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Autore: smiles    31/01/2011    8 recensioni
Dal primo capitolo:
«Pensavo che non andassi a letto con i clienti, Isabella», proruppe una voce maschile alle mie spalle.
«Non lo faccio, di fatti. L'ho trovato», dissi con enfasi.
«Ricordati che per portare a termine la missione devi farlo innamorare di te, intesi?»
Infilai le lenti a contatto che cominciarono subito un lento deteriorarsi sulla mia pupilla.
«Certamente, Aro» risposi prima di tornare dalla mia preda.
Finalmente, dopo tanti anni, avrei avuto la mia rivincita.
Genere: Erotico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Bella/Edward
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Autore: smiles
Titolo: Into Her Red Eyes
Generi: Erotico, Mistero, Romantico.
Personaggi: Bella/Edward, Un po' tutti.
Contesto: Nessun libro/film.
Rating: Giallo (Rosso dai prossimi capitoli)
Avvertimenti: Alternate Universe, Lemon, Out Of Character.

Into Her Red Eyes

Non si è morti fin quando
si desidera sedurre
e di essere sedotti.
Charles Baudelaire

Capitolo 1. 

I corpi si ammassavano nella sala scarsamente illuminata, muovendosi al ritmo delle note sincopate della musica da discoteca, sparata a tutto volume dalle casse. Perché mi sono fatto trascinare qui? mi ritrovai a domandarmi per l'ennesima volta mentre Tanya mi passava il quinto drink della serata, come se farmi ubriacare potesse convincermi a trovarla attraente.
«Balliamo?», mi domandò mentre buttavo giù il liquido acre che sapeva intensamente di alcool. Mi limitai a scuotere la testa, poggiando il bicchiere ormai vuoto sul bancone. «Ma si stanno divertendo tutti!» piagnucolò ancora.Volse lo sguardo verso mio fratello Emmett e la sua ragazza Rosalie, che si dimenavano tra la folla in una danza che sembrava più oscena che sensuale. Avrebbe voluto essere al posto di Rose, glielo leggevo negli occhi, e non di certo per avere le attenzioni di Emmett ma piuttosto per essere guardata da un uomo nel modo in cui lui guardava la sua amata. Io, d'altro canto, non la degnavo di quelle occhiate e lei ne sembrava sempre più infastidita.
«Io non ci volevo neanche venire qui, l'ho fatto solo come favore per mio fratello perciò non obbligarmi a trovare tutto questo divertente», furono le prima parole che le rivolsi in tutta la serata.
Rosalie aveva avuto la brillante idea di farmi conoscere Tanya, la sua migliore amica, con il chiaro intento di farci diventare una coppia ed Emmett, da bravo cagnolino, l'aveva assecondata in tutto implorandomi di partecipare a quella stupida uscita a quattro. Il perché Rose avesse quella smania di trovarmi una fidanzata era un mistero, ma sentendo le suppliche di mio fratello alla fine accettai.
Vidi Tanya alzarsi dallo sgabello su cui era seduta per avvicinarsi con fare sensuale a me. Il vestito che indossava, ai suoi movimenti, si alzò scoprendole ancora di più le gambe. Chiamarlo vestito era eccessivo, sarebbe stato meglio dire che indossava un pezzo di stoffa grande quanto una fascia per capelli con una cintura in vita, che le segnava vistosamente le forme.  Era una ragazza molto bella era assolutamente consapevole di esserlo. Qualunque ragazzo sarebbe stato felice di uscire con lei. I capelli perfettamente lisci, di un biondo rossiccio, le incorniciavano il viso perfetto - probabilmente merito di un abile chirurgo plastico - facendo risaltare i suoi occhioni blu, il nasino alla francese e le labbra turgide ora tinte di un rosso fuoco. Se fosse stata intelligente quanto attraente non nego che ci avrei fatto un pensierino su di lei, ma pareva che la bellezza fosse direttamente proporzionale al suo essere oca e civettuola, perfetta copia - ma più stupida - di Rose. Tanya si passò la lingua tra le labbra e, una volta giunta da me, le accostò al mio orecchio.
«Dai, andiamo a divertirci», mormorò lasciando intendere che dopo avrei avuto una lauta ricompensa sessuale. Meglio di no, decisamente meglio di no.
«Magari un'altra volta», risposi facendo segno al cameriere di versarmi un altro drink. Lei sbuffò sonoramente, spintonandomi come se cercasse di farmi cadere dallo sgabello su cui ero seduto. «Edward, se non mi fai ballare giuro che me ne vado con un altro!» sbraitò inferocita. Essere mollato non era mai stato tanto piacevole.
Non risposi, lasciai semplicemente che altro alcool fluisse nel mio corpo mentre vagavo con lo sguardo per la sala. Dal lato opposto alla gente che ballava due cubiste si strusciavano provocanti contro un palo, posizionato su una specie di palchetto. Alcuni ragazzi si erano assediati li intorno, godendosi lo spettacolo di quelle due ragazze che mostravano ampi pezzi dei loro corpi. Era estremamente evidente la differenza fisica delle due eppure qualcosa sembrava accomunarle in qualche modo. Una era bassina, esile e non eccessivamente formosa, con una folta chioma nera tagliata all'altezza delle spalle; l'altra era più alta, ugualmente magra ma con forme femminili più accentuate, gambe lunghe e affusolate. I suoi capelli mogano si accendevano di strani riflessi rossastri sotto le luci stroboscopiche. Fui attratto da uno strano bagliore sulla loro pelle, quasi le luci si riflettessero su di loro creando giochi di colori impercettibili e affascinanti che mi spinsero ad alzarmi e a camminare verso di loro.
«Che diamine stai facendo?», mi bloccò subito Tanya parandosi davanti a me, sputandomi addosso quelle parole tra i denti.
«Vado a godermi lo spettacolo», risposi con ovvietà, aggirandola e dirigendomi a passo spedito verso il gruppo di ragazzi che guardavano le cubiste sbavando.
Mi fermai esattamente sotto il palchetto, guardando intensamente la brunetta che ora era sola mentre l'altra scendeva per andare da qualche parte con un ragazzo biondo. Si muoveva sinuosa conto il palo, strusciandosi e intrecciandosi ad esso come se fosse una persona in carne ed ossa scatenando le fantasie di tutti gli uomini presenti. Fu un attimo, i suoi occhi si posarono su di me per un istante, ma tanto bastò per farmi bruciare di desiderio. I suoi occhi avevano un colore strano, quasi il colore del fango, e benché non mi piacessero particolarmente sembravano esprimere qualcosa di più grande e segreto. Mi lanciò un occhiata ammiccante, mordendosi le labbra con fare provocatorio. Sentii una scossa d'eccitazione arrivare dritta nel mio basso ventre. Continuò a strusciarsi ancora un po' contro il palo, senza distogliere lo sguardo da me così come i miei occhi non la smettevano di vagare su tutto il suo corpo coperto solo da un top striminzito e un paio di pantaloncini di pelle. Vedendola da vicino mi accorsi che la sua pelle sembrava irradiare uno scintillio sommesso, forse per colpa di chissà quale strana lozione per il corpo. Dopo alcuni minuti si abbassò verso di me.
«Ti va? Sono solo cento dollari, servizio completo», ammiccò nella mia direzione, sorridendomi. Non avevo mai fatto una cosa del genere, ma in quel momento non riuscii a muovere nemmeno un muscolo, figuriamoci rifiutare. Annuii quasi impercettibilmente e lei, con agilità estrema, scese dal palchetto. Era vicinissima a me e il suo profumo mi investì in pieno, stordendomi. I suoi occhi inchiodarono i miei, seri, come se volesse frugarmi dentro.
Due secondi dopo non c'era più traccia delle iridi strane color fango, i suoi occhi erano rossi come il sangue.



