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Autore: Emerald Latias    30/01/2011    0 recensioni
Piccolo prequel di "Pink December". La dottoressa Kadowaki le dice una cosa, Rinoa ne dice un'altra. Fino a quel momento, il negare è stato il suo unico modo di affrontare le cose. Adesso, dovrà trovarne un altro.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Rinoa Heartilly
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Final Fantasy VIII e i suoi personaggi sono proprietà Square-Enix, e vengono qui utilizzati senza scopo di lucro: nessuna violazione del copyright è pertanto da ritenersi intesa.

Nota dell'autrice: so che queste oneshot mi distraggono dalle mie storie principali (AU non tradotti, ndr), ma... Volevo davvero, davvero tanto scrivere su una certa cosa a cui Rinoa ha brevemente accennato in Pink December. Oh, e nel caso non abbiate letto Pink December, non è necessario farlo, ma devo avvisarvi che questa storia è uno spoiler alla fine dell'altra.
In ogni caso, spero che questa vi piaccia!

INFIRMARY FICTION
scritto da Emerald Latias, tradotto da Alessia Heartilly

BZZZZZZZT!

Whack!

BZZZZZZZZZZZZZT!

Whack!

Bzz...

Dopo aver infilato nuovamente sotto le coperte il braccio responsabile d'aver messo a tacere il rumore infernale della sveglia, Rinoa grugnì.

Stupida sveglia...

Un momento più tardi, cedette, scostandosi le coperte dal corpo. Se ci fosse stato modo di dormire ancora un po', Rinoa l'avrebbe fatto, ma sapeva bene che non era possibile. Quel giorno aveva molto in serbo per lei, e anche se non voleva affrontarne nemmeno la metà, alzarsi presto era solo uno dei sacrifici che avrebbe dovuto fare.

Spostò i piedi oltre il bordo del letto e li posò sul tappeto. Ma prima di avere almeno la possibilità di alzarsi del tutto, ricadde sul letto - le si erano addormentate le gambe. Borbottò di nuovo.

Stupidi piedi...

Dato che non c'era praticamente nulla che potesse fare fino a quando il formicolio si sarebbe attenuato, Rinoa si distese scomposta sul grande letto, le braccia oltre la testa, fissando distrattamente il soffitto. Le sfuggì un sospiro. Era stata da sola in quel letto spazioso per oltre un mese. Le originarie tre settimane erano diventate cinque. Aveva avuto una sola telefonata in quel lasso di tempo, ed era quella responsabile delle due settimane aggiuntive a questa sua importantissima missione. Ma almeno oggi era il giorno in cui in teoria lui sarebbe tornato a casa.

... Senza pensare che era anche la data del suo appuntamento con la dottoressa Kadowaki per un check up, ragione per cui la sveglia aveva suonato all'ora assurda delle otto del mattino.

Quando le sue gambe smisero finalmente di formicolare quanto bastava per alzarsi di nuovo, saltò giù dal letto e si voltò, abbassandosi sul materasso per sistemare le coperte. Dopo un paio di strattoni veloci, il letto era tornato alla sua gloria non stropicciata. Rinoa rise un poco. Chi avrebbe mai pensato che i tratti da maniaco dell'ordine di Squall avrebbero contagiato lei, l'unica e sola Rinoa Heartilly, casinista straordinaria? Lei di sicuro no, nemmeno dopo aver vissuto con lui per tre anni dopo la faccenda di Artemisia.

Dopo un'ultima risatina, il suo sorriso si affievolì e sentì un forte contorcersi allo stomaco.

...Hyne, non di nuovo...

Mettendosi la mano sulla bocca, nel gesto internazionalmente conosciuto del 'sto per vomitare', corse fuori dalla camera da letto verso il bagno adiacente, facendo uso immediatamente della tazza in porcellana. Ancora piegata sulla tazza dopo un paio di conati a vuoto, lasciò cadere liberamente le lacrime lungo le guance e sui vestiti, inumidendoli.

