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Autore: Wendy_magic_forever    30/01/2011    5 recensioni
Una storia che parla sopratutto di MJ, ma durante il corso di essa aggiungerò tutto quello che mi viene in mente, tra film, fumetti ecc ecc.
Come generi metto Azione, Fantasy e Fantascienza, ma avverto che avrà qualche sfumatura horror a partire dal capitolo 7.
Michael è morto da un anno, ma una sua grande fan ancora in lutto lo riporta in vita. Lui si risveglia in un laboratorio segreto e riunito ad altri della sua razza. Esatto, razza, visto che lui è il Dominatore del Fuoco. E chi l'ha portato in vita è il Dominatore dell'Acqua, che dopo un po' di tempo, rinchiudono anche lei insieme a lui e a quelli della Terra e dell'Aria.
Riusciranno a uscire da quella trappola infernale?!?
Genere: Azione, Fantasy, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Un mistero

 

 

Era il giorno del suo compleanno, ma non aveva la benché minima voglia di festeggiare.

 

Ma perché dovevo nascere proprio in questo maledettissimo giorno?

O forse la domanda è: perché doveva andarsene proprio oggi?, pensava, con i gomiti appoggiati al tavolo.

 

Era al ristorante con i suoi amici, ma non sentiva gioia dentro di se.

 

Se solo quel giorno non fosse stato il suo compleanno, sarebbe stata a casa a piangere, come voleva fare.

 

Invece Robbi, Karl, Alex e Sandra l'avevano costretta a venire e festeggiare.

 

Che diavolo devo festeggiare in un giorno di lutto?

 

Era già passato un anno dalla sua morte, un anno prima lei si era fatta un tatuaggio permanente dietro alla spalla: lui in uno dei suoi classici passi di danza e sotto scritto “MJ, 4ever in our” e poi c'era disegnato un cuore.

 

Ogni santa volta che ci pensava, avrebbe voluto piangere a dirotto e basta. Stra gran parte dei fan, ormai, aveva superato il lutto. Lei no. Lei piangeva da un anno. E quegli idioti che aveva intorno non volevano capirlo.

 

Arrivò la torta tra gli applausi dei suoi amici; era molto grande, di panna e Pan di Spagna, ripiena di cioccolato. Ma quando la parte superiore entrò nel suo campo visivo, che immagine avevano messo? Michael Jackson in versione “Smooth Criminal”.

 

Guardò i suoi amici come per dire “Perché mi fate questo?”.

 

Grazie per aver rigirato il coltello nella piaga, eh? Che begli amici che siete!

 

Alex si accorse che non gradiva quello che avevano fatto. Così provò a giustificare se stesso e gli altri: «Lo so, forse non è esattamente una bella sorpresa visto quello che è successo l'anno scorso, ma stiamo solo cercando di rallegrarti.»

«Grazie, ragazzi.» dissi, alzandosi «Ma non riesco a essere allegra. Non riesco a essere... felice. Non ci riesco. Ma grazie comunque.» e fece per andarsene.

 

Robbi la fermò: «Almeno... soffia sulle candele, ti prego. Andiamo, alla fine è il tuo compleanno. Ti piaceva tanto questo rito. E poi ricordati che hai diritto a un desiderio.» sorrise.

 

Così lei si risedette e guardò le candele rosse e bianche, appositamente posizionate in modo da non toccare l'immagine del suo angelo.

 

Stette un paio di minuti a pensare a cosa desiderare, poiché il primo pensiero che le era venuto era impossibile da realizzare.

Pensò a tutto quello che poteva chiedere in quel preciso istante, davanti a una torta raffigurante lui, a venticinque candele e suoi amici.

Però, tutto quello che voleva veramente era proprio quel primo desiderio.

Così, anche se sapeva che era impossibile, decise di esprimerlo.

 

Chiuse gli occhi un attimo, una lacrima scese da sotto le palpebre.

 

Prese in mano il suo cuore e lo espresse nel pensiero con tutto l'ardore e la volontà che aveva in corpo: Vorrei che Michael non fosse mai morto!

 

E soffiò.

 

(poco prima)

 

«È proprio sicuro di volere questo, generale?» chiese il dottor Sikuri al generale Komàndo

«È l'unico modo. Lui era l'unico ad avere quella capacità. Dobbiamo svilupparla e studiarla. Sarà un'arma perfetta e ogni controversia nel mondo smetterà di esistere.» rispose il superiore.

 

Il dottor Sikuri guardò il contenuto della capsula di rianimazione: «Non so se è una buona idea. Il ritorno di questa... persona causerà grande scompiglio nel mondo...»

«Il mondo, infatti, non lo deve venire a sapere.» rispose il generale. Chiuse gli occhi per un istante, per poi riaprirli: «È arrivato il responsabile?»

«Sono arrivato.» disse una voce alle spalle di Komàndo e Sikuri.

La voce era di un uomo così grasso che doveva spostarsi con una macchina apposita, altrimenti non avrebbe mai e poi mai potuto spostarsi.