Isabella Swan POV
Porca puttana, le lenti!
Pensai mentre distoglievo lo sguardo dalla mia ossessione. Erano anni ormai che aspettavo quel momento, non potevo rovinare tutto per delle stupide lenti a contatto. Maledissi mentalmente il veleno che mi scorreva nel corpo, lo stesso veleno che mi aveva trasformata e che in quel momento aveva sciolto l'unica cosa che mi permetteva di celare il vero colore dei miei occhi.
«Aspetta qui, torno subito», gli sussurrai all'orecchio così da non doverlo guardane degli occhi. Lui annuì, rapito. Sapevo come avrebbe reagito.
Dietro il palco era situata una porta, inaccessibile a tutti tranne che a noi. Vi entrai e cercai tra i vestiti di Alice delle nuove lenti.
«Pensavo che non andassi a letto con i clienti, Isabella», proruppe una voce maschile alle mie spalle.
«Non lo faccio, di fatti. L'ho trovato», dissi con enfasi.
«Ricordati che per portare a termine la missione devi farlo innamorare di te, intesi?»
Infilai le lenti a contatto che cominciarono subito un lento deteriorarsi sulla mia pupilla.
«Certamente, Aro» risposi prima di tornare dalla mia preda.
Finalmente, dopo tanti anni, avrei avuto la mia rivincita.




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Salve a tutti! Lo so, lo so, avrei altre fiction da scrivere (e lo sto facendo, giuro) però quando mi vengono le idee non posso non scrivere!
Perciò eccomi qui con una nuova storia, molto particolare e piena di misteri! Non ci avete capito niente vero? XD Lo immaginavo u.u
Ok, la smetto di fare la scema, giuro. Spero di avervi incuriosito e che seguirete questa fan fiction e recensirete perché per me le vostre opinioni sono importantissime *w*
Mi scuso se il capitolo è corto ma diciamo che serve solo da introduzione!
Dimenticavo! Questo primo capitolo è di rating giallo ma dal prossimo diventerà rosso sicuramente. Perciò se siete interessati a seguire la storia ma non potete leggere le storie a reting rosso contattatemi privatamente e provvederò a inviarvi i capitoli via mail (;
Detto questo vi rimando al prossimo capitolo! Un bacione, Mary.
PS: Risponderò alle recensioni tramite la risposta che EFP ci permette di dare privatamente via messaggio ogni volta che posterò un capitolo nuovo, perciò controllate i vostri messaggi privati! Au revoir mon amies! <3



  
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