Spero che la Kadowaki abbia qualche medicina per questo... non penso di poter sopportare un'altra settimana così... qualsiasi cosa sia. Odio sentirmi così lunatica, esausta e come un produttore di vomito ambulante per tutto il tempo. Voglio essere normale di nuovo.

Seguita da un gesto della mano sulla maniglia e un veloce tirare l'acqua, Rinoa si alzò dalle mattonelle fredde, e si lavò le mani. Una volta che l'acqua insaponata le ebbe pulite e che il rubinetto fu chiuso, fissò attentamente il suo riflesso nello specchio. Il riflesso mostrava molte diversità dal suo solito aspetto - capelli disordinati e aggrovigliati al posto delle sue ciocche solitamente lisce e nere, occhi iniettati di sangue al posto dei suoi naturalmente vibranti, cerchi scuri sotto agli occhi dove ci sarebbe dovuta essere solo pelle di alabastro, e cosa più visibile di tutte, un broncio evidente al posto delle sue labbra solitamente sorridenti.

Sempre guardandosi allo specchio, si mise subito al lavoro per sistemare il possibile. Attaccò le ciocche ribelli con un paio di vigorose spazzolate, lavò denti e lingua con uno spazzolino, si spruzzò dell'acqua sul viso, seguita da un pochino di trucco per nascondere qui e là, e ultimo ma non meno importante, raddrizzò nuovamente quel broncio in un sorriso aperto.

"Starò bene," disse al suo riflesso. "Adesso mi vesto, esco da quella porta, supero la visita e prima di accorgermene sarò nuovamente come prima. Non succederà niente."

E con questo, lasciò il bagno solo per rendersi conto che sarebbe dovuta tornare per spazzolarsi i capelli e ritruccarsi dopo essersi vestita. Una risata genuina e un sorriso le sfuggirono dalle labbra.

...Certe cose non cambiano mai. rifletté tra sé e sé.

Poco dopo Rinoa era già nella camera da letto, a frugare nel cassetto alla ricerca di qualcosa di adatto da indossare per il check up. In particolare cercava una maglia senza maniche, nel caso la dottoressa Kadowaki volesse prelevare un po' di sangue, e qualsiasi paia di pantaloncini, gonna, pantaloni o bermuda si abbinasse meglio. Alla fine, trovò una semplice maglia azzurra insieme a un gonna lunga di jeans, carina ma pratica per la calda temperatura di maggio. In quel modo, in caso le venisse voglia di fare una passeggiata fuori prima di pranzo, non avrebbe avuto né troppo caldo né troppo freddo.

Posando i vestiti puliti sul cassettone, si tolse il pigiama, che consisteva in pantaloncini di flanella azzurra rovinati e una vecchia maglia grigia di Squall, e lo mise sotto al cuscino dalla sua parte del letto. Si sarebbe portata la maglia al naso per respirare un po' del suo profumo personale, ma dopo cinque settimane Rinoa sapeva che sarebbe stato inutile. Il profumo si era dissolto molto tempo prima.

Dopo aver preso la maglia ed essersela infilata sopra la testa, Rinoa dovette tirare più del solito per sistemarla. E quando cercò di tirare su la cerniera della gonna, anche quella sembrava un po' troppo stretta. Si strofinò gli occhi con il pollice e l'indice.

Penso che dovrò trovare qualcuno che mi faccia il bucato, giurerei che continuo a far restringere tutto quello che ho nella lavatrice.

... o questo oppure vado a fare shopping e mi risparmio il disturbo.

Drin! Drin!

Più veloce della sua stessa mente, saltò sul letto e afferrò impaziente il telefono vicino alla sveglia.

"-Pronto?"

"...La signorina Rinoa Heartilly?

Deglutì. "S-sì. Sì, sono io."

"Bene. Sono Jeremy Blake; sono uno dei quindici SeeD assegnati alla missione all'Isola Più Vicina All'Inferno agli ordini del Comandante Leonhart."

