Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: princess_sparklefists    31/01/2011    3 recensioni
Erano ormai quasi tre mesi che dividevo il mio appartamento con Samuele e tutto ciò che avevo capito di lui (oltre al suo nome, alla facoltà che frequentava e che era bisessuale) era che viveva in un mondo suo a parte.
[Partecipa alla challenge Dal nome alla storia (only slash) indetto da NonnaPapera sul forum del sito]
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

Partecipa alla Challenge "Dal nome alla storia (only slash)" indetta da NonnaPapera sul forum di EFP


-Piantala di studiare, sei snervante!- strillò Samuele stridulo.
-Non è colpa mia se il tuo ragazzo ha deciso di lasciarti proprio oggi, tra l’altro mandandoti un messaggio telegrafico. Mi dispiace, ma ho un esame comunque- replicai, senza distogliere gli occhi dagli appunti di programmazione.
-Ma sono quasi le nove di sera e hai ripassato tutto il pomeriggio!-
-Non è vero, prima ti ho consolato, quando ti sei messo a piangere, ti ricordi o sei troppo sconvolto?-
-Non mi hai neanche abbracciato! Quale essere degenere non abbraccia la persona che sta consolando?-
-Oddio, piantala, ti prego, sei più lagnoso di una tredicenne che è stata mollata per la prima volta!-
Silenzio. Gesù, che c’era adesso?
Erano ormai quasi tre mesi che dividevo il mio appartamento con Samuele e tutto ciò che avevo capito di lui (oltre al suo nome, alla facoltà che frequentava e che era bisessuale) era che viveva in un mondo suo a parte. Avevo il forte sospetto che fosse un romantico. Uno di quelli a cui rimirare il paesaggio piace davvero. Scriveva poesie, tanto per dirne una. E, probabilmente, era davvero innamorato del suo ormai compianto ex (Mattia? Matteo? Qualcosa del genere, in ogni caso un dannato bastardo che non si era mai fatto scrupoli a gettarlo in crisi di depressione da manuale non facendosi sentire per giorni o peggio facendosi beccare in flagrante con un altro. Ora l’aveva anche mollato in quella maniera barbara, giusto per facilitarmi la vita. Stronzo). Per questo mi stava facendo una testa pazzesca fin dal primo pomeriggio. Per questo il fatto che si fosse zittito così all’improvviso era preoccupante.
-Non mi prendere in girò- borbottò arrossendo -Ma effettivamente è la prima volta che mi mollano-.
-Aspetta, quello era il tuo primo ragazzo?- risi -Ma ci sei stato insieme meno di due anni! Non ci credo neanche se mi dimostri che per il resto della tua vita sei stato cresciuto in una comunità di burberi montanari bigotti del Wyoming!-.
-Perché non potrebbe essere stato il primo?- disse irritato -Sai, io non attiro ragazzi ovunque vada e soprattutto ho l’orribile vizio di innamorarmi, non di cercare solo sesso!-.
-Dio, sembri uscito da un romanzo...sei sicuro di non essere stato trasportato qua dal 1800?-
-La pianti di sfottermi, brutto stronzo?-.
-Ok, la pianto e torno a studiare-.
-Perché, hai mai smesso?- sbuffò.
-Comunque no che non continui a studiare, merdaccia- esclamò alzandosi e appoggiando un blocco di fogli a caso dalla sua scrivania sui miei appunti -Abbiamo bisogno di andare a veder le stelle!-.
-Al massimo tu ne potresti aver bisogno, anche se non credo un raffreddore ti gioverebbe. Io ora la pianto di studiare e mi guardo un film-.
-La smetti sul serio?-.
-Sì, ho la testa che scoppia; anche se ho il sospetto che sia più colpa tua che dei libri-.
-Allora portami a guardare le stelle!-
-Neanche per idea, è gennaio, fa freddo e non ho voglia di congelare per fissare delle palle di gas a miliardi di anni luce da me-.
-Ti prego- uggiolò giungendo le mani in un gesto di supllica.
-No-.
-Perché sei così assurdamente poco poetico? E soprattutto, perché ti ho dovuto incontrare?-.
-Per bilanciare il tuo essere maledettamene poetico e fuori dal mondo, suppongo-.
-Allora ho bisogno di te, altrimenti sotto le stelle ci resterò tutta la notte e domani avrò la polmonite, no?-
Lo guardai stordito. Il ragionamento non aveva alcun senso, e fino a quel giorno non avevamo neanche avuto conversazioni particolarmente approfondite, eppure in quel momento ebbi la certezza che avrebbe davvero potuto addormentarsi in un prato e ammalarsi. Sentii tutto d’un tratto che avrei avuto dei sensi di colpa. Senza contare il pensiero di dover sopportare le sue lagne da malato.
-Ok, mi arrendo, prendo la giacca e andiamo!-.

Eravamo su quel prato da circa dieci minuti e già avevo il torcicollo. Il fatto che mi fossi anche lasciato scappare uno sbadiglio aveva irritato parecchio Samuele.
-Non hai freddo?- chiesi semi-assiderato.
-Uh?- pigolò lui -No, cioè, sì ma non lo sento...-.
Si interruppe.
-Non trovi anche tu che sia magnifico?- sospirò felice appoggiandosi alla mia spalla.
-Sì, e lo sarebbe ancora di più se non avessi il culo congelato- ribattei acido.
Lui rise, una risata stanca ma ancora allegra.
-Sai,- bisbigliò dopo un po’ -ti ho detto un sacco di balle oggi-.
-Eh?- grugnii.
-In realtà non mi dispiace neanche un po’  che lui mi abbia lasciato. Mi ero già accorto che mi stavo disinnamorando di lui, l’avrei mollato io prima o poi. Ho fatto tutte quelle scene solo perché volevo che tu ti accorgessi di me-.
Stranito riuscii solo a balbettare: -Sei un bravo attore tu, eh?-.
-Scusa, è stata un po’ una stronzata...è che mi piaci e non sapevo come dirtelo- piagnucolò.
Ci fu qualche secondo di silenzio imbarazzato.
-Sai, lui non mi ha mai portato a guardare le stelle!-
-No?-
-Solo una volta, a San Lorenzo, con degli amici... Per il resto non aveva mai tempo o voglia. Io però preferisco il cielo invernale, quando la notte è limpida...-
-Davvero?-
-Ahahn-
-Allora se ti prometto che ti ci riporto, magari non a gennaio e magari non la notte prima di un esame, ora possiamo andare a casa?-
-Ok, ma hai promesso!-
-Grazie- sospirai.
-Grazie a te, Desiderio- sussurrò, prima di posare le sue labbra sulle mie, a sugellare quel piccolo patto.



Note dell'autrice

È un'idea che mi frullava in mente sin da quando NonnaPapera mi ha inviato la lista dei nomi e ho letto la prima riga: "Desiderio=astro".
Volevo assolutamente mandarlo a veder le stelle.
Solo, non riuscivo a immaginarmi con chi potesse essere accoppiato. Samuele non lo so neanche io come è uscito, forse perché avevo tanta voglia di studiare quanto una capra di ballare il can can...
Spero che a qualcuno questa storia piaccia! Ayr

 

 

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: princess_sparklefists