Tutto comincia come
sempre è stato. Dalla luce nascono le ombre… ma
non c’è luce senza ombra, e non c’è ombra senza luce.
Così narrano le antiche leggende, le due forze in
eterno contrasto vivono l’una dell’altra. Il bene e il male
non potrebbero esistere da soli. Non c’è bene senza male e non
c’è male senza bene. Così si narra…
“Gli
opposti si attraggono…”
12 settembre ore 7:45 a.m.,
un biondino dagli occhi castani volge uno
sguardo svogliato verso l’entrata del suo liceo, sta aspettando i suoi amici.
-Ma dive diavolo si sono cacciati quei pigroni?! Sono le otto… sta quasi per suonare!-
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12 settembre ore 7:45 a.m.,
-E’ tardissimo la campanella starà per
suonare!!!!!!!!- Yugi prende
la sveglia con entrambe le mani, e dopo essersela portata a circa tre
centimetri dalla sua faccia sbuffò contrariato –Non è
possibile!- la sveglia fa un volo di cinque piani… il ragazzo l’ha
appena gettata dalla finestra –Maledetta sveglia! Perché diavolo
non ha suonato?! In ritardo il primo giorno di scuola
del mio ultimo anno al liceo!!! Tutto ciò non
può essere vero!- sospirò affranto gettandosi in terra a pancia
in su –Ci rinuncio! Oggi non ci vado!!-
sentenziò.
-Non se ne parla
nemmeno!- Yugi apre gli occhi e si trova addosso il suo alter ego –Non puoi rimanere a casa!
Chi te la firma la giustificazione per
l’assenza?!- il faraone gli fece l’occhiolino.
-La firmi tu!- fece convinto il piccoletto.
-No no! Non ci
pensare nemmeno! Non falizificherò la firma di
tuo nonno!!- Yami fece per
alzarsi, Yugi tentò di sbirciare la scena con
un occhio semiaperto –Ah si?! Mi prendi in giro?!-
il faraone iniziò a fare il solletico a Yugi finchè quest’ultimo
con le lacrime agli occhi non lo supplicò di smetterla
–Bene… adesso che ti sei convinto vedi di vestirti e di dirigerti
istantaneamente a scuola. Sennò subirai tutto il
giorno le mie ire. Buuuuuu...- Yami imitò la voce di un fantasma, a Yugi sarebbe venuto da ridere ma
sapeva che la determinazione dell’altro se stesso era pari alla sua.
-E daiiiiiiiiiiiiiiii…- Yugi fece gli occhietti dolci per impietosire il faraone, ma non
ottenne risultati –Uffa!- si alzò da terra e si sbrigò a
sistemarsi per andare a scuola sotto lo sguardo vigile di Yami.
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12 settembre ore 7:50 a.m.,
Fuggire…
percorrere quelle vie deserte e sapere che qualcuno ti segue è davvero
una sensazione allucinante. Perché? Perché doveva continuare a fuggire?
Il cielo si era
oscurato tutto d’un botto. Lei era uscita vestita leggera, indossava solo un top nero, un
paio di calzoncini di jeans e un giacchetto di pelle
nera lungo fino alla metà del polpaccio.
Dal cielo
cominciarono a cadere mille goccioline d’acqua. Piove. La pioggia si fa
sempre più fitta, e lei deve accelerare il passo. Corre,
corre sotto la pioggia. Corre, fugge… ma
da cosa?
-No!- sussurra mentre cade a terra. Non può urlare,
altrimenti la troverà subito E’ scivolata, vorrebbe
non alzarsi più vorrebbe finalmente abbracciare la pace dopo
l’inferno che sta per arrivare. Non ce la fa. Guarda
fisso davanti a lei, il suo respiro è affannato… la lunga
corsa è terminata lui sta arrivando. Sente dei passi che si fanno sempre
più vicini, dei passi calmi, troppo calmi. Quei
terribili passi la stanno raggiungendo. Chiude gli occhi… non vuole
vedere come finirà quella maledetta storia, no! -No.- sussurra ancora,
tenta di rialzarsi ma la sua caviglia destra sta
cedendo, cade… cade ancora. Ha fatto rumore. E i
passi si fanno sempre più insistenti. L’ha trovata
–Perché?- dice tra se e se. Una lacrima. Quella lacrima scorre
lungo la sua guancia arrossata a causa della corsa. Lui non le da retta,
nemmeno l’ascolta.