Le si strinse lo stomaco. "Non... non tornerà stasera, vero?"

"No, ho paura di no. C'è stata un'altra complicazione e dovrà-"

"-Mi faccia indovinare. Dovrà restare per altre due settimane?" disse in tono piatto.

"Mi dispiace, signorina, ma è esattamente la situazione che stiamo affrontando al momento."

"No, va... bene." Un incrocio tra il tirare su col naso e un colpo di tosse le sfuggì dalla base della gola. "... E i SeeD Quistis Trepe e Selphie Tilmitt?"

"Sono in permesso temporaneo per venire a prendere scorte ulteriori."

"... Ottimo. Senta, devo andare ora."

"Ch-"

Click.

Rimettendo svogliatamente al suo posto la cornetta, Rinoa si sedette debolmente sul bordo del letto, le lacrime che le bagnavano i piedi nudi.

*~*~*~*~*

"Sei in ritardo per l'appuntamento, Rinoa," disse severamente la dottoressa Kadowaki da dietro la sua scrivania, le mani unite.

Rinoa, da parte sua, sedeva sullo scomodo sgabello di fronte a lei, piedi e gambe strette insieme, appollaiata in maniera imbarazzata sul cerchio di metallo che sosteneva la seduta dello sgabello, e sperava che la dottoressa non notasse i suoi occhi rossi e gonfi.

"Scusi. Ho avuto una telefonata urgente mentre stavo uscendo e mi... mi ha trattenuta per un po'."

"Abbastanza giusto."

Rinoa si mosse, a disagio; qualcosa nello sguardo della dottoressa era un po' disturbante.

"Be', ho trovato la causa delle tue frequenti nausee."

"... Era un miscuglio tra influenza e intossicazione alimentare come pensavo?"

"No. Ho paura che la colpa sia una quantità anormale di stress. Lo stress emotivo può, alla lunga, avere effetti fisici e produrre nausea e gli altri sintomi che descrivi. Sfortunatamente, a parte dirti di andarci piano, non c'è onestamente nulla che possa fare per te."

Si guardò le mani. "... Capisco."

"Rinoa, come medico, mi è d'obbligo farti ulteriori domande se sento che la situazione del paziente lo richieda. Mi hai detto davvero tutto?"

Lei alzò nuovamente la testa.

"Sì... ma non so da dove possa arrivare tutto questo stress. Non ho ragione di essere stressata. Proprio nessuna ragione."

"-Per caso, quella telefonata era sulla missione del Comandante Leonhart che veniva prolungata un'altra volta?"

"Sì, ma non vedo perché dovrebbe stressarmi. I ritardi nelle missioni non sono una cosa fuori dal comune e non è che sia stata prolungata perché qualcuno si è ferito. Se caso, mi sento sola e annoiata, non stressata."

"Rinoa..." Il tono della dottoressa si fece grave. "So che c'è qualcos'altro che ti disturba e se non ritieni necessario dirlo, io ti darò una valida ragione per essere stressata, se non riesci a trovarne una. Hai la mia parola."

Rinoa si accigliò ma rimase in silenzio.

"... Beh?"

Aprì la bocca, ma non uscirono parole.

"Non sono dell'umore adatto per giocare. Se non la pianti con queste stupidaggini, ti dirò qualcosa che non vuoi sentire, che ti piaccia o no."

"-Pensa che sia possibile che i miei poteri di strega siano responsabili di alcuni dei sintomi? O che possano aver incasinato i risultati delle analisi che ha fatto?"

La dottoressa Kadowaki fece un sospiro profondo. "Rinoa, ti ho avvisata di non girarci intorno e hai scelto di parlare di cose che sai non essere vere. Adesso non mi lasci altra scelta."

Rinoa si morse il labbro e le mani strinsero la seduta dello sgabello come se ne dipendesse la vita.

