, amore, ma non fare tardi.” si raccomanda lei, uscendo dalla stanza.
 
< Finalmente! E io che pensavo che Gaia fosse una rompiscatole… dovevo ancora incontrare questa! > pensa Matt.
 
Guarda sconsolato lo smoking appeso che Kate gli ha fatto recapitare e rabbrividisce al solo pensiero di indossarlo.
 
< Ma che è questa mania di tutte le mie ragazze di vestirmi come se fossi il loro bambolotto personale? > sbuffa, innervosito.
 
Lo smoking può aspettare, ora Matthew ha cose molto più importanti da fare. Prima ha mentito, o meglio, ha quasi detto il nome giusto della persona che deve chiamare, se non fosse per l’iniziale sbagliata.
 
E il motivo per cui deve fare quella chiamata non c’entra affatto con il lavoro.
 
Estrae dalla sua valigia un’agendina, aprendola sul giorno corrente, cerchiando la data, così come ha già fatto coi precedenti.
Quattro giorni, sei ore e trentasette minuti dall’ultima volta che loro due si sono visti, prima che Kate prendesse Matt ‘in ostaggio’.
Una quantità di giorni, ore e minuti davvero insostenibile.
 
Fortunatamente per loro, qualche modo per alleviare quella distanza c’è.
Matthew ripone l’agenda ed estrae il suo cellulare, componendo un numero che ormai conosce a memoria.
 
“Ce l’hai fatta, finalmente!” risponde il destinatario di quella chiamata, al terzo squillo.
 
“Sì, è che non se ne voleva più andare via.” sbuffa Matt.
 
“Che assillo! E dire che ti potevi scegliere una copertura qualsiasi, perché proprio lei?” sbuffa Dom.
 
“Non lo so, mi sarò fatto abbindolare dalla favola Hollywoodiana. Insomma, sto con un’attrice. O meglio, tutti credono che io stia con un’attrice!” spiega Matt.
 
“Il punto è che lo crede anche lei!” puntualizza il biondo.
 
“Lei può credere quello che vuole, la verità la conosciamo solo noi due, amore.” mormora Matt.
 
Dall’altro lato, Dominic emette una sorta di mugolio contento.
 
 
“E poi è viziata, insopportabile, noiosa, arrogante, egoista e via dicendo, ma almeno è brava a letto!” aggiunge Matt.
 
Errore madornale.
 
“Stronzo! Dimmele anche certe cose!” sfuria Dominic.
 
“Ma no, Dom, non hai capito. E poi è bionda, come qualcuno di mia conoscenza.” si affretta a precisare l’altro. “E quelle poche, quelle pochissime volte che accade, non faccio che pensare a te per tutto il tempo!” gli assicura.
 
“Davvero?” chiede conferma il batterista.
 
“Ma certo, amore mio.” ribadisce il cantante.
 
“Beh, non mi va giù lo stesso il fatto che quella strega possa mettere le sue manacce su di te!” ringhia l’altro.
 
“Lei può avere solo il mio corpo, ma non avrà mai la mia mente e il mio cuore, quelli appartengono solo a te.” dichiara il pianista.
 
“Bella consolazione del cazzo! Senti, Bells, queste frasette sdolcinate valle a scrivere in un testo che poi consegnerai alla prima boy-band di passaggio, perché con me non attaccano!” sbotta il percussionista.
 
“Dannazione, Dom, che ti prende? Ti ha morso una vipera?” domanda Matt, un po’ adirato.
Del resto, ha appena offeso il suo ego di paroliere.
 
“Mi prende che il mio ragazzo m’ha abbandonato qui a  Londra per seguire quella sciacquetta!” brontola Dom.
 
“Io non ti ho abbandonato!” precisa Matt.
 
“Sì, è vero, questo non significa niente, lo fai per noi e ci stai male il doppio di me, blah, blah, blah. “ asserisce Dom, senza enfasi.
 
“Non suoni molto convinto.” osserva il suo partner.
 
“Convincimi tu, Matthew!” lo sfida lui.
 
“Dommie, lo sai che amo solo te e che in questo schifo di mondo ipocrita, costrittivo e falsamente perbenista, sei l’unica cosa che davvero conta. E te lo dimostrerò, mi farò perdonare non appena torno.” gli promette Matt. “Ti fidi di me, vero?” aggiunge.
 
“Se non lo facessi, non starei con te da tutti questi anni. Non lo pensi anche tu, amore?” si addolcisce Dom.
 
“Allora, sono perdonato?” sorride Matt.
 
“Per stavolta. Piuttosto, dimmi, sei a casa di Kate?”
 
“No, siamo in un Hotel.”
 
