30/01/2011
6 recensioni
Invisible
Ecco Finn, mentre cammina per i corridoi della scuola con il suo solito passo che vorrebbe essere da duro. Nessuno si è mai preso la briga di dirgli che non lo potrà mai essere? È un buono, non ci può fare niente.
Per questo è così irresistibile.
Davanti a me passa Quinn, con la sua solita grazia – nonostante il pancione ormai enorme. Lui le sorride e le fa un cenno con la mano, che lei ricambia al volo.
È straziante vedere come io, nonostante tutto, sia invisibile per lui. Ma d’altro canto, non sarà mai mio come vorrei. Un amico, forse.
Quella che pensavo una semplice cotta si stava trasformando in altro… e ieri ho avuto la conferma: è amore. Questa è una certezza.
So che per lui questo è un periodo difficile – con il bambino, Puck e il gruppo – e in qualche modo voglio aiutarlo.
È da un po’ che ci rifletto… e forse ora ho capito finalmente cosa fare.
No, lui non apparterrà mai a me, ma mi sta troppo a cuore. Voglio la sua felicità.
Ho capito che sarà felice solo con lei, mio malgrado. Quindi, devo far sì che lei sia sua.
Farli mettere insieme non sarà difficile… sono entrambi inevitabilmente cotti l’uno dell’altra, basterebbe solo ammetterlo. Serve solo la situazione ideale.
Infilo un biglietto nell’armadietto di lei e uno in quello di lui, firmandoli con i nomi dell’altro. Non baderanno alla scrittura…
Le lezioni stanno per finire; corro verso la sala prove e inizio a sistemare tutto per bene.
Esco dalla stanza, dopo aver arredato alla grande quella sala che era così spoglia, e mi nascondo all’angolo del corridoio.
Arriva prima Finn, e io lo osservo silenziosamente. Entra nella stanza con una leggera esitazione.
Nemmeno un minuto dopo, entra anche lei decisa come sempre.
Cercando di fare meno rumore possibile mi sposto e raggiungo la porta della sala, accucciandomi e sbirciando dal vetro.
Sono l’uno davanti all’altro, leggermente imbarazzati. Non sento le parole che si scambiano, e in un momento di silenzio guardo con soddisfazione la stanza: le luci basse, i colori romantici, i fiori e le candele. Non potevo fare di meglio, in così poco tempo.
Ad un certo punto Finn la prende per un polso e la costringe a guardarlo negli occhi – difficile data la grande differenza d’altezza. Non so cosa le dice, ma lo sguardo di Rachel si illumina.
Scocca il tanto atteso bacio. Sorrido triste – non posso sopportare oltre.
Me ne vado con le mani in tasca, fissando il pavimento.
Sento una stupida lacrima cadermi giù per la guancia, ma non le bado. Alzo lo sguardo quando odo dei passi a pochi metri di distanza.
“Ciao, Meredes” la saluto.
Lei mi guarda attentamente e strabuzza leggermente gli occhi. “Che succede, Kurt?”
Con la mano mi asciugo la stupida gocciolina d’acqua solitaria. Le sorrido. “Niente.”
Alza un sopracciglio, ma non insiste. Sa che quando vorrò glielo racconterò.
Mi viene vicino e mi da braccetto. “Hai voglia di una granita?”
Spazio dell'autrice:
Salve a tutti! Allora che ne dite? XD
Spero che la storia vi sia piaciuta almeno un pochino... L'ho voluta scrivere perchè... Non so, m'ispirava. Personalmente ADORO Kurt. *w* E anche Finn... Non mi dispiacerebbe se si mettessero insieme loro due. U.U
Tra l'altro ho cercato di non far capire chi fosse il protagonista fino alla fine... Ci sono riuscita? Bah. XD
La storia si chiama "Invisible" appunto perchè Kurt fa da "cupido" invisibile e silenzioso... In effetti ce lo vedrei bene come angioletto. *w*
Che altro dire? GRAZIE! a tutti coloro che leggeranno! Spero mi lascerete qualche piccola recensione (please, please, please!).
Baci,
Juls. <3