"I risultati delle analisi del sangue e delle urine mostrano entrambi alti livelli di hCG."

"Io... io non so cosa significa."

La dottoressa sospirò di nuovo.

"-Mi scuso, ma significa che sei incinta, Rinoa."

All'improvviso, la sensazione anche troppo familiare della bile che le saliva lungo la gola la fece scendere dallo sgabello, afferrare istintivamente il cestino più vicino e piegarsi. Non ci fu nemmeno il voltarsi per proteggere la dottoressa Kadowaki dalla vista di lei che vomitava tracce di acido incolore dello stomaco. Poi, mentre era ancora per terra con il cestino della carta straccia tra le mani e le ginocchia, per quella che sembrava la millesima volta della giornata, gli occhi le si riempirono di lacrime e pianse. Dopo il suono di passi, sentì una mano vagamente consolatrice sulla spalla.

"... Starai bene?"

Rinoa non rispose. Rimase semplicemente seduta pigramente, a fissare con occhi vuoti il cestino.

Hyne, perché devi essere via per quella stupida missione, Squall? Ti voglio qui, ad aiutarmi a far andare via tutti i problemi... Non posso affrontare tutto questo da sola.

E poi come faccio a dirtelo? So che appena te lo dirò, vedrò lo shock sulla tua faccia chiaro come il giorno - e probabilmente è la parte di cui ho più paura perché... so che non potrò evitarlo. Non sarebbe giusto che decidessi del destino del bambino senza che tu sia qui. È il nostro bambino, non solo il mio.

Ma cosa faccio se non torni prima che inizi a vedersi o dopo che possiamo fare qualcosa? Mi odierai per aver tenuto il bambino?

E se inizia a vedersi abbastanza e la gente inizia a spettegolare su di noi mentre tu sei ancora via? Sto già iniziando a diventare troppo grossa per i miei vestiti normali, quanto sarò cresciuta tra due settimane? Non voglio essere io a rovinarti la reputazione. E se la mia gravidanza ti fa licenziare?

Hyne, Hyne, Hyne... ho vent'anni, tu stai per compierne ventuno e saremo genitori in meno di un anno... cosa faccio? A chi posso appoggiarmi se non c'è nessuno qui? Hyne...

"... Rinoa, mi stai ascoltando?"

Rinoa sbatté le palpebre, solo per rendersi conto di aver stretto distrattamente tra le mani il cestino della spazzatura per gli ultimi minuti. Mettendo a posto il cestino, si strinse le braccia intorno alle gambe ora piegate, alzò lo sguardo con fare innocente e vide l'espressione preoccupata sul viso della dottoressa insieme alla cartellina che teneva in mano.

"Mi dispiace..." singhiozzò la ragazza. "Da quando Squall è partito, mi distraggo molto, e penso a così tante cose per cercare di mandare via altri pensieri."

Fece una pausa e riuscì a fare una specie di sorrisetto. "... Penso di aver preso molte delle sue abitudini e di non essermene accorta fino ad ora."

La dottoressa annuì con affetto. "Adesso, Rinoa, so che sarà difficile per te rispondere a queste domande, ma solo per sapere a che punto sei della gravidanza devo farle. E solo perché così posso analizzare del tutto la situazione."

Rinoa annuì, in silenzio.

"Quando hai avuto l'ultima mestruazione, approssimativamente?"

"Uhm... fine di febbraio o... qualcosa del genere."

"E da allora, quanti mesi hai saltato?"

"Non sono sicura. Due, forse tre?"

"Mmh. Potresti stenderti sul letto laggiù e scoprirti la pancia, per favore?"

Rinoa fece come le era stato detto. Poco dopo, la dottoressa esaminò il suo addome appena disteso, scrivendo qualcosa velocemente sulla sua cartellina. Alla fine, quando il prendere appunti terminò, la dottoressa Kadowaki le permise di sistemarsi la maglia e sedersi sul letto. In quel momento, tutto ciò che Rinoa riuscì a fare fu guardare il viso della donna mentre quella guardava la cartellina.