“Ma come? Sei a New York e non state a casa sua?” si stupisce Dom.
 
“Sai com’è, lei dice che soggiornare in un hotel è più da diva. E poi non le andava di tornare a casa sua, sono già uscite le foto dei paparazzi quando mi ha presentato a sua madre e al suo nuovo compagno questa estate, quindi non le andava di passar altro tempo con la sua famiglia.” spiega Matt.
 
“Quella donna è orribile!” sibila il biondo.
 
“Comincio a pensarlo anch’io. Prima o poi le chiederò una pausa di riflessione.” commenta il moro.
 
“Queste son le cose che mi piace sentirti dire!” sorride Dom. “Tornando a noi, hai detto che sei da solo e sei in camera, vero?” gli domanda.
 
“Sì. E tu dove sei?” gli chiede Matt.
 
“Io sono a casa solo soletto e mi manchi tanto,tanto..” lo informa Dom. “E’ per questo che penso che dovremmo approfittarne. “ aggiunge.
 
“Che intendi dire?” si acciglia Matt.
 
“Andiamo! Dovresti saperlo che un telefono non serve solo a fare chiamate.” mormora il suo compagno, con voce suadente.
 
“Uh! Aspetta, tu vorresti?” intuisce Matt.
 
“Certo!”
 
“Ma, Dominic, non lo facciamo da tanto tempo…”
 
“Sì, da quando stavi con Gaia, perché non ce n’era stato più bisogno, eravamo sempre insieme. Ma ora che la strega tenta di dividerci…”
 
“Non la chiamare così!” lo rimprovera Matt, senza capire nemmeno lui perché lo stia facendo.
 
“Hai ragione. C’è un appellativo che le si addice di più e comincia allo stesso modo: la stronza!” ribatte Dom e stavolta Matt ride divertito.
 
“Andiamo, Mattie, non ti sarai mica dimenticato come si fa?” lo punzecchia il batterista.
 
“Certo che no! Però… comincia tu.” lo esorta il chitarrista.
 
“D’accordo. Che cosa indossi?” gli domanda il biondo.
 
“Blue jeans e una maglietta troppo bella che ho preso all’H&M due giorni fa.” risponde Matt, tutto esaltato.
 
“Ecco, su questo punto sei sempre stato un disastro. Darmi questi dettagli non è importante.” ridacchia Dom.
 
“Sei sicuro? Perché ti piacerebbe, per metà è azzurra, per metà arancione, con qualche spruzzata qua e là di … “
 
“Matthew! Me ne fotto della tua dannatissima maglietta!” sbotta Dom, spazientito. “Concentriamoci sui jeans. Sono i miei preferiti, vero? Quelli che ti fanno un culo da dio?” gli chiede Dominic.
 
“Sì, ogni volta che li metto penso a quanto ti piacciono.” sorride il moro.
 
“Bene. Allora, sto mettendo le mie mani su quel tuo culo bello sodo, lo tasto e ti spingo più contro di me, per darti un bacio.” mormora Dom, chiudendo gli occhi.
 
“Sì, e mentre ci baciamo posso già sentire una certa rigidità nel tuoi pantaloni, così come tu puoi sentirla nei miei, del resto stiamo bacino contro bacino. “ mormora Matt, chiudendo gli occhi.
 
“Ora tolgo una mano dal tuo culo e la infilo sotto la tua t-shirt, ti accarezzo l’ombelico, ci disegno cerchi intorno, poi proseguo, accarezzo l’addome, salgo ai pettorali, giocherello col tuo capezzolo destro fra le mie dita.” continua il biondo.
 
“Sì. Pizzicalo, forte, fammi male!” lo incita Matt.
 
“Prima pizzico quello, poi l’altro, poi ti graffio in mezzo al petto, lasciando il segno.” lo informa Dom, con il respiro che si fa più affannato.
 
“Sì! Adoro quando mi lasci il segno.” geme Matt.
 
“La tua maglietta comincia ad essere di troppo, ma non sto nemmeno a sfilartela, te la strappo di dosso!” ringhia Dom, eccitato.
 
“Cazzo, no, Dom! Te l’ho detto che ci tengo a questa maglietta!” protesta Matt, riaprendo gli occhi e facendoli riaprire anche al suo partner.
 
“Cazzo, Matt, hai rovinato tutto!” impreca l’altro. “Era solo per gioco. “
 
“Sì, certo, volevo vedere se ero io a romperti una delle tue magliette di Ralph Lauren!” gli fa notare l’altro.
 
“Quelle sono sacre anche nelle fantasie!” precisa il biondo.
 
