Non ho idea di come sia venuta. L'ho scritta di getto, e più la leggo e meno mi convince, ma lascio a voi il giudizio.
Gradirei un parere, anche solo per dirmi che fa schifo. Mi piacerebbe ricevere un segno del vostro passaggio...
Grazie e buona lettura,
Absteria ;)
***
Violata
Urlare, urlare e ancora urlare.
Piangere.
Battere i pugni sul perfido marmo del pavimento.
Ma a che serve ormai? Liberarsi è impossibile.
Cedere alla rabbia.
Alla sofferenza.
Alla paura.
Come posso provarne ancora?
Vorrei morire.
E invece mi sento più viva che mai.
E' colpa del dolore.
Non è il dolore fisico.
Quello è una barzelletta in confronto.
E' quello che sento dentro.
Quello strazio che provo sapendomi rubata.
E' così che mi sento.
Rubata. O forse peggio.
«NO!», avevo urlato.
Quella sillaba, la sola cosa che avrebbe potuto salvarmi.
Non l'aveva fatto.
Quella sillaba, che mai fu ripetuta più volte che in quella notte dannata,
mai fu ignorata più crudelmente di come quel mostro fece con me.
Il suo forte sussurro,
il suo sguardo tagliente.
Il suo violento sfiorarmi,
la sua espressione dura.
Tutto è stato scolpito con violenza nella mia fragile carne e nel mio cuore urlante.
Mi spetta.
Vendetta.
La bramo.
Vendetta.
La invoco.
Vendetta.
La ottengo.
Vendetta.
Ma brucia, il mio dolore
ignorato, come allora.
Né della sofferenza,
né della frustrazione,
né della vergogna,
né dell'umiliazione
si è spento il fuoco.
E continua a bruciare
perpetuo dentro il mio corpo violato.
Inestinguibile memoria di una protesta inascoltata.