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Autore: CieloSenzaLuna    29/01/2011    3 recensioni
Ho sempre adorato il film d'animazione Disney "Balto" ed ora, ho provato a scrivere qualcosa sui personaggi principali.
Long fic ambientata tra i ghiacci, nel periodo di transizione dal primo film al secondo.
Dedicato a, chi come me, si sente ancora un po' bambino.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Balto, Rosie, Jenna e gli altri splendidi personaggi di cui ho scritto, appartengono alla Disney.

Capitolo uno

Il fornaio infornava gli ultimi ordini di pagnotte calde, mentre giù in strada le luci dei lampioni che avevano rischiarato la notte con la loro fiamma arancio venivano spente una ad una.
Alcuni uomini spalavano la neve e la riversavano ai fianchi delle abitazioni cubiche, incastonate tra le vie della cittadina sospesa armonicamente tra cielo e neve. Tutto era tanto freddo da bruciare.

Nel salotto grezzo e rustico di una delle case, Rosie porgeva al padre cappotto e cappello.
- Ciao, tesoro – le sfiorò la fronte con le labbra, poi corse fuori.
Rosie lo vide affrettarsi sul marciapiede e fermarsi a scambiare qualche parola col barbiere all’angolo, per poi proseguire verso il suo posto di lavoro.
La madre di Rosie piegò gli angoli delle labbra in un sorriso, poi si dileguò in cucina e buttò dentro alla stufa dei pezzi di carbone per riscaldare le stanze.
Rosie si sedette vicino alla finestra, aspettando con impazienza di uscire. Era però ancora troppo presto e quella mattina non aveva più voglia di tornare a letto.
Prese dallo scaffale un libro che parlava di cani, di neve e avventure, quel libro che aveva scritto suo padre poco tempo prima, per ricordare ciò che Balto aveva fatto per loro, portando le antitossine da molto lontano, per i bambini malati. Ogni volta che sfogliava le pagine di quel sottile libricino, foderato frettolosamente con della stoffa, Rosie ripensava a quei momenti.

Quando un gruppetto di cani dalla folta pelliccia, adatta alle basse temperature dell’Alaska, passò davanti alla finestra della sala abbaiando, Rosie sorrise.
Non aspettava altro che quel richiamo.
- Mamma, posso andare fuori con la slitta? – chiese, cominciando a raccogliere le sue cose senza nemmeno sentire la risposta della madre.
Jenna, la cagnolina, la seguiva da una stanza all’altra trottando.
- D’accordo, ma copriti! – la voce della madre la raggiunse dopo qualche secondo.
La donna la aiutò a infilarsi la giacca pesante, poi le calò il berretto preferito sulla testa.
- Ciao! –
Rosie infilò il collare a Jenna, e poi una pettorina, di quelle usate dai cani per trainare le slitte. Subito dopo uscì saltellando e trascinandosi dietro lo slittino di legno spesso e ruvido, lavorato a mano dal falegname.
- Vieni, bella, vieni! – chiamò la piccola, facendo segno alla cagnetta di avvicinarsi. Agganciò la complicata struttura dell’insieme di corde alla slitta, poi ci si sedette sopra, tenendosi forte.
Jenna cominciò a correre, tirando Rosie e zigzagando tra la gente che passeggiava.
Passarono davanti alla bottega del calzolaio e Rosie lo salutò con la mano. Incrociarono poco dopo la bancarella del pescivendolo e, senza farsi vedere, la bambina raccolse da una delle vaschette due pesciolini per Muk e Luk, quei due simpatici e tanto buffi orsi polari. Ora erano suoi amici; suoi e di Balto.
A Muk e Luk piaceva molto il pesce.

Rosie scosse un poco le corde per far rallentare Jenna quando scorse la folla di persone radunate ai lati della strada.
- Jenna, guarda! – la bambina era raggiante. Scivolò sulla neve bianca e slacciò le funi dalla slitta, poi cominciò a farsi largo tra la gente.
Una donna la fermò.
- Buongiorno, Rosie! –
- Buongiorno signora Marlon – rispose cortesemente la bambina.
- Ora stai bene, cara, vero? –
- Sì, grazie, signora Marlon. Tutto merito di Balto e degli altri! –
La signora si strinse nel cappotto dai bordi di pelliccia, con un sospiro soddisfatto.
- Sono stati molto bravi – acconsentì, annuendo.
Rosie sorrise.
- Arrivederci, signora Marlon – e avanzò ancora un poco tra tutte quelle pelli di cappotti, facendosi piccola tra le gambe di altri estranei.
Quando finalmente scorse la transenna che separava il pubblico dalla pista, Rosie si illuminò.
- C’è Balto! C’è Balto! – urlò, allegra.
Qualcosa le toccò la base della schiena e la piccola si girò.
- Eccoti, Jenna! – strinse la cagnolina dal pelo morbido tra le braccia – Lo vedi, laggiù? E’ Balto, Jenna! E’ Balto! –
La cagnetta guardò teneramente il cane lupo, il suo cane lupo, ansimando con la lingua penzoloni dopo la corsa con la padroncina.

Balto era sulla linea di partenza, accanto ad altri cani, pronto a scattare. Quando udì la voce della piccola Rosie, colei a cui aveva salvato la vita, si girò verso di lei scodinzolando.
- Pronti... – urlò un uomo alzando una mano vero il cielo.
Balto tornò a concentrarsi, levando lo sguardo da Jenna e Rosie.
Lo sparo del via arrivò, come un tuono, nelle orecchie dei partecipanti.
- Via! –
Balto fu il primo a partire, slanciandosi in avanti.
- Corri, Balto, corri! – gridò Rosie, con le mani ai lati della bocca, per intensificare la voce. Altre persone lo incitavano, tutte conciate. Erano sicuri che avrebbe vinto. In fondo era pur sempre Balto, no?
E Balto corse. Corse lontano, corse verso il sole che saliva sempre più in alto, corse davanti a tutti gli altri, bello, fiero e libero e col vento sul muso.




~Dall'Autrice:
Allora, eccomi finalmente tornata a pubblicare qualcosa! Ho scritto parecchio, in questo periodo di assenza, e ora provvederò a postare qui i risultati del mio lavoro, quando posso.
Ho cercato di riprendere alcune frasi dal cartone animato, per richiamare l'atmosfera. Troverete alcune battute del primo e del secondo film, nei capitoli seguenti; ovviamente anche queste non sono di mia appartenenza.
Cielo :)
  
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