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Autore: KuroiNamida_    31/01/2011    7 recensioni
Questa è una storia KRISBIAN!
Clair e Kristen si conoscono a Vancouver durante le riprese di Twilight. Non è facile amare una ragazza quando si è sotto a mille occhi pronti a giudicarti. La pressione dei media, la voglia di amare, la paura continua di essere giudicate. Non è facile amare una ragazza, soprattutto se questa se ne va lasciandoti solo una lettera d'addio.
Una storia che vede Kristen Stewart sotto un'altra luce, sotto un altro tipo d'amore che è pur sempre amore.
L'omofobia è ignoranza.
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash | Personaggi: Kristen Stewart, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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cap2 Salve ragazze.
Alcune di voi hanno criticato la scelta dei miei personaggi giudicando questa storia "squallida" e "infamatoria". Forse queste persone si sono fatte un'idea sbagliata di me e dei miei fini. Non voglio infamare nessuno, anche perché sarebbe assurdo voler infamare una celebrità che non è nemmeno a conoscenza di questo sito, e tanto meno non era mia intenzione turbarvi.
Detto ciò tengo a precisare che questa fan fiction non vuole deridere Kristen Stewart dipingendola come lesbica!
Sono fermamente convinta che nella vita reale abbia una storia d'AMORE con Robert Pattinson e che non sia una montatura e sostengo la coppia e la difendo nei limiti della civiltà.
Il fatto che scrivo di lei come una ragazza innamorata di un'altra è molto semplice: lo scopo di questa ff è raccontare la paura di una ragazza di uscire allo scoperto e dichiarare alla società la sua omosessualità. Molte persone vivono fingendo, nascondendosi per paura dei giudizi altrui, con la paura che il loro AMORE possa essere giudicato sbagliato. E' forse malato o perverso scrivere di questo? Penso proprio di no.
Ho scelto come soggetto Kristen poiché presuppongo sia una delle attrici più in luce di questi ultimi due anni, e chi meglio di una ragazza continuamente sotto i riflettori e continuamente giudicata può rappresentare le paure di cui parlavo prima? Se avessi inserito un altro nome nella battuta finale lo scopo di questa fan fiction non sarebbe stato compreso e il mio lavoro sarebbe stato vano. Il fatto di usare una celebrità amplifica tutto ciò.
Con questo spero di aver chiarito. Continuo questa storia per non cedere ai pregiudizi e all'omofobia che ancora vive nella nostra società moderna. L'omofobia è ignoranza e immaturità.
Venendo a questo capitolo...Il titolo è uguale alla canzone di Biaggio Antonacci perchè l'ho ascoltata a loop mentre scrivevo queste righe...penso che sia un pò la colonna sonora di questa FF. Posto ora in nuovo capitolo perchè da domani ricomincio lezione e mi dedicherò anima e corpo allo studio quindi non so quando posterò il prossimo >.<
Cordialmente Bibis.