“Hai ragione tu, stavamo lavorando di fantasia, no? Allora, aspetta, mi sto cambiando, levo la mia maglietta e metto su un maglione di Kate. Ecco, questo puoi farlo anche a brandelli!” lo avvisa Matt, togliendosi la t-shirt, perché comincia ad avere più caldo.
 
“Fottiti, Bells! Ora riattacco!” lo minaccia Dom.
 
“No, no, dài, la smetto.” assicura il moro. “Ora è il mio turno. Cosa indossi?”
 
“Io sono dentro la vasca, mi sto facendo un bagno.” gli rivela il percussionista.
 
“Sì, ma non hai risposto alla mia domanda, ti ho chiesto cosa indossi, non cosa stai facendo!” gli fa notare Matt, un po’ contrariato.
 
Dom attende pazientemente che il compagno effettui le giuste associazioni mentali.
 
“Oh!” esclama Matt, qualche secondo dopo.
 
“Già. E sai, Mattie, è una vasca molto grande e spaziosa, ci si può benissimo stare in due.”
 
“Ah, sì?”
 
“Sì, infatti, ti sto prendendo per mano e tirando verso di me, facendoti cadere dentro la vasca.” continua il batterista.
 
“Così? Ancora mezzo vestito?”
 
“Sì, Matt, così è più intrigante. E poi quei jeans bagnati evidenziano ancora di più quel certo aspetto di te. “ commenta Dom. “Quasi, quasi ti lascerei così.”
 
“Davvero?” domanda Matt, con una punta di scetticismo.
 
“Diavolo, no! Te li sto già togliendo. Abbasso la zip, lentamente,  li sbottono e te li faccio scendere lungo i fianchi, finché te li sfilo dalle caviglie e li getto a terra.” descrive l’altro.
 
“Zuppi fradici? Sul pavimento?” puntualizza Matt.
 
“Ma sì, chi se ne fotte! Anzi, se non la pianti ti faccio leccare il pavimento, così risolvo il problema!” fa spallucce il biondo.
 
“Ad ogni modo, hai visto? Non indosso i boxer stavolta!” confessa il moro.
 
“Eh sì, sei un vero ragazzaccio!” ridacchia Dom. “Sarà bene che io ne colga i vantaggi. “
 
“Se permetti, adesso un certo vantaggio lo coglierei io.” annuncia il chitarrista. “Scivolo sopra di te e ti do un bacio da togliere il fiato, poi mi allontano dalla tua bocca, per baciarti gli occhi, le guance, il naso, le orecchie… dio, le tue orecchie!” mugola Matt, che nel frattempo si è tolto i pantaloni sul serio ed è entrato nella doccia.
 
“Sì! Giocaci, succhiamele, mordicchiale, facci quello che vuoi.” lo esorta Dom, faticando a mantenere il suo autocontrollo.
 
“Sì, sto facendo tutto questo. Ho appena finito di mordicchiare il lobo del tuo orecchio sinistro, ti lecco dietro l’orecchio, scendo al collo, lungo tutta la giugulare, lecco via quelle goccioline d’acqua, non importa se c’è ancora qualche rimasuglio di schiuma, e poi inalo a fondo quel tuo buon profumo di… lavanda e violetta selvatica, les neuves pawfaumes pow femmes des Du…Da…Di...Diow!…ho indovinato?” azzarda Matt, fiero della sua padronanza nel destreggiarsi fra le lingue straniere, nonostante il rimbombo della sua voce tra le pareti della doccia l’abbia poco convinto di avere effettivamente azzeccato una frase in francese.
 
“Eh?” tentenna  Dom, che è rimasto a ‘selvatica’. Si ferma a pensare un attimo, venendo incontro alle balbuzie e dislessie di Matt. “Ah! Le nu parfum pour femme de Dior!” esclama sorridendo.
 
“E che ho detto?” chiede Matt, fingendo una sicurezza che non ha.
 
“Quello, amore, quello, è che ravanando là sotto l’acqua si è increspata e non ho sentito il tuo impeccabile Francias!” si giustifica Dom, che si morde le labbra pur di non scoppiare a ridere.
 
“Ah, piccolo particolare: stai ravanando!”
 
“Come se fossi l’unico!”
 
“ Awww,  Dominique, weapons a mua twandresse!” farfuglia Matt, al quale il francese fa quasi un effetto pari a quello dell’alcool.
 
“Mattieu, torniamo alla lingua madre. E, a proposito di lingua, tu mi stavi facendo una certa cosa…” mormora il biondo, facendo le fusa.
 
“Uh! Già…dunque, finisco di leccarti il collo e sposto l’attenzione sulle tue spalle. Le massaggio, le accarezzo, ma non mi basta, voglio di più.”
 
“Sì, Matt, allora fa’ di più. “ lo esorta il batterista.
 