-Solo un bacio
piccola mia! Uno soltanto e ti lascerò in pace!- Quel bacio cosa significherebbe?! La sua fine per caso? Sicuramente.
Deglutì fissando quelle iridi fredde come il ghiaccio. La pupilla del
ragazzo si restrinze e da li partì un colorito
porpora che tinse tutti i suoi occhi. Piano, piano… come lo scorrere di
uno strano liquido denso e demoniaco. Sorride, un sorriso strano e malvagio.
-Perché!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!- urlò lei. Tanto ormai
l’ha trovata… tanto ormai per lei sarà
la fine -Perché? Rispondi dannato!- Quelle urla richiamarono
l’attenzione di qualcuno che passava di là. Il ragazzo non
tardò ad accorgersi di un’altra presenza.
-Torno subito
piccolina… Non te ne andare altrimenti
sarò costretto a farti molto male! Ok?!- lei non risponde. Sa bene che le si
è appena presentata una via di fuga –Ehi tu!- si rivolge
all’altro ragazzo –Cosa ci fai da queste parti?! Te la stai
cercando forze?-
-Chi io?!- Yami si voltò verso
quel ragazzo –Ti sbagli… mi sembra che a cercartela sia tu!-
-Come scusa?- la sua espressione era incredula. I suoi occhi rossi
brillarono di follia a quelle parole. Come si permetteva quel ragazzo di
sfidarlo?!
-Lasciala
in pace!- disse il
faraone con voce possente.
Ebbene si, gli stava ordinando di smetterla. Ma come… voleva
forse morire?! Rimase muto, incapace di rispondere. Si
alzò da terra e si avvicinò al ragazzo che l’aveva sfidato.
Lei si alzò cercando di fare il minimo rumore possibile –T’ho detto di non muoverti da li!-
Ringhiò il
ragazzo senza voltarsi. La ragazza rimase come paralizzata non riusciva a
muoversi –Ho giocato abbastanza con te. Ora non mi va di rincorrerti!-
poi si rivolse a Yami con sarcasmo –Dicevi?!-
-Il tuo nome!- fece
serio lui.
-Ma guarda…
mi hai interrotto mentre giocavo solo per fare
conoscenza! Ma allora sei davvero pazzo ragazzino!-
sogghignò il ragazzo dagli occhi purpurei.
-Il tuo nome!-
insistette Yami.
-Brent!- lo guardò negli occhi. Fin’ora nessuno ha retto il suo sguardo,
eppure… quel ragazzo aveva qualcosa di strano in
se. Qualcosa di leggendario e misterioso.
-Benissimo Brent… vorresti gentilmente lasciare in pace quella
ragazza?!- fece in tono ironico il faraone. L’altro sorrise.
-E’ una battuta la tua?!
Spero di si sai…!-
-Va bene… se
con quel tono non si capisce lo dirò in un’altra maniera.- Lo fissò gelido –Esigo che tu te ne vada
immediatamente! E ti consiglio vivamente di non
tornare mai più a darle fastidio… altrimenti saranno guai! Guai
seri, per te ovviamente!-
-Non credo proprio di temere queste minacce!- puntò
l’indice verso Yami –Bang.-
sogghignò. Dopo quella sua ultima parola ci fu come un enorme
spostamento d’energia. Yami cadde al suolo e
una folata di vento lo circondò per un istante –Come vedi…
so cavarmela bene!- sogghignò di nuovo mentre Yami imperterrito si alzava da terra.
-Adesso mi hai
fatto arrabbiare!!- ringhiò Yami
puntando contro Brent la sua mano aperta. Il puzzle
s’illuminò e ci fu uno spostamento d’aria come quello che
aveva fato cadere il faraone in terra. Solo che questa volta a cadere era stato
l’altro ragazzo.
-Non mi fai paura!