«Ho pagato una cifra folle per far ritornare indietro quell'uomo, dottor Sikuri!» lo minacciò il responsabile dell'operazione «Spero che funzioni, questa volta!»

«Ma certo, signor Dimàgritélo, tornerà in men che non si dica.» rispose timidamente il dottor Sikuri, sottomesso «Ditemi soltanto quando!»

«Ora.» rispose il signor Dimàgritélo.

 

Sikuri rimase interdetto: «O... ora?»

«Esatto, ora. Voglio finalmente vedere il primo uomo a resuscitare dalla morte. Voglio vedere in atto la macchina che lei ha creato... com'è che l'ha chiamata?»

«Resurrection Machine.»

«Sì, esatto. Voglio vedere la fase 5.»

Dopodiché, il signor Dimàgritélo tirò fuori una lista e elencò le voci: «Fase 1: far sparire il soggetto agli occhi del mondo, Fase 2: trovare un bamboccio a cui scaricare la colpa, Fase 3: recuperare il cadavere, Fase 4: rigenerare le parti decomposte del corpo, Fase 5; fare ripartire il corpo.» rimise la lista al suo posto «Ho proprio voglia di vedere quest'ultima fase.»

 

«Ha sentito, dottor Sikuri? Faccia rivivere quell'uomo!» ordinò Komàndo

Sikuri provò a replicare: «M... ma... i rischi sono enor...»

«Le ho forse detto di dirmi quali sarebbero i rischi?!?» lo fermò il generale

«No...» rispose il dottore timidamente

«Allora lo faccia partire e basta!»

 

Sikuri abbassò la testa: «Sissignore.»

 

Il dottore andò alla macchina e accese il lettore cardiaco, che doveva controllare i battiti del cuore di chi si trovava all'interno della capsula. Ovviamente quest'ultimo appariva nullo, poiché la persona era morta da un po' di tempo.

 

Dopo di che, Sikuri fece una rapida preghiera e fece partire la Resurrection Machine.

 

Strani rumori e fulmini giravano intorno alla capsula, un inferno elettrico andava dalla macchina alla capsula e il liquido color dell'ambra ribolliva, ma in cambio il lettore cardiaco stava segnalando le prime presenze di vita.

 

Quando il computer disse al dottore di continuare con le altre leve, Sikuri lo fece. E, nello stesso attimo in cui la nostra protagonista spense le candele, un inferno di fulmini peggiore di prima avvolse la capsula. Ci fu un onda d'urto così potente che Komàndo dovette allontanarsi portandosi dietro Dimàgritélo. C'era un orribile rumore, come di una macchina che si stava sovraccaricando e stava per esplodere.

 

Infatti il computer avvertì Sikuri che stava andando tutto per il peggio.

 

Sikuri premette il pulsante di emergenza e si bloccò tutto.

 

La capsula era avvolta da un banco di fumo perlaceo.

 

«Ha funzionato?» chiese Dimàgritélo.

 

Sikuri guardò il lettore cardiaco, che non percepiva segni di vita nel corpo di chi si trovava all'interno della capsula.

Il dottore sospirò, sollevato e triste allo stesso tempo.

 

Il generale Komàndo si avvicinò alla capsula, dalla quale il fumo si stava allontanando: il liquido interno era tutto un bollore, sembrava schiuma dorata.

 

All'improvviso una mano batté contro il vetro. Per la sorpresa, Komàndo si ritrasse, esattamente come si ritrasse la schiuma, mostrando chi si trovava al suo interno dimenarsi, con le mani alla gola, cercando inutilmente di respirare.

 

Il comando di Komàndo fu rapido: «Apra la capsula, SVELTO!»

 

Sikuri, che si era accorto che la sua macchina aveva funzionato, andò subito ad aprire la capsula. Tirò una grande maniglia al fianco di essa e il contenuto della capsula finì a terra, davanti a Komàndo, Dimàgritélo e Sikuri, meravigliati.

 

«Oh oh oh! Molto bene, molto bene!» si rallegrò Dimàgritélo «Però, per favore dottor Sikuri, potrebbe coprirlo? Non è più un corpo senza vita! È il primo essere umano a essere ritornato dalla morte!»

 

Sikuri andò a coprire con un accappatoio caldo la “cavia” in questione: un uomo sulla cinquantina, dalla pelle pallida con macchie scure e riccioli neri, il corpo leggero e la faccia modificata da numerose chirurgie plastiche.

 

Lo fece alzare cautamente e lo coprì meglio. La nostra cavia si guardò intorno, spaventato e pieno di interrogativi, col fiatone per il quasi annegamento e i brividi per il freddo.

 

Sikuri gli rivolse un sorriso rassicurante, che lo fece un po' calmare: «So che avrà numerose domande, ma stia sicuro che risponderemo a ognuna di esse! Io sono il dottor Helmet Sikuri e sono lietissimo di darle il bentornato sulla Terra, signor Jackson!»

 

Continua...

   
 
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