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Autore: Aelle Amazon    30/01/2011    7 recensioni
"A guardarlo meglio non lo era. Era una creatura mostruosa con denti affilati e la faccia completamente insanguinata. No, non era esattamente insanguinata: era in putrefazione.
Quell’uomo era morto e si muoveva lo stesso?"
Spero di avervi incuriosito!
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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zombieeee

ZOMBIE

 

 

Si svegliò in quella che le parve un’infermeria.

Si guardò intorno: si, era l’infermeria della scuola. Non ricordava come ci fosse finita, probabilmente era svenuta, le succedeva spesso. Ma in quel momento non aveva importanza: contando che fuori cominciava a fare buio era meglio tornare a casa. Immaginava già la sfuriata di sua madre che la aspettava a casa e non aveva assolutamente intenzione di peggiorare la sua situazione. Afferrò con un gesto deciso la borsa consunta che utilizzava come cartella e la sentì decisamente leggera. Non le sembrava così quella mattina, ma molto più pesante e quasi impossibile da portare.

Mosse un passo in avanti e rischiò di piombare a terra. Era inciampata nel suo libro di matematica che non ricordava di aver fatto cadere e di non avere raccolto. Era molto precisa e ordinata al limite del possibile. Lo prese tra le mani e lo lasciò andare immediatamente: era intriso di sangue. Esaminò la stanza attorno a lei e la trovò nello stesso identico stato del suo libro. Per poco non cacciò un urlo e brividi freddi le ricoprirono le braccia e la schiena.

Ma cosa era successo?Cosa?

Aveva un groppo in gola e sentiva la paura invaderle la mente di domande e dubbi. Si alzò da terra e si diresse verso la porta, mentre le sue scarpe facevano ciac-ciac nel sangue come se stesse camminando sotto la pioggia. Era il solo rumore che si sentiva e lei tirò su con il naso, le veniva da piangere.

Quando la aprì ciò che vide la lasciò senza fiato: tutto rosso e tutto immerso in un rigoroso e terrificante silenzio. Sbarrò gli occhi, ma nonostante questo avanzò ancora.

Ciac.

Un passo.

Ciac.

Un passo.

Ciac- ciac.

Si fermò e si guardò intorno, sospettosa e terrorizzata come mai lo era stata in tutta la sua vita. Poi l’urlo.

Un lungo strillo che le arrivò alle orecchie e vi rimase come se avesse premuto “replay” su un immaginario stereo. Si ripeté all’infinito, anche quando ormai era finito.

Con mani tremanti prese il cellulare dalla tasca dei jeans e cercò di chiamare la polizia, ma il suo telefono sembrava morto. Non c’era campo.

Deglutì e anche se non voleva farlo corse verso il luogo dal quale aveva sentito provenire lo strillo. La sua corsa le appariva di più come una camminata veloce tanta era la paura. Ma riuscì ugualmente ad arrivare dove sotto sotto non voleva andare.

E lì urlò anche lei.

C’era un uomo. Si era un uomo. O no?

A guardarlo meglio non lo era. Era una creatura mostruosa con denti affilati e la faccia completamente insanguinata. No, non era esattamente insanguinata: era in putrefazione.

Quell’uomo era morto e si muoveva lo stesso?

Come cavolo era possibile?

La scienza non poteva spiegarsi una cosa del genere. No, a meno che non fosse un robot. Fatto benissimo sul serio, ma finto.

Si, doveva essere così.

Tutti questi pensieri vorticavano nella testa della ragazza in un uragano confuso, impossibile da controllare.

“Ehm … dove sono le telecamere?” chiese.

Al suono della sua voce, il “robot” si girò verso di lei, lasciando in pace il cadavere della donna su cui si era chinato prima e che lei non aveva notato.

Corse verso di lei e le morsicò un braccio.

Kate urlò.

Era vero, non era un robot.

Ma non c’erano solo nei film certe creature?

Zombie.

 

 

****Note dell’Autrice****

Mi è uscita di getto e non so bene come mi è venuta. Bella?Non lo so. Forse carina. Almeno so che l’ho scritta io. Spero che vi piaccia, anche perché è la prima horror che scrivo. E non so nemmeno se si può definire horror. Beh cosa dire?Se passate a leggere, commentate, così so se vi piace!

AquamarinePrincess

  
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