Ma credo che contro di te ne uscirei con qualche
graffio. Per ora arrivederci! Ma stanne certo…
ci rincontreremo presto! E quel giorno saranno guai per te e per la tua
amichetta!!- sparì. Yami
rimase allibito, si domandava come diavolo avesse
fatto quel tale a sparire. Poi si ricordò di una cosa molto
importante… si voltò verso la ragazza e la raggiunse –Tutto
bene? Come ti senti?-
-Bene…-
rispose con voce roca. Yami le toccò la
fronte. Era bollente! Allora il rossore che aveva sul viso aveva una
motivazione!
-Tu non me la
racconti giusta!- sorrise Yami con aria rassicurante
–Ti porto da ma così vediamo
perché scotti così!-
-No… non
c’è bisogno!- tentò di fermarlo. Ma… troppo tardi. L’aveva gia
presa in braccia e coperta con la sua giacca. Nemmeno la conosceva eppure la
trattava come una reliquia. Perché? Infondo Yami è sempre stato
così… dolce e affettuoso con tutti. Con il complesso
dell’eroe che ogni tanto, come in questo caso, riaffiorava in lui.
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12 settembre ore 9:57 a.m.,
-Vedi che alla fine
non ci siamo andati a scuola!- sorride Yugi. Notando
che l’espressione del suo doppio non è allegra domanda –Non si è ripresa? Vero?!-
volge il suo sguardo verso il pavimento della sua stanza con aria triste.
Possiamo dire che lui ha il complesso
dell’aiutante dell’eroe!
-Gia.- risponde il faraone mentre si avvicina alla finestra
–Chissà che voleva quel tipo!-
Si disse a bassa
voce. Un urlo –Cosa?- fa sorpreso scostandosi dalla finestra. Seguito da Yugi si precipita nella stanza dove sta riposando
l’ospite -Tutto bene?- domanda preoccupato notando l’espressione
spaventata della ragazza. Lei fa cenno di si con la
testa –Guarda che mi hai fatto spaventare! Perché
hai urlato?- domanda Yami sedendosi sul letto.
-E’ stato un sogno. Un brutto… sogno.-
bisbiglia lei. Yami le sorride, avvicinandosi per
vedere se la febbre era scesa.
-Non sembri calda
come prima! Ma per sicurezza vedi di misurartela bene
con il termometro!- poi si rivolse a Yugi
–Potresti portare il termometro! Non so dove l’ha messo tuo nonno!-
-Certo…! Ora
torno!- disse Yugi avviandosi di corsa per il
corridoio.
-Bene..- sorrise Yami –Ora
passiamo alle presentazioni! Io sono Yami!-
gli porse la mano
-Blacky…- disse lei rispondendo alla stretta
di mano –Come mai mi hai salvata? Cioè… potevi andartene tranquillamente eppure
ha fronteggiato Brent! Perché?-
domandò lei con fare dubbioso.
-Non sopporto la
gente che se la prende con chi non può difendersi!- sorrise.
-Hai il complesso
dell’eroe?!- domandò sarcastica. Yami arrossì –Dai…
scherzavo!- finalmente sorrise anche lei.
-Che voleva da te Brent?!- domandò Yami diventando serio tutto d’un tratto.
-Non lo so.- Blacky si rabbuiò.
-E allora sarà meglio scoprirlo
presto!- sorrise di nuovo Yami. Nella stanza
entrò Yugi con un sorriso smagliante
–Lui è Yugi!- presentò Yami –E lei è Blacky!-
-Piacere!- disse Yugi prima di dare il termometro alla ragazza.
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13 settembre ore 4:31 a.m.,
un urlo irrompe nella quiete notturna, tutti
quanti si precipitano nella stanza da dove proviene quell’urlo.
-Blacky! Stai bene?- domanda Yami
preoccupato. Lei non risponde ancora, cerca di regolare la
respirazione… -Ehi!- Yami si avvicina al
letto della ragazza.
-Sto_sto…
bene!-dice con voce roca e titubante.
-Ogni volta che
s’addormenta si sveglia così, c’è qualcosa nei suoi
sogni che la terrorizza!- Cercò di
spiegare Cercò di spiegare Yugi a suo nonno, che non appena era stato costretto ada alzarsi dal letto aveva guardato il nipote con aria
omicida. Diciamo che non era pienamente convinto che
il faraone avesse fatto la cosa giusta portando quella ragazza a casa sua. Ma
se l’aveva fatto un motivo ci doveva pur essere no?!