La dottoressa spostò la sguardo dalla cartellina a lei.

"Dovrò fare più analisi su quei campioni per avere una data più accurata del concepimento e per la stima della data del parto, ma se dovessi fare una supposizione educata, direi che sei un po' oltre i due mesi."

Il suo sguardo si annebbiò appena. "Quindi... se sono di due mesi, significa che avrò il mio bambino più o meno a dicembre?"

"Sempre che quello che ho detto sia accurato, sì."

"...Ok."

"Rinoa, ti dispiace se ti faccio un'ultima domanda?"

Lei annuì esitante.

"Il padre è Squall?"

Ci fu una pausa lunga e imbarazzata prima che Rinoa rispondesse.

"... Cid lo licenzierà se è così?"

"Per l'amor del cielo, no! Il preside non farebbe mai una cosa così dura; capisce che queste cose a volte possono succedere. Anzi, si assicurerà che Squall non abbia missioni a lungo termine o ad alto rischio per un po'."

"... Mi fa piacere sentirlo. Ero preoccupata di questo, soprattutto se il bambino fosse finito per somigliare più a lui che a me."

"Ma glielo dirai presto?"

"Non sono sicura... vorrei aspettare che torni dato che non voglio che la notizia lo distragga dalla missione. Hyne solo sa che non ne ha bisogno, con tutti i problemi che sembrano avere laggiù. Ma anche se volessi farlo, non penso che sarei in grado di contattarlo, dato che è sempre troppo preso da qualcosa per stare al telefono."

"Potrebbe esserci un modo per fargli avere un messaggio se trovi Quistis e Selphie abbastanza presto."

Ebbe un'idea improvvisa. "Dove posso trovarle?"

"Sono al cancello principale, stanno caricando altre provviste sulla Lagunarock."

Rinoa saltò giù dal letto. "Devo andare adesso, grazie di tutto!"

Prima che la dottoressa avesse il tempo di dire altro, era già uscita di corsa.

*~*~*~*~*

"Ciao Rinoa! Cerchi di intrufolarti a bordo per vedere Squall?" scherzò Selphie.

Rinoa sorrise. "No, penso che la dottoressa Kadowaki mi farebbe decapitare se lo facessi."

"Aw, non sei divertente. Penso che Squall sarebbe stato felice della tua compagnia. Giuro che diventa più scontroso ad ogni minuto senza di te-"

Un'altra voce dietro di loro intervenne. "-Be', tutti lo farebbero se dovessero passare diciassette ore al giorno a lavorare senza sosta come sta facendo lui adesso."

Le ombre finalmente si schiarirono e Rinoa poté riconoscere la figura di Quistis.

"Ciao Quistis. Ho ricevuto la notizia che tutti rimarranno altre due settimane. Pensi che sarà l'ultimo ritardo?"

La bionda scrollò le spalle. "Difficile dirlo. Anche con lo sforzo in più che stanno facendo tutti, non ho un'idea chiara di quando avremo finito. Varia sempre."

"Oh. Be', in questo caso, se una di voi due vede Squall, potrebbe dirgli da parte mia che lo penso? Lo apprezzerei davvero molto."

Selphie reagì con uno sguardo strano. "Stai bene, Rinoa? Sembri un po'... uhm, pallida, persino per te."

Dopo il commento di Selphie, Quistis si avvicinò. "Selphie ha ragione, sembri davvero pallida, Rinoa. Sei stata malata di recente?"

Rinoa si mosse un poco. "Più o meno..."

"Oh, è per questo che sei andata dalla dottoressa Kadowaki?" chiese Selphie.

"Sì... ma è saltato fuori che ho avuto solo un cedimento per un po' di stress, ecco tutto. Penso che essere soli al Garden possa fare questo alle persone."

"Be', se ti senti sola, perché non vieni con noi?" offrì Selphie. "Ci farebbe comodo l'aiuto e sono sicura che tutti adorerebbero rivederti."