“Avvicino la mia bocca sull’attaccatura tra la tua spalla sinistra e il collo, dischiudo le labbra sopra, mordicchio e succhio forte la tua pelle, fino lasciarti il segno.” ansima il frontman.
 
“Mi mancavano da morire quei segni. “ mormora Dominic. “Basta così. Ora tocca di nuovo a me.  Avvolgo le mie gambe attorno ai tuoi fianchi, stringendoti più a me. Ricambio il bacio da togliere il fiato che mi hai dato prima e mentre ti bacio le mie mani sono sulla tua schiena, bianca, liscia, perfetta. La accarezzo, andando su e giù. Poi la incido con le unghie, lungo tutta la sua lunghezza, sottili linee rosse, lascio le mie tracce su di te.” ansima Dom.
 
“Di più, di più!” lo incita Matthew.
 
“Vuoi di più? Allora avrai di più, amore. Con una mano afferro il tuo membro, già durissimo ed eretto per me, solo per me, sempre per me. “ sussurra Dom, mentre il sudore gli imperla la fronte.
 
“Sì, sì, per te, soltanto. Sempre.” ripete Matt, levandosi i boxer che nella realtà indossa, e afferrandosi la sua virilità con una mano, fingendo che sia la mano del suo Dominic.
 
Il biondo prosegue con la descrizione delle sue azioni, sempre più dettagliata e piccante.
 
Proprio quando manca poco, perché possa raggiungere il piacere estremo, Matt sente dei passi farsi sempre più vicini e capisce che Kate è rientrata.
 
“Matt? Sei sotto la doccia?” lo chiama da lontano Kate, avvicinandosi al bagno.
 
“Oh, no, è tornata la rompicoglioni! Ti devo…la…sciare, tesoro. “ bisbiglia Matt, con voce rotta, al telefono.
 
“Peggio per te! Proprio ora che stavo per chinare la mia bocca, avvolgendo le mie labbra e la mia lingua bollenti sul tuo… “ lo stuzzica Dom, deciso a non interrompere quella telefonata.
 
“Guarda che è tardi, fra venti minuti dobbiamo andare… “ continua Kate, rimanendo fuori dalla porta.
 
Matthew nemmeno si ricorda più di lei, assorbito com’è dalle piacevolissime attenzioni che, anche senza contatto fisico, il suo amato gli sta rivolgendo.
 
“SIIII’ , VENGO, AMORE, VENGOOOO! STO VENENDOOOOOO !” urla il moro, totalmente appagato, rilasciando nella sua mano le conseguenze di quel puro godimento.
 
“Matthew! Non c’è bisogno di gridare così! Ma che modi! Vorrà dire che ti aspetto giù, però sbrigati!” starnazza Kate, uscendo nuovamente dalla stanza.
 
“Uh! Non so che diavolo abbia blaterato, ma è andata via!” commenta Matt, una volta che si è ripreso.
 
“Questo è l’importante!” approva Dom, mentre Matt compie l’insano gesto di lasciar cadere un occhio sul suo orologio impermeabile.
 
“Dannazione! E’ tardissimo. Ho tipo un quarto d’ora per farmi la doccia, vestirmi e prepararmi per uscire!” constata il moro, agitatissimo.
 
“Non ce la farai mai, ma in bocca al lupo!” è l’incoraggiamento che riceve dal suo compagno.
 
“Mi mancherai.” mormora Matt.
 
“Tu mi mancherai di più.” afferma il biondo.
 
“No, mi mancherai di più tu!” insiste il cantante. “Io non voglio riattaccare, fallo tu.” lo esorta.
 
“Non ci penso nemmeno. Se dipendesse da me, io starei sveglio tutta la notte a parlare con te, riattacca tu!” protesta Dom.
 
“Facciamo così. Al tre riattacchiamo insieme.” propone Matt.
 
“Uno, due, tre… “ contano i due innamorati, insieme.
 
“Sei ancora lì, vero?” sorride Matt.
 
“Sì. E nemmeno tu hai riattaccato.” sorride Dom. “Solo che, i miei complimenti, genio, ora i minuti che hai a disposizione sono dieci!” gli ricorda subito dopo.
 
“Oh, cazzo, è vero! Ti amo, Dom, non dubitarne mai, nemmeno per un secondo.” mormora il moro, prima di chiudere quella conversazione, a malincuore, e accingersi nel battere il record di preparazione per un appuntamento.
 
“E io amo te, Matthew. L’ho sempre fatto e lo farò sempre. “ mormora fra sé e sé il biondo, uscendo dalla vasca.
 
TBC
 
Sperando che vi piaccia, vi diamo appuntamento al prossimo capitolo! ^^
  
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