Così si diresse nuovamente verso la sua stanza. Yugi
rimase la con il faraone finche fu proprio quest’ultimo
che gli disse di andare a letto. Ora nella stanza erano
rimasti solo loro due…
-Blacky…- la guardò negli occhi
–…cos’è che ti spaventa così
tanto?- domandò in tono calmo.
-Lui…-
bisbigliò la ragazza. L’espressione del faraone di fece confusa…
-Parli di Brent?- lei fece cenno di si con la testa
–E’ lui che ti spaventa nei tuoi sogni?- lei disse di
“si’’ con un filo di voce
–Perché? Perché ti spaventa?- la discussione si era fatta
seria, e Yami sapeva che non si sarebbe mosso di li senza avere delle risposte.
-Non posso
dirtelo…-
-Ed io non posso aiutarti se non me lo dici!- Yami si stava spazientendo… quella ragazza era
davvero difficile! Non era riuscito a farle dire nulla in proposito!
-Ed io ti ripeto che non posso dirtelo!- disse Blacky convinta sdraiandosi sul tetto… -Notte!- disse
prima di chiudere gli occhi. Yami non aveva avuto le
risposte che cercava… ma dovette per forza
tornare nella sua stanza! Restare li e continuare ad
insistere non sarebbe servito a nulla.
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13 settembre ore 6:00 a.m.,
la sveglia sta suonando, adesso è lei
che rovina la quiete in casa Muto.
-Yugi… dai alzati!!- insistette
ancora lo spirito del puzzle. Yugi si volta dalla parte opposta dando le spalle al suo doppio. Yami spenge la nuova sveglia che ha comprato il nonno del
ragazzino e continua a fare chiasso per farlo alzare.
Alla fine, dopo cinque minuti riesce nel suo intento -Finalmente! Vedi di
sbrigarti che dobbiamo andare a scuola!!-
-Va bene…- Yugi
si alza dal letto tutto
barcollante, ancora mezzo addormentato va in bagno.
-Sarà
meglio che resti a casa! Yugi se la sa cavare bene! Io
adesso devo risolvere il problema di questa ragazza!- si
disse Yami.
-Non
c’è bisogno! Anzi… è meglio se ne esci
subito da questa storia!- una voce l’aveva fatto sobbalzare. Si volta e
vede che è proprio lei, Blacky.
-Perché?- domanda il faraone –Tu sei nei guai
e non vuoi essere aiutata! Perché?- insistette.
-Perché
aiutando me sareste voi a finire nei guai!- fece
convinta uscendo dalla stanza –Io me ne vado!-
-No,
no! Tu resti!- Yami si era
precipitato in corridoio, non poteva lasciare quella ragazza in pericolo
solo perché non voleva farsi aiutare, era contro i suoi principi!
–Adesso fai la brava e tornatene in camera tua! Tanto io oggi non ci vado
a scuola con Yugi! E quindi
non t’azzardare a tentare la fuga!- disse sarcastico con un sorriso. Lei
si voltò, dopo aver letto in quegli occhi ametista
tutta la determinazione possibile si lasciò convincere…
sorrise anche lei dirigendosi verso la sua stanza.
-Grazie.-
disse prima di chiudere la porta dietro di se.
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Ita rb- Ciao a tutti!!! Come vedete ho
cominciato un’altra ff, ma questo non vuol dire
che abbandono le altre ^_______^ (peccato! Ci speravo! é__è ndSeto) Spero che questa storia vi
piaccia… è una serie parallela e volevo precisare che Yami si può dividere dal corpo di Yugi quando vuole con una sua forma umana! ^_________^ (che
tra l’altro è una vera stupidata! V__V ndSeto) (cattivo T__T ndIta
rb)
Aspetto tanti
commenti ok?! Anche se sono
negativi… non vi fate scrupoli va bene! ^______^
(di commenti negativi te ne dovrebbero arrivare a bizzeffe secondo me! V__V ndSeto) ( perché sei
così cattivo con me?? é__è ndIta rb) (questa
cattiveria verso di te nasce dal profondo!! Mi spiace… cel’ho nel dna! V__V ndSeto) (cattivo! ç_______________ç ndIta rb)!
Bye bye
]:-)