Buongiorno bell'anima

«Mi secca che te ne debba andare di già» le due ragazze stavano facendo colazione in una tavola calda fuori dal centro. Avevano capelli sciolti e arruffati, solo che  Kristen li aveva di un tono più scuro, indossavano occhiali da sole e masticavano pancake con sciroppo d'acero.
«Anche a me secca lo sai» l'attrice tolse una briciola amorevolmente dalla guancia della sua compagna
«A me di più. Odio saperti qui a Los Angeles, ma non poterti vedere» le sfiorò il palmo della mano con le labbra, a quel gesto Kris la ritrasse subito. Per Clair non era stato facile farle ammettere la sua sessualità dopo "l'incidente" a Vancouver, i rapporti al tempo si erano freddati, Kris la evitava riducendosi a salutarla a malapena se la incontrava per caso negli studios, e quando avvenivano questi incontri, cercava di non essere mai da sola. Da parte sua Kristen pensava d'essere sbagliata, non era più sicura di niente, era come se quel bacio le aveva aperto gli occhi sbattendole in faccia il significato di ogni gesto che era avvenuto tra loro nei mesi precedenti. Aveva smesso di fare sesso con Mike, suo fidanzato all'epoca dei fatti, e si ritrovava a respingere le avance di Robert il quale trovava attraente, almeno prima dell'arrivo di Clair.
Quest'ultima, per convincere l'amica a parlare e chiarire, si vide costretta ad attenderle un agguato in camerino. Una volta chiuse a chiave dentro la stanza che fu teatro del loro primo incontro di labbra, scoppiò a piangere confessando l'attrazione nei confronti della moretta, che a sua volta l'abbracciò consolandola dicendole che "tutto sarebbe andato bene". A Kristen parve strana la situazione, era lei quella che doveva sentirsi frustrata e sconfortata, invece ora, mentre stringeva tra le braccia la ragazza in lacrime, era come se avesse trovato il suo ruolo nella vita, li accanto a Clair. Si ribaciarono.
Quella volta riuscirono a controllarsi ma presero coscienza dei sentimenti che stavano nascendo e Clair accettò il quel momento di vivere la loro relazione clandestinamente, accettando tutte le conseguenze e i rischi.
Ma ora non bastava più. La sua camera le sembrava troppo piccola e il loro rapporto le appariva sempre di più basato sul sesso occasionale. Voleva condividere più momenti come quello che stavano condividendo ora: sedute ad una tavola calda per la colazione.
«Ti verrò a trovare quando avrò del tempo libero lo sai»
«Mi domandavo solo il perché tu non possa dormire da un' "amica"» mimò le virgolette
«Lo sai come stanno le cose» rispose arresa
«Si le cose stanno che io e te scopiamo da tre anni in camera mia o in qualche albergo, quando mi permetti di raggiungerti, ma non vuoi che ci vedano insieme e che ci scambino semplicemente per amiche» sostenne lo sguardo a testa alta. Verde nel verde.
«Non fare scenate...» scosse la testa sconsolata
«Vuoi sapere la verità? Odio saperti con quella biondina!»
«Dakota è un'amica» ripeté esasperata per l'ennesima volta
«Anche io ero un'amica» Clair non era mai stata una ragazza di quel genere, gelosa e possessiva, neppure quando usciva con i ragazzi. Ma ora la situazione era diversa. Kristen ai suoi occhi era una ragazze perfetta. Bella, intelligente, simpatica, riflessiva, matura, insomma una donna completa, e sapeva che queste qualità non erano visibili solo a lei, non era difficile apprezzare quella splendida ragazza. Per questo motivo la gelosia si era annidata piano piano, giorno dopo giorno. Durante ogni telefonata un calore le inondava il volto per la rabbia, perché non poteva essere insieme a lei a condividere quei momenti di felicità e per consolarla con qualche carezza quando la giornata non era stata delle migliori.
Anche Kristen era gelosa, ma lo dava meno a vedere. In fondo la lontananza non impediva a Clair di tradirla e pensava che se fosse uscita con altre ragazze non avrebbe avuto uno stuolo di paparazzi a confronto suo, quindi il tradimento sarebbe stato occultato facilmente.
L'attrice guardò l'ora «Devo andare, di ciao a questa chioma» si ravvivò i capelli
«Mi mancherà sentire le ciocche dei tuoi capelli sulla mia schiena» prese una ciocca giocandoci un po'
La moretta rispose con un sorriso nostalgico nonostante quel gioco l'avessero ripetuto solo poche ore fa.

A metà pomeriggio Clair si trovava nel suo appartamento china su un cartamodello con l'iPod nelle orecchie. Aveva seguito i corsi di fashion design laureandosi con ottimi voti. Conobbe Kristen durante il tirocinio, quando andò a lavorare come aiuto dell'aiuto costumista per  una piccola produzione cinematografica che sarebbe diventata una saga. Non conosceva i libri, ma provò a leggerli senza riscontrare grande interesse.
Kristen stava fuori dalla porta con addosso un paio di occhiali da sole neri, com'erano ora i suoi capelli. Infilò la chiave nella toppa ed aprì piano per non farsi sentire. Si avvicinò furtivamente alla sua compagna e le schioccò un bacio sulla guancia facendola sussultare dallo spavento.
«Tadaaaan!» l'attrice si sedette sulle ginocchia di Clair muovendo la testa per far ondeggiare i capelli corti e neri
«Ma buon giorno signorina Jona!» disse ridendo e cingendogli i fianchi
«Come ti sembra?» arrossì per paura di un giudizio negativo
«Stai benissimo! Ok devo ammettere che ti preferisco con tagli meno scalati, ma anche così sei bellissima, tu sei sempre bellissima per me» le stampò un bacio a schiocco
«A cosa stavi lavorando?» Kristen cambiò discorso afferrando un bozzetto. Non si sarebbe mai abituata a ricevere complimenti lusinghieri dalla ragazza che amava, era più forte di lei, la sua timidezza a modestia la bloccavano a tal punto. Clair lo sapeva e a volte la metteva in imbarazzo apposta con complimenti degni da lustrare ogni pavimento. Quelle situazioni finivano sempre con un bisticcio scherzoso e baci meno leggeri.
«Non importa...ora vorrei lavorare ad altro» rispose maliziosamente.
Quella sera Clair non sentì le lunghe ciocche di Kristen sulla sua schiena dopo aver consumato il loro amore, ma sentì i suoi capelli corti solleticarle le cosce durante e la cosa le piacque da impazzire.
Tutto in quella ragazza la faceva letteralmente impazzire.

   
 
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