Rinoa scosse la testa, sulla difensiva. "Mi dispiace davvero, ma non posso. La dottoressa Kadowaki mi ha detto di andarci piano e riposare. Inoltre, da quello che mi ha detto Squall su questa missione prima che partiste, non penso che vi sarei d'aiuto. Soprattutto adesso, nelle mie condizioni... con l'influenza e tutto il resto.

Ora fu il turno di Quistis di guardare Rinoa in modo strano. "... C'è di più, Rinoa? La tua storia non ha molta sostanza."

Quistis non perde mai un colpo, vero?

... penso di doverglielo dire.

"... Sì, a dire il vero sì."

"-Tipo?" intervenne Selphie.

"Promettete di non trasmettere a tutti ciò che dico?"

Entrambe le sue amiche annuirono.

"Be', al mio check up, dopo che la dottoressa Kadowaki ha fatto delle analisi, mi ha detto qualcosa che... ho saputo per tutto il tempo, in un certo senso, ma allo stesso tempo cercavo in tutti i modi di ignorare."

Ci sarebbe stato un momento silenzioso tra le tre, se non fosse stato per il respiro profondo e calmante di Rinoa.

Sii forte Rinoa, puoi dirlo.

"... Mi ha detto che sono incinta di circa due mesi."

Se la reazione di Squall fosse finita per somigliare in qualche modo a quella di Selphie e Quistis, Rinoa immaginò che non avrebbe avuto nulla da temere, dato che Selphie le corse incontro per abbracciarla forte, completamente eccitata, e le labbra di Quistis si curvarono in un sorriso caldo.

... Ma aveva più buon senso.

Subito dopo l'abbraccio, Selphie passò a bombardarla con esuberanza di domande. Alla maggior parte delle quali Rinoa non aveva una vera risposta, dato che aveva saputo della gravidanza solo quella mattina. Quistis, da parte sua, aveva fatto una sola, semplice domanda. E a dire la verità, fu l'unica che ebbe un vero impatto su di lei in quel momento.

"Se non vieni tu, vuoi che glielo diciamo noi?"

"No. No, non voglio."

"Sei sicura, Rinoa? Sono sicura che potrebbe avere un permesso temporaneo e tornare al Garden per parlarne con te."

"Rimango della mia idea perché non è giusto per tutti gli altri. Non voglio che gli altri lavorino ancora più duramente solo per causa mia. Inoltre, non penso che un Comandante distratto vi faccia bene. Altre due settimane non mi uccideranno."

"Rinoa," intervenne Selphie. "Odio dirlo ma se la missione viene ritardata ancora, o se Squall è costretto in qualche modo a rimanere? Cosa farai allora?"

"Capisco davvero il perché me lo chiedete, ma fidatevi, starò bene. Prima negavo tutto, pensando che non poteva assolutamente star succedendo a me, ma ora so che devo essere forte per noi due... noi tre. Può non piacermi il fatto che Squall possa tornare quando si vedrà già, ma sarò una persona migliore grazie a questo."

"... Quindi vuoi solo che gli diciamo che lo stai pensando?" ribadì Quistis.

"Sì. Ditegli questo, e anche buona fortuna."

"Non preoccuparti, Rinoa. Faremo del nostro meglio per portare a termine questa missione il più velocemente possibile, per il tuo bene."

Posandosi inconsciamente una mano sulla pancia, Rinoa annuì.

"Spero che tu abbia ragione, Quistis... spero che tu abbia ragione."

*****
Note dell'autrice: spero che vi sia piaciuta. Le recensioni sono, come sempre, molto apprezzate. Emerald-Latias

Nota della traduttrice: beh, spero anche io che vi sia piaciuta e vi ricordo che come sempre, commenti, domande e recensioni saranno tradotti e inviati all'autrice. Alla prossima! - Alessia Heartilly

   
 
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